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Libri di Lorenza Di Lella

Io sono vivo, voi siete morti

Io sono vivo, voi siete morti

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 373

"Da adolescente" scrive Emmanuel Carrère nel "Regno" "sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari 'Ubik', 'Le tre stimmate di Palmer Eldritch', 'Un oscuro scrutare', 'Noi marziani,' 'La svastica sul sole'. Consideravo e considero tuttora il loro autore una specie di Dostoevskij della nostra epoca". A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, Carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film). Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, Carrère costruisce una biografia intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di Eduard Limonov che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui Dick fu artefice e vittima.
14,00

Yoga

Yoga

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2023

pagine: 312

La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C'è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l'aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos'è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell'attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l'ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall'Afghanistan; di un'americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all'amore. Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.
14,00

Un romanzo russo

Un romanzo russo

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2023

pagine: 283

«La follia e l’orrore hanno attanagliato la mia vita» scriveva Carrère presentando "Un romanzo russo" ai lettori francesi. Un giorno, però, dopo aver concluso la stesura dell’"Avversario", alla follia e all’orrore decide di sfuggire. Trova un nuovo amore e accetta di realizzare un reportage su un prigioniero di guerra ungherese dimenticato per più di cinquant’anni in un ospedale psichiatrico russo. Arriva così in una cittadina a ottocento chilometri da Mosca, dove tornerà poi una seconda volta, ad aspettare, quasi in agguato, che accada qualcosa. Qualcosa accadrà: un delitto atroce. La follia e l’orrore l’hanno dunque «riagguantato». Anche nella vita amorosa: un racconto erotico scritto per gioco, per «fare irruzione nel reale», precipita lui e la sua compagna in un incubo destinato a devastare le loro vite. Nel frattempo, il viaggio in Russia ha messo fatalmente in gioco le sue origini e il suo rapporto con la lingua della madre – e Carrère comincia a indagare su quello che gli «è stato proibito raccontare»: «il fantasma che ossessiona la nostra famiglia». Per esorcizzare quel fantasma compirà «un oscuro percorso nell’inconscio di due generazioni», che lo porterà alla resa dei conti con un retaggio «di paura e di vergogna».
13,00

Sette donne

Sette donne

Lydie Salvayre

Libro: Libro in brossura

editore: Prehistorica Editore

anno edizione: 2025

pagine: 230

Sette donne in carne e ossa. Sette figure emblematiche della letteratura. Singolari e passionali, trascendono il proprio dolore personale nell'opera; sarà invece il loro rapporto col quotidiano a essere vissuto in maniera tragica. Ma non è forse questo "quotidiano" ad aver segnato la Storia? Quello della Parigi anteguerra, degli Anni folli, della Russia stalinista... Come riscrivere un'opera attraverso la vita del suo autore? Lydie Salvayre – già premio Goncourt per il fortunato romanzo Non piangere (Prehistorica Editore, 2024) – si abbandona a quest'arte del ritratto, come prima di lei Cioran e Sainte-Beuve, scegliendo le autrici che le hanno segnato la vita, che hanno reso feconda la sua opera: Emily Bronte, Colette, Virginia Woolf, Djuna Barnes, Marina Tsvetaeva, Ingeborg Bachmann e Sylvia Plath. Scomode, scandalose, sono testimoni a modo loro del mondo che tanto hanno sofferto quanto contribuito a sagomare... Le loro opere sono ormai monumenti letterari, che Lydie Salvayre fa rivivere raccontandone la storia privata, fatta di bellezza, dismisura, ribellione, ma anche di fragilità e disperazione.
18,00

La triomphante

La triomphante

Teresa Cremisi

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 185

«La Triomphante di Teresa Cremisi è la perfetta traduzione romanzesca di quella parabola di Borges in cui un pittore dipinge paesaggi – mari, boschi, città – e alla fine si accorge di aver dipinto il proprio volto. Il romanzo è un asciutto, incantevole ed elusivo autoritratto in cui le cose e le persone – i refoli della storia e le loro tracce nella polvere dispersa, i colori, gli odori, la “quiete sorniona del mare che lappa lentamente la sabbia”, i porti d’Oriente affollati di navi, le lingue più diverse che echeggiano nell’anima come stormire di foglie o stridio di uccelli – diventano lineamenti di un viso e battiti di un cuore». (Claudio Magris)
12,00

