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Libri di Concetto Vecchio

Ali di piombo. 1977: cronaca di un anno tragico appassionato

Ali di piombo. 1977: cronaca di un anno tragico appassionato

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: UTET

anno edizione: 2025

pagine: 272

Il 3 febbraio 1977, dalla facoltà di Lettere dell’Università di Roma muove un corteo di migliaia di studenti. Il giorno precedente un violento scontro tra i collettivi e una squadraccia fascista ha messo a ferro e fuoco il campus. In ospedale con un proiettile alla nuca è finito un ragazzo di sinistra di ventidue anni. In molti vogliono vendicarsi, e quando la manifestazione arriva davanti a una sede del Fronte della Gioventù partono i tafferugli. Mitra, pistole, sampietrini, molotov. Roma brucia. Il giorno dopo si contano i feriti: la maggior parte sono ragazzi poco più che adolescenti. Inizia così la cronaca appassionata di uno degli anni più tragici della storia del nostro paese. Lo Stato sembra vacillare di fronte alla drammatica ascesa delle Brigate rosse, che a Torino uccidono il presidente dell’Ordine degli avvocati Fulvio Croce e il vicedirettore della “Stampa” Carlo Casalegno. Per mesi si susseguono scontri di piazza, agguati, violenza politica. L’eroina miete molte vittime. Ma quei giorni non furono solo piombo e sangue. Negli anni settanta nacquero le radio libere, la tv diventò a colori, furono promulgate numerose riforme: il divorzio, l’aborto, il servizio sanitario, il diritto di famiglia, lo statuto dei lavoratori. Concetto Vecchio è tornato nei teatri in cui si è fatta la storia, Bologna, Roma e Torino, ha incontrato decine di testimoni, giornalisti, studiosi e ricostruito con la precisione del cronista e il passo svelto del narratore i fatti che hanno segnato quei mesi. Restituendoci alla fine il vibrante ritratto dell’anno in cui l’Italia repubblicana perse la sua innocenza.
18,00

Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi

Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: UTET

anno edizione: 2024

pagine: 240

Nel suo paese natale, Fratta Polesine, Giacomo Matteotti, ucciso dal fascismo, è stato per oltre sessant'anni ricordato con una iscrizione censurata. Nel 1950, con Mario Scelba ministro dell'Interno, non fu permesso di scrivere che «senza pace attende il giorno della giustizia riparatrice». Solo da un decennio la frase è riapparsa in piazza, ma quel desiderio di giustizia resta in attesa, perché nell'Italia repubblicana Matteotti è ancora solo il nome di una via. E invece la sua vita, per noi oggi, è più importante della sua morte. Per questo Concetto Vecchio si è messo sulle sue tracce, leggendo le carte degli interventi parlamentari e le lettere d'amore alla moglie Velia, ma anche viaggiando attraverso l'Italia, dalla casa natale nel Polesine alla tomba, dal palazzo del quartiere Flaminio da cui uscì per l'ultima volta alle aule del parlamento in cui viene discussa la proposta di Liliana Segre per le celebrazioni del centenario della morte. In questa vera e propria inchiesta giornalistica emerge il ritratto psicologico di un uomo intransigente, risoluto, ma anche inquieto, modernissimo, dalla parte degli ultimi, che affronta Benito Mussolini a viso aperto. Con l'occhio al presente e il cuore rivolto alle giovani generazioni, Vecchio ripercorre non solo la biografia di Matteotti, ma anche la lotta di coloro che, a volte difficoltosamente, hanno cercato di salvaguardare la sua memoria: dalla coppia romana che senza chiedere niente a nessuno ha deciso di ricordarlo con una targa commemorativa, agli studiosi che hanno curato i suoi scritti, da Franco Nero che lo interpretò al cinema fino al toccante incontro con la nipote Laura Matteotti nella Roma di oggi. Io vi accuso è uno scavo nella ferita pubblica e privata del più grave delitto politico del Ventennio: una storia che ci interpella anche adesso.
19,00

