Libri di Mosè Maimonide
Norme contro l'dolatria. Hilkhot ‘avodà zarà
Mosè Maimonide
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2024
pagine: 140
Il tema del rifiuto dell'idolatria è uno dei messaggi centrali della Bibbia e dell'intera tradizione rabbinica. Il trattato qui tradotto dall'ebraico, pur essendo un testo del XII secolo, resta emblematico del rigore con cui i maestri di Israele rifiutano ogni falsa immagine del Divino e persino del valore morale e politico di questo rifiuto. Come scrive il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni nella postfazione, "anche se non ci si pensa spesso, la resistenza contro l'idolatria dovrebbe rappresentare uno degli elementi fondamentali della vita religiosa ebraica, ma anche non ebraica, e persino della vita di chi non è religioso. Perché ne va della nostra visione del mondo e della nostra libertà". Postfazione di Riccardo Shemuel Di Segni.
Norme sui fondamenti della Torà. Hilkhot yesodè ha-Torà
Mosè Maimonide
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2023
pagine: 138
Questo piccolo ma denso libro costituisce il testo inaugurale del Mishnè Torà, l'innovativo codice halakhico di Maimonide. Prima di intraprendere la sistematizzazione dei precetti della tradizione ebraica, l'autore vi espone i criteri e le linee guida di questa operazione. Si tratta di impiegare idee della filosofia greco-araba applicandole all'ebraismo, nella profonda convinzione (così come si esprime Averroè, concittadino e contemporaneo del Rambam) che «la verità è una e da tutti i lati concorda con se stessa». In questo modo, però, non è solo Gerusalemme a mutare. La stessa Atene cambia di segno, finendo con il diventare, proprio grazie all'ebraismo, una sorta di amore intellettuale nei confronti del Dio ineffabile. Un libro dunque in cui si esprime la doppia fedeltà di Maimonide verso l'ebraismo e la filosofia e che propone una coesistenza tra queste due dimensioni che - per quanto difficile e precaria - risulta altamente creativa. Postfazione di rav Michael Ascoli.
Immortalità e resurrezione
Mosè Maimonide
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2021
pagine: 200
Mosè Maimonide scrisse il Trattato sulla Resurrezione dei morti nel 1191 per rispondere ad alcuni critici che avevano insinuato una sua non credenza nella resurrezione, tema sul quale egli si era già soffermato nell'Introduzione al X capitolo di Sanhedrin (qui tradotto). Opponendosi all'opinione diffusa nella cultura rabbinica, che identifica la resurrezione con il ritorno del Messia, Maimonide opera, in primo luogo, una netta distinzione tra la vita del mondo a venire, che pertiene esclusivamente alle anime, e la vita del mondo della resurrezione, che riguarda i corpi. In secondo luogo, pone una differenza tra il mondo della resurrezione e l'ora messianica, stabilendo che la resurrezione dei morti non è legata necessariamente alla venuta del Messia né ai prodigi che questi opererà, ma unicamente alla volontà imperscrutabile di Dio, che in qualunque momento potrà suscitarla o impedire che si manifesti. Per Maimonide la resurrezione è il mondo a venire, dimensione spirituale ed eterna in cui confluiranno le anime dei beati, una volta spogliatesi per la seconda volta dei corpi.
Norme sullo studio. «Hilkhot talmud Torà»
Mosè Maimonide
Libro
editore: Giuntina
anno edizione: 2020
pagine: 120
Una città o una comunità che non costruisca una scuola merita di essere distrutta "perché il mondo si regge sul fiato dei bambini che studiano Torà". Ma fino a quando una persona è tenuta a studiare Torà? Fino al giorno della sua morte. Così dicono Maimonide e l'intera tradizione ebraica. Ecco perché il talmud Torà ovvero lo studio degli insegnamenti che risalgono al Sinai è un pilastro del giudaismo, un precetto alla base di tutti i precetti: senza conoscenza non si accede alla giusta prassi e senza maestri la via è smarrita. Dove e quando studiare? Perché rispettare i maestri? Come i maestri devono trattare i propri alunni? È giusto punire chi non si impegna a scuola? Ecco alcuni temi di grande attualità, pedagogica ma anche sociale e religiosa, che il grande filosofo ebreo del XII secolo affronta in questo trattato posto all'inizio del Mishné Torà , la sua sintesi di halakhà, ancora oggi studiato in tutto il mondo.
