Libri di Guglielmo Gabbiadini
Storia della letteratura tedesca. Dal Tardo Illuminismo all’età delle Avanguardie
Elena Agazzi, Guglielmo Gabbiadini
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 544
Questo volume, prima parte di un progetto di storia della letteratura tedesca moderna e contemporanea, prende le mosse da quello che si può definire il «laboratorio di un nuovo umanesimo della cultura europea», sviluppandosi dal Tardo Illuminismo agli anni Venti del XX secolo. Si rivolge a studenti e a studiosi, così come a chi voglia approfondire la straordinaria fioritura letteraria dei Paesi di lingua tedesca in età moderna, capaci di offrire alla cultura mondiale, tra i tanti altri, autori del calibro di Goethe, Schiller, Herder, Hölderlin, Kleist, Lichtenberg, Hoffmann, Stifter, Hesse, Walser, Kafka, Musil e i fratelli Mann. Ogni periodo è introdotto da un ampio inquadramento generale, che ricostruisce il contesto storico-culturale e considera l’intreccio delle opere letterarie e poetiche con il pensiero critico, i fenomeni artistici e le scoperte scientifiche del tempo. I singoli movimenti e autori sono sempre analizzati in modo da cogliere una caratteristica saliente di cui sono espressione. Un breve riassunto delle opere più rappresentative delle varie fasi letterarie integra l’excursus sulla vita e sulle attività dei protagonisti, che contempla i generi, i temi e i motivi in cui si sono distinti.
L'atlante e l'archivio. Esperienze di antropologia letteraria in Judith Schalansky, Christoph Ransmayr e Gerhard Roth
Guglielmo Gabbiadini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 182
Nella letteratura contemporanea di lingua tedesca l’interesse per questioni antropologiche costituisce non solo un tema ricorrente, ma anche un’occasione di sperimentazione formale. Questo libro analizza tre opere in cui l’immaginario dell’atlante si amplia rispetto alle sue origini geografiche e si pone in dialogo con varie forme di archivio. Gli atlanti di Judith Schalansky, Christoph Ransmayr e Gerhard Roth, intitolati rispettivamente Atlas der abgelegenen Inseln (Atlante delle isole remote), Atlas eines ängstlichen Mannes (Atlante di un uomo irrequieto) e Atlas der Stille (Atlante del silenzio), appaiono come costruzioni narrative atte a portare alla luce materiali antropologici eterogenei, tratti da archivi reali e virtuali. Testi brevi o brevissimi, frammenti biografici, didascalie ed elementi grafici mostrano spaccati di realtà abissali e perturbanti. A emergere è l’interesse per un’antropologia della singolarità che si avvale di tecniche e strategie narrative oggi al centro di una crescente attenzione da parte del pubblico e della critica.
Saggi del primo periodo (1765-1787). Testo tedesco a fronte
Johann Gottfried Herder
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2023
pagine: 1728
Questo volume rappresenta una lettura necessaria per chi voglia scoprire le origini della svolta copernicana della filosofia occidentale in senso antropologico e conoscere le più importanti tappe dello sviluppo dell’estetica del Settecento tedesco. Nel “laboratorio della modernità” di Herder si attua un rinnovamento radicale del sistema dei saperi; esso implica un accurato confronto con i maggiori pensatori e scrittori europei, protagonisti di una lunga stagione che va dal Rinascimento al tardo Illuminismo. I dodici saggi presentati nel volume, accuratamente introdotti e commentati, mostrano lo sviluppo originario del pensiero critico herderiano in campo filosofico, estetico-letterario e storico-politico. Troviamo qui le fondamenta delle sue opere più corpose, cioè Ancora una filosofia della storia per l’educazione dell’umanità e Idee per la filosofia della storia dell’umanità. Gli scritti raccolti interessano gli anni tra il 1765 e il 1787 e si coagulano intorno all’urgenza della formazione di un gusto e di un’opinione pubblica, validi per il presente come per il futuro. Viene dato particolare risalto all’incontro di Herder con Goethe, che fu risolutivo per la redazione finale del capolavoro del 1778, cioè la Plastica, vero manifesto della nuova estetica empirica dell’Illuminismo.
Il mito del duale. Antropologia e letteratura in Wilhelm von Humboldt
Guglielmo Gabbiadini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 237
Il duale è la forma grammaticale con cui in alcune lingue si designa la relazione di appartenenza reciproca tra due termini che, legati da vincoli durevoli e necessari, formano una coppia. Grazie a Wilhelm von Humboldt (1767-1835) la questione del duale diviene per la prima volta oggetto di un'approfondita analisi filologica e filosofica. Ai fenomeni della dualità tra questi, l'endiadi del maschile e del femminile, i casi di gemellanti, ma anche i legami di amore, di amicizia e le loro rielaborazioni letterarie Humboldt dedica uno studio appassionato che accompagna tutta la sua vita. L'esistenza del duale si mostra nelle sue riflessioni come la via d'accesso a una visione generale del mondo ispirata all'idea di una dualità originaria e creatrice delle forze e delle forme. L'immagine della coppia duale diviene così, tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, un vero e proprio mito moderno, legato non soltanto a problematiche di natura linguistica, ma anche e soprattutto ai principali discorsi storico-politici e antropologici dell'età goethiana. Questo libro intende ricostruire le ragioni storiche di tale interesse per la categoria del duale e propone un nuovo percorso di lettura delle pratiche culturali dell'età classico-romantica, prestando particolare attenzione all'intreccio dei saperi elaborati nel contesto dinamico e straordinariamente inventivo del tardo illuminismo europeo.