Libri di LUCA G. CASTELLIN
Realismo cristiano e potere politico
Reinhold Niebuhr
Libro: Libro in brossura
editore: Scholé
anno edizione: 2025
pagine: 208
I saggi raccolti in questo volume, per la prima volta tradotti per il lettore italiano, sono stati scritti fra il 1934 e il 1963, alcuni negli anni precedenti l'inizio della Seconda guerra mondiale, altri durante la fase più calda della Guerra fredda. L'autore – definito dal settimanale «Time» nel 1948 il «teologo della classe dirigente» americana – vi espone la peculiarità del suo “realismo cristiano”: una teoria politica tra le più originali del Novecento che ha ispirato negli Stati Uniti il New Deal di Roosevelt. Niebuhr affronta alla luce degli avvenimenti interni e internazionali temi sia politico-sociali sia etico-teologici che suonano ancora attuali: l'ottimismo o il pessimismo nella vita delle democrazie liberali, il ruolo delle utopie nell'azione politica, il rapporto fra pace e Chiesa, le illusioni di un governo mondiale, il dilemma nucleare, i limiti da porre al potere militare anche in caso di guerra. L'obiettivo è andare oltre la tragedia e l'utopia per rammentare all'uomo del Novecento la drammatica misteriosità della storia e la naturale ambiguità della politica.
Sotto un cielo vuoto. Il realismo politico nella storia del pensiero internazionale
Luca G. Castellin
Libro
editore: Le Monnier Università
anno edizione: 2022
pagine: XII-220
Il «realismo politico» è spesso ridotto a una concezione cinica e a-morale della politica interna e internazionale. Senza alcun dubbio, i pensatori realisti guardano con sospetto ogni forma di utopismo e rifiutano qualsiasi visione ottimistica della natura umana, della storia e della politica. Eppure, sottolineando il ruolo del potere, del conflitto e dell’interesse, in ciascun comportamento individuale o in tutte le imprese collettive, essi non solo propongono un criterio di interpretazione della realtà politica, ma esprimono anche una teoria critica delle patologie del potere. Questo volume – soffermandosi sulla riflessione di Tucidide, Sant’Agostino, Machiavelli, Hobbes, Carr, Morgenthau e Niebuhr – intende fornire un contributo a un migliore intendimento della inesauribile ricchezza delle tante sfumature della tradizione realista nella storia del pensiero politico internazionale.
Il realista delle distanze. Reinhold Niebuhr e la politica internazionale
Luca G. Castellin
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 180
Nel corso del XX secolo, Reinhold Niebuhr (1892-1971) mostra i lineamenti inconfondibili che distinguono la figura misteriosa del "realista delle distanze". Il teologo protestante rappresenta il principale esponente dell'agostinismo politico nel Novecento, che mostra il fecondo rapporto tra cristianesimo e Relazioni Internazionali. Inoltre, egli aiuta i propri contemporanei a vedere in primo piano le cose lontane, a scorgere la politica internazionale in tutta l'estensione del suo significato. Tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso, senza alcuna intenzione di prevedere o anticipare il futuro, Niebuhr sviluppa il "realismo cristiano". Un approccio che, non cedendo all'opposto rischio del cinismo o dell'utopia, esprime una concezione della natura umana, della politica e della storia che vuole testimoniare l'urgenza della moderazione e della responsabilità nell'esercizio del potere, oltre che la necessità del controllo morale della dimensione politica all'interno di un mondo imperfetto. A più di quattro decadi di distanza dalla sua morte, il pensiero di Niebuhr risulta ancora attuale, proprio perché egli mostra e promuove uno sguardo critico sulla realtà politica in grado di offrire un utile contributo alla comprensione delle trasformazioni e all'analisi delle dinamiche internazionali del sistema globale contemporaneo.
Ascesa e declino delle civiltà. La teoria delle macro-trasformazioni politiche di A. J. Toynbee
Luca G. Castellin
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2010
pagine: 300
Dagli anni Cinquanta del secolo scorso, il grande storico inglese Arnold J. Toynbee (1889-1975) è stato spesso additato dai suoi critici come una sorta di profeta visionario. Nel suo sforzo poderoso e originale di costruire una macro-teoria delle trasformazioni politiche e internazionali, Toynbee ripercorre infatti vicende millenarie e vastissimi spazi geografici, così da poter disseppellire quelle fondamentali tendenze che contrassegnano il succedersi dei popoli e delle civiltà sulla ribalta della storia. A più di tre decadi di distanza dalla morte di Toynbee, tuttavia, le dinamiche della politica mondiale dopo la fine della Guerra fredda sembrano ridare attrattiva all'impresa teorica dello storico inglese e al suo tentativo di delineare un modello esplicativo generale del ciclo vitale delle civiltà.