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Libri di Stefano Tomassini

Maledetti quei fiori. Scritture e immagini per l'«autunno delle idee»

Maledetti quei fiori. Scritture e immagini per l'«autunno delle idee»

Balletto Civile

Libro: Libro in brossura

editore: Luca Sossella Editore

anno edizione: 2024

pagine: 96

Accompagnati da brevi saggi critici di Stefano Tomassini, il volume riunisce tre testi della più recente produzione performativa di Balletto Civile: "Les Fleurs", ispirato all'impervia rivoluzione poetica di Charles Baudelaire e introdotto dalle fotografie di Jacopo Benassi; "Loose Dogs", monologo sulle anime che dissentono, infine "Eclissi", per giovani interpreti alle prese con il buio doloroso di una realtà lontana, il black-out improvviso e spaventoso del sole.
12,00

Coreosofia. Scritti sulla danza

Coreosofia. Scritti sulla danza

Aurel M. Milloss

Libro: Libro in brossura

editore: Olschki

anno edizione: 2002

pagine: XLIV-294

In questa nuova lettura anticlassica del magistero di Aurel M. Milloss, danzatore e coreografo ungherese, i cui scritti sono qui per la prima volta raccolti e commentati in una ricca antologia, le competenze tecniche (coreografia) e la valutazione dei materiali (coreologia), si producono grazie alle «ricerche metafisiche», la 'coreosofia'. Questa scienza consente finalmente un esame etico di tutti i fenomeni della danza, e di programmare i «nuovi indirizzi al futuro sviluppo di questa cultura».
38,00

Istria dei miracoli. Viaggi in una terra di mezzo

Istria dei miracoli. Viaggi in una terra di mezzo

Stefano Tomassini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2005

pagine: 191

In Istria per curiosità, per dare spiegazione, origine, volto ad un aggettivo, "istriano", che, negli anni cinquanta, quando l'autore era bambino, "veniva pronunciato a mezza voce, con l'aria di chi evoca una sciagura, un lutto, una malattia, una condizione, insomma, sulla quale non c'era tanto da parlare, perché appena detta era già chiara a tutti la sua gravità". Il racconto di Stefano Tomassini si svolge fra un documentario del 2001 ed uno speciale del 2005, fra viaggi da turista e ricerche da bibliotecario: tutto per soddisfare quella curiosità infantile. Così l'autore visita luoghi e incontra persone, si appassiona alle storie che gli vengono raccontate e un po' anche a quelle che vengono taciute.
14,50

Roma, il Papa, il Re. L'unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio

Roma, il Papa, il Re. L'unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio

Stefano Tomassini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2011

pagine: 485

Roma, 11 luglio 1855. Antonio De Felici, cappellaio, reo di avere attentato alla vita del segretario di Stato cardinale Giacomo Antonelli, viene giustiziato. Roma, 21 settembre 1861. Cesare Lucatelli, facchino, accusato dell'omicidio di un gendarme durante gli scontri fra i pontifici e la folla il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, viene giustiziato. Fra le due esecuzioni, fra un popolo e un governo che non ha più autorità su questa terra, il disfacimento dello Stato Pontificio, la fine del potere temporale del papa, l'Unità d'Italia e una città che attende di conoscere il suo destino. Messa troppo spesso in ombra da vicende che già allora occuparono le prime pagine dei giornali italiani ed europei - una su tutte, l'impresa dei Mille di Garibaldi - la storia romana, della città e dello Stato Romano, alla metà dell'Ottocento, dopo la gloriosa quanto breve avventura della Repubblica mazziniana, è poco conosciuta dal grande pubblico. "Roma, il papa, il re" è la cronaca dettagliata, quasi accanita di tutto quel che accadde dentro e attorno a Roma negli anni che portarono alla proclamazione del Regno d'Italia. Ancora una volta, come già in "Storia avventurosa della Rivoluzione romana", Stefano Tomassini incrocia i pensieri e le azioni di Vittorio Emanuele II e Pio IX, Cavour e Napoleone III, Garibaldi e Mazzini, le osservazioni dei forestieri più o meno affezionati, i pregiudizi o le intuizioni dei diplomatici, i vizi e le virtù del clero, gli entusiasmi, le accidie e le ire del popolo.
19,50

