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Libri di Umberto Albini

Olimpiche

Olimpiche

Pindaro

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2025

pagine: 304

Dei quattro libri di Epinici – i canti per gli atleti vincitori – che è tutto quello che sopravvive dell'opera di Pindaro, il primo raccoglie le Olimpiche, le odi scritte per il più antico e prestigioso dei giochi panellenici. Sono componimenti dalla struttura piuttosto uniforme: alle notizie sul vincitore e sulla sua famiglia seguono una rievocazione mitologica e una serie di sentenze che esprimono le convinzioni personali del poeta. Profeta di una concezione religiosa e solenne della lirica, nelle Olimpiche Pindaro è allo stesso tempo il cantore che celebra l'agone, immortalando l'eccellenza atletica e la fama delle belle imprese, e il saggio che esalta gli ideali aristocratici, fondati sulle antiche virtù eroiche. Le qualità individuali – la bellezza, la prestanza fisica, la ricchezza e la fama – sono innate e concesse dagli dei, ma sono vane se non interviene il poeta a celebrarle e divulgarle con la sua arte. Considerato dagli antichi inimitabile nello stile, ricco di allusioni e metafore, Pindaro fu particolarmente apprezzato dai poeti dell'Ottocento, dal Goethe degli inni giovanili al Foscolo dei Sepolcri, dal Leopardi dei canti civili a Hölderlin, che ne tradusse tutte le Pitiche e parte delle Olimpiche.
12,00

Atene segreta. Delitti, golosità, donne e veleni nella Grecia classica

Atene segreta. Delitti, golosità, donne e veleni nella Grecia classica

Umberto Albini

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2024

pagine: 80

Attraverso testimonianze degli storici, dell’epica e del teatro classico, il volume delinea un vivido ritratto della vita nell’Atene del V e IV secolo a. C. Affrontando argomenti che vanno dalla cucina all’eros, dalla condizione femminile fino alla violenza e al gioco d’azzardo, Umberto Albini si diverte a decostruire il mito estatico e serioso della Grecia classica, restituendo al lettore una rappresentazione della vita quotidiana dell’antichità.
19,99

Fenice. Testo greco a fronte

Fenice. Testo greco a fronte

Euripide

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2009

pagine: XXX-160

Le Fenicie (411-409 a.C.) prendono il nome dal coro delle fanciulle inviate dai signori di Tiro al santuario di Delfi per essere consacrate ad Apollo e sorprese dalla guerra durante una sosta a Tebe. Tipica espressione della maturità di Euripide, la tragedia pone al centro dell'azione la contesa tra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice, fratelli e nemici mortali che si disputano il regno: il primo è un despota crudele assetato di potere; il secondo un esule che soffre per la lontananza dalla patria e anela a una riconciliazione. Falliti i tentativi di mediazione della madre Giocasta, Polinice si unisce all'esercito di Argo per combattere contro Tebe, mentre Eteocle si erge a difensore della città. Nel duello finale tra i due fratelli che muoiono uno per mano dell'altro, avverando così la maledizione paterna, si assiste al tramonto della visione epica della guerra: in preda a un odio animalesco, i due eroi non parlano più il linguaggio dell'onore e della gloria, ma quello della pura sopraffazione dell'avversario. L'orribile delitto fratricida trascina nella sventura anche gli altri membri della famiglia dei Labdacidi, da Giocasta ad Antigone, suggellando il tragico destino della stirpe. Introduzione e traduzione di Umberto Albini Note di Fulvio Barberis.
10,00

Atene: l’udienza è aperta. Cronaca nera e giudiziaria nella Grecia classica

Atene: l’udienza è aperta. Cronaca nera e giudiziaria nella Grecia classica

Umberto Albini

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2024

pagine: 144

Dalla maestosa retorica delle orazioni di Lisia e Demostene fino ai dipinti comici e parodistici di Aristofane nelle Vespe, questo volume non solo ricostruisce il sistema giuridico dell’Atene classica, ma offre anche dettagli curiosi della cronaca giudiziaria di quei tempi, di cui Albini esplora con ricchezza di particolari gli aspetti investigativi e i retroscena politici, economici e sentimentali. Emergono così, in un affresco vivido e tangibile, gli usi, i costumi e le convenzioni di una società all’avanguardia nel mondo antico, ma allo stesso tempo sorprendentemente distante dall’esperienza contemporanea.
24,99

Maschere impure. Spettri, assassini, amori e miserie nei drammi greci

Maschere impure. Spettri, assassini, amori e miserie nei drammi greci

Umberto Albini

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2024

pagine: 80

Nella tradizione teatrale della Grecia antica l’orrore e la violenza avevano non solo una funzione catartica, ma rappresentavano anche una forma di intrattenimento, in un modo non dissimile rispetto a quanto succede oggi. In costante dialogo con le esperienze del teatro moderno, Albini, nel suo saggio su «spettri, assassini, amori e miserie nei drammi greci», indaga aspetti, soluzioni sceniche e procedimenti collegati all’antica drammaturgia classica – in particolare nell’opera di Sofocle e di Euripide – in un percorso che ricostruisce aspetti non convenzionali del teatro greco.
19,99