L'ultimo compagno. Emanuele Macaluso, il romanzo di una vita

L'ultimo compagno. Emanuele Macaluso, il romanzo di una vita

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: Chiarelettere

anno edizione: 2021

pagine: 240

"Bisognava ribaltare il mondo" ricorda Macaluso evocando la sua iniziazione alla politica. Per oltre un anno e fino a pochi giorni prima della morte, Concetto Vecchio lo ha incontrato nella sua casa romana, nello storico quartiere di Testaccio, per comporre un ritratto a figura intera ("più Emanuele e meno comunismo"). Una biografia non solo politica, ma anche umana e sentimentale, dove pubblico e privato s'intrecciano. Sul filo della memoria scorrono le pagine di questo libro che si legge come un romanzo del Novecento. L'infanzia nella Sicilia poverissima, dove i bambini lavoravano piegati tutto il giorno nelle miniere di zolfo. La tubercolosi contratta appena adolescente ("ero certo che sarei morto giovane"). L'impegno nel Pci clandestino negli anni del fascismo, quando era ancora un ragazzo ma già ricopriva ruoli di rilievo. I maestri e gli amici di una vita (Luziu Boccadutri, Girolamo Momo Li Causi, Pio La Torre, Leonardo Sciascia, ragazzi fatti col filo e col ferro). Le lotte politiche ma anche le storie d'amore ("quando gli alleati bombardarono Caltanissetta, io mi trovavo nel letto di Lina": per quella relazione con una donna sposata, di cui per la prima volta vengono a galla i documenti giudiziari e le lettere, Macaluso finirà in carcere per il reato di adulterio nel 1944, "colpevoli soltanto di amarci, questa era l'Italia miserabile di allora"). L'impegno antimafia, il Sessantotto, il terrorismo, gli anni Ottanta alla direzione de "l'Unità" (sua la prima pagina il giorno dei funerali di Enrico Berlinguer: "TUTTI"), fino agli ultimi giorni, quando ormai era diventato un'icona della sinistra italiana. La storia di un comunista che disubbidiva. L'avventura di una vita fuori dal comune.
16,00

Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi

Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2020

pagine: 192

"Sono troppi, ci rubano i posti migliori, lavorano per pochi soldi, sono rumorosi, non si lavano". James Schwarzenbach è un editore colto e raffinato di Zurigo. La sua è una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera. A metà degli anni sessanta entra a sorpresa in Parlamento, unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion. Come suo primo atto promuove un referendum per espellere dal paese trecentomila stranieri, perlopiù italiani. È l'inizio di una campagna di odio contro i nostri emigrati che durerà anni, e che sfocerà nel voto del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti, perderà la sua sfida per un pelo. Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera dal 1962 al 1974 ha un tasso di disoccupazione inesistente e sono proprio i nostri lavoratori a proiettarla verso un benessere che non ha eguali nel mondo? Eppure Schwarzenbach, con toni e parole d'ordine che sembrano usciti dall'odierna retorica populista, fa presa su vasti strati della popolazione spaesata dalla modernizzazione. Fiuta le insicurezze identitarie e le esaspera. "Svizzeri, svegliatevi!", "Prima gli svizzeri!" sono i suoi slogan, mentre gli annunci immobiliari specificano: "Non si affitta a cani e italiani". In una serrata inchiesta fra racconto e giornalismo, Concetto Vecchio fa rivivere la stagione dell'emigrazione di massa, quando dalle campagne del Meridione e dalle montagne del Nord si andava in cerca di fortuna all'estero. Nel 1970 viene indetto in Svizzera il primo referendum contro gli stranieri nella storia d'Europa. Gli stranieri eravamo noi.
9,50

Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi

Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 192

James Schwarzenbach, cugino della scrittrice Annemarie Schwarzenbach, è un editore colto e raffinato di Zurigo. La sua è una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera. A metà degli anni Sessanta entra a sorpresa in Parlamento a Berna, unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion. Come suo primo atto promuove un referendum per espellere dal Paese trecentomila stranieri, perlopiù italiani. È l’inizio di una campagna di odio contro i nostri emigrati che durerà anni, e che sfocerà nel voto del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti, perderà la sua sfida solitaria per un pelo. Com’è stato possibile? Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera dal 1962 al 1974 ha un tasso di disoccupazione inesistente e sono proprio i nostri lavoratori, richiamati in massa dal boom economico, a proiettare il Paese in un benessere che non ha eguali nel mondo? Eppure Schwarzenbach, a capo del primo partito anti-stranieri d’Europa, con toni e parole d’ordine che sembrano usciti dall’odierna retorica populista, fa presa su vasti strati della popolazione spaesata dalla modernizzazione, dalle trasformazioni economiche e sociali e dal ’68. Fiuta le insicurezze identitarie e le esaspera. “Svizzeri svegliatevi! Prima gli svizzeri!” sono i suoi slogan, mentre gli annunci immobiliari specificano: “Non si affitta a cani e italiani”. In una serrata inchiesta fra racconto e giornalismo, Concetto Vecchio fa rivivere la stagione dell’emigrazione di massa, quando dalle campagne del Meridione e dalle montagne del Nord si andava in cerca di fortuna all’estero. E in un viaggio nella memoria collettiva del nostro Paese, nell’Italia povera del dopoguerra, raccoglie le voci degli emigrati di allora e sottrae all’oblio una storia di ordinario razzismo di cui i nostri connazionali furono vittime.
18,00

Giorgiana Masi. Indagine su un mistero italiano

Giorgiana Masi. Indagine su un mistero italiano

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2017

pagine: 224

Quando muore colpita da uno sparo, Giorgiana Masi ha diciotto anni. È il 12 maggio del 1977. I radicali hanno organizzato una manifestazione in piazza Navona per celebrare il terzo anniversario del referendum sul divorzio e si sono opposti al divieto del ministro Cossiga che, dopo l'omicidio del poliziotto Settimio Passamonti, ha vietato i raduni di piazza. Manca meno di un anno al sequestro Moro e in Italia c'è un clima da guerra civile. Concetto Vecchio riapre l'indagine su un mistero mai dimenticato nel quale un'intera generazione si è riconosciuta alla fine degli anni settanta. E lo fa in prima persona, avanzando indizio dopo indizio in una ricerca appassionata che getta nuova luce su uno dei capitoli più oscuri della storia italiana. Giorgiana sta fuggendo da una carica delle forze dell'ordine sul ponte Garibaldi a Roma quando cade ammazzata. Ma cosa succede esattamente su quel ponte, e soprattutto: perché succede? Nonostante l'omicidio avvenga in un luogo affollato da centinaia di persone, nessuno ha visto niente. Com'è stato possibile? Vecchio compie un viaggio nella memoria: torna sui luoghi, interroga decine di testimoni, recupera le carte sepolte da quarant’anni, ritrova le facce di allora - come il poliziotto Giovanni Santone, la cui foto con la pistola in mano divenne l'immagine simbolo della tragedia —, mette in scena il duello mortale che per decenni ha contrapposto il leader radicale Marco Pannella al ministro dell'Interno Francesco Cossiga. È un dolente tentativo di ricostruire i fatti, nella consapevolezza che a un certo punto "le domande sopravanzano le risposte". Un'indagine storica con una fortissima impronta narrativa capace di parlare non solo alla generazione di Giorgiana, ma anche ai giovani di oggi.
18,00

