Libri di Bruno Capaci
Figure retoriche. Tradizioni, discipline, contesti. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 684
Il volume è una raccolta di studi dedicata alla figura retorica come strumento privilegiato per interpretare testi, pratiche discorsive e fenomeni espressivi. L'opera riunisce contributi provenienti da molteplici ambiti disciplinari, offrendo una panoramica ampia e stratificata degli usi, delle funzioni e delle trasformazioni delle figure retoriche nel tempo. Organizzato in sette sezioni tematiche, il volume attraversa secoli di produzione culturale, spaziando dalla lirica trobadorica alle canzoni contemporanee, dai commenti medievali a Dante all'uso della metafora nei discorsi politici del XXI secolo, dalle strategie retoriche del romanzo moderno alle implicazioni epistemologiche della figura in filosofia. Introduzione di Bruno Capaci.
I Casanova. Una famiglia d'arte nel secolo XVIII
Libro
editore: Pàtron
anno edizione: 2025
pagine: 144
Casanova teneva famiglia e che famiglia! Se si esclude il fratello minore Gaetano Alvise con il quale Giacomo ebbe sempre pessimi rapporti forse perché testimone del raggiro della marchesa d'Urfé, gli altri componenti della sua famiglia paiono avere una presenza non irrilevante nell'universo artistico del XVIII secolo. La madre Giovanna Farussi, brillante interprete di intermezzi e seconda amorosa a Vienna, Verona, San Pietroburgo, Varsavia e Dresda, ispirò a Carlo Goldoni la Pupilla onorata e il rammarico per la sua partenza da Venezia verso San Pietroburgo. I fratelli Giovanni Battista e Francesco si dedicarono con successo alle arti figurative. Francesco pittore non solo di battaglie, membro della Académie de picture, sculpture et gravure di Parigi, protetto a Vienna dal principe Kaunitz, Giovanni, allievo di Mengs, direttore della Accademia di belle arti di Dresda, disegnatore di opere antiche a tal punto raffinato da ingannare il celebre abate Winckelmann che scambiò due sue opere per originali. Ma se ci muoviamo verso l'orizzonte della famiglia allargata troviamo Silvia Balletti, la prima amorosa des Italiens ai tempi di Marivaux e quasi suocera essendo la madre di Nena, la giovanissima fidanzata di Giacomo, la sola donna per la quale Casanova fece le carte. E la ricerca del padre? Tralasciando figure di paternità letteraria come Giorgio Baffo o "genitori quasi putativi" quale il senatore Matteo Bragadin, una sorta di marchesa d'Urfé al maschile, solo un poco più saggio, il figlio di Gaetano Casanova nel libello Né amori, né donne, ovvero la stalla ripulita (1782) dichiara di avere come padre Michele Grimani, peraltro protettore della famiglia Casanova, o forse solo di Zanetta Farussi. Certo è che affermare il nobile Michiel Grimani come proprio padre gli avrebbe garantito la patente di nobiltà che tanto gli era mancata frequentando l'aristocrazia europea. Ma a Venezia c'era una certa rigidità in proposito. Così nel 1783 il velenoso pamphlet gli costò l'abbandono precipitoso dei territori della Dominante, ma anche della bella Francesca Buschini e dei suoi libri. Cercare un padre può significare perdere una patria se non si è Telemaco e se il padre non è Ulisse.
Nata per difendere. Manualetto di retorica
Bruno Capaci, Chiara Festa, Paola Licheri, Valentina Sgroi
Libro: Libro in brossura
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2022
pagine: 226
“Nata per difendere/Manualetto di retorica” è un libro dedicato, in particolare modo, al genere giudiziario e all’arte agonistica che si sviluppa nel discorso pubblico, nella competizione con un avversario reale, nella finalità di quella persuasione che produce consenso senza violenza. Secondo Socrate, la retorica è sempre politica, anzi, rappresenta un eidolon della politica (Gorgia: 462). Le connessioni tra la piazza e il tribunale sono vive fin dalla antichità: chiedere giustizia è forse uno dei più importanti atti politici della società, non di rado esercitato proprio nei confronti di chi ha governato la cosa pubblica. Rispettiamo Montesquieu e la separazione dei poteri (giudiziario, esecutivo e deliberativo), ma la storia ci ha insegnato con Socrate, Dante, Campanella, Giordano Bruno, Galileo, Guglielmo Piazza, il capitano Dreyfus e Enzo Tortora che la messa in stato di accusa spesso maschera, e nemmeno troppo bene, la volontà di perseguitare un nemico personale, del potere o della cultura dominante. Il volume si perfeziona in un manualetto di retorica, tratto dal volume “Trappole per topoi”, arricchito con ampliamenti relativi alle voci “ipotiposi” e “sinestesia”, per riprendere il dialogo costante tra antica e nuova retorica, senza dimenticare le escursioni nell’ambito letterario e i frequenti riferimenti alla dialogicità della vita quotidiana.