Roma, il Papa, il Re. L'unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio

Roma, il Papa, il Re. L'unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio

Stefano Tomassini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2013

pagine: 485

Roma, 11 luglio 1855. Antonio De Felici, cappellaio, reo di avere attentato alla vita del segretario di Stato cardinale Giacomo Antonelli, viene giustiziato. Roma, 21 settembre 1861. Cesare Lucatelli, facchino, accusato dell'omicidio di un gendarme durante gli scontri fra i pontifici e la folla il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, viene giustiziato. Fra le due esecuzioni, fra un popolo e un governo che non ha più autorità su questa terra, il disfacimento dello Stato Pontificio, la fine del potere temporale del papa, l'Unità d'Italia e una città che attende di conoscere il suo destino. Messa troppo spesso in ombra da vicende che già allora occuparono le prime pagine dei giornali italiani ed europei - una su tutte, l'impresa dei Mille di Garibaldi - la storia romana, della città e dello Stato Romano, alla metà dell'Ottocento, dopo la gloriosa quanto breve avventura della Repubblica mazziniana, è poco conosciuta dal grande pubblico. "Roma, il papa, il re" è la cronaca dettagliata, quasi accanita di tutto quel che accadde dentro e attorno a Roma negli anni che portarono alla proclamazione del Regno d'Italia. Ancora una volta, come già in "Storia avventurosa della Rivoluzione romana", Stefano Tomassini incrocia i pensieri e le azioni di Vittorio Emanuele II e Pio IX, Cavour e Napoleone III, Garibaldi e Mazzini, le osservazioni dei forestieri più o meno affezionati, i pregiudizi o le intuizioni dei diplomatici, i vizi e le virtù del clero, gli entusiasmi, le accidie e le ire del popolo.
12,00

MilanOltre 1986-2016

MilanOltre 1986-2016

Libro: Libro in brossura

editore: Scalpendi

anno edizione: 2017

pagine: 224

Trent’anni sono molti. Nessun catalogo li può contenere. Proprio nel senso etimologico di tenere assieme: come il vaso di raccolta di una fontana che tracima da ogni parte. I bordi si cancellano e l’acqua passa oltre. Eccola qui una posteriore verifica della scelta di quel nome. Tracimare. Andare oltre. E senza guida. Da qui l’idea di un volume composto quasi solo di immagini. Nel volume delle immagini: perché solo la massa può raccontare ciò che l’archivio fatica a mettere in ordine. E per continuare così a essere spettatori. Parte di quel pubblico che ha sempre animato la storia di MilanOltre, creando collettività improvvise e immaginarie al di là delle rappresentazioni, un pubblico capace di resistere e di partecipare a logiche diverse da quelle del giudizio.
25,00

