Libri di A. Dolfi
Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema
Antonio Tabucchi
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2020
pagine: 304
"Di tutto resta un poco" è il libro a cui Antonio Tabucchi ha lavorato, fino all'ultimo, in prima persona, malgrado la malattia e da dentro la malattia, condividendo ogni dettaglio con la curatrice e la casa editrice. È una raccolta di scritti meditata, appassionante, che prende le mosse da un memorabile "elogio della letteratura", di una letteratura capace di "ficcare il naso dove cominciano gli omissis". È inevitabile che, a partire da lì, dalla responsabilità delle parole per arrivare alla consolazione della bellezza, Antonio Tabucchi tocchi i temi più cari e insieme ai temi le opere e gli uomini (spesso amici) che lo hanno accompagnato. Ci sono gli autori frequentati con l'assiduità dello studioso (Pessoa e Drummond de Andrade, Kipling e Borges, Cortázar e Primo Levi), quelli sondati dalla veemenza della consuetudine (Daniele Del Giudice, Norman Manea, Enrique Vila-Matas, Mario Vargas Llosa e Tadahiko Wada), quelli più giovani, illuminati da una lungimiranza severa e affettuosa. E poi ci sono meravigliose pagine sul cinema, che tengono insieme il lirico omaggio alle ali di farfalla di Marilyn Monroe e la penetrante analisi della gag sovversiva di Almodóvar. "Di tutto resta un poco" è un libro che accende l'intelligenza, la curiosità, gli entusiasmi, come ci trovassimo di fronte alla mappa di un territorio che finalmente possiamo visitare, con la complicità e la guida dello scrittore che lo ha abitato, che lo ha costruito, che lo ha custodito per noi.
«Journal intime» e letteratura moderna. Atti del seminario. Trento, marzo-maggio 1988
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 1989
pagine: 366
Letteratura e fotografia. Volume 2
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2003
pagine: 432
Le mie dimore vitali (Maglie-Parma-Firenze)
Oreste Macrì
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 1998
pagine: 160
La vita della parola. Studi su Ungaretti e poeti coevi
Oreste Macrì
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 1998
pagine: 520
Per Oreste Macrì. Atti della Giornata di studio (Firenze, 9 dicembre 1994)
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 1996
pagine: 382
Introduzione all vita di Giacomo Scarbo
Giuseppe Dessì
Libro: Libro rilegato
editore: Ilisso
anno edizione: 2005
pagine: 146
I libri di Oreste Macrì. Struttura e storia di una biblioteca privata
Libro: Libro in brossura
editore: Bulzoni
anno edizione: 2004
pagine: 706
«L'approdo». Storia di un'avventura mediatica
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 2006
pagine: 540
Notturni e musica nella poesia moderna
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2020
pagine: 725
Che cos'è la notte? Come definirla e segnarne i limiti? È più o è meno mobile lo sguardo di chi la fissa; persiste nella notte la funzione cornice? In che modo la difficoltà di vedere favorisce l'invenzione artistica, l'interrogazione sull'infinito e la morte, i quesiti sull'immaginario, il sogno, il ricordo, l'oblio? Da domande come queste è partita Anna Dolfi nell'ideare un libro di grande novità e suggestione che, tra notturni e musica, si chiede come la letteratura, la pittura, il cinema, l'opera lirica, le tradizioni popolari, le canzoni, abbiano parlato di cecità e di visione, di ossessione e paura, di notti «tenere», disperate, sublimi, misteriose, mistiche, di notti di 'malattia', di notti riparatrici, di notti bianche e di notti insonni, quando il tentativo è resistere creando, per sfidare l'approssimarsi dell'alba. L'icona della mozartiana Regina della notte, assieme a quella di un Pierrot schönberghiano, ha accompagnato come in controluce una cinquantina di studiosi e giovani ricercatori italiani e stranieri che, partendo dal Settecento, dai canti di Ossian, lungo un percorso notturno europeo sostenuto da teorici (Nietzsche, Bachelard, Jankélévitch...) e musica (Mozart, Chopin, Schubert, Schumann, Fauré, Debussy, Britten...), hanno lavorato su Novalis, Hölderlin, il Romanticismo tedesco, Rilke, Celan, Müller, Hugo, Chenier, Baudelaire, Proust, Cocteau, Bonnefoy..., declinando i notturni italiani dalle elegie cimiteriali di Pindemonte a Leopardi, Di Giacomo, D'Annunzio, Onofri, Campana, Saba, Ungaretti, Sbarbaro, Montale, Penna, Pavese, Gatto, Caproni, Luzi, Bigongiari, Fortini, Jacobbi, Ripellino, Pasolini, Giudici, Rosselli, Sanguineti, De Signoribus, la Anedda, Magrelli... Aperto da testi inediti portoghesi di Ruggero Jacobbi, da versi e traduzioni di De Signoribus e di Vegliante, il volume, dalla notte di Donizetti arriva a quella dei cantautori (De Gregori, Dalla...), spingendosi al limite di notturni elettrici che rivelano in poesia gli squarci urbani di una tormentata società tra fine secolo e inizio millennio.