Giovani e belli. Un anno fra i trentenni italiani all'epoca di Berlusconi

Giovani e belli. Un anno fra i trentenni italiani all'epoca di Berlusconi

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: Chiarelettere

anno edizione: 2009

pagine: 192

Un viaggio lungo un anno attraverso l'Italia, durante il definitivo trionfo di Silvio Berlusconi. Da Verona a Milano, da Roma a Catania, Concetto Vecchio percorre il Paese sfiduciato delle nuove leve che non diventeranno mai classe dirigente. I praticanti avvocati sfruttati negli studi legali, le donne single per sempre, i "maniaci" delle chat, la grande bolla della comunicazione, il Sud dei concorsi pubblici "monstre", il talento fatto a pezzi, le fughe all'estero. Solo in Italia a trent'anni si torna a vivere con i genitori. Perché i giovani non riescono a compiere il ricambio generazionale indispensabile per uscire dalla crisi? Da dove nasce questa incapacità? Vecchio mette piede a Montecitorio e scopre gli altri trentenni, quelli che ce la fanno: le nuove stelle del berlusconismo come Elvira Savino, deputata del Pdl, trentuno anni, che in poche settimane passa da illustre sconosciuta a miss Montecitorio, complice il Presidente del consiglio che le farà da testimone di nozze. Un reportage amaro, vivido, pieno di voci e storie, che fotografa il Paese reale. Volete sapere perché è stato scelto Gianni Chiodi come candidato leader alla Regione Abruzzo? Risposta del premier: "Perché è giovane e bello".
14,00

Ali di piombo. 1977: cronaca di un anno tragico appassionato

Ali di piombo. 1977: cronaca di un anno tragico appassionato

Concetto Vecchio

Libro: Libro in brossura

editore: Rizzoli

anno edizione: 2007

pagine: 281

Ouesto libro è la cronaca appassionata di un caso italiano: il 1977. Un nuovo Sessantotto, culminato nelle morti tragiche di tre militanti: Francesco Lorusso, Giorgiana Masi, Walter Rossi. Ma è anche l'anno che segna la drammatica ascesa delle Brigate rosse, che a Torino uccidono il presidente dell'Ordine degli avvocati Fulvio Croce e il vicedirettore della "Stampa" Carlo Casalegno. Concetto Vecchio, trent'anni dopo, è tornato a Bologna, Roma, Torino, rivisitando i luoghi di allora, e ha ripercorso gli ultimi mesi di vita di Casalegno e dei suoi assassini. Attraverso quasi quaranta testimonianze, tra cui quelle di Gad Lerner, Ezio Mauro, Diego Novelli, Giancarlo Caselli, Giampaolo Pansa, Gianfranco Bettin, Diego Benecchi, Bifo Berardi, Silvio Viale, Renato Nicolini, racconta l'attacco dei giovani del movimento al Pci, la nascita di Radio Alice, il trionfo della controcultura. Spiccano figure indimenticabili come quella di Carlo Rivolta, giovane promessa di "Repubblica" stroncato dalla droga, e di Antonio Cocozzello, un piccolo democristiano che si ritrova incredibilmente nel mirino del terrorismo.
12,00

Vietato obbedire

Vietato obbedire

Concetto Vecchio

Libro: Copertina morbida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2005

pagine: 252

Correva l'anno 1962. A Trento nasceva la storica facoltà di Sociologia, la prima università del dissenso. Dietro ai banchi, quei giovani che hanno urlato la loro rabbia contro il sistema, contro la guerra, per i diritti civili delle minoranze, per una istruzione meno baronale. In prima fila Mauro Rostagno, Marco Boato, Renato Curcio, Margherita Cagol, Marianella Pirzio Biroli: gli "eroi della rivoluzione imminente". In cattedra Francesco Alberoni, Beniamino Andreatta, Gian Enrico Rusconi, Chiara Saraceno, Giorgio Galli. Attraverso più di quaranta testimonianze, Vecchio restituisce il ritratto della stagione che anticipa e per molti aspetti prefigura la ferocia della lotta armata.
8,60

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