Libri di Vittorino Andreoli
L'ira funesta. Come frenare la distruttività del mondo contemporaneo
Vittorino Andreoli
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 240
«Cantami, o Diva, del Pelide Achille l’ira funesta…» Ira è una delle prime parole che definisce la civiltà occidentale e nell’Iliade di Omero segna l’inizio della guerra di Troia che durerà dieci anni. Oggi i comportamenti «contro» persone e cose sono aumentati e hanno assunto forme specifiche: rabbia, aggressività, violenza e distruttività. È il momento d’interrogarsi allora, come fa Vittorino Andreoli in queste pagine, sui processi dinamici che portano a queste azioni che caratterizzano le relazioni umane, i rapporti tra padre e figlio, il mancato rispetto della donna e delle persone più fragili. Al centro domina la frustrazione che esprime il vissuto d’inadeguatezza che la persona avverte nell’ambiente in cui vive: il suo sentirsi incompresa, emarginata. La più rischiosa deriva contemporanea è la distruttività che si caratterizza per la totale assenza di un movente e guida i comportamenti disegnando un’atmosfera di paura e una percezione di impotenza. La cronaca purtroppo è ricca di casi di delitti familiari, di raptus e devastazioni vandaliche nella scuola; soprattutto tra gli adolescenti che provocano danni non solo agli altri ma anche a se stessi. Una delle ragioni che ne è all’origine è lo sfasamento tra realtà e mondo virtuale incoraggiato dalle tecnologie digitali, il comportarsi nella vita quotidiana come ci si trovasse nella finzione, guidati dai «mi piace» e senza regole etiche. Comprendere queste dinamiche è essenziale per favorire una maggiore consapevolezza di sé e prevenire i comportamenti più pericolosi.
La società del pressappoco. La malattia dell'uomo moderno
Vittorino Andreoli
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2024
pagine: 304
Stiamo passando dal mondo della precisione a quello del «pressappoco», guidati da un inconsapevole rifiuto della funzione ordinatrice del pensiero: persino la scienza ammette di non giungere alla «verità» ma solo a conclusioni parziali e provvisorie. I dialoghi del tempo presente sono dominati da una continua contrapposizione che fa emergere quanto ci divide e nasconde ciò che ci unisce. Domina la percezione d’impotenza esistenziale, siamo immobilizzati dal limite che sconfina nella frustrazione. L’incertezza emerge anche nel linguaggio: si pensi alla questione del «sesso delle parole» e alla proliferazione di neologismi che ci portano a parlare per non intenderci. Il pressappoco ci minaccia poiché la delinquenza nel contesto sociale è diventata «normale» e la legge un rifermento per evaderla. Il mondo virtuale delle tecnologie digitali sta cancellando quello concreto e genera preoccupanti comportamenti dissociati negli adolescenti. La paranoia dei potenti della Terra vede la sovrapposizione del delirio di onnipotenza a quello di persecuzione, e minaccia guerre di conquista e distruzione in cui scompare il vincitore e il vinto. Vittorino Andreoli, attento studioso del comportamento umano, ci pone di fronte a un variegato e poderoso ritratto dell’uomo contemporaneo e della sua attività mentale, perché si possa prenderne consapevolezza e cercare di porre il nostro cervello nella direzione evolutiva e cognitiva. Per evitare un pressappoco che avrebbe il senso dell’agonia della nostra straordinaria civiltà umana.
