Libri di Giuseppe Rensi
La filosofia dell'assurdo
Giuseppe Rensi
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 240
Il conflitto della civiltà moderna
Georg Simmel
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Immanenza
anno edizione: 2014
pagine: 48
Apologia dell'ateismo
Giuseppe Rensi
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 128
L'ateismo, unico possibile approdo della ragione e del pensiero logico, si contrappone alla pazzia della fede e, contro ogni illusoria garanzia ultraterrena, è il fondamento di un'autentica morale non egoistica. Questo l'assunto, ma l'energia polemica e il rigore dell'argomentazione non dovrebbero impedire di cogliere la singolarità di questo libro, scritto nel 1925 da uno dei pensatori più originali del Novecento europeo. La radicalità dell'approccio, realista e stoico, e l'identificazione di Dio con il Nulla, il non-Essere, sono anche un richiamo alle responsabilità del pensiero e aprono agli sviluppi ulteriori della ricerca di Giuseppe Rensi. Per il filosofo difendere l'ateismo vuol dire anche difendere la vera religione, la cui essenza risiede nella necessità insopprimibile di interpretare l'universo. Una ricerca di significato che accomuna l'ateo e il vero credente, pur nell'inconciliabilità delle rispettive posizioni. Pubblicato in un cruciale momento storico (il clericalismo del regime fascista è un evidente bersaglio polemico dell'Apologia), il libro mantiene intatto il suo valore, e offre nuova sostanza alla riflessione sul significato e sul valore della religione. Un saggio di Nicola Emery, scritto appositamente per questa edizione, inquadra "Apologia dell'ateismo" all'interno dell'opera rensiana e del dibattito filosofico e politico dell'epoca, mostrando la ricchezza di una filosofia a lungo trascurata che oggi si mostra vitale. Prefazione di Nicola Emery.
La filosofia dell'autorità
Giuseppe Rensi
Libro: Copertina morbida
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2013
pagine: 276
Arrivato all'ultima pagina della "Filosofia dell'autorità", infatti, il lettore non verrà assalito dalla tentazione dell'antipolitica, né tantomeno proverà attrazione per scorciatoie autoritarie o populiste. Semmai, sentirà un grande richiamo alla responsabilità individuale. Del resto, per Rensi, "non esiste il popolo, ma i cittadini". La libertà, ci ricorda il filosofo non è che un compromesso. E "il compromesso tra libertà e autorità realizzato nel regime borghese" scrive Rensi, "rappresenta ancora il male minore". Del resto, ne era convinto perfino Winston Churchill: "La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre che sono state sperimentate finora". Introduzione di Paolo Beltramin
Frammenti d'una filosofia dell'errore e del dolore, del male e della morte
Giuseppe Rensi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2011
pagine: 162
"Frammenti d'una filosofia dell'errore e del dolore, del male e della morte" è l'ultimo dei sei libri in cui Rensi rompe con i consueti moduli sistematico-trattatistici dell'esposizione filosofica e adotta lo stile del pensiero breve. Questo "formato" è caratterizzato da una duttilità che esalta le grandi doti di scrittore e anche di affabulatore di Rensi. Lo vediamo così svariare da illuminanti interpretazioni di alcuni fra i "luoghi" più classici della filosofia occidentale, a penetranti "bozzetti" paranarrativi o storici che toccano le aporie della condizione umana con una sensibilità degna di Pascal o di Leopardi. I "Frammenti" sono una "rapsodia del negativo" che non ingenera nel lettore accasciamento, bensì quasi paradossalmente produce su di lui un effetto tonificante per via dell'intensità e della fortissima carica etica d'indignazione con cui Rensi conduce la sua requisitoria contro il male.
Apologia dello scetticismo
Giuseppe Rensi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2011
pagine: 80
Lo scettico, dal latino scepticus derivante dal greco skeptikós, che indica nel suo etimo il "sottile osservatore", non è molto gradito alla tradizione filosofica italiana. Forse perché chi guarda eccessivamente o acutamente sta cercando qualcosa, o forse per altri motivi, vero è che nel Bei-paese si può essere metafìsici, idealisti, positivisti, pragmatisti, rivoluzionari, persino conservatori o qualcosa del genere, ma è bene non dichiararsi scettici. Per il comune sentire italiota, chi si ritiene tale viene subito confuso con una categoria contigua o, per meglio esorcizzarne le idee, lo si cataloga tra coloro che non credono. In pochi si sono presi la briga di ricordare che lo scettico è colui che sostiene la singolare fede dell'impossibilità di decidere sulla verità o sulla falsità di una qualsiasi proposizione. Tra le eccezioni nel nostro Novecento ci furono Mario Dal Pra, che ci ha lasciato un fondamentale studio su Lo scetticismo greco, e Giuseppe Rensi che ne ha approfondito gli aspetti teoretici. Introduzione di Armando Torno.
Apologia dell'ateismo
Giuseppe Rensi
Libro: Libro rilegato
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2009
pagine: 96
"Questo libretto di Rensi è un aiuto per chi non crede e un buon testo di verifica per chi la pensa in modo opposto; soprattutto è utile per taluni laici frequentatori di salotti televisivi, coccolati dalla cultura giornalistica, che non hanno grandi idee a loro disposizione per tenersi lontani dalla rivelazione e dalla fede." (Dall'introduzione di Armando Torno)
La morale come pazzia
Giuseppe Rensi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2006
pagine: 136
Dopo una serrata critica al razionalismo morale, all'intellettualismo etico e alla morale utilitaristica, Rensi giunge da un lato alla conclusione che il tentativo di fondare una morale universalmente valida è destinato a fallire miseramente, dall'altro che l'unica motivazione che possiamo accordare all'agire morale è l'assenza di ragione, ovverosia, la pazzia, nel significato platonico di demone socratico interiore che ci spinge ad operare il bene. "Se immolarsi per una causa politica o religiosa sia utile o dannoso, non so, né lo potrò mai sapere; se agire come agirono Socrate, Budda, S. Francesco, sia azione eccelsa o stupidaggine, non so. Essi stessi non sanno, non hanno la prova inconfutabile e matematica che la loro condotta sia veramente morale e non assurda, eppure rischiano".