Fuori tempo. Coreografia e nostalgia, anacronismo, inattualità
20,00

La guerra di Roma. Storia di inganni, scandali e battaglie dal 1862 al 1870

La guerra di Roma. Storia di inganni, scandali e battaglie dal 1862 al 1870

Stefano Tomassini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 860

Il Regno d'Italia cinge Roma d'assedio. La attornia, la scruta dai campi al confine, entra di soppiatto con gli occhi delle spie, si sporge con cautela dalle feritoie, la reclama con furia dalle pagine dei giornali, la pretende in Parlamento. Corre l'anno 1862, l'unità nazionale è ormai compiuta, eppure Roma, il centro del mondo, continua a sfuggire e a resistere sotto il trono papale e la mal sopportata protezione dei francesi. Il neonato governo italiano cerca di scardinarne le difese con la politica, mentre Garibaldi raduna in Sicilia una schiera di volontari per muovere bellicosamente verso la predestinata capitale, prima di essere fermato dal regio esercito sull'Aspromonte. Cinque anni dopo, l'eroe dei due mondi viene sconfitto dalle truppe pontificie sostenute dai francesi nella battaglia di Mentana e a Roma fallisce l'insurrezione. Ogni tentativo di conquista si infrange contro la barriera invisibile che sembra avvolgere la città e imprigionarla in un'assenza dal mondo e dal tempo. Eppure la percezione è che l'urbe possa da un momento all'altro crollare. Vittorio Emanuele II e Napoleone III, Pio IX e Francesco II, Mazzini e Garibaldi, il cardinale Antonelli e monsignor de Mérode, Ricasoli e Rattazzi. Governi sorti e caduti in pochi mesi, briganti, tradimenti, attentati, manovre segrete. Astuti triangoli politici e fini giochi di potere. Bombe e petardi. Molti carcerati, anche, e morti ammazzati. Nella Guerra di Roma Stefano Tomassini mette in scena una storia appassionante: la ricostruzione - compiuta attraverso una straordinaria messe di documenti - dei dieci anni che hanno portato alla breccia di Porta Pia e alla presa di Roma. Alla fine del Risorgimento e al principio della nostra storia contemporanea.
32,00

Fragilità di Adone. Parole, immagini e corpi di un mito

Fragilità di Adone. Parole, immagini e corpi di un mito

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2018

pagine: 224

Lussureggiante e composita, la tradizione adonia si presenta come un caleidoscopio di immagini del giovinetto fenicio in cui si riflettono la sua origine misteriosa e la sua fisionomia inafferrabile. Comune a tutte le visioni di Adone, anche nei contesti più diversi, è però il nesso che lega la suprema bellezza alla fragilità, il culmine dell'appagamento alla precarietà: la bellezza di Adone è connotata fin dall'inizio come una bellezza transitoria, che si dispiega con la massima congruenza, fino a farsi suo correlato simbolico, nella condizione di essere-per-la-morte. L'indagine sulla fragilità di Adone mostra peraltro che un aspetto pur così stabile e ubiquitario ha finito per veicolare, nel tempo, significati anche molto diversi: al di là dell'ovvia connotazione moralistica, la fragilità di Adone rimanda, nella sua accezione più generica, alla natura effimera e caduca dell'uomo in quanto tale; con implicazioni ideologiche ben diverse, però, il mito di Adone esplora soprattutto i rischi di una maschilità costruita come deficitaria, che oppone all'ideale di virilità eroica un'eccellenza precaria fondata su valori antisociali come la bellezza e l'amore. Eppure fragilità non significa necessariamente debolezza, o soltanto debolezza: fragilità è sia sgretolamento dell'io che resistenza passiva, refrattarietà, e dunque salvifica sottrazione a modelli normanti e oppressivi. Fragilità è anche strumento di creazione, e fonte di una bellezza più suggestiva e più preziosa. Con un rovesciamento in cui si rispecchiano trasformazioni salienti della cultura occidentale, se dapprima Adone era bello ma fragile, egli si fa via via sempre più bello - perché fragile. Questo libro nasce da un convegno tenutosi a Pisa tra la Scuola Normale Superiore e l'Università di Pisa, e concepito come occasione di volgere a vantaggio del dibattito la pluralità degli orizzonti disciplinari coinvolti. Gli studi in esso raccolti testimoniano di un dialogo fruttuosamente instaurato tra storia delle religioni e storia della letteratura, tra storia dell'arte e storia della danza e del teatro, tra antropologia culturale e teorie di genere e queer.
19,00

New York furioso. Luca Ronconi e «quelli dell'Orlando» a Bryant Park (1970)

New York furioso. Luca Ronconi e «quelli dell'Orlando» a Bryant Park (1970)