Nessuno
Vittorino Andreoli
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2014
pagine: 422
In un'epoca dominata dal potere gli uomini si dividono tra i qualcuno e i nessuno, tra chi vive per farsi vedere e chi, quasi fosse trasparente, esiste ed è come se non ci fosse. Ma quando un Nessuno, orfano di un macellaio e di una cassiera di macelleria e privo di un ruolo nella società, si ripiega su se stesso alla ricerca di un senso, ecco che si squaderna come un libro aperto, anche se di pagine bianche. E su queste pagine comincia lentamente a dipingere il suo autoritratto, rielabora il suo dolore, dialoga - e delira - con le immagini della sua mente, sempre in bilico tra la realtà e l'allucinazione, tra la forza della memoria e la sua inaffidabilità, tra un fragile se stesso e le sue molteplici identità. Mentre gli sfilano davanti desideri e paure, ragazze rumene e animali abbandonati, procuratori della repubblica e carabinieri, diabole e messia, Nessuno riflette sulla vita che si intreccia alla morte, sul tempo e le sue declinazioni, sul mistero delle pulsioni e quello della coscienza, sul caso e sulla libertà. Ma è una cagnolina, Bibì, a fare breccia sul suo bisogno di affetto, nel suo universo chiuso ed enigmatico indicandogli una via, stretta, verso gli spazi aperti, verso il profondo respiro della natura, verso una vera casa.
Il silenzio delle pietre
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2018
pagine: 328
Siamo nel 2028 e l'unica libertà che sembra essere rimasta all'uomo è la fuga dalla città. Così il protagonista di questo romanzo, ormai segregato tra le quattro mura della sua abitazione, terrorizzato anche solo dall'idea di aprire la porta, decide di andarsene. Lontano da tutti, dai rumori, dal caos, da un mondo dove è diventato impossibile vivere. Lontano da chi occupa abusivamente ogni spazio intorno a lui. Vittorino Andreoli immagina un futuro che somiglia molto al nostro presente, ma dove le ingiustizie si sono ancor più esasperate e, nonostante il benessere raggiunto grazie alle grandi scoperte, tutto parla di una situazione a un passo dal baratro. Una casa isolata, affacciata sull'oceano nel Nordovest della Scozia, sembra il luogo ideale per ritrovare un po' di pace: una baia abitata soltanto da uccelli marini e, a ridosso, montagne che nel tempo si sono trasformate per l'azione del vento. È qui, osservando la perfezione di un ambiente rimasto invariato dal giorno della creazione, nel silenzio delle pietre, che riesce finalmente ad analizzare con maggiore distacco le contraddizioni che lo hanno spinto a cercare la solitudine estrema. Inebriato da tanta bellezza, si lascia tentare dall'idea di non tornare mai più, trasformando quella che doveva essere una parentesi temporanea in una scelta definitiva. Eppure, anche l'idillio, visto più da vicino, rivela lati meno luminosi. Ma soprattutto, nella più completa solitudine, si cancella ogni possibile relazione umana, ogni sentimento si spegne. La distanza poi cambia la prospettiva e apre uno spiraglio di luce e di speranza sui mali della metropoli. Quest'uomo può forse tornare a indossare gli eleganti abiti di città che aveva chiuso in un armadio al suo arrivo in Scozia? O invece, chissà, un'altra libertà è possibile? In questo romanzo, Andreoli ci racconta il profondo disagio del nostro tempo, prestando al protagonista tratti inevitabilmente autobiografici, ma nei quali ciascuno di noi può riconoscersi.
Homo incertus. Il bisogno di sicurezza nella società della paura
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 360
La condizione umana è caratterizzata dal bisogno di aggregazione per vincere il senso della paura e dell'insicurezza che si accendono di fronte ai pericoli dell'ambiente, del mondo. Ci sono periodi della storia in cui questi sentimenti si fanno particolarmente intensi e rendono l'esperienza esistenziale ancora più difficile. Se la comunità serve a dare certezze e difesa, si può giungere alla paura di vivere a contatto con gli altri come se un uomo fosse un nemico sempre. E cosi si finisce per rimanere soli mentre si cerca disperatamente un rifugio. Non vi è dubbio che esistono momenti storici e società che danno maggiore sicurezza, che moderano l'incertezza e il dubbio, e altri dove invece si è allertati dai pericoli e si vivono con incertezza persino i sentimenti e le relazioni affettive. Di fronte a questo quadro era necessario che un grande psichiatra affrontasse sistematicamente il tema partendo proprio dalla conoscenza del comportamento umano all'interno della società. Ed è così che il professor Vittorino Andreoli costruisce un'analisi che non vuole essere teorica, ma aiutarci a capire noi stessi e il mondo in cui ci muoviamo. Un'analisi che mostra le sorgenti psicologiche e sociali dell'incertezza, che ci mette davanti gli obiettivi di una sicurezza possibile e di una invece impossibile, poiché l'uomo si trova in un mondo che conosce solo in parte e che non può mai renderlo tetragono e sicuro. Il professor Andreoli, con tutta la competenza e l'umanità di un grande autore, ci suggerisce come gestire l'insicurezza e giunge a mostrarci la nostra fragilità che richiede l'aiuto dell'altro, di un'altra fragilità, e fare così dei legami interumani la via per vincere la paura. Come a dire che due fragilità generano forza. Innescando un processo di legami più ampi che uniscano una comunità, imparando a comprendere invece che a isolare e combattere. Una strategia esistenziale che rende allora l'insicurezza umana uno stimolo a proteggere, provando sicurezza proprio nel dare aiuto all'altro come una madre che si sente forte nel proteggere il proprio bambino.