La triomphante

La triomphante

Teresa Cremisi

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2016

pagine: 185

Questo libro è la storia di una bambina nata ad Alessandria d'Egitto, dove ha vissuto un'infanzia felice esplorando con sagace curiosità un universo in cui il "vento della Storia" coesisteva con "l'odore di putrefazione, la lebbra che corrode i muri, i fiori selvatici che spuntano alla rinfusa, le risate libere e impertinenti, l'allegro fatalismo"; una bambina che, a differenza delle sue coetanee, amava le battaglie navali e "conosceva a menadito la differenza tra i cannoni da 36 libbre e quelli da 32" - e il cui eroe era Lawrence d'Arabia. Ma è anche la storia di un'avventuriera: quella in cui ha saputo trasformarsi la protagonista dopo essere stata costretta ad abbandonare la luce della sua terra e il profumo del suo mare, lasciandosi alle spalle un Oriente fantasmatico e partendo alla ricerca di un Occidente che lo era almeno altrettanto. Ed è soprattutto la storia di una donna che, soffocando la tentazione vana della nostalgia, ha affrontato a testa alta, come una sfida del destino, le umiliazioni dell'esilio e gli inevitabili rischi che comporta l'essere, sempre e ovunque, la straniera; e che è riuscita, con le sole armi della tenacia e dell'ironia, a diventare, in qualche modo, ciò che sognava di essere: un ammiraglio - e a portare a termine, al pari di Ulisse, il proprio viaggio. Senza tuttavia mai perdere - come ha detto l'autrice stessa in un'intervista - "quella malinconia, tipica dell'esule, che la induce a chiedersi in ogni momento se è davvero al posto giusto".
16,00

A Calais

A Calais

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2016

pagine: 56

"Quello che mi interessa è poter scrivere un reportage esattamente nello stesso modo in cui scriverei un libro" afferma Emmanuel Carrére. Così, della "Giungla" di Calais, non ci racconta il fango, la violenza e la miseria del campo, bensiì tutto quello che c'è attorno: la rabbia e la frustrazione di una parte dei calesiani; la compassione e la solidarietà di un'altra parte; le fabbriche e i quartieri abbandonati; l'immane apparato poliziesco; il circo mediatico; il "turismo del dolore". E lo fa nel suo modo affabile e diretto, con lo sguardo, insieme lucido ed empatico, di chi si interroga costantemente su tutto - anche su se stesso.
8,00

Io sono vivo, voi siete morti

Io sono vivo, voi siete morti

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2016

pagine: 352

"Da adolescente" scrive Emmanuel Carrère nel "Regno" "sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari 'Ubik', 'Le tre stimmate di Palmer Eldritch', 'Un oscuro scrutare', 'Noi marziani,' 'La svastica sul sole'. Consideravo e considero tuttora il loro autore una specie di Dostoevskij della nostra epoca". A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, Carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film). Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, Carrère costruisce una biografia intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di Eduard Limonov che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui Dick fu artefice e vittima.
26,00

Un romanzo russo

Un romanzo russo

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2018

pagine: 285

«La follia e l'orrore hanno attanagliato la mia vita» scriveva Carrère presentando "Un romanzo russo" ai lettori francesi. «Di questo, e di nient'altro, parlano i miei libri». Un giorno, però, dopo aver concluso la stesura dell'Avversario, alla follia e all'orrore decide di sfuggire. Trova un nuovo amore e accetta di realizzare un reportage su un prigioniero di guerra ungherese dimenticato per più di cinquant'anni in un ospedale psichiatrico russo. Arriva così in una cittadina a ottocento chilometri da Mosca, dove tornerà poi una seconda volta, ad aspettare, quasi in agguato, che accada qualcosa. Qualcosa accadrà: un delitto atroce. La follia e l'orrore l'hanno dunque «riagguantato». Anche nella vita amorosa: un racconto erotico scritto per gioco, per «fare irruzione nel reale», precipita lui e la sua compagna in un incubo destinato a devastare le loro vite e il loro amore. Nel frattempo, il viaggio in Russia ha messo fatalmente in gioco le sue origini e il suo rapporto con la lingua della madre - e così Carrère comincia a indagare su quello che, non solo implicitamente, gli «è stato proibito raccontare»: la storia del nonno materno, il quale, dopo un'esistenza segnata dal fallimento e dalle umiliazioni, è scomparso nell'autunno del 1944, ucciso probabilmente per aver collaborato con l'occupante. «E il segreto di mia madre, il fantasma che ossessiona la nostra famiglia». Per esorcizzare quel fantasma lo scrittore compie «un oscuro percorso nell'inconscio di due generazioni», che lo porterà alla resa dei conti con un retaggio «di paura e di vergogna» e al tempo stesso alla riconciliazione con l'incombente genitrice - e marcherà la disfatta (sia pur soltanto provvisoria) di quel nemico ghignante, crudele e mostruoso che da sempre lo assedia.
19,00