Giacomo carissimo... Lettere delicate e deleterie a Giacomo Casanova
Bruno Capaci, Elena Grazioli
Libro: Libro in brossura
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2019
pagine: 356
Galileiano d’alcova, sperimentatore per definizione, Casanova scrive in francese e pensa sia nella lingua di Ariosto sia in quella di Voltaire ,ma in ogni piega del suo discorso c’è infine il teatro. Egli è attore delle due commedie sia quella all’improvviso sia di quella in cui la partitura è scritta giorno per giorno e poi di nuovo, alla fine della propria vita, con un talento felice e una dedizione allo scrittorio non inferiore a quella avuta per il tavolo da gioco. Monumentale e pluridialogica la sua Histoire de ma vie mette in relazione il modello umorale della Vitadi Cellini con l’ossessiva trasparenza promossa dalle Confessions di Rousseau. Ora questo scrittore dal successo postumo, ma sempre più accreditato, va finalmente interrogato dalla parte di lei, perché l’uomo sovrastato dai meriti del narratore possa finalmente riemergere con tutte le sue debolezze e risorse incontrando il lettore che ha così ben circuito, come un seduttore imperfetto ma tenace. Le lettere scritte a Casanovafanno tacere l’avventato parere di chi ritiene che il rapporto con l’altro sesso sia un’arte di ovidiana sagacia e frivola compostezza e non quella pericolosa esperienza che è mescolare vita con l’altrui vita. Così le donne di carta smetteranno di essere figurine di alcova per rientrare nella loro esistenza settecentesca, sfarzosa e precaria e, più di ogni altra cosa, non arrendevole. Postfazione di Piermario Vescovo.
Cito cito volans. Lettere di guerra, cifrari e corrispondenze segrete di Lucretia Estensis de Borgia
Bruno Capaci, Patrizia Cremonini
Libro: Copertina morbida
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2019
pagine: 368
Aspetto fondamentale dell'epistolario di Lucrezia Borgia è l'assenza di qualsiasi segno di donna relicta, di eroina che scrive per compiangersi. La dimensione diplomatica della lettera soffoca in parte l'abbandono all'autocommiserazione, rafforzando nello stesso tempo l'ethos di chi scrive a contatto con le esperienze più gravi della propria esistenza. Così, mancando il compianto, si accentua la dimensione individuale dello scrivere con ferma mano e diremmo ferma voce, solo a tratti incrinata da una piega malinconica del discorso che viene subito rassettata. Le lettere, con il loro contenuto pubblico e privato, percorrono i meandri della vita, attraversano le circostanze personali e politiche, promuovono la ricerca di istanze e favori, anche di natura molta delicata. Prefazione di Loredana Chines. Postfazione di Elisabetta Selmi.
Ad populum. Parlare alla pancia: retorica del populismo in Europa
Libro: Libro in brossura
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2017
pagine: 272
Ad populum è un volume collettaneo sulla retorica d’oggi, prevalentemente in Italia, ma non solo. Tratta delle strategie persuasive che, nate nell’Italia del bipolarismo, sono approdate all’Europa della Brexit, suscitando con il consenso la perplessità, con l’adesione emotiva una sorta di sgomento intellettuale. L’ossessione di parlare come la gente, di dire quello che la gente pensa, ha reso in definitiva più debole proprio quest’ultima, che rischia di restare senza voce. Il nostro Paese non è nuovo ad un uso politico della retorica piuttosto spregiudicato: per non dire scorretto. L’Italia è madre e vittima dei suoi oratori-istrioni che la seducono e l’abbandonano dopo un periodo non breve, di solito un ventennio. Vorremmo motivare non tanto le ragioni stesse del populismo quanto spiegare il come. Analizzeremo le tecniche oratorie di coloro che vengono definiti capi carismatici e si professano portavoce con mandato quasi generazionale. Dimostreremo, forse, che l’oratoria ad populum è molto sfruttata, quasi da tutti, anche da chi attacca con veemenza le ragioni del populismo.
