Libri di Osvaldo Rossi
Ermeneutica della persona. Individuo, sostanza e persona dall'antichità a Heidegger
Osvaldo Rossi
Libro
editore: Cattedrale
anno edizione: 2008
pagine: 144
Nel teatro si attribuiva alla maschera la funzione di amplificare la voce, donde la derivazione del verbo "personare", che indicava appunto il rafforzamento del suono della voce, necessario all'attore per esibirsi in pubblico. Ciò s'accompagnava anche all'esigenza d'ingrandire la figura dell'attore aumentandone la statura con i "coturni", come rileva ad esempio Seneca nell'Epistola 76, 31, quando, muovendo da considerazioni etiche, rivolgendosi a Lucilio scrive: "nessuno di coloro che vedi vestiti di porpora è felice. Non è più felice degli attori che portano sulla scena lo scettro e la clamide; dopo essere apparsi alla presenza del pubblico ingigantiti dai coturni, escono, si tolgono le calzature tragiche e tornano alla loro vera statura". Nell'antichità, dunque, la persona non aveva una propria autonoma consistenza, se non quella di strumento utilizzabile nella rappresentazione, nella finzione scenica. La maschera velava di fatto l'individualità di colui che l'indossava, nascosta dietro la figura del personaggio, con cui finiva per identificarsi.
Gli otto peccati capitali. Avventure nelle perdizioni contemporanee
Osvaldo Rossi, Massimo Arcangeli
Libro: Copertina morbida
editore: Coniglio Editore
anno edizione: 2006
pagine: 93
Una commedia umana dove il protagonista principale si chiama peccato. Un peccato che conosce tutte le umane debolezze e che, di volta in volta, assume le sembianze della superbia, dell'avarizia, della lussuria, dell'ira, della gola, dell'invidia e dell'accidia per inventare situazioni al limite della moralità e per precipitare i personaggi del libro di Massimo Arcangeli e di Osvaldo Rossi in un inferno quotidiano fatto di dissoluzione, lascivia, codardia, sfrenata passionalità o puro e semplice delirio autistico. Perché, con l'arrivo del terzo millennio, una nuova colpa arriva ad aggiornare la lista dei classici "sette peccati capitali": si tratta del narcisismo, cioè il peccato di chi, pur essendo costretto ad avere a che fare con gli altri, non riesce mai ad andare oltre i confini di se stesso.
Conversazioni ermeneutiche
Osvaldo Rossi
Libro: Libro rilegato
editore: Levante
anno edizione: 2005
pagine: 160
Gadamer e le arti
Osvaldo Rossi
Libro: Copertina morbida
editore: Transeuropa
anno edizione: 2005
pagine: 248
"Per chiarire il mio punto di vista sull'interpretazione - che questo volume tematizza - ricordo che nell'antichità Ermes era il messaggero di Zeus e tutte le sue funzioni non consistevano nel ripetere ai mortali la parola di Zeus, ma nel trovare la parola adeguata che esprimesse la sua volontà senza nome. Ermes doveva trovare le parole giuste per esprimere questa volontà. Omero non ci fa vedere mai che Zeus parla, solo Ermes parlava. Interpretare significa allora trovare la parola giusta che fa parlare le "cose". Al primo posto c'è il testo, la poesia, in cui ogni lettera, anzi ogni sillaba posta l'una accanto all'altra, è necessaria." (dalla Prefazione di H. G. Gadamer)