«Arte»

«Arte»

Yasmina Reza

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2018

pagine: 112

«Il mio amico Serge ha comprato un quadro» annuncia Marc, da solo in scena, ad apertura di sipario. «È una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo è bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili filettature diagonali, bianche». Subito dopo Marc viene a sapere dallo stesso Serge che il quadro bianco a righe bianche è stato pagato duecentomila franchi: cosa che Marc giudica grottesca, poiché secondo lui è «una merda». Un terzo amico, Yvan – che ha già abbastanza guai con i preparativi del suo matrimonio –, non prende posizione, venendo accusato dagli altri due di pusillanimità e doppiezza. Così, la serata che i tre decidono di trascorrere insieme si trasforma in un regolamento di conti, in un gioco al massacro: il quadro bianco a righe bianche diventa il rivelatore da cui affiorano a poco a poco nevrosi, risentimenti e rivalità, mentre le parole si fanno sempre più velenose, sempre più acuminate, fino a ridurre in macerie la fragile impalcatura di un rapporto fondato sull'egoismo, la vanità e l'ipocrisia. Yasmina Reza, di cui conosciamo la penna affilata e lo sguardo chirurgico, tocca in questa commedia nera vette di comica crudeltà, si diverte e ci fa divertire – perché ridiamo molto, anche se sempre più a denti stretti, a mano a mano che da sotto la maschera buffa del théâtre de boulevard vediamo spuntare la malinconia.
10,00

Europa 33

Europa 33

Georges Simenon

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 377

È un'Europa che sonnecchia sotto la neve, ma «scossa da bruschi e terrificanti sussulti», quella dei primi mesi del 1933. Un'Europa malata, tanto che il medico, mentre la ausculta e le fa dire «33», ha un'aria preoccupata. Non è un medico, Simenon, non ha rimedi da prescrivere, ma ha il fiuto, la curiosità e la cocciutaggine del reporter di razza. E non esita ad attraversarla, questa Europa, dal Belgio a Istanbul, spingendosi fino a Batum e concentrando la sua attenzione soprattutto sui «popoli che hanno fame»: quelli dell'ex impero zarista. Risoluto a ignorare le «cartoline illustrate», Simenon ci offre, sul continente negli anni tra le due guerre, una testimonianza preziosa, fatta di immagini, episodi, annotazioni, dialoghi, scenari (alcuni dei quali torneranno, trasfigurati, nella sua narrativa). E non meno preziose sono le fotografie che scatta in viaggio, e che accompagnano il volume: perché ancora una volta, nelle stradine ghiacciate di Vilnius come nelle desolate campagne della Polonia, nella Berlino che assiste all'incendio del Reichstag come nel sordido dormitorio dei poveri di Varsavia, nello studio di Trockij sull'isola di Prinkipo come nel miserabile mercato di Odessa (e perfino negli alberghi di lusso delle grandi capitali europee, popolati di sagaci portieri, stravaganti banchieri, ricche dame annoiate e nevrasteniche, truffatori e avventuriere di alto bordo), quello che interessa a Simenon è stanare l'«uomo nudo», e mostrarcelo, come farà poi nei suoi romanzi, con compassione infinita e senza mai emettere giudizi. Con una Nota di Matteo Codignola.
18,00

Yoga

Yoga

Emmanuel Carrère

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2021

pagine: 312

La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C'è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l'aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos'è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell'attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l'ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall'Afghanistan; di un'americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all'amore. Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.
23,00

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