Libri di Francesco Paolo Campione
Giappone arte e vita. La collezione Montgomery
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 288
Un viaggio interiore nella bellezza della semplicità attraverso i capolavori di una delle maggiori e più conosciute raccolte di arte giapponese. Tra i molti modi in cui ci si può avvicinare a un paese lontano ci sono lo studio, il viaggio e una sensibilità speciale che permettono a una persona di interpretare distintamente le ragioni di una cultura. Nel caso di Jeffrey Montgomery e della sua splendida collezione tutti e tre questi elementi interagiscono in modo sorprendentemente armonioso. Le opere che ha raccolto nel corso della sua vita conducono al cuore stesso dell'arte giapponese, accompagnandoci in un viaggio affascinante alla scoperta degli ideali estetici di una civiltà che risale a millenni fa. Pubblicato in occasione della straordinaria mostra a Lugano, il volume presenta oltre centosessanta opere risalenti al periodo fra il XII e il XX secolo - tra cui tessuti, arredi, dipinti, oggetti di culto e del quotidiano - accuratamente selezionate tra gli oltre mille oggetti raccolti nel corso di una vita da Jeffrey Montgomery. Rinomata in tutto il mondo, la Collezione Montgomery manifesta una straordinaria ricchezza e una sostanza singolarissima: è "orientale", e al contempo esprime una cultura "popolare", riletta in termine estetici elevatissimi dalla scelta elegante e raffinata del collezionista che vi ha dedicato la sua vita. Curato da Francesco Paolo Campione, in collaborazione con Moira Luraschi, Japan Arts and Life riunisce i contributi di Francesco Paolo Campione (Un viaggio impermanente tra arte e vita); Matthi Forrer (Le collezioni di oggetti d'arte giapponese); Rossella Menegazzo (L'altro volto del Giappone. La Collezione Jeffrey Montgomery tra arte, artigianato e folclore); Giorgio Amitrano (Il Giappone, la bellezza e noi); Imogen Heitmann (Museografia di un'esposizione d'arte giapponese). Seguono il catalogo e le schede delle opere, curate da Moira Luraschi e suddivise in sezioni tematiche (Dipinti; Oggetti tessuti; Ganci e contrappesi; Ceramiche; Tessuti; Lanterne; Maschere; Mobili; Segni; Bollitori e versatori; Sculture; Lacche). Francesco Paolo Campione insegna Antropologia culturale e Antropologia dell'Arte all'Università degli Studi dell'Insubria ed è direttore del Museo delle Culture di Lugano. Monica Luraschi, antropologa, è responsabile delle collezioni giapponesi e del fondo fotografico della Scuola di Yokohama al MUSEC.
L'ultima Venezia. Gotthard Schuh. Fotografie 1963. Catalogo della mostra (Venezia, 22 marzo-5 maggio 2013)
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti GAMM
anno edizione: 2015
pagine: 176
60 stampe originali tratte dal reportage realizzato dal noto fotografo svizzero Gotthard Schuh, nel 1963. Esattamente 50 anni fa Schuh (1897-1969) realizza l'ultimo dei suoi reportage. Nell'obiettivo della sua Leica, una Venezia demitizzata, ma al contempo carica del fascino profondo della sua storia. Un reportage che ci rimanda per certi versi alla tradizione nordica del "Viaggio in Italia" e che ribalta i canoni dell'esotismo. Schuh trova una sottile armonia fra una matura visione interiore, che ha attraversato i grandi mutamenti del Novecento, e una città nascosta che egli sente profondamente e ci rivela, al di là degli stereotipi.
Discorsi sulla superficie. Estetica, arte, linguaggio della pelle
Francesco Paolo Campione
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 126
La pelle è il vestito corporeo del vivente, e in questo spazio al tempo stesso biologico e psichico l'estetica, l'arte, la poesia hanno scritto la storia naturale e culturale dell'essere umano. Dal mito di Marsia al martirio di San Bartolomeo, la privazione della pelle è innanzitutto la perdita dell'identità. La pelle, tuttavia, ancorché strappata spesso vive una esistenza autonoma, o addirittura "ritorna" a ricoprire il corpo sotto un altro aspetto. E così, in un rovesciamento talora sorprendente, spogliarsi dell'epidermide è simbolicamente - preannuncio di risurrezione, garanzia di una nuova vita. Questo ritornare alla vita e nella vita qualche volta, più concretamente, corrisponde ai ritocchi della chirurgia estetica, alla quale il desiderio della bellezza a tutti i costi affida un potere persino demiurgico.
