Libri di Hans Jonas
Organismo e libertà. Verso una biologia filosofica
Hans Jonas
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1999
pagine: 307
Un saggio che si propone di conciliare materia e spirito, mondo organico e mondo psichico: la riflessione di Hans Jonas riconosce infatti all'uomo l'unità della sua vita e la complementarità al resto del mondo.
Conoscere Dio. Una sfida al pensiero
Hans Jonas
Libro
editore: AlboVersorio
anno edizione: 2006
È possibile conoscere Dio? Per lo gnosticismo, di cui Hans Jonas è stato uno dei massimi esperti, questa era l'unica via per la salvezza. Ma come si colloca il filosofo di fronte a questa esperienza-limite? Si può semplicemente negarla considerandola illusione oppure il rapporto tra uomo e Dio determina la stessa essenza umana nella sua natura più propria? Quali sono dunque i limiti della conoscenza quando il sapere si interroga su tali tematiche? Sono queste le domande che animano gli inediti jonasiani qui per la prima volta presentati e tradotti: il pensiero è condotto ai confini del conoscibile e deve riconoscere la propria insufficienza ad andare oltre. Lo gnosticismo, il cristianesimo di Paolo, la fenomenologia ermeneutica di Heidegger tematizzano per Jonas un medesimo atteggiamento esistenziale, una radicale auto-interrogazione che spinge l'esistenza a svelarsi nella sua più autentica natura.
Il concetto di Dio dopo Auschwitz
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 112
«Per il cristiano che attende l’autentica salvezza dall’aldilà, questo mondo (e in particolare il mondo umano a causa del peccato d’origine) è il mondo di Satana e conseguentemente un mondo non degno di fiducia. Ma per l’ebreo che vede nell’al di qua il luogo della creazione, della giustizia e della salvezza divina, Dio è in modo eminente il signore della storia, e quindi “Auschwitz”, per il credente, rimette in questione il concetto stesso di Dio che la tradizione ha tramandato. Come ho cercato di dimostrare, Auschwitz rappresenta quindi per l’esperienza ebraica della storia una realtà assolutamente nuova e inedita, che non può essere compresa e pensata con le categorie teologiche tradizionali. Quindi chi non intende rinunciare sic et simpliciter al concetto di Dio (e il filosofo può legittimamente rivendicare il diritto a non rinunciarvi), deve pensare questo concetto in modo del tutto nuovo e cercare una nuova risposta all’antico interrogativo di Giobbe. Ove decidesse di farlo, dovrebbe anche lasciar cadere l’antica concezione di Dio signore della storia: perciò, quale Dio ha permesso che ciò accadesse?».
Sulle cause e gli usi della filosofia e altri scritti inediti
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 116
Qual è il valore pratico della filosofia? La tradizione tramanda un verdetto duplice. Da una parte, il sapiente è colui che sa vivere, poiché conosce cosa è bene e come realizzarlo; dall'altra, il filosofo è inesperto del mondo ed esibisce in prima persona l'inutilità del suo sapere. Ma come si misura l'utilità del sapere filosofico? In questi scritti inediti risalenti agli anni canadesi (1949-1956), tradotti per la prima volta, Hans Jonas si interroga sul significato vitale e umano dell'esperienza filosofica, intrecciando un vivace dialogo con gli autori antichi e lasciando emergere, nel confronto con essi, i lineamenti della sua filosofia dell'organico.
Evoluzione e libertà. Immanenza e trascendenza della vita organica
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2015
pagine: 64
Evoluzione e libertà sono le due parole chiave del pensiero di Hans Jonas, espresso mirabilmente nel saggio, una sorta di concentrato della sua biologia filosofica e forse la migliore testimonianza della sostanziale continuità della sua riflessione sulla filosofia della vita, al di là del prevalere, nelle diverse fasi del suo pensiero, di interessi storico-filosofici o di interessi più propriamente etici. Tesi principale è che la libertà tradizionalmente considerata appannaggio degli ambiti prettamente umani dello spirito e della volontà - sia viceversa già presente a livello del metabolismo cellulare, il fenomeno più basilare che caratterizza l'organismo vivente. Essa non connota, cioè, esclusivamente l'agire conscio e intenzionale dell'essere umano, ma è piuttosto il denominatore comune di tutti gli appartenenti alla categoria dell'"organico" e segna la linea di confine con quanti non vi rientrano, dunque con l'inorganico, la macchina e l'artefatto. La libertà si squaderna per Jonas in una gradazione ascendente di complessità delle funzioni e dei movimenti, i cui vari livelli costituiscono configurazioni sempre più articolate, approfondite ed "evolute" della dialettica precaria che le è intrinseca.
