Libri di Silvano Petrosino
Scrittura e memoria canonica. Studi in onore di mons. Giuseppe Segalla
Gianantonio Borgonovo, Silvano Petrosino, Giuseppe Segalla
Libro: Libro in brossura
editore: Glossa
anno edizione: 2007
pagine: 120
Un nodo biblico-teologico cruciale, all'incrocio di una preziosa sensibilità attuale, è il tema di questo volume che edita gli Atti di un Seminario sulla teologia della Bibbia svoltosi nel 2006 presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano, dedicato a mons. G. Segalla per il suo emeritato. Esso trae spunto sinergico dal plesso tra memoria-identità-scrittura, attualmente oggetto di multidisciplinare interesse, per dare alla memoria biblica modelli di maggior respiro rispetto a quello storicistico più corrivo. Ecco allora il contributo filosofico di S. Petrosino (Memoria, esperienza e scrittura. Rivisitando Platone e J. Derrida), seguito da quelli biblico-teologici di G. Borgonovo (A partire da Deuteronomio. Il canone scritturistico come medium tra evento originario e progettazione di identità) e di G. Segalla (Il Quarto vangelo: memoria scrittura testimoniale, fondata e fondante), che qualificano la scrittura di questi due libri canonicamente tanto affini nei termini di una "memoria simbolica" (Dt), e di una "memoria semeiotica" (Gv).
L'esperienza della parola. Testo, moralità e scrittura
Silvano Petrosino
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2009
pagine: 334
Intento del volume è contribuire alla comprensione della natura del rapporto che il soggetto umano intrattiene con la parola. La riflessione ruota intorno a due interrogativi fondamentali: innanzitutto qual è, se ve ne è uno, lo specifico dell'esperienza umana della parola? Tale questione si è imposta a partire dalla constatazione che il linguaggio è un fenomeno che non coinvolge solo l'uomo, che non riguarda solo il soggetto umano, ma interessa, ad esempio, anche il mondo animale e ampi settori del mondo tecnologico. Il secondo interrogativo al centro di queste pagine è il seguente: qual è il luogo dell'esperienza della parola? A queste e altre questioni il volume risponde sviluppando una riflessione che, sulla base di alcune importanti distinzioni, come quelle tra "essere loquens" ed "essere eloquens", tra "reagire" e "rispondere", tra "trasferimento di informazioni" e "comunicazione", tra "scrivente" e "scrittore", giunge a identificare un rapporto di essenza tra l'ordine dell'esperienza e quello della parola, e quindi tra l'atto di parola e l'atto morale.
Jacques Derrida. Per un avvenire al di là del futuro
Silvano Petrosino
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2009
pagine: 108
Intento del volume è quello di presentare in forma sintetica il pensiero di J. Derrida. L'aggettivo "sintetico" deve essere inteso in un duplice significato. Innanzitutto nel senso di "parziale": di fronte ad una produzione come quella del filosofo francese (più di cinquanta volumi, centinaia di articoli, decine di interviste ed interventi vari), questo saggio sceglie di soffermarsi solo su alcuni dei termini e delle questioni che hanno impegnato la complessa opera derridiana. Tuttavia queste pagine articolano una lettura che intende essere sintetica soprattutto nel senso di "essenziale": attraversando la riflessione che Derrida ha sviluppato attorno a concetti come quelli di scrittura, traccia, disseminazione, decostruzione, differenza, aporia, impossibilità, ecc., il testo di Petrosino fa emergere quell'"infaticabile ed appassionata interrogazione sull'eventualità dell'evento" che rappresenta la cifra stessa del pensatore francese. In tal senso: "Che cosa significa e come è possibile essere rigorosi con un termine/concetto come quello di "evento"? O ancora più radicalmente: come il modo d'essere dell'evento obbliga a ripensare la natura stessa del logos e la forma di razionalità ad essa adeguata?"
Lo stare degli uomini. Sul senso dell'abitare e sul suo dramma
Enrico Garlaschelli, Silvano Petrosino
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2012
pagine: 128
Un serrato confronto tra un filosofo e un teologo sul gesto umano del costruire e sul senso dell'abitare. Dialogando con Heidegger, Derrida, Blanchot, Augé, Lévinas, Baudrillard, Benjamin, la Bibbia, ed altro ancora, il saggio riflette sulla differenza tra lo spazio ed il luogo, sulla natura della casa, sul tema della città e sulla perversione della convivenza umana nelle megalopoli contemporanee. Un libro originale su uno dei temi più controversi all'interno del dibattito filosofico contemporaneo.
