Libri di Catherine Malabou
La rivoluzione? Non c’è mai stata
Catherine Malabou
Libro
editore: Elèuthera
anno edizione: 2025
pagine: 232
«La proprietà è il furto!» afferma Proudhon a pochi decenni dagli eventi rivoluzionari. Ma questa icastica affermazione è ampiamente travisata dai suoi contemporanei, a partire da Marx e dalla sua interpretazione economicista della storia. Il furto è infatti soprattutto un furto di memoria e di senso che cancella – occultandola sotto la retorica egualitaria – la nascita della proprietà privata e delle sue nuove tipologie di esclusi: quei proletari (all’interno) o quei colonizzati (all’esterno) che sono solo la versione moderna degli esclusi dell’Ancien Régime (i servi, ma non solo). In definitiva, il 1789 ha sì abolito i privilegi feudali, ma non la condizione servile, reintroducendo un sistema iniquo di distribuzione della ricchezza che ha vanificato una cruciale rivendicazione plebea: la fine delle disuguaglianze. E questo oblio sull’effettivo statuto del regime proprietario e delle dinamiche di dominio che lo sottendono si è non solo costantemente replicato, ma ha persino impregnato alcune critiche contemporanee della proprietà come la teoria dei beni comuni o gli stessi approcci decoloniali.
I nuovi feriti. Da Freud alla neurologia: pensare i traumi contemporanei
Catherine Malabou
Libro: Libro rilegato
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2025
pagine: 320
A partire dal desiderio di proclamare la necessità di un "totale rimaneggiamento teorico della psicopatologia", Catherine Malabou, consapevole che tale operazione implichi un riorientamento della clinica e una revisione filosofica delle basi stesse di questa, propone un confronto tra "sessualità" e "cerebralità", rimettendo in questione la definizione freudiana dell'evento psichico e, soprattutto, affermando che una nuova teoria della causalità psichica debba essere elaborata. Quello che l'autrice intende è aprire una frontiera, troppo a lungo preclusa, con, da un lato, la concezione psicanalitica dell'evento psichico come "saldatura" dei caratteri endogeni ed esogeni degli accidenti, e, dall'altro, dell'aspetto brutale, contingente, completamente esterno e impossibile da anticipare della lesione cerebrale. Un desiderio di far passare una linea di condivisione e di negoziazione tra l'affermazione che ogni effrazione traumatica scatena un conflitto interno e s'iscrive nel percorso di una storia o di un destino individuali, dall'altra parte la rivendicazione del carattere profondamente arbitrario e refrattario di ogni ermeneutica dell'incidente cerebrale. Testimoni di questo discorso sono proprio i "nuovi feriti" - malati di Alzheimer e altri cerebrolesi, ma anche i traumatizzati di guerra, le vittime di abusi sessuali o di catastrofi naturali, gli esclusi sociali. Tutti questi soggetti, nelle reazioni ai colpi subiti, rivelano l'esistenza di una diserzione emozionale e affettiva, una sofferenza che si manifesta il più delle volte come un'indifferenza alla sofferenza. Quello che la Malabou vuole sostenere è che è nel cervello che bisogna cercarne origine e relazioni.
Al ladro! Anarchismo e filosofia
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2024
pagine: 376
Perché mai alcuni dei maggiori filosofi radicali del Novecento hanno sviluppato concezioni forti di anarchia stando però ben attenti a non dichiararsi anarchici? Sembra quasi che l'anarchismo sia qualcosa di inconfessabile, qualcosa da occultare anche quando gli si ruba l'essenziale: la critica del dominio e della logica di governo. Ed è appunto questa dissociazione paradossale che viene qui analizzata, questa rimozione di quello che è il cuore della problematica anarchica: la praticabilità politica dell'assenza di governo. Sebbene questi filosofi abbiano tutti concorso a smantellare il paradigma archico, nondimeno hanno costruito il loro discorso come se fosse ex nihilo, celando il furto da cui deriva e rifiutandone gli esiti. Insomma, destituzione del paradigma archico, sì, decostruzione del dominio, sì, ma effettiva possibilità che gli uomini possano vivere senza essere governati né governare, no. Ma è appunto qui che il paradigma archico si riattiva, in questa incapacità di abbandonare l'ambito del governabile e di accedere invece allo spazio del non-governabile, ovvero del radicalmente altro, del radicalmente estraneo al rapporto comando/obbedienza. Come l'anarchismo, appunto.
