Libri di Stefano Lombardi Vallauri
L'adattamento musicale
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2024
pagine: 110
Nel panorama indisciplinato delle forme artistiche di qualsiasi tipo, tradizionali e nuove, pure e ibride, nel momento in cui da un testo matrice primo viene creato - mediante adattamento - un testo secondo, che ruolo gioca la musica? A questa domanda fondamentale tenta di rispondere l'insieme dei saggi raccolti in questa ricerca collettiva, a livello internazionale la prima dedicata all'argomento. Sono nove saggi redatti da studiosi di musica e delle discipline sorelle letteratura, audiovisivo, media, in una prospettiva che è comparatistica nel senso più lato possibile. Autori dei capitoli: Francesco Finocchiaro, Matteo Giuggioli, Graziella Seminara, Massimo Locatelli, Daniela Cardini e Gianni Sibilla, Marco Spagnolo, Stefano Lombardi Vallauri, Fabio Vittorini.
Martino Traversa. L'utopia nostalgica
Libro: Libro in brossura
editore: Neoclassica
anno edizione: 2024
pagine: 310
Un’inedita esplorazione dell’itinerario artistico di Martino Traversa, compositore apolide della musica contemporanea italiana. La sua produzione coniuga un ardito neomodernismo – esito personalissimo della ricezione del “secondo” Boulez – con una urgenza retrospettiva, vissuta come frangia estrema del debussysmo e del ravelismo. Erma bifronte tra utopia e nostalgia, persegue un rigoroso costruttivismo sonoro sia nelle opere solistiche, cameristiche e sinfoniche sia nel versante elettronico ed elettroacustico. Profondamente avverso a qualsiasi radicalismo concettuale o anti-musicale, ha coltivato un cammino compositivo autonomo, fuori dagli schemi e lontano dalle accademie, guardando più all’Europa che all’Italia.
Il discorso musicale. La musica e i suoi generi testuali nella storia
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2024
pagine: 272
Come si scrive di musica? Se poniamo la domanda alla storia, dal passato ci viene incontro una varietà di generi testuali. I generi sono gli araldi della musica, i suoi mercuri alati; dispositivi plastici che rivestono e modellano il discorso. Il primo tipo testuale in cui si può trovare una tematizzazione della musica è il genere letterario del mito: la favola musicale. Lo spirito filosofico narra invece la musica nel tipo testuale del trattato, un genere destinato a modellare i fondamenti della teoria e della prassi musicale per oltre due millenni, da Aristosseno a Schönberg. La cultura medioevale affianca al trattato di musica altri generi come commentari ai testi filosofici antichi, speculazioni teologico-musicali, laudes musicae, scritti di mistica e spiritualità. L'età umanistica introduce il dialogo, più consono del trattato ad animare la conversazione musicale. La modernità rinnova generi antichi e ne introduce di nuovi: enciclopedie, dizionari, storie, lettere, giornalismo, letteratura di viaggio, biografia e autobiografia, pamphlets e altro ancora. Sono questi i generi del discorso musicale che il volume intende porre a tema. Interrogare il genere è in primo luogo interrogare le premesse della propria ricerca: è un risalire a ciò che viene prima, a ciò che è scontato e non pensato, a ciò che si chiede a sé stessi come studiosi. In secondo luogo, il genere è lo specchio o l'immagine dell'epoca. Il genere intercetta gli attori del discorso musicale: chi scrive sulla musica, il pubblico che si vuole raggiungere, la disposizione dei temi, la lingua, i luoghi, le funzioni, le circostanze di enunciazione e, più importante, l'immagine della musica stessa. Il genere diventa un oggetto storico, in quanto fa storia. Interrogare i generi testuali del discorso musicale dà ragione della musica in quanto costruzione storica situata alla convergenza dei diversi saperi che nel tempo l'hanno narrata (Paolo Gozza).