Frontiere della vita, frontiere della tecnica
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 153
Allievo diretto di Martin Heidegger, Hans Jonas (1903-1993) occupa ormai a buon diritto un posto tra i grandi pensatori del Novecento. Negli ultimi anni la sua opera è divenuta un riferimento d'obbligo per la riflessione che ha per oggetto le implicazioni morali dello strapotere tecnologico dell'uomo. È questo lo sfondo su cui si muove anche il volume qui presentato, che propone alcuni fondamentali interventi del filosofo tedesco su temi tuttora di grande attualità: il legame indissolubile tra profanazione della natura e civilizzazione dell'umanità, la determinazione delle specificità dell'organismo vivente (con quel che ciò comporta sull'idea di vita e di morte), le nuove frontiere dell'etica e dell'agire umano di fronte al progresso tecnologico.
Ricerche filosofiche e ipotesi metafisiche
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 286
Qual è la specificità dell'uomo, quale il rapporto che in lui intercorre tra l'appartenenza al mondo naturale e il suo carattere di essere libero? In che modo la sua stessa natura accoglie il germe di una fondamentale fondazione etica? E come si pone ciò in relazione con le questioni ultime del pensiero, i principi più alti e addirittura con la possibilità di pensare Dio? Recuperando e rielaborando contributi precedenti, Hans Jonas raccoglie in questo volume queste tre direttrici fondamentali del proprio pensiero e le armonizza organicamente, offrendo una consapevole riproposizione dei temi fondamentali della sua filosofia. Un vero e proprio testamento filosofico, in cui l'autore sembra voler lasciare ai lettori il sunto essenziale di un percorso lungo una vita. Il tentativo estremo di offrire una rinnovata comprensione ontologica dell'uomo quale solida base per riaffermare con forza crescente il nostro dovere di farci carico del destino e del mondo cui apparteniamo.
Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica
Hans Jonas
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: XXXI-291
Il dibattito intorno alla nostra responsabilità verso le generazioni future si è fatto in questi anni sempre più fitto e interessante, man mano che svanivano le certezze sul modello di sviluppo fondato sull'asservimento tecnologico della natura e l'"euforia del sogno faustiano" della modernità lasciava il posto a una visione della storia disincantata e perplessa - quando non disperante e apocalittica. L'uomo è diventato per la natura più pericoloso di quanto un tempo la natura lo fosse per lui, mentre alle tante fratture sociali che ostacolano il cammino verso un'umanità unificata si è venuta ad aggiungere la contraddizione antagonistica tra il mondo di oggi e il mondo di domani. Muovendo da questa diagnosi, Hans Jonas cerca in questo lavoro di andare alle radici filosofiche del problema della responsabilità, che non concerne soltanto la sopravvivenza, ma l'unità della specie e la dignità della sua esistenza. Tra il "principio speranza" di Ernst Bloch e il "principio disperazione" di Günther Anders, il "principio responsabilità" dà voce a una via di mezzo, nel tentativo di coniugare in un modello unitario etica universalistica e realismo politico.
Potere o impotenza della soggettività? Il problema anima-corpo quale preambolo al «Principio responsabilità»
Hans Jonas
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 141
Questo saggio, pubblicato nel 1976 da Jonas in lingua inglese, doveva essere il punto nodale del celebre "Il principio responsabilità", capace di fare da raccordo nella riflessione fra le ragioni della realtà naturale dell'uomo e quelle della sua interiorità e libertà. Punto di partenza, la condizione che Cartesio aveva delineato di un dualismo irrisolvibile fra corpo e anima, secondo Jonas ancora operante nelle concezioni etiche e scientifiche contemporanee. Sviluppando questo discorso, Jonas si rese conto che "Il principio responsabilità" avrebbe toccato soltanto marginalmente le questioni etiche del rapporto fra mente e corpo, che invece meritavano una trattazione più estesa e specifica. Decise, così, di far vivere questa parte in piena autonomia: la tesi di fondo è che la scienza moderna ha ridotto lo "spirito" (o l'anima) a una sorta di ornamento della realtà esteriore, una manifestazione superficiale del dualismo cartesiano che per Jonas non ha ragione di essere. Fra "spirituale" e "corporeo" vi è un'interazione che mantenendo la loro distinzione non li pone tuttavia in opposizione. E questo apre il campo alle successive riflessioni di Jonas sulla società biotecnologica.
Heidegger e la teologia
Hans Jonas
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 89
Questo saggio di Hans Jonas si caratterizza per la forte carica polemica nei confronti del pensiero di Heidegger, che per Jonas e per altri pensatori ebrei come Hannah Arendt, Günther Anders e Karl Löwith era stato negli anni Venti un maestro. La questione in gioco era: come arrivare a comprendere il senso dell'essere? La relazione che Heidegger stabilisce fra essere e uomo, polemizza Jonas, non deve semplicemente riprodurre quella fra Dio e uomo. Non si intende infatti fare dell'uomo il "ventriloquo dell'essere". Servono alla riflessione teologica orizzonti più autentici che tentino di interpretare il "mito" religioso con mezzi simbolici e un linguaggio effettivo con la divinità.