Libri di Ananda Kentish Coomaraswamy
La règle d'Abraham. Volume 12
Patrick Geay, Ananda Kentish Coomaraswamy, Cyrille Gayat
Libro
editore: Arché
anno edizione: 2001
pagine: 68
La danza di Siva
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 1998
pagine: 176
Tempo ed eternità
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 1996
pagine: 128
Il grande brivido. Saggi di simbolica e arte
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1987
pagine: 576
Une nouvelles approches des Vedas. Essai de traduction et d'exegese
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Arché
anno edizione: 2009
pagine: 224
Les symboles fondamentaux de l'art bouddhiste
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Arché
anno edizione: 2005
pagine: 176
La théorie médiévale de la beauté
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Arché
anno edizione: 2009
pagine: 104
Il simbolismo del tiro con l'arco e il simbolismo della spada
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Casadeilibri
anno edizione: 2025
pagine: 112
Bellezza e verità. Saggi sull'arte cristiana e orientale
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 144
Induismo e buddhismo
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 120
In Induismo e buddhismo Ananda K. Coomaraswamy illumina, con la profondità e l'immensa erudizione che caratterizzano tutta la sua vasta produzione, gli insegnamenti originari e la sostanza della concezione filosofica di queste due grandi religioni, di cui traccia la storia riferendosi ai loro miti, alle loro tradizioni rituali, alle rispettive dottrine e scritture sacre. In tal modo egli intende mostrare come induismo e buddhismo esprimano verità universali «che nessun popolo e nessuna epoca possono rivendicare come esclusivamente proprie». E sebbene Induismo e buddhismo sia suddiviso in due parti, incentrate sull'analisi delle rispettive religioni, Coomaraswamy afferma con forza l'identità dei loro concetti essenziali. «Le fonti buddhiste e brahmaniche sono state qui distinte:» scrive infatti Coomaraswamy nell'avvertenza «forse sarebbe stato preferibile trattare l'argomento in modo complessivo, senza fare distinzione tra buddhismo e brahmanesimo. In effetti sarebbe ormai giunto il momento di scrivere una summa della philosophia perennis basata con imparzialità su tutte le fonti ortodosse. Sono stati citati inoltre testi platonici e cristiani al fine di rendere più chiaro, tramite il ricorso a contesti più familiari, il contenuto di alcune dottrine indù, e per sottolineare il fatto che la philosophia perennis (Sanātana Dharma, Akāliko Dhammo) è sempre e ovunque identica a se stessa. Queste citazioni non sono intese come un contributo alla storia della letteratura; non mirano a suggerire prestiti di dottrine o simboli fatti in una direzione o nell'altra, né un'origine indipendente per idee analoghe, bensì una eredità comune risalente a un'epoca di molto antecedente ai nostri testi e che sant'Agostino definisce "la saggezza che non fu creata, ma che ora esiste, che è sempre esistita e sempre esisterà"».
La trasfigurazione della natura nell'arte
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 192
Da profondo conoscitore del pensiero europeo medioevale e consapevole di rivolgersi a un pubblico in prevalenza occidentale, Coomaraswamy (1877-1947) ha avuto la cura di scegliere quei passi della letteratura filosofico-religiosa dell’epoca che fossero più in grado di svegliare il lettore alla consapevolezza dell’essenzialità del «sottrarre» rispetto alla superfluità dell’«aggiungere», ai fini dell’intelligere. Entrano a colloquio con noi, attraverso il portavoce orientale, i protagonisti occidentali di altrettante vie alla contemplazione dell’arte di Dio: san Tommaso d’Aquino, Meister Eckhart, Agostino, Dante, Blake fino a Maritain. Nei sette capitoli che compongono questo volume Coomaraswamy traccia un affresco dell’arte il cui protagonista non è l’uomo fisico, come la sua opera destinato a perire, ma l’uomo cosmico, il pellegrino di māyā in cui si sono specchiati i viandanti solitari di ogni epoca trascorsa e ventura. All’uomo odierno che ha perduto il senso del sacro, questa immagine appare vuota di senso. Il mondo in cui vive è fitto di segni, segnali, rumori, ingiunzioni e sensi unici; egli vede il segno ma non ravvede il simbolo, sente il rumore ma non ode il suono, teme il silenzio perché «si» teme. Irride ai valori perché è sordo al Valore, non ha rettitudine perché ha perso l’equilibrio, infine corteggia e pratica l’arte ma non sa più cosa significhi amare, dedicarsi, rinunciare, morire.
Vita di Buddha
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 96
«Il sole non era ancora tramontato quando Māra venne sconfitto. Buddha rimase seduto sotto l’albero della sapienza. A poco a poco, nel corso della notte, l’illuminazione da lui cercata cominciò a farsi strada nel suo cuore; nella decima ora, egli percepì l’esatta condizione di tutti gli esseri che sono esistiti nei mondi eterni e infiniti; nella ventesima raggiunse la percezione divina, grazie alla quale tutte le cose, vicine e lontane, appaiono come se fossero a portata di mano. Poi ottenne la conoscenza che spiega le cause del ripetersi delle esistenze; poi i privilegi delle quattro Vie e il loro godimento; allo spuntare del giorno egli divenne un Buddha supremo, il perfetto illuminato. Allora raggi di sei colori si propagarono in lungo e in largo dal suo corpo splendente, penetrando nei più lontani recessi dello spazio per annunciare il raggiungimento dello stato di Buddha. Neppure centomila lingue potrebbero descrivere i prodigi che subito dopo si manifestarono».