Libri di Sergio Quinzio
Diario profetico
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1996
pagine: 236
Nel castello di Gaeta un sottotenente della Guardia di Finanza, in servizio di prima nomina, scrive lunghe lettere al fratello. Per testimoniare non una vocazione di "scrittore", ma l'urgenza di qualcosa che osa dichiararsi "profetico". Suo fondamento è una intensa e solitaria lettura della Bibbia, accettata nella sua interezza e nelle esigenze estreme della sua parola. Scrive Quinzio nell'introduzione: "gli avvenimenti hanno in gran parte confermato e aggravato il sentimento di sfacelo che già allora avvertivo incombere sulle nostre società. La mia lettura apocalittica della storia, basata sulla fede cristiana, è rimasta immutata nel tempo, la vivo con la stessa intensità, ora come allora, con la stessa speranza e la stessa disperazione".
Radici ebraiche del moderno
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1990
pagine: 186
Un commento alla Bibbia
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 832
La sconfitta di Dio
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 104
Mysterium iniquitatis. Le encicliche dell'ultimo papa
Sergio Quinzio
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1995
pagine: 122
I Vangeli della domenica
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1998
pagine: 166
Religione e futuro
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2001
pagine: 170
La modernità ha vinto sulla religione, rendendo gli uomini incapaci di credere e di sperare. Contro questa idea della modernità, intesa come tappa di un inarrestabile progresso verso un futuro che dovrebbe essere garantito dalla scienza e dalla tecnica ed è invece insidiato dal fallimento, Sergio Quinzio ha lottato, da profeta disarmato, usando una scrittura lontanissima dalla cosiddetta "cultura ufficiale" di oggi e degli anni in cui il libro fu composto. Per Quinzio proprio l'incapacità di credere rende il credere "urgente" e indispensabile. Perchè perdere il rapporto con la religione significa non tanto una rinuncia al passato, quanto una rinuncia al futuro.
La croce e il nulla
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 226
Come in opere precedenti aveva interrogato e sondato le Scritture, Quinzio interroga qui la storia del cristianesimo, "prototipo e madre della storia moderna". E l'argomentazione coinvolge tutto il moderno, in quanto esso è "post-cristiano e anti-cristiano, nel senso che sta in luogo del cristianesimo, risponde in qualche modo alle aspettative di salvezza cristiana storicamente deluse". Sono squarci rapidi, pagine che non si appagano di tracciare linee di una storia della cultura: anzi, la loro intenzione è quella di mettere in questione la cultura stessa, svelandola come relitto di un secolare naufragio.
Se Dio non ci salva
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Trinacria
anno edizione: 2010
Dialogo sulla fede tra Sergio Quinzio e un folto gruppo di ragazzi del liceo classico "Empedocle" sfoltosi nel maggio del 1993.
La tenerezza di Dio
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 104
Nel percorso esistenziale di Sergio Quinzio, la riflessione ha sempre accompagnato il vissuto, lo ha assunto e dispiegato senza attenuazioni, spingendosi a indagare l'abisso scandaloso della sofferenza. In questa lunga intervista, realizzata nel 1991 dall'amico e "allievo" Leo Lestingi, il teologo ripercorre per la prima e ultima volta le tappe fondamentali della propria vita, rievoca le vicende, gli affetti, gli incontri che più l'hanno segnata. E lo fa con la precisione, il pudore e la profondità che gli sono propri. Il dialogo prende così la forma di un testamento spirituale, che testimonia l'ampiezza della sua ricerca, la continua messa alla prova del pensiero e la disperazione di fronte alla Storia coesistente alla speranza inestinguibile nella Salvezza. Una salvezza "povera", che darebbe finalmente senso a tutto il male del mondo, attesa nella fede in un Dio sensibile alla sofferenza e alla morte. Non onnipotente, ma tenero.
Cristianesimo dell'inizio e della fine
Sergio Quinzio
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 153
La parola profetica ed escatologica è perduta da secoli: la perdita del linguaggio è la perdita dei contenuti, che, attraverso le diverse trascrizioni, si diluiscono, diventano ambigui e infine vengono abbandonati. Eppure il linguaggio della immemorabile religione apocalittica e messianica non è mai morto del tutto e le sue varie reviviscenze segnano dei risvegli parziali e contraddittori nella storia. Ciò che questa parola dell'inizio e della fine può esprimere non è misurabile solo con i metri culturali di cui dispone l'attuale civiltà. Altra è la dimensione a cui quella parola si riferisce, e in essa vuole porsi questo libro. È una dimensione che esige risposte estreme e perentorie, perciò forse inudibili: come è inudibile tutto ciò che non è fondato sul già acquisito, sul conforme, in definitiva sulla permanenza della situazione data. Ma i significati necessari stanno al di là di quella accettazione passiva che è, ai nostri giorni, la cultura. In tre parti distinte di un unico discorso vengono qui considerati i segni sparsi delle cose perdute eppure cercate nel mondo contemporaneo: il nucleo essenziale del messaggio di Gesù attraverso un commento delle parole che gli vengono attribuite dal primo dei Vangeli, quello di Marco; la vicenda percorsa dall'attesa del "regno di Dio" nelle metamorfosi profane subite lungo i venti secoli della sua storia; la situazione paradossale del presente, dove riecheggiano, contraffatte, esperienze antiche e incancellabili.