L'arte orale. Poesia, musica, performance
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2021
pagine: 360
Trasversalmente, arte orale è ogni genere artistico che faccia uso della voce: antico o moderno; occidentale o extra-occidentale; popolare o autoriale; non scritto (nell'accezione consolidata della "tradizione orale") oppure anche scritto; non mediato oppure mediato dalla tecnologia audiovisiva; in tempo reale o differito; in loco o a distanza; linguistico o anche non linguistico; genere puro (poesia, vocalizzo extraverbale) o misto (teatro, melologo, canzone). E in generale è forma significante ma insieme anche materiale presenza, sonora e corporea. Questo volume raccoglie gli atti di un convegno svoltosi nel maggio 2019 presso l'Università IULM di Milano, che alle ordinarie sessioni accademiche affiancava anche "sessioni performative" artistiche. La prospettiva è necessariamente interdisciplinare: l'oralità è trattata come l'elemento comune che caratterizza arti diverse quali la poesia, la musica e il teatro, nonché le loro storiche commistioni (ad esempio il canto epico, la poesia lirica), fino a fenomeni contemporanei come il rap, il poetry slam, la vocal performance art. Sono convocati a dialogare studiosi di differente estrazione: estetica, teoria letteraria, poesia contemporanea, metrica, linguistica, (etno)musicologia, storia del teatro, performance studies. L'interazione dei vari punti di vista consente di affrontare l'oralità nella sua valenza trasversale e, al tempo stesso, negli aspetti specifici propri di ciascuna espressione artistica.
La voce mediatizzata
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 160
Questa raccolta di saggi nasce dalla convergenza di studiosi di diverse discipline – sociologia, estetica, letterature comparate, studi sul teatro, filmologia, musicologia – attorno a un tema trasversale e nel contempo circoscritto: la mediazione tecnologica della voce. La voce non è uno strumento, qualcosa di esterno a me, un oggetto altro da me. La voce sono io, io stesso che risuono, è il soggetto in forma sonora. Se proprio si vuole intendere la voce come uno strumento, al pari di un violino o un sintetizzatore, allora la voce è lo strumento naturale per eccellenza. Tuttavia, la voce è anche lo strumento più facilmente sottoposto a ogni tipo di mediazione tecnologica e culturale. Così come un volto umano o un gesto corporeo, la voce conserva sempre un fondo irriducibile di realtà naturale, non protesica. Mentre un violino o un sintetizzatore sono oggetti parimenti artificiali, la voce tecnologica è inesauribilmente ibrida, anfibia. Il fuoco specifico della ricerca è dunque la mediazione tecnologica di un oggetto irriducibilmente non-tecnologico.
Scritti critici e di poetica
Federico Incardona
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2018
pagine: 292
L'intensità concettuale e letteraria degli scritti di Federico Incardona (Palermo, 1958-2006) è conforme a quella della sua musica. I testi raccolti nel volume testimoniano le diverse intenzioni relative alle varie circostanze: l'analisi della composizione propria e di quella altrui, delle opere e dei metodi, la speculazione storica, estetica e antropologica, la visione programmatica e didattica. Li accomuna la responsabilità etica dell'artista che, sia col suono sia col pensiero, propone un'esperienza viva della realtà, delle cose. Nella globale "rivoluzione percettiva" - quindi politica - da lui prospettata, il suono accende la coscienza, come negli scritti la stessa volontà radicale accende la parola.
Dodecafonia postseriale. Gilberto Cappelli e Federico Incardona
Stefano Lombardi Vallauri
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 253
Dopo la furiosa razionalizzazione del serialismo integrale, intorno al 1960 la dodecafonia - tecnica di composizione il cui solo nome confonde e intimidisce il profano come l'esperto di musica tradizionale - pressoché si estingue. D'altronde Theodor W. Adorno - l'apostolo della scuola di Vienna ma al tempo stesso il critico più devastante dei suoi stessi maestri Arnold Schönberg, Alban Berg e Anton Webern - individuava già negli anni Quaranta le debolezze della dodecafonia classica. Ma negli anni Ottanta gli italiani Gilberto Cappelli (1952) e Federico Incardona (1958-2006) riesumano il relitto, e concepiscono una dodecafonia - postseriale e postadorniana - totalmente rigenerata, un nuovo mezzo per intensificare il potere espressivo della musica. Di quest'essenziale tendenza contemporanea il volume svolge un'analisi tecnico-stilistica e generalmente umanistica, secondo il principio d'interrogare la musica nelle sue più vaste possibilità di senso.