Stefano Tomassini

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2018

pagine: 192

Il libro documenta e racconta la parte conclusiva della tournée internazionale di uno degli spettacoli più innovativi e festivi della ricerca teatrale italiana: l'Orlando Furioso di Lodovico Ariosto nella riduzione di Edoardo Sanguineti per la regia di Luca Ronconi (Spoleto, 1969). New York, che lo ospitò a partire dal 4 novembre del 1970, avrebbe dovuto essere il punto di partenza per una lunga tournée nelle principali città americane. Invece, fu il punto del suo ultimo compimento. Una pregiudiziale ricezione compromise la sopravvivenza di un'operazione teatrale di grande impegno produttivo. Dopo molte polemiche, la sede per l'Orlando fu individuata in Bryant Park, nel cuore di Manhattan. Una imponente tensostruttura (Bubble Theater) fu costruita appositamente e il debutto poté avere luogo. Lo spettacolo che meglio aveva incarnato il clima politico-culturale successivo al Sessantotto, applaudito a Parigi con il motto del Maggio francese, a New York mancò il suo pubblico. Grazie alla scoperta di tutta la documentazione, in gran parte inedita, è stato possibile ricostruire l'intera vicenda. Sono state ascoltate e raccolte le voci dei protagonisti di allora, per restituire la forza intatta di un'utopia possibile: quella di un teatro popolare ritrovato perché capace di mantenere in comune l'intero immaginario della sua festa.
20,00

Tempo fermo. Danza e performance alla prova dell'impossibile

Tempo fermo. Danza e performance alla prova dell'impossibile

Stefano Tomassini

Libro: Libro in brossura

editore: Scalpendi

anno edizione: 2018

pagine: 132

Fermare il tempo è un atto di resistenza contro le forze dell'oblio: la felicità è ciò che resta quando nulla conta più, né un prima né un poi. Il libro indaga e analizza alcuni eventi che hanno messo alla prova la danza e le performance contemporanee attraverso condizioni estreme e impossibili, come danzare a corpo morto o al buio, nell'immobilità o fuori luogo (ossia in musei o gallerie). Come una pratica in contrappunto alla cultura del rendimento e del compimento, e contro le ideologie ossessive del profitto e della visibilità. La danza e la performance sono oggi, invece, direttamente impegnate in un dibattito che riguarda le maggiori trasformazioni dell'esperienza del tempo: bloccato, intensamente trattenuto, radicalmente sospeso, fermo.
15,00

Italiani a Roma. Cronache della capitale tra il 1870 e il 1900

Italiani a Roma. Cronache della capitale tra il 1870 e il 1900

Stefano Tomassini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 456

Il 20 settembre 1870 è appena passato. Roma è stata eletta capitale del Regno d'Italia, lo Stato Pontificio non esiste più, il potere temporale dei papi è un ricordo, anche se molto vivo. La città eterna si appresta a scrivere un nuovo, rocambolesco capitolo della sua storia. È un periodo di cambiamento che suscita speranze e illusioni, ma anche paure e rifiuti. Cavour, Azeglio e altri grandi attori del Risorgimento sono già scomparsi, seguiti, nel giro di pochi anni, da Mazzini, Vittorio Emanuele II, Pio IX. Garibaldi è l'ultimo ad andarsene. Insieme agli interrogativi sul rinnovamento della città compaiono i primi segni caratteristici della nuova Italia. Nell'urbe - tra misteri insoluti, omicidi, suicidi, rovesci di fortuna, proteste politiche e sociali, complotti, duelli, tresche e processi - prendono forma le vicende di personaggi molto eterogenei come Raffaele Sonzogno e Giuseppe Luciani, Agostino Depretis e Francesco Coccapieller, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti, Costanzo Chauvet e Felice Cavallotti; ma anche questioni spinose come l'esplosione della febbre edilizia e il suo tracollo, cui fa seguito il formidabile scandalo della Banca Romana. Roma, caput mundi, disordinata, entusiasta, impreparata, sorprendente, trasformista, è già diventata cuore e specchio della psicologia di una nazione. In Italiani a Roma, quarto volume dedicato alla sua città, Stefano Tomassini dopo 150 anni rilegge gli articoli dei quotidiani dell'epoca, gli atti giudiziari, i discorsi parlamentari e le memorie dei protagonisti per restituirci le cronache degli anni successivi all'Unità d'Italia. Con il suo ritmo denso e la sua prosa evocativa, Tomassini fa luce su questa importante e poco conosciuta fase di passaggio nella vita di Roma, dei suoi abitanti, dell'Italia tutta, confermandosi uno dei narratori di storia più efficaci del panorama nazionale.
30,00

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