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Libri di Umberto Curi

L'immagine-pensiero. Tra Fellini, Wilder e Wenders: un viaggio filosofico

L'immagine-pensiero. Tra Fellini, Wilder e Wenders: un viaggio filosofico

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2009

pagine: 165

Questo libro è il tentativo di occuparsi non di cinema, ma di film. Senza sentirsi in obbligo di giustificarsi. Senza cautelarsi preventivamente con robuste dosi dell'Estetica di Hegel o del saggio di Heidegger sull'origine dell'opera d'arte. Senza bombardare il malcapitato lettore con il napalm delle citazioni. L'intento è di verificare, nel campo aperto della lettura del testo cinematografico, fino a che punto la filosofia "c'entri" o meno con il cinema, senza preoccuparsi che ciò che si dice, lavorando su un film, abbia la qualità di essere "filosofico". Si vorrebbe insomma considerare una buona volta risolta, o comunque poco interessante, la questione riguardante lo statuto del cinema. E affondare invece - fino a dove si è in grado di farlo, con tutti gli strumenti analitici di cui si dispone - nel vivo dell'opera cinematografica. Per capirla di più, certamente, ma anche e soprattutto per cogliere meglio in essa la presenza di una 'charis' inconfondibile.
14,00

Pensare con la propria testa

Pensare con la propria testa

Umberto Curi

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mimesis

anno edizione: 2009

pagine: 114

Sono qui presentate in formato audio Mp3 una serie di lezioni introduttive alla storia della filosofia tenute da Umberto Curi. Da Platone a Heidegger, da Kant a Eraclito, da Hegel a Foucault a Nietzsche, i grandi filosofi di tutti i tempi sono chiamati a prendere parte ad un percorso critico che "si propone non già di insegnare pensieri, ma di aiutare a pensare. Lo studente", e così l'ascoltatore, "imparerà non la filosofia, ma a filosofare". Chi intenda avventurarsi lungo questo sentiero dovrà perciò ingaggiare un vero e proprio combattimento, una guerra senza esclusione di colpi contro i comuni pregiudizi, contro le opinioni indiscusse, contro le rappresentazioni caricaturali di un pensiero - la filosofia -mai riducibile all'univocità, bensì essenzialmente immerso nella contrapposizione plurale. A partire dalle tracce lasciate dalle lezioni, il saggio che accompagna i Cd elabora un itinerario parallelo, esplorando le forme diverse che, nella ricerca filosofica di Umberto Curi, ha assunto la scoperta della duplicità come connotato peculiare della condizione umana.
16,00

Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche

Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2008

pagine: 304

A re Mida che gli chiede quale sia la cosa più desiderabile per l'uomo, Sileno risponde: "Non essere nato, non essere, essere niente". Diverse versioni della sentenza, dette da altri personaggi, riecheggiano in fonti diverse, da Erodoto ai grandi tragici a Plutarco, ma nessuna è riducibile alla dichiarazione di pessimismo metafisico. Anzi, per Umberto Curi parlare di pessimismo è fuorviante, se non consolatorio. La densità tutt'altro che univoca dell'apologo e rilevata già da Nietzsche, che lo colloca all'inizio della "Nascita della tragedia" e ne rovescia la valenza corrente in quel dire sì alla vita in ogni sua manifestazione, compreso il dolore, che costituisce il cuore del sentimento tragico. Una densità che si intensifica e si incupisce quando dall'orizzonte senza Dio dei greci si passa alle denunce bibliche della miseria umana, al cospetto della potenza divina: l'imprecazione di Geremia ("maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto"), la certezza della nullità dell'esistenza nel Qohelet e la contesa angosciosa di Giobbe con il Signore rimandano alla verità paradossale della fede, alla figura cristologica di Abramo riletto da san Paolo, Kierkegaard e Simone Weil. Nelle sue diramazioni e riformulazioni il motto di Sileno esprime, più che negatività dell'esistere, l'inattingibilità di un sapere positivamente definito sull'esistenza, e continua a interpellare il logos discorsivo della filosofia e le forme del pensiero religioso.
20,00