La plasticità al tramonto della scrittura. Dialettica, distruzione, decostruzione
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2023
pagine: 128
«La plasticità al tramonto della scrittura» è un manifesto filosofico e un'autobiografia intellettuale. Il saggio ha per tema uno dei motivi più importanti della filosofia europea negli ultimi cinquant'anni: la decostruzione. Catherine Malabou, con uno stile vibrante, cerca un'alternativa alle nozioni di traccia, resto, scrittura, sondando l'ipotesi di una "ri-materializzazione" e di una "ri-monetizzazione" del pensiero filosofico contemporaneo. Punto di approdo e di costante ripartenza è la comprensione post-metafisica della forma: una forma perennemente dislocata, forma "in sé" irriducibile alla presa del "per sé", che tuttavia è in grado di generare quel regime della visibilità e dell'evidenza che rappresenta una sorta di nuova infanzia della storia. Prova evidente e più generale di questo movimento è il profondo mutamento epistemologico contemporaneo, consistente nel passaggio da un'episteme del codice (dalla linguistica alla scrittura del dna) a un'episteme della messa in immagine (della quale le immagini della neurologia forniscono il paradigma maggiore).
Il trauma: ripetizione o distruzione? Un confronto tra psicoanalisi, filosofia e neuroscienze
Catherine Malabou, Slavoj Zizek
Libro: Copertina morbida
editore: Galaad Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 110
Malati di Alzheimer e persone colpite da danni cerebrali irreversibili, ma anche individui segnati dalla guerra, vittime di abusi sessuali o di catastrofi naturali: esistenze nelle quali l'evento traumatico ha distrutto la vecchia identità per scolpirne una totalmente inedita, disertata, distaccata, indifferente, senza passato. Vicende soggettive, dunque, che smentirebbero clamorosamente il classico paradigma psicoanalitico in virtù del quale è identificabile come traumatico l'evento capace di riattivare la memoria di esperienze rimaste in attesa di significazione. Sin dalla loro comparsa le tesi esposte da Catherine Malabou nei Nuovi feriti non hanno mancato di far discutere gli studiosi - non soltanto gli analisti, ma anche i filosofi. Tra questi, Slavoj Zizek, uno dei primi ad aver colto la posta in gioco del libro: la tentazione ermeneutica è insita nel dispositivo stesso della psicoanalisi o è, appunto, una tentazione cui la psicoanalisi può e anzi deve resistere? Due interpretazioni del lascito freudiano chiaramente antitetiche, che trovano in Zizek e Malabou i protagonisti di una rigorosa discussione sulle figure del traumatismo contemporaneo. Il dibattito che ne deriva oppone due concezioni del trauma: da un lato, quella che lo pensa all'interno di una logica di senso rivelata dalla cura psicoanalitica; dall'altro, quella che lo fa coincidere con l'irruzione immotivata di un accidente la cui potenza cancella ogni traccia del passato. Un'alternativa che costringe il lettore a rinunciare a convinzioni consolidate e a inoltrarsi in un territorio teorico-clinico ancora tutto da esplorare.
Il piacere rimosso. Clitoride e pensiero
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 164
Cancellata dalla storia del sapere e dei corpi, oggi la clitoride è finalmente al centro di molte ricerche e pratiche. Anche all’interno del pensiero femminista il discorso si è trasformato e la clitoride è diventata una fonte di piacere che non appartiene più necessariamente alle donne, sovvertendo così una visione tradizionale della sessualità e del genere. Nonostante questa riscoperta, Catherine Malabou ci ricorda una ferita che tarda a sanarsi, violenze a cui ancora ci si trova a far fronte, dalle mutilazioni genitali al piacere negato a milioni di donne. La clitoride resta così il “luogo enigmatico del femminile” e di questo enigma l’autrice scrive con “tocchi” leggeri, in equilibrio tra apparizione e scomparsa, lasciando che sia l’organo stesso a parlare attraverso le voci di chi ne ha rivendicato l’esistenza. Prefazione Jennifer Guerra.
Metamorfosi dell'intelligenza. Che fare del nostro Blue Brain?
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2021
pagine: 170
Non trovando una definizione per l’intelligenza, gli psicologi hanno cominciato a misurarla; dopo il fallimento dei test di misurazione, i biologi l’hanno allora cercata nei geni; ma, poiché la genetica restava silenziosa, è stato il cervello stesso con il suo sviluppo epigenetico a costruire il nuovo laboratorio della mente. Oggi, l’intelligenza autorizza la propria simulazione con i chip sinaptici: i programmi Human Brain e Blue Brain hanno mappato il cervello umano nella sua interezza, fino a produrre una coscienza artificiale in grado di auto-trasformarsi accedendo al proprio codice sorgente. Superando le posture tecnofobiche oggi diffuse, Metamorfosi dell’intelligenza ingaggia un dialogo tra autonomia e automatismo, mostrando il ruolo che il concetto di intelligenza può ancora giocare nel prolifico dibattito sulla democrazia sperimentale.
