Libri di Francesco La Mantia
Strano anello. Metamorfosi e polisemia di un diagramma
Jean-Pierre Desclés, Francesco La Mantia
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2024
pagine: 292
Cerchio e spirale sono immagini primordiali dell’umanità. "Strano anello" si occupa di un diagramma che le rammenta in egual misura senza tuttavia essere un cerchio o una spirale. Noto come struttura a camme, quest’oggetto formale comparve per la prima volta nei “Cahiers pour l’Analyse”, una rivista scientifica che vantava tra i propri numi tutelari autori del calibro di Louis Althusser, Michel Foucault, Jacques Lacan e Alain Badiou. Da allora, dopo un’iniziale adozione in ambito linguistico, la struttura a camme ha sedotto l’immaginario di antropologi, matematici, psicoanalisti e semiotici. Il libro, suddiviso in due parti strettamente correlate, indaga sul valore di talune applicazioni del diagramma e sul significato della sua genesi e delle sue trasformazioni. Postfazione di Salvatore Tedesco.
Seconda persona. Enunciazione e psicoanalisi
Francesco La Mantia
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 233
Esitare, incespicare sulle proprie parole, riprenderle e ricominciare. Dire una parola per un'altra, interrompersi e tacere, oppure correggersi, riavviare il discorso e bloccarsi all'intoppo successivo. Parlare è faticoso: è colmare lacune che affiorano nell'esercizio quotidiano del gesto verbale. Eppure si parla, anche fluentemente. E parlare è sentirsi parlare: magari «si può non farci attenzione, ma è certo [...] che si ode il suono delle proprie parole». Così affermava Lacan, e con Lacan tutti gli autori che si sono misurati con quest'aspetto dell'attività di linguaggio. Diversi per tradizione e sensibilità, studiosi di enunciazione, psicoanalisti e scienziati cognitivi hanno identificato la presenza di una «funzione muta del linguaggio» nella figura stessa del parlante. Da taluni chiamata «auto-ricezione», da altri «auto-ascolto» o «intesa silenziosa», questa funzione è sincronicamente operante nel gesto verbale. Il libro sostiene che tale sincronia è il rimedio provvisorio che il parlare usa per colmare le proprie lacune: se vi è un margine di ripresa in ciò che manca nel discorso, lo si deve alla funzione muta del linguaggio. E a nient'altro.