Libri di Nicola Aricò
Estetiche e poetiche tra antico e moderno. Scritti in onore di Giovanni Lombardo
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 658
In occasione del IXX compleanno di Giovanni Lombardo, già ordinario di Estetica presso l'Università di Messina, un gruppo di amici siciliani ha voluto renderGli omaggio promovendo e curando una raccolta di scritti in Suo onore. All'invito dei Curatori ha prontamente risposto un alto numero di studiosi italiani e stranieri. La varietà degli interessi del Festeggiato (che agli studî sulla poetica e sulla retorica antiche ha spesso accoppiato ricerche sull'estetica medievale e moderna) è rispecchiata dal ricco sommario di questo volume che, spaziando dall'Antichità Classica al Medio Evo, dal Rinascimento al Barocco fino al pensiero moderno e contemporaneo, tocca varî aspetti storici e teorici dell'estetica e della poetica: letteratura, arti figurative, architettura, musica, teatro, retorica, politica, teoria della traduzione.
Mare di città. Le mura medievali di Messina nel secolo XVI e le origini della Palazzata
Nicola Aricò
Libro: Copertina morbida
editore: Mesogea
anno edizione: 2022
pagine: 440
Messina, secolo XVI. Due cortine della difesa urbana ereditate dal medioevo subiscono radicali trasformazioni. Il confronto tra questi confini - differenti sia nella natura dei luoghi, di mare e di terra, sia nell'artificio costruttivo che ne aveva assecondato le dialettiche - è dominato dal perpetuarsi dell'oblio, anche se in presenza di importanti eventi architettonici, come le Palazzate. Il Mare di città che muove questo saggio meticoloso quanto necessario per la comprensione stessa della storia di Messina e della sua metamorfosi contemporanea, non è la semplice inversione della definizione identitaria «città di mare», è piuttosto il racconto e l'accurata ricostruzione di quei processi di trasformazione urbana accaduti sulla terraferma ma di fatto originati dal mare, dal suo esserci stato come protagonista sin dall'esordio insediativo. Questo mare di città, e la terraferma che lo delimita come un singolare atollo, racchiude la peculiarità delle vicende che caratterizzano Messina rispetto ad altre città portuali del Mediterraneo, il suo complesso rapporto con la memoria. Racconta come la visibile aurora del nuovo muore nella invisibilità del tramonto.
Un reino en la mirada de un ingeniero tiburzio spannocchi en sicilia
Alicia Cámara
Libro: Libro in brossura
editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento
anno edizione: 2018
pagine: 304
Nel 1578 Tiburzio Spannocchi, cavaliere dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme, ingegnere e straordinario disegnatore, iniziò, per incarico del viceré Marco Antonio Colonna, uno degli atlanti più importanti del Rinascimento, nel quale descrisse le coste del regno di Sicilia, con i suoi paesaggi, le città e le torri, senza tralasciare dettagli del tutto pertinenti alla sua formazione “rinascimentale”. Dopo una lunga interruzione di circa diciassette anni, lo avrebbe ultimato nel 1596, durante il soggiorno presso la corte spagnola, dove intanto si era affermato come cortigiano e come ingegnere al servizio di Filippo II. Sarà il figlio di questi, Filippo III, che lo nominerà Ingegnere Maggiore dei Regni di Spagna, titolo concesso per la prima volta nella storia della Corona. Nella natia Siena la guerra e la scienza generarono la formazione di alcuni dei grandi architetti e ingegneri dell'epoca. Postfazione di Nicola Aricò.
La fondazione di Carlentini nella Sicilia di Juan de Vega
Nicola Aricò
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2016
pagine: 280
La descrizione con cui Polibio documentava l’accampamento di un esercito consolare romano di due legioni, più volte incisa nella prima metà del secolo XVI, veniva utilizzata nel 1551 dall’architetto spagnolo Pedro Prado per il progetto della siciliana Carlentini, nell’immediato entroterra di Augusta. Il viceré Juan de Vega, determinato promotore politico e amministrativo di quel cantiere urbanistico, nel corso del popolamento doveva riconsiderare l’idea di «città ideale» che aveva immaginato sin dall’esordio.
Architettura del tardo Rinascimento in Sicilia. Giovannangelo Montorsoli a Messina (1547-57)
Nicola Aricò
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2014
pagine: 226
L'arrivo di Giovannangelo Montorsoli a Messina nel 1547 fissa un caposaldo nella storia dell'architettura siciliana. Lungo un decennio le imprese eseguite e quelle ispirate recavano il messaggio dei maestri fiorentini: Brunelleschi, Alberti, Michelangelo. Era il mare greco dello Stretto a contaminare la sua ultima opera, la fontana di Nettuno, la cui ispirazione politico-territoriale assumeva per la città valore di testamento politico-culturale. Il modello della fonte avrebbe fatto scuola nella sua Firenze e ancora a Bologna.
Una città in architettura. Le incisioni di Francesco Sicuro per Messina
Nicola Aricò
Libro
editore: Edizioni Caracol
anno edizione: 2014
Rembrandt e il Duca. Lettura estetica del teatro marittimo di Messina
Nicola Aricò
Libro: Libro in brossura
editore: GBM
anno edizione: 2007
pagine: 72
La torre della lanterna di Giovannangelo Montorsoli
Nicola Aricò
Libro: Libro in brossura
editore: GBM
anno edizione: 2005
pagine: 70
Illimite Peloro. Interpretazioni del confine terracqueo
Nicola Aricò
Libro
editore: Mesogea
anno edizione: 2004
pagine: 192
Libro di architettura
Nicola Aricò
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: GBM
anno edizione: 2004
pagine: 592
Riedificare contro la storia. Una ricostruzione illuminista nella periferia del regno borbonico
Nicola Aricò, Ornella Milella
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 1984
pagine: 224
Il terremoto calabro-messinese del 1783 apre, nell’età del riformismo borbonico, a riedificazioni urbane di evidente ispirazione illuminista. In tale contesto cultural-politico il caso urbanistico di Reggio Calabria celebra un particolare incontro, altrove mancato, tra progetto riformista, stabilito dal progetto centrale, e resistenza conservatrice, organizzata dai reggini. L’idea di «piano», infatti, maturata nell’alleanza verticistica tra il Vicario Generale (Francesco Pignatelli) e l’Ingegnere Direttore (Giovambattista Mori), trova difficile attuazione sin dal momento in cui la cittadinanza intuisce la propria esclusione. Un clima di autentico regime militare caratterizza l’avvio del «piano» Pignatelli-Mori. Ricorsi popolari e carcerazioni, attentati e pubbliche «mortificazioni» sono gli episodi molto loquaci di un malcontento generale e di una volontà politica che costringe al Nuovo perché non intende rinunciare al movimento di riforma… …Altre non marginali figure escono dall’anonimato per dispiegare, con la città che si trasforma, la storia della loro trasformazione culturale.