La forza dello sguardo

La forza dello sguardo

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2004

pagine: 248

Consegnato a parole, miti, filosofie, letterature e arti, il primato della vista si identifica da sempre con il possesso del sapere e l'esercizio del potere. Se in greco antico il lessico del vedere e quello del conoscere sono tutt'uno e se per il Platone de "La Repubblica" è filosofo "chi ama lo spettacolo della verità", l'equivalenza di teoria e visione, che fonda e attraversa l'intera metafisica occidentale, non ha nulla del dato acquietante, anzi si configura come una drammaturgia che è urgente interrogare. Un excursus dai grandi personaggi tragici a Freud, dalla mitologia classica alle testimonianze figurative più tarde, dai dialoghi platonici a Orwell, in cui l'autore indaga le ragioni che rendono lo sguardo così potente.
28,00

Pólemos. Filosofia come guerra

Pólemos. Filosofia come guerra

Umberto Curi

Libro

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2000

pagine: 187

16,00

Il mantello e la scarpa. Filosofia e scienza tra Platone e Einstein
16,53

Lo scudo di Achille. Il PCI nella grande crisi

Lo scudo di Achille. Il PCI nella grande crisi

Umberto Curi

Libro

editore: Franco Angeli

anno edizione: 1990

pagine: 120

14,50

Leggere l'«Introduzione del '57» di Marx

Leggere l'«Introduzione del '57» di Marx

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Ibis

anno edizione: 2011

pagine: 143

Il testo conosciuto come "Introduzione del '57" è certamente, insieme al "Manifesto del partito comunista", lo scritto marxiano che ha goduto di più larga fortuna e di maggiore risonanza lungo il corso del ventesimo secolo. Ritrovata fra le carte di Marx in un quaderno siglato M e recante la data del 23 agosto 1857, l'Einleitung rimase inedita fino al 1903, quando Karl Kautsky ne curò la prima pubblicazione. Corredata di un ampio saggio introduttivo e di un adeguato apparato di commento critico-esegetico, la presente edizio-ne ambisce a presentarsi come la prima traduzione in lingua italiana fedele al manoscritto originale. Il lettore potrà ritrovarvi alcuni fra i più importanti temi della critica marxiana dell'economia politica, proposti allo stato nascente. Da queste pagine emerge già nitidamente la struttura logico-concettuale che si ritroverà, più ampiamente articolata, nella grande opera che vedrà la luce otto anni dopo, e che consacrerà la fama dell'autore del Capitale.
9,00

Straniero

Straniero

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Raffaello Cortina Editore

anno edizione: 2010

pagine: 174

Chi è lo "straniero"? Perché ci imbarazza e ci interroga? Perché ci spaventa e ci attrae? Possiamo continuare a illuderci che sia davvero "altro" rispetto a noi? Di fronte all'affascinante straordinarietà di questa figura, stiamo sprecando l'occasione per apprezzare la duplicità irriducibile di una presenza con la quale ognuno di noi sarà chiamato a confrontarsi. La nozione di "straniero" è l'oggetto dell'analisi storica e teorica svolta in questo saggio: dalla sua formulazione nel contesto dell'antichità classica fino agli esiti più rilevanti della ricerca contemporanea, tra Freud e Derrida. Al di là dell'occasionale opzione politica, e dunque della schematica contrapposizione tra rifiuto e accoglienza, si viene ricondotti alle radici di un fenomeno destinato a sollecitare incessantemente l'intelligenza e le passioni dell'uomo contemporaneo.
12,50