Il futuro del mondo. Scritti giovanili
Vittorino Andreoli
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 360
"Temo il dolore che si fa storia e vorrei contribuire a frenarlo, ma ora temo ancor più il dolore della mia fantasia, di quell'anticipazione che permea il romanzo di un dolore ancora maggiore e di un dolore che non è nel mondo ma nel mio mondo, dentro di me. Esco ora dalla mia Dachau, e cambio un pennino, massacrato." Trasferire il passato nel futuro, trovare vita in ciò che sembrava morto. Non è per nostalgia che un vecchio scrittore riporta alla luce pagine che ha nascosto dentro bauli dimenticati. Rileggendo quei quaderni, capisce la ragione che lo ha spinto a sotterrarli tanto tempo prima: quei fogli erano troppo irruenti, carichi di eros, molto lontani dai temi che lo hanno impegnato nell'ultima parte della sua esistenza. Non vi trova alcuna traccia dei richiami alla fragilità che gli hanno dettato invece le sue opere più recenti. Questa scoperta gli permette di riscoprirsi, tanto che decide di riempire il suo futuro rimettendo ordine tra quelle carte passate. Un ordine che può essere solo apparente perché la vita, si sa, si consuma in un insieme caotico al quale è difficile assegnare una logica. E, anzi, è proprio questo disordine, fatto di "variazioni" generate dalle novità, dalla speranza, dalle attese e dalle delusioni, a dare un senso. Vittorino Andreoli, libero dal pudore di un tempo, ci consegna questa raccolta che si fa rappresentazione dell'esistenza di uno scrittore. Sono pagine dense di vita, dove emerge tutta la fatica del quotidiano e il dolore che contraddistingue la condizione umana a qualsiasi età.
Fare la pace. L'importanza delle parole nella riconciliazione
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina rigida
editore: Solferino
anno edizione: 2020
pagine: 171
Rancore, superbia, esclusione. Sono alcune delle parole d'ordine della società in cui viviamo che portano a situazioni di conflittualità a ogni livello, da quello della famiglia a quello politico nazionale e internazionale. Nel suo nuovo libro Vittorino Andreoli parte proprio dalle parole capaci di promuovere pace o guerra per riscoprire il senso e la necessità della riconciliazione con se stessi e con gli altri. Un obiettivo di cui si sente sempre più il bisogno, liberatorio nei ritmi di una vita spesso frenetica. Abbiamo assaporato il gusto di un dibattito placato per qualche settimana in piena emergenza pandemica, ma in generale l'esigenza di una «tregua» della tensione relazionale e sociale cresce non appena si rialza il tasso polemico pubblico e privato. Al contrario del motto latino «Si vis pacem, para bellum», se si vuole la pace occorre anzitutto prepararla essendo pronti a evitare di enunciare la «verità», di rivendicare la «proprietà», di diffondere il «sospetto», di estremizzare la «passione». Pronti insomma a rinunciare a qualcosa per il conseguente bene proprio e di tutti.
