Libri di Angela Borghesi
Il gorilla quadrumàno. Il teatro come ricerca delle nostre radici profonde
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 376
Sono passati cinquant’anni da quando lo studente Remo Melloni portò al corso di Drammaturgia 2 tenuto da Giuliano Scabia al Dams di Bologna alcuni testi teatrali scritti e rappresentati tra ’800 e ’900 nelle stalle del Reggiano durante il Carnevale. Inventore di figure mitiche quali il Drago d’Abruzzo e Marco Cavallo, simbolo della liberazione dall’oppressione psichiatrica, Scabia accolse le suggestioni di quel teatro in rima apparentemente semplice, in italiano e dialetto, per un lavoro di ricerca teatrale, pedagogica e antropologica. Portò i suoi studenti fuori dall’università, nella montagna reggiana, in cerca della «cultura faticata dei padri», in un lavoro non solo di esibizione ma soprattutto di ricerca e ascolto. Dietro un Gorilla gigante e un cantastorie, con la commedia del Gorilla Quadrumàno il gruppo esplorò le possibilità di creazione e di socialità in un territorio che andava spopolandosi e perdendo i legami con il suo importante passato e con il suo patrimonio fantastico. Fu un viaggio picaresco, ricco di “avventure”, seguito da un intervento nel territorio industriale di Porto Marghera, affrontato con uno spirito che anticipava quello del ’77 bolognese. Lo trovate raccontato nel libro collettivo qui ristampato così come fu pubblicato dall’editore Feltrinelli nel 1974. Introduzione di Giuliano Scabia.
Giuliano Scabia
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 464
Raccontare Giuliano Scabia (1935-2021), interrogarne la figura e l’opera, significa attraversare oltre cinquant’anni di inesausta e visionaria attività creativa, al crocevia di più generi e linguaggi. Artista poliedrico e sapiente, Scabia esordisce nel 1964 collaborando a La fabbrica illuminata di Luigi Nono, di cui cura il testo; pochi anni dopo, nel 1967, partecipa al Convegno di Ivrea per un Nuovo Teatro e contribuisce al vivace dibattito sullo stato dell’arte teatrale in Italia. È l’inizio di un percorso che lo porterà fuori da traiettorie convenzionali, dentro la società e i suoi cambiamenti: con il suo Teatro Vagante, che trasforma in palcoscenico ideale piazze, boschi, manicomi, scuole e osterie, Scabia è stato tra i protagonisti di maggior rilievo di una stagione concitata e assai fertile, segnata da un profondo desiderio di partecipazione e rinnovamento. Dagli anni Novanta si dedica con intensità crescente alla poesia e alla narrazione: il volume ripercorre anche questa ricca parte della sua attività, frutto di una appassionata esplorazione dell’immaginario e di una paziente ricerca intorno all’arte della parola e del racconto. Segue una selezione delle interviste più significative, apparse sui giornali o registrate alla radio, che dà conto della fitta costellazione di voci e di presenze con cui Scabia si è confrontato. Completano, infine, il volume una scelta di recensioni e commenti alla sua produzione e una raccolta di saggi e interventi inediti, scritti per l’occasione da studiosi e compagni di strada.
Fior da fiore. Ritratti di essenze vegetali
Angela Borghesi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 311
Alberi e fiori parlano dalle pagine dei libri quanto i personaggi umani, aprono squarci di verità sulle opere e sul mondo. Una doppia antologia, botanica e letteraria. Sessanta ritratti di essenze vegetali – alberi arbusti fiori erbe, nelle loro posture e qualità, nei dettagli di forme e colori – accompagnati da riferimenti poetici: ogni varietà è còlta attraverso gli occhi e le parole di scrittori di età, culture, paesi diversi, dall’Europa alla Cina, dall’India alle Americhe, e dall’antichità ai giorni nostri. Troviamo così Virgilio e gli astri, Proust e i lillà, Jan Wagner e il faggio, Zanzotto e l’elleboro, le magnolie di Montale, il bambù di Po Chu-i; e ancora Maria di Francia e il caprifoglio, la digitale di Pascoli e l’aquilegia e Thomas Mann. La sensibilità per il verde richiede un rinnovamento dello sguardo e del linguaggio: si rispetta e si difende solo ciò che si conosce, e si conosce solo ciò che si è in grado di nominare. Ciò che queste pagine illustrano è soprattutto un rapporto diretto e vivo con il mondo vegetale, che la letteratura esalta per il suo carattere di concretezza e particolarità. Un modo di accostarsi all’ambiente e alle presenze naturali con curiosità, rispetto e empatia.
