Libri di Robert Jungk
Lo stato atomico
Robert Jungk
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 204
"Lo stato atomico", pubblicato nel 1977, appare oggi dotato di una straordinaria preveggenza nel comprendere le conseguenze del passaggio, dopo Hiroshima e Nagasaki, allo sfruttamento industriale dell’energia nucleare in nome di una falsa separazione tra «atomo per la guerra» e «atomo per la pace»: perdita di democrazia, di natura – di futuro. E se, dopo i disastri di Černobyl’ (1986) e Fukushima (2011), il mondo aveva mostrato una qualche resipiscenza, assistiamo oggi al diffondersi di un nuovo ossimoro: il “nucleare verde”, il “nucleare per l’ambiente”. Poco importa la disseminazione di scorie radioattive ineliminabili per millenni, o il fatto che – proprio come Jungk aveva previsto cinquant’anni fa – le centrali nucleari siano diventate obiettivi bellici, con i reattori di Zaporižžja ostaggio della guerra russo-ucraina: i nuovi sostenitori dell’atomo ci invitano a chiudere gli occhi, in nome della crescita e persino dell’ecologia, su un’economia che vuole reattori negli oceani, sulla Luna, su Marte, e – miniaturizzati – nei cortili di casa nostra. Prefazione di Daniela Padoan.
L'ultima vittima di Hiroshima. Il carteggio con Claude Eatherly, il pilota della bomba atomica
Günther Anders
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: XXII-231
Claude Eatherly, pilota e meteorologo, era un ragazzo texano di 27 anni quando ordinò lo sgancio della prima bomba atomica della storia, Little Boy, che colpì Hiroshima il 6 agosto 1945. Nonostante la giovane età, non era certo un dilettante: per quella missione vennero scelti i migliori piloti della U.S. Army Air Force, ed Eatherly aveva già dato prova del suo valore militare, abbattendo, nel corso della sua fulminante carriera, più di trenta aerei nemici. Dopo lo sgancio della bomba, tuttavia, lasciò l'esercito e rifiutò qualsiasi riconoscimento al valore da parte degli Stati Uniti. Compì anche maldestre rapine e altri piccoli crimini, con la speranza di trovare sollievo nel biasimo collettivo. Ma ciò non bastò a placare i suoi dilanianti sensi di colpa ed Eatherly venne internato in un ospedale psichiatrico. Fu in questo momento, quattordici anni dopo Hiroshima, che iniziò un carteggio con Günther Anders, il filosofo tedesco autore de "L'uomo è antiquato". Il risultato è questo libro: un commovente scambio epistolare tra Anders e un'anima persa, in cerca di un'espiazione tanto impossibile quanto necessaria. Dopo anni di assenza dalle librerie, torna disponibile una delle testimonianze più toccanti sul disastro che cambiò per sempre la coscienza collettiva. Introduzione di Robert Jungk, prefazione di Bertrand Russell.
Gli apprendisti stregoni. Dilemmi e contraddizioni degli scienziati nucleari
Robert Jungk
Libro: Libro in brossura
editore: Pgreco
anno edizione: 2016
pagine: 368
Come la storia ci ha ripetutamente insegnato, non sempre la scienza si è schierata al servizio del bene. Uno degli esempi più lampanti è senza dubbio rappresentato dalla vicenda di quel gruppo di scienziati che misero a disposizione il loro sapere per progettare l'arma di sterminio di massa per eccellenza: la bomba atomica. In questo volume frutto di anni d'indagine, il celebre giornalista Robert Jungk mette in luce i dilemmi e le contraddizioni degli scienziati dell'atomica. "Gli apprendisti stregoni" non introduce soltanto alcune questioni etiche che la scienza non può ignorare, ma offre anche un'inedita visione della militarizzazione della conoscenza che si è venuta a creare nel corso delle guerre mondiali.
Hiroshima, il giorno dopo
Robert Jungk
Libro: Libro in brossura
editore: Pgreco
anno edizione: 2012
pagine: 311
Poco tempo dopo le esplosioni nucleari che sconvolsero il Giappone e le coscienze degli uomini, Robert Jungk si recò in quel Paese per raccontare "il giorno dopo Hiroshima". Eventi nazionali, locali, vite private e testimonianze si intrecciano in una grande narrazione che ha l'obiettivo di denunciare la follia della guerra e dell'autodistruzione, ma anche di mantenere aperta una speranza nella necessità del ricordo. Robert Jungk era nato nel 1913 in Austria e aveva iniziato una fortunata carriera di giornalista; dopo l'occupazione nazista dell'Austria era fuggito in Svizzera dove continuò a pubblicare scritti polemici contro il nazismo, e fu rinchiuso anche in un campo di internamento svìzzero. In questi anni potè analizzare a fondo il destino e il futuro dell'umanità in un mondo dilaniato da stermini, massacri, dalla bomba atomica, dalla contrapposizione fra popoli e paesi.