Libri di Matteo Ferrazzi
L'industria dell'auto. Come la globalizzazione cambia la macchina che ha cambiato il mondo
Fabio Cassia, Matteo Ferrazzi
Libro: Libro in brossura
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2016
pagine: 82
Esplosione della domanda cinese e asiatica, rilocalizzazioni produttive dall'Europa Occidentale all'Est Europa, alleanze tra costruttori storici, comparsa di nuovi player. E, ancora, car sharing e nuove pratiche nella mobilità, auto elettrica, veicoli che si guidano da soli e molto altro. Il settore automotive si basa sì su un brevetto del 1886 ma è soggetto a continue innovazioni, sia tecnologiche che manageriali. Negli ultimi dieci anni il settore è stato scosso da impetuosi cambiamenti come mai era accaduto nella sua storia ultracentenaria. Effetto della globalizzazione, dell'innovazione tecnologica e dell'evoluzione dei comportamenti degli utilizzatori. Ne deriva un quadro complesso con implicazioni per i singoli produttori, per il settore dell'auto nel suo insieme e per i paesi produttori (tradizionali ed emergenti). Questo libro prova a fare chiarezza sui cambiamenti in atto, delineando la direzione verso cui si sta muovendo l'industria dell'automobile.
Me ne vado a est
Matteo Ferrazzi, Matteo Tacconi
Libro
editore: Infinito Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 122
Migliaia di imprenditori e cittadini italiani hanno lasciato il Belpaese per andare a vivere e a produrre a Est, nei Paesi dell'Europa orientale e balcanica un tempo oltrecortina. "Me ne vado a Est" racconta le storie di chi ce l'ha fatta e di chi non ce l'ha fatta - imprenditori e manager, calciatori e veline. E, soprattutto, spiega le economie e i sistemi politici di questi Paesi con passione e semplicità, mettendo in evidenza luci e ombre di un processo che sta cambiando l'industria italiana e tutte le nostre vite. "Me ne vado a est" ci spiega che l'80 per cento delle imprese italiane attive nell'Europa dell'Est lavora principalmente in quattro Paesi: Romania, Polonia, Ungheria e Bulgaria. Le aziende italiane con più di 2,5 milioni di euro di fatturato annuo attive in questi quattro Paesi sono 4.000 e rappresentano un quinto della presenza imprenditoriale italiana nel mondo. Sommando le aziende italiane attive in Serbia, Bosnia, Macedonia e altri Paesi, le cifre sono ancora più sorprendenti. Ancora più straordinario è il fatto che il numero di imprese italiane presenti nell'Europa dell'Est è quattro volte superiore a quello delle aziende, sempre italiane, attive in Cina. Se tenessimo conto anche delle piccole e piccolissime imprese, la proporzione sarebbe ancora più accentuata. Idem per l'import-export: importiamo dall'Europa orientale tre volte e mezzo quello che importiamo dalla Cina; esportiamo a Est un flusso di merci otto volte superiore a quello diretto verso il Dragone. Me ne vado a Est prova a colmare un grave vuoto di conoscenza e a tracciare un'analisi dei Paesi di destinazione e a spiegare le ragioni, le delusioni e le difficoltà che spingono a varcare la frontiera.