80 anni di follia. E ancora una gran voglia di vivere
Vittorino Andreoli
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 192
Dopo aver svelato il volto della follia, Vittorino Andreoli ripercorre in questo libro le tappe di una vita attraversata da numerose sfide e scommesse, non senza qualche amarezza. “Ho aspettato ottant'anni per capire che la vita è fatta di continuità, non di avventure” e che la memoria invece può essere ingiusta perché lavora per celebrazione. Ma allora cosa significa compiere ottant'anni? Quali ombre ci lasciano e quali invece si ostinano a farci compagnia? Un “vecchio”, ci insegna Andreoli, non è solo una persona con lo sguardo rivolto all'indietro, anzi è proprio a ottant'anni che è possibile affrontare con più libertà le “grandi domande dell'esistenza”, come il rapporto tra fede e ragione; dedicarsi alla musica, al teatro, alla letteratura, continuando a sostenere la causa dei “miei matti” – come li chiama affettuosamente dal lontano giorno del 1959 in cui mise per la prima volta piede in un manicomio – attraverso interviste, dibattiti e conferenze. In queste pagine dense di riflessioni intime ma dal sapore universale, Andreoli racconta la sua esistenza unica, ricca di scoperte, di rivoluzioni e di riconoscimenti, di segni che ha inciso “sulla pietra” e “sulla carta”. Una vita, da testimone e da protagonista, vissuta all'insegna dell'umanesimo per affermare, prima di tutto e sopra tutto, il valore e la straordinarietà dell'uomo “tutto intero”.
Benedetta follia. Dai padri del deserto ai mistici di oggi
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Piemme
anno edizione: 2020
pagine: 336
«Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti». È Paolo di Tarso, nella celeberrima Prima Lettera ai Corinzi, a fare la diagnosi sui "folli di Dio" e, quindi, sulla "follia di Dio". Appare conseguente, infatti, che, se Dio chiede di essere seguito dai folli, è Egli stesso un folle. Subito, però, va definito il significato del termine. Fin dagli albori, la Chiesa li ha chiamati "folli in Cristo". Strani personaggi che si mostravano bizzarri, autolesionisti, pazzi, per ricondurre gli uomini alla "follia della Croce", per essere eco della parola di Dio non con un linguaggio sapiente, ma con l'efficacia dell'esempio, con lo smascheramento dei difetti umani, con l'ironia verso atteggiamenti, pensieri e azioni che si pretendevano sensati o devoti, ma che in realtà lasciavano grande spazio alla doppiezza. Dagli eremiti del deserto dei primi secoli cristiani, passando per gli asceti del Medioevo tormentati dall'ossessione per il peccato e il demonio, fino ai mistici delle epoche recenti, lo psichiatra Vittorino Andreoli si addentra nell'analisi di questa "strana follia" attraverso un excursus storico-letterario di grande fascino, fondato sulle fonti più accreditate. La domanda provocatoria che attraversa tutto il libro è: ma allora si può parlare di un Dio insensato? Chissà? ...si interroga l'autore, forse quest'antica sana follia è una demenza lucida di cui questi nostri tempi barbari hanno assoluto bisogno. Perché occorre perdersi per ritrovarsi. E la follia cristiana ci dà una lezione di rigore e leggerezza, ci insegna a capire che dietro un gesto bizzarro può nascondersi un tesoro di straordinaria saggezza.
Le sorgenti del sogno. Un viaggio nella psiche umana
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 160
«Mi considero un esploratore alla ricerca delle sorgenti del sogno». Così Vittorino Andreoli si avventura in un'impresa affascinante quanto stimolante: un viaggio alla scoperta delle origini di un'esperienza da sempre al centro delle riflessioni umane. Se fin dall'antichità la dimensione onirica ha sedotto e allo stesso tempo spaventato, come porta d'ingresso a una dimensione spirituale e misteriosa, con l'affermazione della psicoanalisi il sogno è diventato il mezzo fondamentale per accedere all'inconscio, rivelare le nostre pulsioni e scoprire i traumi subiti e celati. Evidenziando ciò che lega il sogno alla memoria, al meccanismo difensivo dell'oblio e ai desideri, alla coscienza e al vissuto personale, l'autore ne fornisce un'interpretazione originale sulle tracce delle intuizioni di Freud ma indicandone gli errori o quanto delle sue teorie può ritenersi superato. Soprattutto, spiega lo psichiatra, non bisogna considerare quella tra mondo reale e mondo onirico una relazione a senso unico. L'esplorazione di Andreoli arriva infine a porsi una domanda fondamentale per il futuro dell'uomo: con il prevalere di un mondo virtuale globalizzato e di massa, corriamo il rischio che questo sommerga, o peggio cancelli, la funzione immaginativa del cervello?