Ripensare il quotidiano
Silvano Petrosino
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2012
pagine: 176
È possibile addentrarsi nei fatti della cronaca quotidiana, quelli che ogni giorno rimbalzano sulle nostre teste e sui nostri occhi dalla carta stampata, da tv e computer, senza farci schiacciare dal peso a volte ingombrante delle notizie per filtrarne la logica e il senso? È quanto ha voluto fare Silvano Petrosino nei testi riuniti in questo volume. Che si tratti della crisi economica o dei premi agli studenti meritevoli, del legame tra marketing e politica o del senso della vera povertà, l'autore offre sempre uno sguardo che penetra in profondità e rompe il conformismo dilagante dei luoghi comuni che spesso plasmano la nostra mentalità e quindi anche la nostra vita. Scriveva Blanchot: "'Non accade nulla', questo è il quotidiano. Ma qual è il senso di questo movimento immobile? A quale livello si colloca questo 'non accadere nulla'? Per chi 'non accade nulla', visto che per me necessariamente accade sempre qualcosa? Domande fondamentali! Bisogna fare di tutto per non dimenticarle!". Questo libro ci aiuta appunto a non dimenticarle.
La prova della libertà
Silvano Petrosino
Libro: Libro in brossura
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 52
Questo volume, frutto dell'intervento di Silvano Petrosino al Festival Biblico di Vicenza, evidenzia i due nuclei essenziali attorno ai quali le Sacre Scritture tessono il loro discorso sulla libertà. Bisogna innanzitutto riconoscere come all'interno della Bibbia la libertà non venga originariamente riferita alla scelta dell'uomo tra il bene e il male; prima di una simile eventualità, infatti, essa avrebbe sempre a che fare con la posizione della creatura, con l'esistenza stessa di "qualcosa" come creatura. "Libertà", prima ancora di intrecciarsi con la "responsabilità" a cui è chiamata solo quella creatura particolare che è l'uomo, dunque prima ancora di essere una questione umana, sarebbe un sinonimo di "creatura", sarebbe la parola per eccellenza che si impone in riferimento alla creazione in quanto tale. Nelle Sacre Scritture dire "libertà" significa soprattutto dire "creazione"; di conseguenza per tentare di comprendere il senso biblico della prima è necessario tentare di comprendere il senso biblico della seconda. Quale il significato della "libertà" nelle Sacre Scritture?
Pensare il presente
Mauro Magatti, Silvano Petrosino, Massimo Recalcati
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Editrice Berti
anno edizione: 2013
pagine: 128
L'avvento della modernità segna il progressivo e inarrestabile affermarsi di una libertà che si delinea in modo contraddittorio fra individualismo, affermazione di autonomia e salvaguardia della singolarità. In questi tre dialoghi-interviste Mauro Magatti, Silvano Petrosino e Massimo Recalcati mettono in luce il gioco fra verità del reale ed esercizio della libertà.
Elogio dell'uomo economico
Silvano Petrosino
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2013
pagine: 74
"Ciò che bisogna opporre alla deriva distruttiva del business non è la 'gratuità', e neppure un''etica degli affari' o un''economia del dono', ma l''economia', semplicemente l'economia, anche se deve essere un'economia all'altezza del suo stesso nome. Quest'ultima, per essere tale, è come obbligata a rispondere a un doppio imperativo: essa deve misurare e calcolare (non può mai procede a caso: necessita di una ratio), ma al tempo stesso deve anche riconoscere che il suo calcolo (la sua ratio) è destinato per delle ragioni essenziali a misurarsi con l'incalcolabile. Uno stimolante saggio filosofico che, partendo da un'analisi approfondita delle radici antropologiche dell'abitare umano, arriva a denunciare la perversione di molta 'finanza creativa' e l'ingenuità delle diverse 'etiche degli affari'."