Divenire forma. Epigenesi e razionalità
Catherine Malabou
Libro
editore: Meltemi
anno edizione: 2020
pagine: 316
La filosofia continentale contemporanea può congedarsi da Kant? Le strutture della conoscenza sono ormai sotto attacco. Fin dalla prima Critica le stesse erano irremovibili. Ora la finitudine, la fenomenicità e la sintesi a priori sembrano erose. La parola d’ordine dell’era postcritica è l’abbandono del trascendentale. Le recenti ricerche sullo sviluppo del cervello offrono un quadro tutt’altro che indiziario, contrapponendo l’idealismo trascendentale alla tesi dell’origine biologica dei processi mentali. Catherine Malabou, tra le più importanti filosofe contemporanee, elabora in modo sorprendente la risposta di Kant alla sua posterità. Fedele al proprio oggetto, il libro disvela la sua epigenesi, ovvero la crescita differenziata del suo embrione. Nella filosofia critica, e per coloro che la sanno interpretare, l’epigenesi costituisce la vita del trascendentale e la promessa della sua trasformazione.
Ontologia dell'accidente. Saggio sulla plasticità distruttrice
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2019
pagine: 116
In conseguenza di gravi traumi, talvolta per un nonnulla, la storia di ognuno di noi può subire un radicale cambiamento: la vita che avevamo progettato per anni è costretta a una deviazione improvvisa e irreversibile. Dal trauma sorge una personalità nuova, senza precedenti. Una personalità nata da un incidente, nata per accidente. Il fortuito diviene così sostanziale e l’inaspettato s’inscrive nel nucleo più profondo del nostro essere. Affrontando con delicatezza il tema dell’impatto che i traumi psicofisici possono avere sulla nostra vita, Catherine Malabou intraprende un’avventura filosofica e letteraria in cui Spinoza, Deleuze e Freud incrociano Ovidio, Kafka, Proust e Duras, disegnando un’inedita ontologia fondata sul potere plastico della distruzione, sulla tendenza esplosiva che minaccia segretamente ognuno di noi.
Avvenire e dolore trascendentale
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 110
Tra i libri più importanti usciti sull’argomento negli ultimi trent’anni, quest’opera risulta una lettura essenziale per tutti coloro che sono interessati alla filosofia continentale contemporanea. Da un’assenza di pensiero dell’avvenire nella filosofia di Hegel risulterebbe un’assenza di avvenire della stessa filosofia hegeliana. Catherine Malabou, allieva di Jacques Derrida, con la sua riflessione filosofica ha smentito questo assunto, lavorando sul concetto di plasticità e mostrando come esso descriva al meglio la teoria della temporalità sviluppata dal filosofo tedesco.
Che tu sia il mio corpo. Una lettura contemporanea della signoria e della servitù in Hegel
Judith Butler, Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 120
Scritta a quattro mani da Judith Butler e Catherine Malabou, quest'opera prende le mosse da una rilettura della dialettica servo-padrone formulata originariamente da Hegel in “Fenomenologia dello spirito”. "Che tu sia il mio corpo" è il comando che il padrone impone allo schiavo. Malabou e Butler, da sempre attente studiose del corpo delle minoranze, sottolineano come questa ingiunzione sia di fatto impossibile, in quanto soggettività e corporeità non possono essere mai completamente disgiunte. Il distacco non può compiersi se non nella forma di un "attaccamento ostinato al distacco", un attaccamento sempre più ostinato e addirittura disperato.
Cosa fare del nostro cervello
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Editore
anno edizione: 2008
pagine: 112
Cosa fare del nostro cervello non è una domanda riservata ai filosofi, agli scienziati o ai politici, è una domanda che riguarda tutti e che dovrebbe permetterci di comprendere perché, nonostante esso sia plastico, libero, ci ritroviamo ancora e ovunque in "schiavitù", facendo del "nostro cervello" il servitore biologico dell'adattabilità, della polivalenza e della docilità imposte dalle nuove leggi dell'economia mondiale. La domanda che ci pone l'autrice in questo saggio è la seguente: come fare affinché la coscienza del cervello non coincida puramente e semplicemente con lo spirito del capitalismo?