Freud. Sette lezioni sulla psicoanalisi
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 128
Lo psichiatra che più di tutti ha esplorato e descritto le contraddizioni del mondo moderno affronta una nuova sfida: un «viaggio immaginario nella testa di Freud». Vittorino Andreoli ci riporta nella Vienna di fine Ottocento, per poi attraversare il Novecento e arrivare ai giorni nostri, alla ricerca delle radici di concetti e riflessioni che hanno profondamente influenzato il nostro modo di guardare alla storia dell'uomo e del suo comportamento. Con il tono della divulgazione scientifica, le vicende del padre della psicoanalisi vengono ripercorse in sette tappe: dai fondamenti della teoria - psiche, sessualità, inconscio, rimozione, complesso di Edipo, libere associazioni -, ai pilastri della tecnica psicoanalitica, dai sogni ai casi specifici, dal transfert alle critiche, iniziali e più recenti, fino al rapporto con la psichiatria e al tentativo di individuare quel che resta della sua eredità e cosa invece si può serenamente abbandonare. Nella consapevolezza che, per quanto il risultato dell'indagine porti a dubbi fondati, si tratta di una figura cardine della cultura moderna: «Non so quante guarigioni si possano attribuire alla psicoanalisi freudiana, non so se Dora sia stata felice dopo l'analisi, ma certo, al di là dei risultati terapeutici, Freud ha offerto un'idea capace di sconvolgere il modo di pensare di un'epoca».
Homo stupidus stupidus. L'agonia di una civiltà
Vittorino Andreoli
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 266
È possibile scongiurare l'agonia in cui sta scivolando la nostra civiltà? Che ne è dell'uomo quando smarrisce i benefici garantiti dalla parte più evoluta del suo cervello? Quando delega le sue funzioni ad appendici digitali, vere e proprie protesi, innescando una regressione che cancella ogni traccia del salto evolutivo per cui è stato definito sapiens sapiens, diventando stupidus stupidus? Quando la nostra mente perde progressivamente la razionalità e l'affettività, e intanto muore l'etica, muoiono gli dèi, che vengono sostituiti dal denaro e dal successo? Vittorino Andreoli sa che l'uomo si può "rompere", come psichiatra ha seguito e curato molti pazienti aiutandoli a sollevarsi dalle loro cadute. Ecco perché non ha perso la fede nell'uomo e nelle sue possibilità. In queste sue nuove pagine vuole lanciare un allarme e spingerci a riflettere sulla regressione del nostro tempo, che rischia di cancellare le conquiste che hanno segnato la storia dell'Occidente. Convinto che la morte di una civiltà possa essere osservata e testimoniata, e che se ne possano indicare i segni premonitori, mette a fuoco tre comportamenti talmente diffusi da essere diventati regole: la distruttività, la caduta dei princìpi primi che sono alla base del vivere sociale e l'uomo senza misura. Intorno a questi tre grandi temi, svolge la sua analisi arrivando alla conclusione che l'uomo vada ormai escluso dall'ambito della sapienza. Il tratto che oggi lo definisce meglio è l'essere stupidus, secondo il significato etimologico, che condivide la radice con "stupore". Lascia infatti attoniti, sbalorditi, che un uomo possa assumere gli atteggiamenti dominanti nel nostro tempo, ma ancora più incredibile è che lo possa fare una comunità intera, un popolo. Un margine per invertire la rotta ancora c'è, per farlo occorre però riaffermare i princìpi che permettono il procedere della ragione, la bellezza della cooperazione contro l'esasperato individualismo, integrando sentimenti e razionalità.