Libri di Diego Marconi
Macchine calcolatrici e intelligenza
Alan M. Turing
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 136
Alan M. Turing, il geniale logico, matematico e filosofo inglese, pubblica “Macchine calcolatrici e intelligenza” nel 1950. È il testo che ha aperto la discussione moderna sulla possibilità dell’intelligenza artificiale, oggi più che mai attuale per via delle prestazioni sorprendenti dei sistemi di IA generativa come ChatGPT. Turing si domanda se le macchine, di lì a non molto, sarebbero state capaci di pensiero, e risponde affermativamente, analizzando e respingendo varie obiezioni. Le analisi di Turing, al confine tra filosofia e informatica, hanno posto problemi di cui stiamo ancora cercando una soluzione. Diego Marconi, che cura il volume, in un saggio conclusivo ci aiuta a comprendere questo testo fondamentale e a inserirlo nell’attuale dibattito sull’intelligenza artificiale.
Il primo libro di filosofia
Nigel Warburton
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: IX-225
In sette brevi capitoli più un'introduzione, Nigel Warburton intende dare conto di un gran numero di problemi filosofici, di proposte di soluzione e di discussioni, mantenendo al minimo (ma non escludendo) i riferimenti storici. Si incontreranno quindi molti dei temi canonici, quelli con cui siamo abituati ad identificare la filosofia: le dimostrazioni dell'esistenza di Dio (e le loro confutazioni), il bene e il giusto, lo scetticismo e la conoscenza, l'uguaglianza, la democrazia e il liberalismo, il problema dell'induzione, le varie posizioni sul rapporto tra mente e cervello, la questione della definizione dell'arte. Ma anche domande imprevedibili.
Io parlo indonesiano. Manuale linguistico per il turista
Diego Marconi
Libro
editore: Urban
anno edizione: 1993
pagine: 288
Guida a Wittgenstein. Il «Tractatus», dal «Tractatus» alle «Ricerche», matematica, regole e linguaggio privato, psicologia, certezza, forme di vita
Libro
editore: Laterza
anno edizione: 1997
pagine: 410
Filosofia e scienza cognitiva
Diego Marconi
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2001
pagine: 167
La scienza cognitiva ha radici filosofiche, ma ha a sua volta influenzato profondamente la filosofia, modificando il nostro modo di pensare i concetti, il ragionamento, il rapporto tra osservazione e teoria e riproponendo con forza l'idea stessa di natura umana.
Verità e significato. Scritti di filosofia del linguaggio
Paolo Casalegno
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 271
Paolo Casalegno (1952-2009) è stato uno dei migliori filosofi italiani, e uno dei pochi che abbiano attivamente partecipato ai grandi dibattiti internazionali su temi come la verità, la conoscenza, il significato, discutendo con filosofi come Quine, Davidson, Dummett, Fodor e Putnam. Questo libro raccoglie i suoi scritti più importanti su questi argomenti, finora dispersi in riviste e pubblicazioni occasionali per lo più in inglese. Il libro raccoglie molti dei suoi scritti più importanti su questi argomenti, finora dispersi in riviste scientifiche italiane e straniere, volumi collettanei, pubblicazioni occasionali.
Il mestiere di pensare
Diego Marconi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 153
La filosofia è ormai un'attività praticata non da pochi saggi, ma da molte migliaia di professionisti in tutto il mondo. Come sempre avviene, la professionalizzazione ha portato con sé un'intensa specializzazione. Una prima conseguenza è che una buona parte di ciò che i filosofi scrivono è comprensibile a pochi. Una seconda conseguenza è che - come avviene nelle scienze naturali e in matematica, ma anche nelle scienze sociali - molti filosofi sembrano occuparsi di problemi minuti e questioni di dettaglio, del tutto interne a programmi di ricerca di cui il pubblico colto ha solo un'idea approssimativa. Ciò significa che la filosofia ha rinunciato a provare a rispondere alle Grandi Domande che, almeno in un'immagine molto diffusa, hanno costituito in passato la sua ragion d'essere? E ha inoltre rinunciato a rivolgersi alla generalità degli esseri umani, come sembra proprio della sua specifica vocazione? Lo specialismo e il tecnicismo non sono forse in contraddizione con la natura stessa della filosofia? In questo libro, un convinto sostenitore del professionismo filosofico prova a difenderne le motivazioni pur senza minimizzarne i rischi, e proponendo anche alcuni parziali rimedi.
Knowledge and meaning. Topics in analytic philosophy
Diego Marconi
Libro
editore: Mercurio
anno edizione: 2016
pagine: 253
Io ho ragione e tu hai torto. Un dialogo filosofico
Timothy Williamson
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 215
Quattro compagni di treno occasionali parlano di stregoneria e scienza, della verità, della differenza tra credere, sapere ed essere certi di qualcosa, dei valori morali e del loro ruolo nelle nostre decisioni, e di molte altre cose. Soprattutto - è questo il filo dell'intero dialogo - parlano del relativismo, di cui uno di loro, Zac, è un convinto difensore. Secondo Zac, in caso di dissenso ("io ho ragione, tu sbagli") è sempre questione di punti di vista: ciascuno dei contendenti può aver ragione dal proprio punto di vista. Se il relativismo uscirà malconcio dalla discussione, persino nei casi in cui sembrerebbe a prima vista del tutto plausibile, quella che emerge con forza è l'utilità della filosofia nella vita delle persone.
Scritti sulla tolleranza
John Locke
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2017
pagine: 780
Sul finire del Seicento l'Inghilterra attraversava forse il suo periodo più confuso e sanguinoso: le lotte fra papisti e puritani dilaniavano il paese fin nelle più alte cariche dello Stato. In questo clima di terrore e diffidenza, quando lo scontro fra la pluralità delle confessioni post-riformiste era all'ordine del giorno e il re cattolico Giacomo II imponeva la sua religione negli uffici pubblici, nell'esercito e nella flotta, si innesta e si sviluppa la riflessione di Locke attorno alla tolleranza. Come nelle leggi della fisica, che proprio allora muoveva i suoi pruni passi in Inghilterra, tanta violenza civile contribuì a innescare nel pensiero del filosofo una reazione uguale e contraria. Per Locke, infatti, non bisogna limitarsi ad applicare la tolleranza in ambito religioso e morale, ma anzi considerarla soprattutto un concetto politico, una soluzione storica: la storia della tolleranza è prima di tutto la storia della definizione del rapporto fra Stato e Chiese. Se la religione cattolica ha immediate ricadute sul comportamento civile dei suoi fedeli, la tolleranza assume invece le caratteristiche di un efficace metodo di governo, un mezzo attraverso cui perseguire la sicurezza dello Stato e la prosperità della società. Locke si batté per la tolleranza religiosa per oltre quarant'anni, dal 1667 fino alla sua morte. I suoi scritti furono di immediata ispirazione per l’evoluzione del dibattito europeo, in quegli stessi anni ma non solo: ben presto il continente avrebbe conosciuto il secolo dei lumi.