Logiche follie. Sacrifici umani e illusioni della giustizia
Gabrio Forti, Silvano Petrosino
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2022
pagine: 168
«Ha sbagliato, deve pagare», «se sacrifico qualcosa, in cambio...»: c'è una ragionevole follia nell'umano che contabilizza la giustizia, terrena e non. E questo accade da sempre. Sia il sacrificio umano sia il capro espiatorio, di cui il primo rappresenta una sorta di estrema esasperazione, costituiscono autentiche «follie antropologiche» che tuttavia rivelano, come spesso accade quando ci si confronta con gli aspetti più profondi ed estremi dell'esperienza umana, una loro irriducibile ragionevolezza. Ma se nel giudicare si segue la vendetta o la bilancia, dove si arriva? Per tentare di comprendere il senso di simili follie è necessario risalire al primato dell'economico che è all'origine della pulsione sacrificale, che non a caso ha sempre contaminato esperienze religiose e pratiche della giustizia. E lo ha fatto rivestendosi di sembianze, spesso rispettabili e accattivanti, diverse all'apparenza, ma sempre uguali nel servirsi delle «logiche follie» punitive per un perenne esercizio di autoinganno. Aumentare la pena fa davvero diminuire il reato? Sacrificare una vita in cambio di altro può essere ragionevole? Eppure specchiandosi nell'ombra delle sue carceri e delle sue pene, legali o sociali, ogni epoca può conquistare una speranza di verità. Fosse anche soltanto quella della smorfia sul volto che si ritrae dalla luce, per dirla con Franz Kafka. Uno stimolante studio di un filosofo-antropologo e un giurista sull'intricato intreccio tra economia, religiosità e giustizia.
Le religioni tra frustrazione e gioia
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 173
Il volume raccoglie i contributi relativi al nono Seminario internazionale organizzato nel novembre 2018 dall'Archivio «Julien Ries» per l'antropologia simbolica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, dedicato al tema "Le religioni tra frustrazione e gioia". Generalmente, quando si affronta il tema della religione e del religioso, è possibile riscontrare due atteggiamenti di fondo: da una parte coloro che interpretano il religioso come struttura di oppressione e di controllo dell'uomo, dall'altra coloro che convintamente sostengono che esso sia un'esperienza di liberazione e di gioia autentiche. Il volume intende mettere a fuoco questa dicotomia ricostruendo alcune manifestazioni storiche dell'uno e dell'altro approccio e presentando alcune significative interpretazioni teoriche riguardanti tali opposte letture del fenomeno religioso. Testi di: Maria Ignazia Angelini, Alessandro Antonietta, Sergio Astori, Aldino Cazzago, David Meyer, Luca Moscatelli, Paolo Nicelli, Silvano Petrosino, Massimo Recalcati, Franca Tamisari, Daniela Villani, André Wénin.
Lo scandalo dell'imprevedibile. Pensare l'epidemia
Silvano Petrosino
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2020
pagine: 80
«L'epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell'imprevedibile» eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società. Uno dei filosofi attuali più lucidi riflette sul dramma del coronavirus a partire dalle parole che usiamo per spiegare questo evento e le sue conseguenze: perché il "futuro" è diverso dall'"avvenire", il "mondo" dal "reale", la "scienza" dagli "scienziati", l'"ottimismo" dalla "speranza", ma anche perché la modalità del "morire" ci ha atterrito più della "morte" in sé, fino a comprendere che l'autentica "libertà" non consiste nel fare ciò che si vuole. Come ci ha cambiato l'epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il "nostro tempo", il tempo delle nostre "urgenze private"», afferma l'autore indicando un atteggiamento per il "dopo" e citando La peste di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».
Dove abita l'infinito. Trascendenza, potere e giustizia
Silvano Petrosino
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2020
pagine: 104
Il potere ha sempre cercato di utilizzare la religione per i propri scopi di conquista e di auto-conservazione. E ogni religione ha dentro di sé l'attrazione per il potere e l'inclinazione a manipolare Dio. Anche la religione biblica. Anche il grande re Davide, del quale si racconta - nella Scrittura - il desiderio di costruire una casa a Dio, il Tempio. Ma Dio rifiuta: non ha bisogno di un luogo dove abitare. Abita già in uno spazio delimitato, ma dentro il popolo di Israele e nelle sue buone relazioni, quelle improntate alla giustizia. Il vero modo di servire Dio - che evita il rischio di servirsene - è dedicarsi alla giusta guida del popolo, al prendersi cura degli uomini e della creazione tutta. Attorno a questo nucleo Petrosino sviluppa una riflessione originale sui temi contigui dell'abitare, dell'ospitalità, del rapporto tra l'alto e il basso, tra il costruire e possedere. Sullo sfondo sta la polemica con il "partito di Dio" - cioè coloro che si interessano di Dio, mossi sotto sotto dall'intento di manipolarlo a proprio vantaggio - e l'intuizione dell'originalità della rivelazione biblica: l'Altissimo, l'Infinito, ha sempre a che fare con il bassissimo, con coloro che "sono a terra", con il finito. È lì che prende dimora, che lo si può trovare.