La camelia
Angela Borghesi
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 184
Davanti a una tazza di tè quanti di noi sanno che in infusione mettiamo per lo più i giovani germogli essiccati e variamente trattati di una pianta chiamata da Linneo "Camellia sinensis" (L.) O. Kuntze? Le sue foglie hanno conquistato il mondo, ne hanno rivoluzionato aspetti culturali, sociali ed economici, intorno a esse si sono canonizzati riti e millenarie cerimonie. E fu proprio cercando di possedere la pianta del tè che gli europei scoprirono altre specie di camelia. Ecco perché la vicenda della diffusione del tè si incrocia con quella della diffusione dei semi e delle piante di alcune tra le molte varietà di camelia. La storia del viaggio di questa pianta è affascinante e, in parte, ancora avvolta nelle nebbie. Asiatica nell'origine, in Europa e in Italia diviene, soprattutto, storia di ville e giardini, di passioni aristocratiche, esclusive, per un fiore dalle forme e dai colori così diversi, talora persino sul medesimo esemplare, da soddisfare i capricci estetici sia di chi l'ama per le corolle dalla perfezione geometrica sia di chi le predilige bizzarre e vezzose.
La camelia. La nazione delle piante
Angela Borghesi
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 180
Davanti a una tazza di tè quanti di noi sanno che in infusione mettiamo per lo più i giovani germogli essiccati e variamente trattati di una pianta chiamata da Linneo "Camellia sinensis" (L.) O. Kuntze? Le sue foglie hanno conquistato il mondo, ne hanno rivoluzionato aspetti culturali, sociali ed economici, intorno a esse si sono canonizzati riti e millenarie cerimonie. E fu proprio cercando di possedere la pianta del tè che gli europei scoprirono altre specie di camelia. Ecco perché la vicenda della diffusione del tè si incrocia con quella della diffusione dei semi e delle piante di alcune tra le molte varietà di camelia. La storia del viaggio di questa pianta è affascinante e, in parte, ancora avvolta nelle nebbie. Asiatica nell'origine, in Europa e in Italia diviene, soprattutto, storia di ville e giardini, di passioni aristocratiche, esclusive, per un fiore dalle forme e dai colori così diversi, talora persino sul medesimo esemplare, da soddisfare i capricci estetici sia di chi l'ama per le corolle dalla perfezione geometrica sia di chi le predilige bizzarre e vezzose.
L'anno della «Storia» 1974-1975. Il dibattito politico e culturale sul romanzo di Elsa Morante. Cronaca e antologia della critica
Angela Borghesi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 918
Nel giugno del 1974 Einaudi pubblica "La storia" di Elsa Morante. In copertina, la frase «Uno scandalo che dura da diecimila anni». La discussione sul romanzo, che subito divampa per protrarsi fino all’estate dell’anno successivo, è molto più di una semplice controversia letteraria. L’inatteso, vastissimo successo di pubblico è accompagnato da un’attenzione capillare da parte della stampa: oltre agli interventi sulle pagine delle testate maggiori, destinati a moltiplicarsi nel corso dei mesi, compaiono recensioni ovunque, dai quotidiani locali ai periodici femminili alle più svariate riviste di settore, e nuovo spazio viene concesso alla corrispondenza dei lettori, in una virtuale anticipazione dei moderni blog. Ben presto la disputa assume carattere di polemica ideologico-politica, mettendo a nudo presupposti e pregiudizi della mentalità di quegli anni. La cronaca della ricezione del romanzo morantiano – qui ripercorsa con il corredo di un commento inedito attribuibile a Franco Fortini, di un’ampia appendice di documenti e di bibliografia – diventa così la cartina di tornasole di un’intera stagione politico-culturale, nella quale il dibattito su un libro che ha entusiasmato il pubblico e diviso gli addetti ai lavori è potuto diventare una pagina dell'autobiografia della nazione.