Norme di vita morale. Hilkhot de'ot
Mosè Maimonide
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2018
pagine: 99
Medicina preventiva e diete alimentari, virtù filosofiche e fede religiosa, etica sociale e igiene sessuale, tutto in chiave di halakhà ossia di normativa ispirata alla Torà e alla saggezza dei maestri di Israele: ecco in breve i contenuti di "Hilkhot de'ot", uno dei primi trattati del "Mishnè Torà", il grande codice halakhico scritto da Maimonide nell'Egitto del XII secolo. Le norme comportamentali qui discusse e raccomandate costituiscono la via ebraica a una vita sana e morale, nella quale corpo e anima collaborano in armonia e perseguono gli stessi fini: il benessere della persona, la giustizia sociale e soprattutto la conoscenza di Dio. Nell'insieme, si tratta di un percorso di umanesimo ebraico che coniuga ideali etici e concretezza dell'esistenza il cui messaggio di equilibrio sapienziale, anche a distanza di secoli, non ha perso valore e continua, anzi, a essere illuminante. Prefazione di Riccardo Di Segni.
Gli otto capitoli. La dottrina etica
Mosè Maimonide
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2017
pagine: 144
In quest'opera Maimonide enuncia la dottrina etica dell'ebraismo. Sentendo l'intimo legame fra l'uomo e Dio e respingendo il concetto di una morale autonoma e utilitaristica, egli rivolge la sua attenzione ai moventi spirituali che determinano l'azione morale, arrivando ad affermare che la vera moralità si attua nel fare il bene per il bene, senza attendersi da ciò altra conseguenza che non sia quella derivante dalla stessa esecuzione dell'azione morale. Attraverso vere e proprie dissertazioni sui diversi temi di etica che danno il titolo agli otto capitoli, Maimonide sottolinea la necessità che l'uomo conosca il proprio io più intimo per poter accedere alla vera dimensione etica, in cui le azioni sono strumenti di elevazione spirituale. In questo sforzo di innalzamento, l'uomo, armonizzando le proprie energie spirituali, sarà in grado di vivere lontano da qualsiasi eccesso e riuscirà ad acquisire una percezione di Dio adeguata al proprio potenziale spirituale.
La guida dei perplessi
Mosè Maimonide
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2013
pagine: 886
Mosè Maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse "La guida dei perplessi" verso il 1180-1190. Il presente testo non è solo un'opera significativa della filosofia ebraica, ma anche uno dei più importanti testi dell'esegesi biblica medievale. L'opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, così come si trova nella Bibbia e nel Talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l'ebraismo con Aristotele, la fede con la ragione.
Ritorno a Dio. Norme sulla Teshuvà
Mosè Maimonide
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2004
pagine: 107
L'ebraismo, rifiutando con decisione l'idea di fato, riconosce all'uomo la possibilità di plasmare il proprio futuro, abbandonando il peccato e facendo ritorno a Dio. Teshuvà, che in ebraico significa appunto "ritorno", nel linguaggio rabbinico indica pentimento, rifiuto del peccato, confessione della colpa e richiesta di perdono alla parte lesa, e rappresenta l'unico mezzo per alterare il rapporto obbligato tra peccato e punizione. In questo breve trattato, articolato in dieci capitoli, Maimonide espone le norme che aiutano l'uomo a raggiungere il pentimento, delineando autentici "percorsi di ritorno".
Immortalità e resurrezione
Mosè Maimonide
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2006
pagine: 208
Dal grande pensatore ebraico medievale (1135-1204), la prima traduzione italiana dei saggi sulla natura e il fine dell'anima, a cura del suo massimo studioso, Giuseppe Laras, rabbino capo a Milano.
La guida dei perplessi
Mosè Maimonide
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2006
pagine: 803
Mosè Maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse "La guida dei perplessi" verso il 1180-1190. Il presente testo non è solo un'opera significativa della filosofia ebraica, ma anche uno dei più importanti testi dell'esegesi biblica medievale. L'opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, così come si trova nella Bibbia e nel Talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l'ebraismo con Aristotele, la fede con la ragione.
La guida dei perplessi
Mosè Maimonide
Libro: Libro rilegato
editore: UTET
anno edizione: 2003
pagine: 812
Mosè Maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse "La guida dei perplessi" verso il 1180-1190. Il presente testo non è solo un'opera significativa della filosofia ebraica, ma anche uno dei più importanti testi dell'esegesi biblica medievale. L'opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, così come si trova nella Bibbia e nel Talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l'ebraismo con Aristotele, la fede con la ragione.