Nel nome di Dioniso. Vita teatrale nell'Atene classica

Nel nome di Dioniso. Vita teatrale nell'Atene classica

Umberto Albini

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2022

pagine: 312

Rispetto a quello che comunemente si definisce «teatro greco», esistono due prospettive di studio: da una parte l’analisi dell’«edificio teatrale», ovvero maschere, costumi, il rapporto tra attore e spettatori, dall’altra i testi letterari, quel corpus di tragedie e commedie che hanno reso immortale la tradizione del teatro classico. Mettendo in relazione la parte pratica dell’organizzazione della macchina teatrale antica con i testi dei suoi autori più rappresentativi (da Eschilo a Menandro), Umberto Albini consegna con ironia e originalità, una panoramica a tutto tondo, storica, tecnica e letteraria del teatro greco, non lesinando di sottolineare suggestive influenze e relazioni con il teatro moderno.
35,99

Riso alla greca. Aristofane o la fabbrica del comico

Riso alla greca. Aristofane o la fabbrica del comico

Umberto Albini

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2022

pagine: 114

Alle origini del comico c’è Aristofane. Le indagini dei critici e degli studiosi hanno illuminato molti aspetti della sua opera, da quelli letterari e filosofici a quelli politici, sociali e di costume. Hanno però prestato scarsa attenzione agli accorgimenti spettacolari, alle soluzioni comiche, alle eterogenee invenzioni verbali che hanno fatto delle commedie dell’artista ateniese un’irresistibile fonte di riso. Coniugando il rigore critico e la conoscenza dei meccanismi del teatro antico e moderno, Umberto Albini individua nei lavori di Aristofane il linguaggio e le strutture sceniche adottate per divertire un pubblico esigente e quanto mai vario, ricostruendo un esauriente ritratto della sua opera e dei suoi stilemi.
24,99

Eraclidi-Supplici. Testo greco a fronte

Eraclidi-Supplici. Testo greco a fronte

Euripide

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2019

pagine: 208

Negli "Eraclidi" (430-427 a.C.) i figli di Eracle perseguitati da Euristeo, tiranno di Argo, si rifugiano a Maratona, invocando la protezione delle leggi di Atene. Il tema di fondo della tragedia è la lotta dei giusti contro i prepotenti pronti a violare con la forza il diritto (il diritto di asilo, il diritto a vivere in pace e sicurezza), e più in generale il conflitto tra legalità e umanità da un lato, e ferocia e disumanità dall'altro. Un conflitto che dilania gli stessi protagonisti: Alcmena, la madre di Ercole, invoca la morte di Euristeo trasformandosi in punitrice ancor più spietata del suo persecutore, mentre Euristeo, feroce oppressore, davanti alla morte reclama per sé quei diritti che ha sempre disprezzato. L'encomio di Atene come soccorritrice dei deboli e dei perseguitati risuona anche nelle "Supplici" (424 o 421 a.C.), in cui le madri dei capi argivi uccisi nell'assalto contro Tebe implorano l'intervento di Teseo, il sovrano di Atene, per ottenere la restituzione delle salme dei caduti e dare loro una pia sepoltura. Riecheggiano nella tragedia i dibattiti su democrazia e tirannide del tempo di Pericle, cui dà voce proprio il personaggio di Teseo, alfiere della libertà contro il dispotismo e interprete delle istanze di Euripide. Introduzione e traduzione di Umberto Albini Note di Fulvio Barberis.
12,00

Lirici greci. Testo greco a fronte

Lirici greci. Testo greco a fronte

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2016

pagine: 416

Dopo la stagione epica e prima della grande età del dramma, la Grecia conosce il fiorire di un altro genere letterario, convenzionalmente noto con il nome di lirica. Tra i secoli VII e VI, la sua mappa geografica si estende dall'Asia alle isole dell'Egeo, fino alla Sicilia. La tradizione della lirica, come già quella dell'epica, è orale; ne discendono caratteri stilistici peculiari: periodi brevi, immediatezza espressiva, uso frequente di immagini e metafore. Il repertorio dei temi è vastissimo e porta il sigillo della concreta esperienza soggettiva, reale o intellettuale, fisica o psicologica.
14,00

Oreste-Ifigenia in Aulide. Testo greco a fronte

Oreste-Ifigenia in Aulide. Testo greco a fronte

Euripide

Libro

editore: Garzanti

anno edizione: 2008

pagine: 288

12,00

Cronache. Il lungo viaggio

Cronache. Il lungo viaggio

Umberto Albini

Libro: Copertina morbida

editore: Frilli

anno edizione: 2006

pagine: 96

9,50

Eracle. Testo greco a fronte

Eracle. Testo greco a fronte

Euripide

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2006

pagine: 144

Dopo aver compiuto l'ultima delle mirabili fatiche che ne hanno consacrato la fama, Eracle torna a Tebe e la trova minacciata: in sua assenza, l'usurpatore Lico si è proclamato re e si appresta a sterminare la sua famiglia. Si prepara dunque allo scontro, ma anziché mettere in salvo moglie e figli, sarà lui stesso a trucidarli, in preda a un inspiegabile furore. Quale scintilla ha potuto trasformare l'eroe protagonista di tante gloriose imprese in un pazzo capace di una simile atrocità? Forse chi ha fatto della violenza la propria sorte ne diventa a tal punto succube da rivolgerla persino contro i propri cari? In questo sconvolgente dramma della follia, rappresentato intorno al 423 a.C., Euripide sovverte il mito classico, che collocava nella giovinezza di Eracle l'orrendo crimine facendone una colpa da espiare attraverso le celebri fatiche, e si interroga su quanto precaria, vulnerabile e mutevole sia la condizione umana: la forza dell'uomo più forte è ben misera cosa di fronte al capriccio insondabile del destino. Introduzione e traduzione di Umberto Albini. Note di Fulvio Barberis.
10,00

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