Libri di Paolo Fabrizio Iacuzzi
Nelle sue mani. Le sette opere di misericordia corporale
Libro: Libro in brossura
editore: Interno Libri Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 68
Mani che vestono e donano, mani che accolgono e lavano, mani che soccorrono e operano, mani che visitano e confortano, mani che celebrano e seppelliscono, mani che rifocillano e ospitano, mani che porgono l'acqua e dissetano. Non mani metaforiche ma reali e non distaccate dalla realtà come nella digitazione sui social o protette da quell'anonima prestidigitazione che è la nostra contemporaneità globalizzata. La compassione del fare, non distaccata dalla realtà e dagli altri, propone un'azione che va nella direzione di un coinvolgimento diretto e non differito di noi stessi, in un tempo non distaccato e quindi coinvolto nell'esperienza profonda della condivisione umana. Il titolo di questo libro, "Nelle sue mani", a cura del poeta ed educatore Paolo Fabrizio Iacuzzi, è suggerito dal poeta Rainer Maria Rilke, che viene citato da Mircea Cărtărescu nella sua lezione. La carne di Pistoia, quale viene figurata da Santi Buglioni e dagli altri artisti che hanno lavorato al fregio dell'ex Ospedale del Ceppo, è sempre stata il "Racconto dei racconti". Una narrazione "fatta con le mani": un ponte fra lo spazio del sacro e quello dell'incontro. I sette vincitori del Premio Ceppo Biennale Racconto 2024 in maniera diversa tra racconto e saggio, finzione e autobiografia fanno sentire tutta l'attualità della partecipazione alla sofferenza dell'altro per cui, come scrisse Dostoevskij nell'Idiota, la compassione è «la più importante e forse l'unica legge di vita dell'intera umanità».
Peste e guerra. La poesia non salverà la vita
Paolo Fabrizio Iacuzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Interno Poesia Editore
anno edizione: 2022
pagine: 292
Poesia come malattia virale, rivolta e ribellione del linguaggio alle imposizioni di potere che lo attanagliano. Ma anche poesia come storia sotterranea degli esclusi, dei vinti, dei sommersi, dei diversi, dei caduti in mare a poche miglia dalla meta. Come il timoniere di Enea, Palinuro, la sua tomba inquieta: come Io, la ninfa che si "leva" e si staglia contro la violenza che la calpesta. "Peste e Guerra. La poesia non salverà la vita" è l'inedito viaggio con una bicicletta Bianca, immagine di resistenza o meglio di resilienza di una scrittura poetica nell'arco di quarant'anni: dalla guerra di Bosnia a quella dell'Ucraina, dall'Aids al Covid-19, dalla violenza alla discriminazione sessuale. Paolo Fabrizio Iacuzzi concepisce la sua bicicletta come fosse la nave Argo, assemblando e smantellando brandelli della sua poesia e della sua esperienza intellettuale, trasfondendo il suo sangue e quello della sua famiglia dentro la Storia: una sorta di autofiction epica e corale. Un libro Arlecchino, un libro Frankenstein: una prima parte composta da versi scelti dalla vasta produzione di uno dei maggiori poeti della sua generazione e una seconda che mette in scena il dialogo con il suo interlocutore-curatore-inquisitore, il giovane poeta Michele Bordoni. Non un monologo, non la storicizzazione di una carriera poetica giunta al suo punto di massima altezza. Semmai una restituzione al mondo della voce che, prima inspirata, viene ora espirata nella condivisione e nel contagio dei valori della poesia, del potere delle immagini e della forza dei colori. Una celaniana "svolta del respiro" che non salverà la vita solo perché il suo compito è quella di renderla possibile.
L'enigma innamorato. Antologia (1933-1997)
Piero Bigongiari
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2021
pagine: 224
A più di vent'anni di distanza torna in libreria un'antologia che raccoglie poesie edite ed inedite di Piero Bigongiari (1914-1997), poeta, critico, pensatore e intellettuale fra i maggiori del Novecento. Introduzione di Milo De Angelis.
Folla delle vene
Paolo Fabrizio Iacuzzi
Libro: Copertina morbida
editore: Corsiero Editore
anno edizione: 2018
pagine: 80
Il viaggio di alcuni poeti da Marsiglia a Pistoia, per incontrarne altri e tradursi a vicenda. Il secondo viaggio dei poeti in Vaucluse fino al Mont Ventoux sulle orme di Francesco Petrarca e di Marco Pantani. La scalata di una sola civiltà, che nel rosa identifica il proprio fantasma femminile e non solo. La bicicletta, che si lambicca la mente per ricostruirlo e ridargli vita come Frankenstein. Il museo del coraggio e della paura, dove Laura è salva con il cognome del Marchese De Sade. La vita dell'Arte fuori da ogni Storia. L'arte che tenta di ricucire l'essenza della vita. L'omaggio a Mary Shelley, a duecento anni dal suo più celebre romanzo. Il pensiero ad Aby Warburg in manicomio, cent'anni dopo gli orrori del Novecento. Queste e altre sono le vene della poesia. Paolo Fabrizio Iacuzzi, dopo "Magnificat" (1996), "Jacquerie" (2000), "Patricidio" (2004) e "Rosso degli affetti" (2008) giunge alla quinta stazione della sua vita a quadri. Con un contributo di Pasquale Di Palmo.
Daniele Capecchi. Non avrai altro di noi
Libro: Libro rilegato
editore: Settegiorni Editore
anno edizione: 2015
pagine: 56
Daniele Capecchi ha deciso di festeggiare i 10 anni di attività con una mostra antologica nella sala espositiva del Museo Marino Marini. Emergono i suoi ritratti sempre intensi, espressionisti e iperrealisti insieme ma trattati con il consueto tocco leggero, caratteristico dell'artista. Nelle opere di Daniele Capecchi colpisce la raffinatezza dell'onnipresente bianco e nero.
Consegnati al silenzio. Ballata del bizzarro unico male
Paolo Fabrizio Iacuzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2020
pagine: 144
Un poeta di oggi, “consegnato al silenzio” nella babele assordante del mondo, riporta in vita voci e storie: dagli archibugieri del ’600 fino al nonno e al padre, Paolo Fabrizio Iacuzzi gioca con la storia personale e collettiva come un apprendista stregone, nuovo Prometeo o Frankenstein armato solo di parole, tra la malinconia e il riso, il male e il bene riporta in vita i morti mettendoli in relazione con i vivi, per sottrarli al silenzio senza tuttavia violarne il mistero. Comica e tragica al tempo stesso, la lingua si piega a rappresentare il male, “soprattutto quello più bizzarro, perché si nasconde negli organi vitali del corpo e non dà segni evidenti di vita ma è diventato un virale doppio d’amore”; entra dentro ogni corpo, in una ricerca continua dell’origine della malattia e della sua possibile guarigione. Uno dopo l’altro, i versi compongono una sorta di autobiopsia personale e collettiva nel tentativo di consegnare all’eternità se stessi e gli altri.