Libri di Marion Poschmann
Nimbus
Marion Poschmann
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2023
pagine: 229
«Il pathos della responsabilità - è piacere o sofferenza? Mi immagino che possa avere un senso ecologico e sia fonte di conoscenza poetologica. Pensare l'impensabile, riciclare Kant». Dopo gli spazi incorniciati di Paesaggi in prestito, Poschmann si muove tra lirica dell'antropocene e tradizione filosofica per raccontare spazi aperti, luoghi dell'ampiezza fisica e del ricordo, che insieme sono quelli dell'interiorità e della parvenza. Nella sua poesia c'è la conciliazione di filosofia e natura, arte e rappresentazione, distanza e vicinanza, esteriorità e intimità, immanenza e storia, umano e natura. Dall'insondabilità dell'intelletto scaturisce una lirica dinamica, potente, che insieme contempla e genera, e si scopre ironica, arguta e commovente. Nimbus è il termine latino per "nube oscura", il nembostrato, ma è anche aureola, visione estatica. Una manifestazione ambivalente dunque: la nube è visione del limine, intuizione dell'immensità. La nube oscura dispiega effetti, definisce l'atmosfera, confina il cielo, eppure allo stesso tempo sfugge, rimane incontrollabile. In una perfetta consonanza di forma e pensiero, le poesie di Nimbus raccontano l'indagine su quel confine che da sempre affascina, la linea tra il terribile e il consueto.
Paesaggi in prestito
Marion Poschmann
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2020
pagine: 120
Il titolo richiama una tecnica paesaggistica tipica dei giardini cinesi e giapponesi, che consiste nell'incorporare elementi esterni all'ambiente nella composizione di un giardino grazie ad un attento uso di presenze e assenze, ne è un esempio una siepe che si interrompe all'improvviso per mostrare una pagoda che si staglia in lontananza. Poschmann si rapporta alla poesia con la stessa cura. Ogni giardino può essere un paradiso, ogni parco cittadino può rivelare il suo potenziale utopico, così nelle composizioni di Poschmann estetica, etica, esperienza sociale e politica sono strettamente interconnesse e volutamente inestricabili. Ogni paesaggio ha un suo linguaggio e il poeta ne riconosce tanto le peculiarità quanto la portata universale, natura e poesia divengono quindi simbolo l’uno dell’altro ed espressione reciproca. Il visibile e l’invisibile, le immagini interiori e quelle esteriori creano un’armonia sorprendente nella lirica di Marion Poschmann. Il senso si dischiude nell'ibridazione, nella continua analisi del limine che per sua natura sfugge trascinando l’occhio che lo analizza tanto in profondità che solo la creazione poetica può sperare di offrire un resoconto adeguato. Oggetti, luoghi, situazioni e azioni sono osservati con attenzione e descritti in termini tanto concreti da risultare spiazzanti. Come illuminati da una luce fin troppo intensa i paesaggi descritti appaiono sfocati e lasciano quindi spazio, nello sforzo di metterne a fuoco i dettagli, a memorie passate, metafore e sogni. Ad ogni lettura i contorni si fanno al tempo stesso più definiti e meno materiali lasciando trasparire l’immensa profondità nascosta dietro ogni verso.
Le isole dei pini
Marion Poschmann
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 224
Gilbert Silvester è stato tradito: in sogno da sua moglie e nella realtà da un mondo accademico che lo ha relegato a studiare l'influenza delle rappresentazioni della barba nel cinema. Sogno o realtà non importa: Gilbert decide di averne abbastanza e si imbarca sul primo volo intercontinentale disponibile. Destinazione Tokyo. Dall'altra parte del mondo, con l'improbabile compagnia di un aspirante suicida e il poeta Basho come guida, l'uomo inizia un viaggio in un paese lontanissimo da tutto ciò che conosce, un viaggio che gli restituirà non solo la bellezza dei paesaggi ma anche lo splendore dell'esistenza nella sua forma più essenziale. Con una miscela di caustico umorismo e lampi lirici, "Le isole dei pini" è un racconto commovente sulle trasformazioni che cerchiamo e quelle che inattese affrontiamo lungo il cammino della nostra vita.
Cani del cielo
Marion Poschmann
Libro: Libro rilegato
editore: Cairo Publishing
anno edizione: 2009
pagine: 140
"Il cane traversò la strada e trotterellò verso di me agitando la coda. Si muoveva con grazia e misura, scodinzolava e lasciava intendere di conoscermi. Non sembrava un randagio. Piuttosto aveva un'aria selvatica. Gli lanciai una patatina, lui la leccò dal marciapiede senza ledere la propria dignità." Giorni di caldo canicolare, periferia di una città tedesca. Terreni abbandonati, discariche, rade macchie boschive, edifici abbandonati. Una ragazza solitaria, schiva, abituata a fare i conti con se stessa e ora con il fantasma della madre morta da poco, si aggira nel paesaggio allucinato, quando, all'improvviso, al suo fianco sbuca un cane. È nero, misterioso, elegante nella forma e nelle movenze. Non si lascia seminare, sceglie con determinazione la giovane donna come sua padrona, diventandone da quel momento l'ombra fedele e spesso minacciosa. Impone i suoi ritmi e i suoi bisogni animaleschi all'esistenza di lei, che va facendosi sempre più rarefatta e cerebrale, quasi immateriale, dando luogo a un sottile conflitto, in cui si alternano attrazione e repulsa, coinvolgimento emotivo e rabbioso distacco.