Libri di Marianna Zannoni
Attilio Badodi
Marianna Zannoni
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2025
pagine: 176
Tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana del primo Novecento, Attilio Badodi (Reggio Emilia, 1880 - Milano, 1967) ritrae il teatro del tempo in un affresco di rara precisione e bellezza. Nelle sue opere, straordinari esempi di foto ritratto liberty, compaiono attori, cantanti, musicisti, compositori e drammaturghi, sia in scatti privati sia in abiti di scena. Partendo dalle parole dello stesso Badodi, questo volume vuole essere un omaggio alla fortunata carriera del fotografo e a quella dei protagonisti del teatro italiano immortalati nelle sue lastre: “Due grandi passioni hanno caratterizzato la mia esistenza: la fotografia e il teatro. Non fu quindi soltanto l’amore per la professione che esercitavo a indurmi, nel 1902, ad abbandonare la città natia per Milano, ma insieme il fascino potente che su di me esercitava la brillante vita artistica della metropoli. Era quello il tempo dei trionfi di Tina di Lorenzo, di Petrolini, della Duse, di Betrone, della Borelli”.
«Illustre Signora Duse». Cento voci dall'archivio dell'attrice
Marianna Zannoni
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 304
Artista rivoluzionaria e appassionata, Eleonora Duse è stata la più celebre attrice italiana del nostro recente passato. A cento anni dalla sua scomparsa, il volume propone un’inedita selezione delle numerose lettere conservate nel suo archivio, custodito presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. Si tratta di cento delle molte voci che hanno intrattenuto con lei rapporti artistici e amicali, tra cui attrici e attori, intellettuali e letterati. Dalle lettere alla Duse, punto di riferimento per molti nomi noti della cultura e della società dell’Italia e dell’Europa primonovecentesca, emergono ricordi di incontri, scambi di opinioni, condivisione di progetti e visioni creative. Una pluralità di voci, spesso lontane le une dalle altre, sorprendentemente concordi nel riconoscere l’eccezionalità della figura di Eleonora Duse, del suo sguardo e del suo teatro.
Il teatro delle riviste-Le théâtre des revues 1870-2000
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2024
pagine: 544
Questo volume è il punto di arrivo di un lungo lavoro collettivo e di una sinergia internazionale. Raccoglie in particolare i frutti di un decennio di riflessione e ricerca del Groupe de Recherche Interuniversitaire sur les Revues de Théâtre (GRIRT), costituito a Parigi nel 2011 e diretto da Marco Consolini, Sophie Lucet e Romain Piana. Nel 2013, in occasione del Convegno della Consulta Universitaria di Teatro (CUT) di Bologna dedicato alle riviste, l’incontro con Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni ha segnato l’inizio di una stretta collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, che ha portato all’organizzazione del convegno di Venezia, «Il Teatro delle riviste (1870-2000). I periodici come oggetti e strumenti della storiografia teatrale, dall’8 al 10 giugno 2022», e infine alla realizzazione di questa pubblicazione che porta lo stesso titolo. 38 saggi di studiosi italiani e francesi, a coprire il lungo periodo di proliferazione delle riviste e dei periodici di teatro, da fine ’800 a fine ’900. Un contributo inedito per mole e qualità alla storia degli studi e della critica teatrale.
Eleonora e Venezia. Dieci anni della Stanza Duse
Libro: Libro in brossura
editore: Titivillus
anno edizione: 2023
pagine: 150
La Stanza di Eleonora Duse è uno spazio permanentemente dedicato alla memoria della grande attrice italiana di cui l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini conserva l’archivio documentale. Ispirata al modello delle case museo, la Stanza nasce nel 2011 con l’intento di far conoscere la straordinaria storia di Eleonora Duse e del suo teatro. Stanza della conservazione che diventa luogo vivo e visitabile, all’interno del quale, secondo un’idea di “archivio aperto”, promuovere esposizioni tematiche e iniziative culturali sempre nuove e diverse. Oggi, a dieci anni di distanza, l’Istituto vuole festeggiare la storia di questo luogo promuovendo una temporanea sul rapporto tra Eleonora Duse e la città di Venezia e ricordando le attività che nel tempo sono state promosse nel contesto di questa Stanza.
