Libri di Marco Ruffini
Politics of the arts and collective memory. A critical approach to «cancel culture»
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2025
pagine: 336
Pittura e soggetto. Il caso della tempesta di Giorgione
Marco Ruffini
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2022
pagine: 240
Conosciamo poco della vita e dell'opera di Giorgione, ma soprattutto non sappiamo cosa rappresentano i suoi dipinti più importanti, tra cui la celebre Tempesta. Questo libro cerca di dimostrare che per interpretare la Tempesta occorre indagare il soggetto come un problema storico e di metodo, che riguarda la storia dell'arte più che la pittura di Giorgione. Se nel discorso sull'arte, che ha origine negli scritti di Leon Battista Alberti e Giorgio Vasari, il soggetto e l'arte sono valori distinti e autonomi (il soggetto è considerato separatamente dal modo in cui è raffigurato), nell'opera degli artisti norditaliani della prima età moderna, e nella pittura di Giorgione in particolare, sono invece inscindibili e reciproci (il soggetto è letteralmente espressivo di un modo di dipingere). Solo a partire dalla comprensione di questa discrasia, che rende possibile considerare il soggetto liberamente rispetto alla tradizione letteraria e figurativa da cui deriva, ma in stretto rapporto alle qualità formali dell'opera che lo raffigura, si possono capire, oltre al soggetto della Tempesta, la qualità peculiare della pittura di Giorgione e le sue alterne fortune nella letteratura artistica.
Le tre età: il problema della periodizzazione nelle «Vite» di Vasari
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2022
pagine: 224
La scansione del percorso dell’arte italiana da Cimabue a Michelangelo tracciato nelle Vite di Vasari ha avuto una straordinaria influenza nella storiografia successiva, e ancora oggi tutti i manuali a uso nelle scuole ricalcano le cesure individuate in quel testo fondamentale. Obiettivo di questo volume è riflettere, alla luce delle più recenti acquisizioni del dibattito critico, sulla visione vasariana del Medioevo (e quindi sui concetti di ‘maniera greca’ e ‘maniera dei Goti’), del primo Quattrocento (ovvero di quella ‘nuova rinascita’ avviata da Masaccio), e ancora del tardo Quattrocento (e cioè degli artisti che, agli occhi dell’aretino, erano rimasti entro la ‘maniera secca e tagliente’ della seconda età, pur essendo attivi ancora all’inizio del Cinquecento). L’indagine è estesa poi alle categorie di ‘maniera moderna’ e di ‘bella maniera’, anche in rapporto alla nascita del concetto storiografico di Manierismo, e di quell’‘arte senza autore’, una possibile quarta età della quale lo stesso Vasari sarebbe stato il fondatore nell’ambito dell’Accademia del Disegno di Firenze.
Pietro Toesca a Roma e la sua eredità
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2021
pagine: 416
Unità e frammenti di modernità. Arte e scienza nella Roma di Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585)
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2012
pagine: 316
Il presente volume raccoglie i saggi in lingua italiana presentati in occasione del convegno internazionale di studi dedicato al patronato artistico e culturale di Gregorio XIII, svoltosi a Roma nel 2004. I saggi in inglese sono usciti nei "Memoirs of the American Academy in Rome" nel 2010. Il convegno ha offerto per la prima volta la possibilità di un confronto fra studiosi di formazione diversa impegnati su molteplici fronti della storia artistica e letteraria del pontificato. Fulcro del convegno, evidenziato dai saggi che presentiamo (inclusi anche quelli già pubblicati nei "Memoirs") dedicati alle decorazioni vaticane, al rapporto fra arte e scienza, al collezionismo, al ruolo del cerimoniale e del rituale e alla storiografia coeva, è il rapporto fra la straordinaria unità del patronato culturale e artistico gregoriano univocamente dedicato al programma di Riforma cattolica e la molteplicità dei mezzi e delle esperienze utilizzate a tale scopo. Gregorio XIII considerava l'arte uno strumento di propaganda politica e religiosa e l'arte gregoriana, seppur accompagnata da collezionismo privato e mercato d'arte, per il pubblico colto, era innanzitutto esaltazione corale della Chiesa e affermazione della centralità cultuale e culturale di Roma nel mondo cristiano. Così come dimostra tale centralità l'interesse per la scienza: la riforma del calendario e la Galleria delle Carte geografiche.
Le imprese del drago. Politica, emblematica e scienze naturali alla corte di Gregorio XIII (1572-1585)
Marco Ruffini
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2005
pagine: 170
Negli anni dell'acceso dibattito politico e religioso post-tridentino, il neoeletto papa Gregorio XIII (1572-1585), al secolo Ugo Boncompagni, dovette difendersi da un'associazione indicata nelle sacre scritture fra l'anticristo e il drago raffigurato nel proprio stemma gentilizio. Da qui nasce un'estesa produzione figurativa, letteraria e scientifica, patrocinata dalla famiglia Boncompagni e volta a ridefinire il significato simbolico del drago, che questo libro riporta alla luce e analizza. Ripercorrendo le vicende dell'erudita discussione, il libro offre un inedito spaccato della cultura e della società di corte nella Roma di Gregorio XIII.
Gli affreschi del cardinale Prospero Santacroce nel castello di S. Gregorio da Sassola. Ritratto di un committente
Marco Ruffini
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2001
pagine: 64
Sono rare e perciò preziose queste snelle collane editoriali di cui qui si presenta un numero del tutto incentrate all'approfondimento di un tema specifico nell'ambito di un arco temporale ben determinato. Questo studio, pubblicato nella serie "Produzione Artistica e Committenze nel territorio romano - Secolo XVI " a cura di Claudia Cieri via dell'università di Roma aggiunge un importante tassello alla conoscenza della grande tradizione decorativa ad affresco nelle ville patrizie intorno a Roma. Si tratta di un ciclo interessantissimo di affreschi di soggetto mitologico che decorano vari ambienti del castello sulla scia di altre munifiche committenze come quelle dei Colonna a Zagarolo e di Villa d'Este a Tivoli realizzate nel secondo cinquantennio del Cinquecento. L'autore ricostruisce il profilo culturale del committente e fa un'ampia disamina dello stile e dei vari significati dei soggetti del ciclo pittorico.