Via di qua. Imparare a morire

Via di qua. Imparare a morire

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2011

pagine: 240

"Via di qua; ecco la mia meta". Nell'annuncio del protagonista del racconto di Kafka La partenza risuona l'universale della condizione umana, quell'andar via a cui non occorre una destinazione, poiché è già meta in sé: la morte, ineluttabile, inconcepibile, inconoscibile, eppure evento-limite che conferisce alla vita il senso più autentico. Nella sua vicenda millenaria, talvolta la filosofia si è incaricata di strappare alla morte l'aculeo velenoso, ossia di liberare l'uomo dal timore della morte, riducendola a puro nulla, quindi espungendola dall'orizzonte dell'esistenza. Una strategia che il filosofo Umberto Curi non condivide affatto. Come il principe di Danimarca, è convinto da tempo che i contenuti di pensiero abitino anche al di fuori della disciplina che ne è ufficialmente titolare, e li va a cercare con mano sapiente nella tragedia e nel mito dell'antica Grecia, nella poesia e nella narrazione contemporanee. Lì incontra ricchissime testimonianze che, da prospettive diverse, recuperano la morte alla pienezza della vita, senza per questo disinnescare in modo consolatorio il potenziale angoscioso della fine. Sfuggono infatti a intenti edificanti, e non potrebbero mai essere rifuse in un eserciziario della buona morte, simile a quelli diffusi in Occidente secoli fa. Ci possono solo suggerire con Rilke - ed è suggerimento prezioso - che "bisogna imparare a morire: ecco in che cosa consiste tutto il vivere".
18,00

Film che pensano

Film che pensano

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2020

pagine: 592

Per quali ragioni il filosofo che lavori sul cinema è tuttora considerato poco "serio", alla stregua del dilettante perditempo o del chierico infedele? E per quali ragioni, almeno in Italia, è ancora tenacemente presente la convinzione che, per quanto ci si possa sforzare di congiungerli, cinema e filosofia restino due ambiti irrevocabilmente distinti? Questo libro risponde a tali interrogativi, ritraendo un quadro variegato e stimolante della natura evocativa del cinema. La prima parte del testo approfondisce le molte e decisive questioni attinenti alle peculiarità del cinema, nel contesto della tradizione filosofica occidentale da Aristotele a Heidegger. La seconda e la terza parte si soffermano rispettivamente sull'opera di alcuni grandi maestri del cinema contemporaneo (Truffaut ed Eastwood, Fellini e Wilder, Spielberg e Garrone, Wenders e Scorsese) e su alcuni film memorabili (Moulin Rouge! e Il mestiere delle armi, American Beauty e Chicago, per citarne alcuni). Senza voler proporre una nuova teoria sul cinema, e ancor meno la rimasticatura aggiornata di una fra le tante concezioni del cinema oggi in circolazione, il libro ci dimostra in che senso e con quali suggestive implicazioni si può affermare che davvero i film "pensano".
25,00

Padre e re. Filosofia della guerra

Padre e re. Filosofia della guerra

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2024

pagine: 276

Nella cultura occidentale, la guerra non è l’espressione irrazionale di una fase primitiva della civiltà ma la «continuazione della politica con altri mezzi». È una costante storica che accompagna e determina le trasformazioni sociali, una forza creatrice che conferisce identità nella contrapposizione, forma nella separazione. Le verità sul rapporto tra politica e guerra che legano Eraclito e Schmitt, Platone e Kant, Hegel e Clausewitz, Marx e Gramsci si rivelano ben più incisive delle inefficaci invocazioni di una pace ideale e utopica. La sfida è applicare questa linea di pensiero alla fase storica attuale, in cui l’eventualità di una contesa nucleare ha generato una trasformazione irreversibile della guerra in negazione della politica. Pensare la guerra oggi significa allora scavare fino alle radici della «globalizzazione del disastro». Umberto Curi si misura in maniera definitiva con la necessità di polemos – «padre e re di tutte le cose» – per mostrare come il terrorismo, le migrazioni e la distribuzione ineguale delle risorse a livello globale siano manifestazioni di un unico fenomeno: la dichiarazione di guerra che gli occidentali muovono al resto del mondo per preservare il loro stile di vita.
20,00

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