Libri di Antonio Rosario Daniele
Rubè
Giuseppe Antonio Borgese
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 576
Filippo Rubè non fa che passare da una crisi all’altra: arrivato a Roma per diventare avvocato e intraprendere la carriera politica, viene travolto e stravolto dalle vicende della Storia, privata e collettiva, vede nella guerra un’espansione di sé, resta bloccato in un matrimonio senza amore, e in un mondo lavorativo borghese che non accetta. Attorno a lui, intanto, soffiano i venti turbolenti d’inizio secolo: l’interventismo e la Grande Guerra, i tormentati anni post bellici, la nascita del fascismo, e poi gli echi della rivoluzione bolscevica. Rubè è un uomo mancato, invischiato nel mondo, affetto da “inettitudine alla felicità”, ritratto di una nazione allo sbando. Più apprezzato all’estero che in patria per la lucidità con cui seppe ritrarre il profilo culturale – oltre che politico – dell’Italia del suo tempo, Borgese coglie appieno l’impreparazione del Paese a confrontarsi con una vita in balia delle contraddizioni come quella di Filippo Rubè. Un personaggio che ancora oggi, a cent’anni dalla sua nascita, sa parlarci e raccontarci con il respiro della contemporaneità, senza smettere di vestire i panni di antieroe del Novecento. Prefazione di Elvira Seminara.
Insolite e ignote. Drigo, Brin, Bonanni: scritture femminili negli snodi del Novecento
Antonio Rosario Daniele
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il volume è dedicato a quel lato nascosto della narrativa e della scrittura femminile del Novecento italiano che merita di essere portato alla luce, non solo per ragioni di riscatto sociale. Vi sono motivi letterariamente intesi, per una collocazione ai crocevia del secolo XX che non appaia solo la "riserva indiana" per scritture minori. Paola Drigo dal regionalismo veneto merita di avere voce in quella narrativa d'inizio secolo scorso che va dallo smarcamento dell'ipoteca verista e della scrittura d'appendice a forme di realismo autentico, impiantate sul femminismo e sull'esame del mutamento delle funzioni e sul ruolo domestico della donna, dietro la spinta di nuovi agenti culturali. Un contributo importante, talvolta ambiguo, alle dispute femministe negli anni Trenta è anche quello di Irene Brin: animatrice di dibattiti sul garbo donnesco e di imprese artistiche, Brin fu prima ancora il primo grande esempio al femminile di giornalismo, di critica e di narrativa colta negli anni di cambiamenti di rilievo nel romanzo, al campo sociale e professionale. Infine Laudomia Bonanni, a cui una vicenda personale di riservatezza ha impedito il riconoscimento di un indubbio talento narrativo. Da un contesto ambientale non agevole, Bonanni ha riflettuto con raro effetto artistico novità anche radicali nel nostro romanzo tra anni Cinquanta e Sessanta, ponendosi ad osservatorio critico fuori dalle facili etichette delle scritture femminili dell'epoca.
Qualcuno si diverte
Dino Terra
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 138
"Qualcuno si diverte" di Dino Terra è una di quelle raccolte di racconti che fa di un lettore un buon lettore: brevi ma dinamici intrichi, affetti, tenue umorismo. Cade alla metà degli anni Trenta, mentre esordivano Landolfi, Brancati, Buzzati, Piovene, Moravia... E proprio di Moravia Terra era amico e sodale: una relazione ripartita in due fasi distinte di cui questa raccolta è il crocevia. "Attorno alla vecchia" recupera ambienti e atmosfere del Moravia di "Cortigiana stanca" e "Delitto al circolo del tennis"; dietro "Possibilità" di un sacrificio c'è il Moravia di "Fine di una relazione". Ma anche Moravia leggeva Terra. "«Giulia si fa grande»" presenta elementi affini alla trama di "Agostino", nelle sue grandi linee (Marcheschi); e altri racconti di "Qualcuno si diverte" anticipano le vicende narrate dal Moravia “popolare” dei "Racconti romani": "Fanatico" è imparentato a "La trappola" di Terra; "Il pupo" risente dei fatti narrati nel racconto che dà il nome a questa raccolta; le osterie e i casi di miseria di Moravia echeggiano le pagine di "Il toscano". È un rapporto narratologicamente profondo, di ricerca delle stesse ambientazioni e del tratteggio degli stessi personaggi. Una relazione reciproca ma diseguale: Terra riscrive, Moravia pare ricalcare. Da una parte la pura assunzione di quadri ambientali – di natura quasi logico-scientifica – in funzione di una riscrittura originale e dal tratto spesso surreale; dall'altra una riproduzione di meccanismi narratologici, quando non proprio di trame, che deve indurre non solo a un'attenta valutazione del nesso fra i due scrittori, ma anche a una prima, seria riconsiderazione di talune virtù dell'artista più celebrato. Introduzione di Antonio R. Daniele.
Ombre femminili in Dino Buzzati. Indizi di donne prima di «Un amore»
Antonio Rosario Daniele
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 157
Il volume indaga la presenza e l'incidenza dei fattori di matrice femminile che agiscono in Dino Buzzati sin dalle sue primissime prove narrative, a dispetto della tradizionale vulgata critica che ha spesso chiuso la questione rubricando i primi tre lavori (Bàrnabo delle montagne, Il segreto del Bosco Vecchio, Il deserto dei Tartari) all'altezza dell'assenza della donna. Benché essa, come essenza corporea, non tocchi i primi due romanzi né possa dirsi protagonista di quello del 1940, l'intento è di valutarne in prima istanza il riverbero in termini di manifestazione recondita, di "ombra", che procede dalle trasfigurazioni dei luoghi. È in questo senso che va inteso il cambio di prospettiva nella restituzione della donna che con la propria carnalità invaderà la produzione buzzatiana da Un amore. A questo scopo l'attenzione è stata posta sul grado di inurbazione che il personaggio buzzatiano (e Buzzati stesso) guadagna dopo il romanzo di Drogo, in specie attraverso la scrittura giornalistica e i casi di cronaca nera che conducono il nostro scrittore nei recessi più perversi dell'area metropolitana e dell'animo umano. I casi di cronaca nera affrontati dal Dopoguerra al termine degli anni Cinquanta risultano propedeutici a un nuovo, visibile livello di narrazione nel quale il desiderio di distruzione iuxta femina o le sue "ombre" confermano un travaglio rilevabile in germe sin dagli esordi.
Moravia Centodieci. Itinerari critici: narrativa, cinema, teatro
Antonio Rosario Daniele
Libro: Libro in brossura
editore: Sinestesie
anno edizione: 2017
pagine: 192
Nella circostanza dei centodieci anni dalla sua nascita, cosa si può dire di nuovo su Alberto Moravia? Quale battaglia dobbiamo ancora preparare? Si possono, ad esempio, cercare, al di là degli elementi già stabilmente presenti all’orizzonte degli studi su Alberto Moravia e che si devono tenere in gran conto, itinerari analitici che aiutino a comprendere le ragioni di storici addebiti che ancora oggi pesano sullo scrittore romano. "Moravia Centodieci" intende rimettere al centro l’autore, lo scrittore, l’uomo, allentando per quanto possibile la morsa del dibattito sul Moravia simulacro di una stagione storico-politica ormai sfumata e facendo, casomai, di questo aspetto il motivo per approfondire e per chiarire le ragioni che hanno, magari involontariamente, favorito il decrescente interesse per la produzione moraviana con una conseguente, sbiadita sua presenza nel canone degli autori del nostro Novecento letterario.