Le piccole persone. In difesa degli animali e altri scritti
Anna Maria Ortese
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2016
pagine: 271
Più volte nei suoi interventi pubblici Anna Maria Ortese ha denunciato i delitti dell'uomo "contro la Terra", la sua "cultura d'arroganza", la sua attitudine di padrone e torturatore "di ogni anima della Vita". E lo ha fatto pur nella consapevolezza che il suo grido d'allarme sarebbe stato accolto con impaziente condiscendenza da chi sembra ignorare che ciò che rende l'uomo degno di sopravvivere è la sua "struttura morale: intendendo per morale ogni invisibile suo rapporto, ma buon rapporto, con la vita universale". Quel che ignoravamo è che tali interventi, che additavano nello sfruttamento e nel massacro degli animali, nella natura offesa e distrutta il nostro più grande peccato, non erano isolate e volenterose prese di posizione, bensì la punta emergente di un iceberg. Un iceberg rappresentato da decine e decine di scritti inediti, nei quali la Ortese è andata con toccante tenacia depositando quel che le dettava la sua "coscienza profonda", vale a dire la memoria, riservata a pochi e supremamente impopolare, "delle "prime cose" preesistenti l'universo" - in altre parole, la visione che la abitava. Scritti di cui qui si offre una calibrata selezione e che nel loro insieme si configurano come un vero e proprio trattato sull'unica religione cui la Ortese sia stata caparbiamente fedele: la religione della fraternità con la natura.
Una storia invisibile. Morante Ortese Weil
Angela Borghesi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 182
Elsa Morante e Anna Maria Ortese: due grandi narratrici del secondo Novecento che occorre rileggere, due vertici di un ideale triangolo che occorre ricostruire: nei nessi che conducono dall'una all'altra, e più ancora nel legame nascosto - una storia invisibile nel cuore della letteratura italiana contemporanea - che connette ciascuna delle due, e ciascuna per proprio conto, a una delle figure più singolari del ventesimo secolo, Simone Weil. L'indagine, fondata in parte su riscontri testuali e su testimonianze, in parte su dati e riscontri indiziari, conduce verso territori poco esplorati: l'orientalismo nella visione morantiana del mondo, l'epos omerico su cui si modella "La Storia", il misterico retroterra riflessivo dell'opera della Ortese. Un vasto panorama critico ne esce completamente ridisegnato, restituendo a due protagoniste della letteratura contemporanea una sostanza e una coerenza di pensiero rimaste troppo a lungo nell'ombra.
Genealogie. Saggi e interpreti del Novecento
Angela Borghesi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 257
Debenedetti, Contini, Fortini, Garboli; e ancora Paci, Enzensberger, Steiner, Berardinelli. Questo libro propone un viaggio attraverso la cultura letteraria contemporanea sotto la guida di alcuni tra i critici più prestigiosi degli ultimi decenni. A fungere da bussola è un'idea dell'interpretazione dei testi rigorosa ma non specialistica. Indipendentemente dalla varietà dei metodi e delle prospettive, i critici che lasciano il segno più profondo sono infatti sempre quelli capaci di trasformare l'analisi di romanzi o poesie in una forma di radicale interrogazione del presente: un'indagine sull'uomo, sul ruolo della cultura, sullo stato della società, che va al di là dei confini della letteratura. Il procedimento a cui ricorre il volume è il parallelo: due o più autori messi a confronto, per analogia o per contrasto. Ciò che ne emerge è una trama di filiazioni, derivazioni, discendenze o "genealogie". Perché l'operato dei critici assomiglia a quello degli scrittori. Soltanto un coinvolgimento personale consente di attingere a risultati validi su un piano generale: il corpo a corpo degli scrittori con i propri fantasmi equivale al corpo a corpo degli interpreti con i testi.