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Libri di Laure Adler

Le fotografe sono pericolose

Libro: Libro in brossura

editore: Contrasto

anno edizione: 2025

pagine: 160

«Donne a tutto tondo, donne tuttofare, donne ridotte al silenzio per decenni anche quando creavano: ora conosciamo i meccanismi dell’inesorabile processo di invisibilità delle donne nell’arte e nel mondo in generale. Ma ciò che è singolare in questa grande pratica artistica è che la fotografia, proprio che fin dalle sue origini, è stata considerata, in primo luogo dal suo inventore, un’attività così facile da poter essere alla portata di donne e bambini» (Laure Adler). La fotografia è sempre stata un’attività creativa aperta alle donne perché non standardizzata, era una professione giovane, agile, non necessariamente prestigiosa o esclusiva. Fin dal XIX secolo, molte donne si sono impossessate della nascente fotografia. Presenti in tutti i campi, dall’arte al giornalismo, passando per la moda, la scienza o la pubblicità, troppo spesso le fotografe si sono scontrate con una mancanza di riconoscimento e visibilità. Laure Adler e Clara Bouveresse le mettono in risalto attraverso una selezione di 68 fotografe che riunisce pioniere imprescindibili, figure dimenticate e nuove giovani voci. Alcune si sono impegnate in politica o nel femminismo militante, altre si sono avventurate in zone di guerra o hanno infranto norme e convenzioni. Tutte hanno corso dei rischi, si sono emancipate da contesti consolidati e inventato modi inediti di essere e lavorare. Donne pericolose perché hanno messo in discussione le aspettative e i presupposti che circondavano la loro professione e il loro status, invitandoci a immaginare nuovi mondi.
35,00

La passione per l'assoluto. Conversazioni con Laure Adler

La passione per l'assoluto. Conversazioni con Laure Adler

George Steiner, Laure Adler

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2020

pagine: 160

"Si può essere a casa propria dappertutto. Datemi un tavolo da lavoro, sarà la mia patria." George Steiner, rispondendo alle domande della giornalista Laure Adler, racconta in queste pagine le numerose patrie della sua vita affascinante: quelle reali, con la fuga della famiglia da Parigi e dal fervore nazista che stava esplodendo in Europa, le esperienze giovanili a New York e le cattedre nei più prestigiosi atenei del mondo. E quelle ideali, con l'orgogliosa rivendicazione di appartenere a un popolo - quello ebraico - a cui riconosce il nucleo vitale della sua eccellenza intellettuale senza tuttavia risparmiare critiche alla politica di quel "miracolo necessario" che è lo stato di Israele. Nelle riflessioni preziose di uno dei giganti del nostro tempo, memorie e rimpianti si intrecciano alle idee su cui da sempre si è interrogato: Steiner torna così a esprimere con forza la dedizione avvincente e pericolosa per la letteratura e il libro; continua il confronto con le grandi mitologie del Novecento, confermando il giudizio inflessibile su Freud e la psicoanalisi; e dedica parole di amore puro alla sua passione più grande e profonda, quell'"esperanto delle emozioni che è la musica". Ma la ricerca di senso non può mai considerarsi giunta a destinazione e per questo, invitato a dare una definizione di sé stesso, forse con un pizzico della sua tipica ironia, Steiner può affermare orgoglioso: "Mi piace essere discepolo".
14,00

La passione per l'assoluto. Conversazioni con Laure Adler

La passione per l'assoluto. Conversazioni con Laure Adler

George Steiner, Laure Adler

Libro: Libro rilegato

editore: Garzanti

anno edizione: 2015

pagine: 150

"Si può essere a casa propria dappertutto. Datemi un tavolo da lavoro, sarà la mia patria." George Steiner, rispondendo alle domande della giornalista Laure Adler, racconta in queste pagine le numerose patrie della sua vita affascinante: quelle reali, con la fuga della famiglia da Parigi e dal fervore nazista che stava esplodendo in Europa, le esperienze giovanili a New York e le cattedre nei più prestigiosi atenei del mondo. E quelle ideali, con l'orgogliosa rivendicazione di appartenere a un popolo - quello ebraico - a cui riconosce il nucleo vitale della sua eccellenza intellettuale senza tuttavia risparmiare critiche alla politica di quel "miracolo necessario" che è lo stato di Israele. Nelle riflessioni preziose di uno dei giganti del nostro tempo, memorie e rimpianti si intrecciano alle idee su cui da sempre si è interrogato: Steiner torna così a esprimere con forza la dedizione avvincente e pericolosa per la letteratura e il libro; continua il confronto con le grandi mitologie del Novecento, confermando il giudizio inflessibile su Freud e la psicoanalisi; e dedica parole di amore puro alla sua passione più grande e profonda, quell'"esperanto delle emozioni che è la musica". Ma la ricerca di senso non può mai considerarsi giunta a destinazione e per questo, invitato a dare una definizione di sé stesso, forse con un pizzico della sua tipica ironia, Steiner può affermare orgoglioso: "Mi piace essere discepolo".
17,00

L'indomabile. Simone Weil

L'indomabile. Simone Weil

Laure Adler

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2009

pagine: 209

L'avventura umana di Simone Weil è difficile da inquadrare con categorie univoche o da imbrigliare in facili schemi di lettura. Simone fu senz'altro ciò che oggi definiremmo un'intellettuale impegnata, elaborò una filosofia che manuali e voci enciclopediche, in mancanza di migliori espressioni, definiscono invariabilmente "non sistematica". Questo libro è insieme un racconto e un saggio critico e dimostra come l'unico approccio possibile al pensiero di Simone Weil sia un approccio alla sua esistenza. Ciò avviene attraverso una narrazione che ripercorre gli anni decisivi dell'avventura di Simone, soprattutto gli ultimi, quelli in cui la sua passione politica si consuma e, letteralmente, la consuma fino a farla morire. Solo alla luce di questa unitaria tensione vitale si possono comprendere i molti episodi di una vita breve ma intensissima: gli anni di appassionato insegnamento in licei della provincia, la scelta di condividere la sorte del proletariato andando a lavorare in fabbrica, la partecipazione alla guerra di Spagna, l'esilio in America, un esilio però tutto teso a costruire un movimento di resistenza e soprattutto a ritornare in Europa, come farà di lì a pochi mesi per raggiungere a Londra il generale de Gaulle; e lo studio fervente, durante tutte queste traversie, non solo della filosofia ma anche della storia, del folklore, dell'economia, della letteratura, e insieme allo studio la scrittura, che la porterà a lasciare alcuni capolavori del XX secolo.
18,00

La vita quotidiana nelle case chiuse in Francia (1830-1930)
7,75

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