«Forse tu sola hai compreso». Lettere di Eleonora Duse a Emma Lodomez Garzes
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 272
Pubblicare le lettere di un artista è come aprire una finestra sulla sua vita. Nel caso di Eleonora Duse vuol dire anche gettare luce su alcuni aspetti della sua arte, della poetica così come della pratica del suo fare teatro: perché la Duse non separava il lavoro dalla vita, la quotidianità dalla scena, il "dentro" dal "fuori". Le lettere che qui si pubblicano sono quelle all'amica Emma Lodomez Garzes, una delle più vicine e care dell'attrice, alla quale la Duse scrive per quasi quarant'anni, dagli anni ottanta dell'Ottocento fino ai primi anni venti del Novecento, raccontando di sé e del proprio lavoro e condividendo con l'amica la gioia e la stanchezza della vita in teatro, l'angoscia per gli anni della guerra, i numerosi viaggi e l'entusiasmo per il cinema. Racconti e confessioni che animano queste pagine di storie, personaggi e luoghi cari all'attrice. Le lettere, più di trecento, sono conservate nell'Archivio Duse dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Il teatro in fotografia. L'immagine della prima attrice italiana fra Otto e Novecento
Marianna Zannoni
Libro: Libro in brossura
editore: Titivillus
anno edizione: 2018
pagine: 240
Gli anni a cavallo tra Otto e Novecento – quelli della Belle Époque – rappresentano un’epoca di grandi cambiamenti in ogni settore della società e della cultura. Nell’universo artistico, le contaminazioni tra il mondo del teatro e quello della fotografia determinano progressivamente una vera e propria rivoluzione nel modo di ‘guardare’, e quindi di ‘raccontare’, la scena contemporanea. Se è vero, infatti, che nella pratica fotografica ottocentesca si possono ritrovare molte tracce del mondo teatrale suo contemporaneo, è altrettanto vero che, pochi anni più tardi, sarà proprio la nascita di un’industria fotografica a produrre molti e significativi cambiamenti nel mondo del teatro. In particolare, il graduale affermarsi della figura femminile, protagonista della scena ma anche della gestione della propria professione, emerge icasticamente nelle fotografie scattate sul palcoscenico e fuori da esso. Attraverso le vicende artistiche di tre indiscusse protagoniste del teatro – Adelaide Ristori, Eleonora Duse e Tina Di Lorenzo – si è cercato quindi di comprendere l’evoluzione nel modo di ritrarre l’attrice, nel sistema di diffusione della sua immagine e nella creazione del ‘mito’.
Il teatro di Lyda Borelli
Libro: Libro in brossura
editore: Fratelli Alinari Fondazione
anno edizione: 2017
pagine: 212
Lyda Borelli, un’attrice di straordinaria bravura e grande bellezza, troppo a lungo dimenticata dalla storia dello spettacolo dal vivo. Questo volume intende restituire all’attrice il ruolo di una tra le maggiori dive italiane del primo Novecento, sia nel campo della prosa, che del cinema. L’obiettivo è quello di proporre, attraverso saggi critici e una galleria di preziose fotografie e rari documenti d’archivio, un affascinante viaggio nella vicenda artistica di Lyda Borelli, dagli esordi al ritiro dalle scene. Figlia d’arte di Napoleone Borelli e Cesira Banti, Lyda frequenta il palcoscenico sin da bambina debuttando nel 1901 accanto all’attrice Virginia Reiter. Entra nella compagnia di Virgilio Talli nel 1903 e, nel marzo del 1904, interpreta il ruolo di Favetta nella prima rappresentazione de La figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio. Nel 1909 è l’acclamata protagonista della Salomè di Oscar Wilde, mentre nel 1914 è una delle prime interpreti de Il ferro di D’Annunzio. Anche negli anni in cui si dedica al cinema, dal 1913 al 1918, è protagonista di importanti eventi teatrali, come la prima del 1915, al Teatro Carignano di Torino, de Le nozze dei Centauri di Sem Benelli. “La sua vita teatrale fu breve, ma con lei si chiude un’epoca, un gusto, uno stile. Lyda Borelli aveva immortalato e bruciato al tempo stesso le immagini e gli accenti di tutta una generazione”. Questo progetto editoriale è dedicato al teatro di Lyda Borelli, una delle maggiori dive italiane del primo Novecento. Le oltre duecento immagini comprendono ritratti dell’attrice e fotografie di scena. A queste si aggiungono locandine, programmi di sala e ritagli stampa relativi a recensioni critiche degli spettacoli e caricature teatrali. Nel presente volume, le immagini diventano fonte cui attingere per la storia del teatro (e del cinema) italiano nei primi decenni del Novecento e per ricostruire una storia della fotografia di teatro attraverso le fotografie di scena. E nel caso specifico dei ritratti di Nunes Vais, le fotografie sono documenti importantissimi per ripercorrere anche la storia della moda e del costume borghese dell’Italia del tempo.