Libri di V. Rasini
L'uomo delle origini e la tarda cultura. Tesi e risultati filosofici
Arnold Gehlen
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 326
"Urmensch und Spätkultur "è una delle opere più importanti di Arnold Gehlen e raccoglie le tesi e i risultati filosofici principali di ricerche svolte nell'arco di alcuni decenni. Scopo del volume è condurre un'analisi delle forme socioculturali dell'antichità, finalizzata alla elaborazione di "concetti critici" non soggettivi, in grado di contribuire a spiegare il ruolo delle regole comunitarie e delle organizzazioni istituzionali nel percorso storico dell'umanità. Il metodo ha pretese di rigore e obiettività: si avvale dell'osservazione empirica, della contestualizzazione storico-archeologica e della preziosa collaborazione di diverse scienze. Si tratta di un libro di "filosofia delle istituzioni" che, attraverso la ricostruzione delle forme arcaiche della convivenza sociale, da un lato giustifica l'applicabilità di categorie antropologiche basilari come quelle di "azione" ed "esonero", e dall'altra consente di far reagire il passato con il presente, evidenziando la distanza che separa il comportamento societario arcaico da quello contemporaneo.
Frontiere della vita, frontiere della tecnica
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 153
Allievo diretto di Martin Heidegger, Hans Jonas (1903-1993) occupa ormai a buon diritto un posto tra i grandi pensatori del Novecento. Negli ultimi anni la sua opera è divenuta un riferimento d'obbligo per la riflessione che ha per oggetto le implicazioni morali dello strapotere tecnologico dell'uomo. È questo lo sfondo su cui si muove anche il volume qui presentato, che propone alcuni fondamentali interventi del filosofo tedesco su temi tuttora di grande attualità: il legame indissolubile tra profanazione della natura e civilizzazione dell'umanità, la determinazione delle specificità dell'organismo vivente (con quel che ciò comporta sull'idea di vita e di morte), le nuove frontiere dell'etica e dell'agire umano di fronte al progresso tecnologico.
Aggressività. Un'indagine polifonica
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 162
La parola "aggressività" ha assunto un rilievo speciale, sia dal punto di vista culturale sia da quello esistenziale. Questo riconoscimento rende possibile proporre una molteplicità di contributi di natura differente e giustificarne il reciproco accostamento. Molteplicità e varietà diventano anzi indispensabili quando si voglia affrontare un tema del genere, e rappresentano un atto di riverenza verso l'unità profonda e innegabile del vivere individuale, sociale e storico.
L'uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo
Arnold Gehlen
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 485
Pubblicata nel 1940, ma profondamente riveduta dopo la seconda guerra mondiale, "Der Mensch. Seine Natur und seine Stellung in der Welt" si può considerare l'opera fondamentale dell'antropologia filosofica di Gehlen. Qui prende forma una concezione dell'essere umano come natura biologicamente carente, costretta a procacciarsi chance di sopravvivenza attraverso l'azione e il continuo intervento sull'ambiente. La povertà di istinti e di specializzazioni, che distingue l'uomo dall'animale, trova compensazione nella capacità di creare cultura, facendo così dell'artificio la vera essenza della vita umana. Il linguaggio, la tecnica, le istituzioni sono i mezzi attraverso i quali l'uomo trasforma il proprio destino, libero e nondimeno vincolato a regole che non può trasgredire. Sullo sfondo, l'aridità di un pensiero marcatamente conservatore, ma tuttavia capace di sollecitazioni decisive e di straordinario rigore.
Il riso e il pianto. Una ricerca sui limiti del comportamento umano
Helmuth Plessner
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2000
pagine: 272
L'autore intraprende una dettagliata analisi del riso e del pianto, collocandola nel contesto dell'antropologia filosofica dove l'uomo è tutto unitario in cui fisico e psichico non sono che aspetti diversi di una inscindibile realtà naturale. Il riso e il pianto sono solo manifestazioni reattive che danno espressione somatica al vissuto di opposti stati fisici o interiori? Non si danno forse anche casi in cui si ride nel dolore o si piange di gioia? Si tratta allora di semplici 'errori di espressione', di momenti di 'confusione'?