Goldoni. La vita in commedia e la commedia nella vita
Bruno Capaci, Gianluca Simeoni
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2012
pagine: VIII-239
Goldoni condusse una vita intensa, sebbene confrontata con quella di due giganti del secolo. La vena letteraria non fu inferiore a quella di Voltaire, mentre l'ispirazione amorosa eguagliò quella di Casanova, benché meno varia nelle tipologie femminili, prediligendo Goldoni soprattutto subrettine, colombine e servette amorose. Ma non fu solo un fugace colpo d'occhio femminile quello che fece sposare Goldoni al teatro. Bensì fu una passione così forte da essere al limite dell'insania. Solo questa passione gli consentì nel 1750 di comporre 16 commedie e solo questo amore per l'arte comica gli dette l'energia per riformare il teatro sottraendo il comico al lazzo e all'osceno. Trasformando gli acrobati in veri attori. Luogo comune è che la riforma abbia abolito le maschere, ma non è vero perché Goldoni con Arlecchino ha vissuto almeno quanto con la moglie Nicoletta.
Dante oscuro e barbaro. Commenti e dispute (secc. XVII e XVIII)
Bruno Capaci
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 248
Contrariamente a quanto lo studio scolastico, così come il recente fenomeno mediatico delle letture dantesche di Benigni, indurrebbero a credere, la fortuna di Dante, e in particolare della sua opera maggiore, non è sempre stata indiscussa presso la comunità letteraria europea. In questo libro si ripercorrono le polemiche che l'hanno accompagnata tra Sei e Settecento, da Campanella ad Alfieri, da Vico a Voltaire.
Presi dalle parole. Gli effetti della retorica nella letteratura e nella vita
Bruno Capaci
Libro: Libro in brossura
editore: Pardes Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 266
Disseminiamo la vita di metafore continuate e trappole per tropi. Gli argomenti di doppia gerarchia li usa anche il Signore; di metafore abbondano le opere di Galileo; di prove deduttive i ragionamenti di Francesca da Rimini, Giacomo Casanova e Silvio Berlusconi.". Nel villaggio globale, costruito sul flusso continuo di informazioni e discorsi, conoscere l'arte della persuasione è una necessità vitale per non perdersi e per non essere ingannati. Presi dalle parole è una mappa per orientarsi in un ricco e affascinante mondo, che ha come orizzonte la grande letteratura italiana e come terminale la vita di tutti i giorni.
Giacomo Casanova. Una biografia intellettuale e romanzesca
Bruno Capaci, Gianluca Simeoni
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2009
pagine: 160
Trappole per topoi. La retorica che non ti aspetti e le prove della persuasione
Bruno Capaci, Chiara Festa, Paola Licheri, Elvira Passaro
Libro: Libro in brossura
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2022
pagine: 208
La retorica subisce la diffamazione dell’espediente ovvero l’accusa di costituire una falsa apparenza. Ogni procedimento ad essa connesso si rivela come una finta, un mezzo architettato in vista di un fine, come le lacrime insincere o i complimenti eccessivi (Perelman, Olbrechts-Tyteca, 1958, trad. it.: p. 485). Paradossale ma vero, questa critica nasce da un argomento retorico di dissociazione, quello tra forma e fondamento, tra artificiale e naturale, verbale e reale (Ivi, 486). La visione della retorica come espediente è motivata dal fatto che talvolta sostenere un’opinione a bassa credibilità può urtare il senso di verità del giudice (genus admirabile) con una tesi logicamente assurda, o peggio, offendere il senso etico perché si pretende di difendere un criminale chiaramente colpevole o di sostenere una tesi schiettamente immorale (genus turpe). Tutto questo agevola l’opinione che la retorica sia solo un mezzo per avere ragione indipendentemente dalla giustizia della causa e che, in definitiva, faccia apparire persuasivo anche ciò che è delittuoso o moralmente insostenibile. D’altra parte, l’oratore si esercita nella difesa di opinioni di bassa credibilità per risultare più facilmente vincente nel patrocinio di quelle a media e alta credibilità.