Gunther von Hagens e la fine dell'esperienza estetica
Yvonne Dimartina
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 64
Si è sempre pensato che il concetto di arte avesse uno strettissimo nesso col concetto di bello, ma non sempre è così. In questo modo si è precluso alla sfera artistica tutto ciò che non rispettava canoni e regole dettate da un intelletto che si frapponeva fra la realtà e la sua interpretazione: velandola. È stato messo in mostra soltanto ciò che è considerato piacevole, ignorando consapevolmente la complessità del reale, fatto anche di difetti, dolori, assurdità. L'opera conduce il lettore alla riscoperta del brutto e dell'orrido, in un viaggio alla riscoperta dell'arte.
Pettini e ornamenti da testa. Moda e costume dal XVI al XX secolo. La Collezione Antonini
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2018
pagine: 221
Il pettine esiste da sempre. E da sempre, oltre a svolgere le sue evidenti funzioni di base, è stato «interpretato» anche come oggetto d'arte. Ecco il motivo per cui è plausibile narrare una «storia dei pettini»: manufatti connessi tra l'altro a usi e pratiche sia religiose sia secolari. La storia del pettine decorativo racconta come questo oggetto, tanto familiare da passare spesso inosservato, sia stato e continui a essere ben più di un semplice ornamento per i capelli. Il pettine si rivela di volta in volta quale segno di bellezza, nobiltà, valore, potere economico; nonché prodotto di maestria artigianale, gusto e creatività artistica. In America, così come in Europa. In Asia così come in Oceania o in Africa. Una «gioia» che annoda tra loro tutte le culture del mondo. Questo volume presenta più di mille ornamenti da testa provenienti dalla Collezione Antonini e del periodo che va dal XVI al XX secolo.
Novecento primitivo. L'arte e lo sguardo sull'altro
Francesco Paolo Campione
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 280
Il volume costituisce un'ampia antologia sul Primitivismo. Raccoglie sessanta brani scritti da artisti come Gauguin, Matisse, Picasso, Klee, Kandinskij, de Chirico, Brâncu?i, Moore, Pollock, Ernst, Giacometti, Miró e Beuys, che in gran parte appaiono per la prima volta in italiano. Ogni brano è stato tradotto dall'originale e commentato con cura filologica, per dare al lettore la possibilità di comprendere sino in fondo i valori in gioco, oltre che per costituire una solida base di riflessione per ulteriori sviluppi. L'ampia introduzione e gli apparati critici consentono d'immergersi nell'atmosfera culturale in cui nacque e maturò uno dei fenomeni determinanti dell'arte moderna e d'interpretarne i molteplici aspetti.
Hans Georg Berger. La disciplina dei sensi. Fotografie. 1972-2020
Francesco Paolo Campione
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 400
La prima grande mostra dedicata a Hans Georg Berger, di cui il progetto luganese ripercorre l'intera carriera, dai primi anni '70 a oggi L'artista tedesco Hans Georg Berger, la cui fotografia è da sempre volta all'indagine delle identità, sia personali sia culturali, è rappresentato attraverso 145 raffinate fotografie in bianco e nero stampate ai sali d'argento su carta baritata, a partire dai negativi conservati nell'archivio berlinese dell'artista. Il titolo La disciplina dei sensi unisce in un uni-co discorso le profonde esperienze intellettuali e le ricerche condotte nell'arco di quasi cinquant'anni, dagli anni '70 a oggi. Un approccio, quello di Berger, che si fonda sulla centralità etica, e non soltanto estetica, dell'oggetto fotografato. Un viaggio straordinario, probabilmente unico, all'interno della grande fotografia contemporanea. Hans Georg Berger è un fotografo e scrittore tedesco che ha collabora-to strettamente negli anni '70 con l'artista Joseph Beuys, da cui è stato profondamente influenzato, e successivamente con lo scrittore francese Hervé Guibert. Dal 1977 è coinvolto all'Isola d'Elba nel progetto di restauro dell'Eremo di Santa Caterina, ex convento francescano ora centro artistico e nella creazione dell'Orto dei Semplici Elbano ovvero l'orto botanico nato nel 1997 come luogo di studio delle biodiversità delle piante ospiti dell'Isola d'Elba e delle altre isole dell'arcipelago toscano.
Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e la civiltà del piacere
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 368
I maestri dell'ukiyo-e riuniti in un volume che racconta il "mondo fluttuante" del Giappone tra il XVII e il XIX secolo Durante il cosiddetto periodo Edo (1603-1868), il Giappone visse una stagione storica e artistica particolarmente feconda; la sua influenza varcò le frontiere dell'arcipelago per giungere fino in Occidente, dove diede vita a una vera e propria passione per l'estetica e la cultura giapponese. Il termine ukiyo-e, che significa "immagini del mondo fluttuante", si riferisce alle stampe xilografiche a colori nate nel periodo Edo dall'incontro fra il talento di pittori quali Utamaro, Hokusai e Hiroshige e l'assoluta maestria di incisori di matrici e stampatori. Queste stampe sono l'espressione estetica più alta di quella che potrebbe essere definita una civiltà del piacere: non un piacere edonistico, bensì il frutto della consapevolezza che i piaceri della vita, in quanto effimeri, devono essere pienamente vissuti. Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e la civiltà del piacere permette di scoprire il mondo delle stampe giapponesi dell'ukiyo-e attraverso centinaia di opere e i temi che le caratterizzano: dalle eleganti bellezze femminili, ai delicati fiori e uccelli, dai celebri attori del kabuki ai valorosi samurai fino alle stampe erotiche, con la loro spensierata celebrazione dell'amore. Il percorso è articolato in nove sezioni tematiche che riuniscono una trentina di disegni preparatori, una ventina di paesaggi e altrettante scene di fiori e uccelli, circa quaranta ritratti di attori del kabuki, oltre a una quarantina di stampe di "belle donne", circa cinquanta stampe e libri erotici e una ventina di stampe di guerrieri ed eroi.
Estetiche e poetiche tra antico e moderno. Scritti in onore di Giovanni Lombardo
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 658
In occasione del IXX compleanno di Giovanni Lombardo, già ordinario di Estetica presso l'Università di Messina, un gruppo di amici siciliani ha voluto renderGli omaggio promovendo e curando una raccolta di scritti in Suo onore. All'invito dei Curatori ha prontamente risposto un alto numero di studiosi italiani e stranieri. La varietà degli interessi del Festeggiato (che agli studî sulla poetica e sulla retorica antiche ha spesso accoppiato ricerche sull'estetica medievale e moderna) è rispecchiata dal ricco sommario di questo volume che, spaziando dall'Antichità Classica al Medio Evo, dal Rinascimento al Barocco fino al pensiero moderno e contemporaneo, tocca varî aspetti storici e teorici dell'estetica e della poetica: letteratura, arti figurative, architettura, musica, teatro, retorica, politica, teoria della traduzione.
I borghi del regime. Insediamenti nel latifondo in Sicilia (1939-1943)
Francesco Paolo Campione, Valentina Certo, Laura Ieni
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2023
pagine: 40
Uno dei punti cardine della propaganda del regime fascista fu il ripopolamento delle campagne, nel corpo di un progetto che intendeva ruralizzare tutta la penisola italiana. Specialmente in Sicilia, il tentativo di superare l'istituto del latifondo si concretizzò nella costruzione di decine di borghi rurali, autentiche piccole città che - formalmente - dovevano essere autosufficienti. Oggi molti di questi insediamenti, costruiti tra gli anni Venti e gli anni Quaranta (ma il progetto continuò anche dopo la caduta del fascismo), sono divenuti delle città fantasma, fossilizzate in architetture metafisiche simbolo di un'utopia destinata al fallimento e all'incuria. Queste pagine - corredate dei potenti scatti in bianco e nero del fotografo Francesco Baudo - accompagnano il lettore nella Sicilia più sconosciuta, in strade immerse nel verde e lontane dal clamore dei grandi centri urbani: un viaggio nell'entroterra rurale ammirando paesaggi inaspettati, e spesso abbandonati, contemplando architetture austere, godendo del silenzio e della pace di luoghi che tramandano storie che, se fossero posti in essere adeguati progetti di riqualificazione, potrebbero riprendere a vivere. Fotografie di Francesco Baudo.
Kalós, rivista di arti e culture. Nuova serie. Volume Vol. 1
Francesco Paolo Campione
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2024
pagine: 104
Primavera del 1624. A Palermo giunge da Tunisi, dopo aver fatto scalo a Trapani, una nave carica di prigionieri liberati e di merci. L'attendevano in molti, le famiglie di chi era stato per un tempo interminabile schiavo in Nord Africa; e il viceré Emanuele Filiberto di Savoia, a cui erano destinati alcuni preziosi doni custoditi nella sua stiva. Passeggera clandestina, tra gli schiavi e le mercanzie, sul natante aveva viaggiato la peste. È l'inizio di una storia sconvolgente, nella quale la follia, la disperazione, la morte sembrano trionfare su tutto. Il male, ben presto, si impadronisce della città e nessun rimedio è capace di arginare la sua corsa precipitosa e distruttiva. Non risparmia né poveri né ricchi, né umili né potenti: al suo imperio devono soggiacere tutti, e soccombere in molti. Quando ormai tutto sembra perduto, e quando già - nel giro di pochi mesi - il male ha ucciso migliaia di abitanti, interviene un colpo di scena. Dopo scavi fervorosi, le viscere del monte Pellegrino restituiscono un corpo pietrificato: è quello lungamente cercato di Rosalia Sinibaldi, la santa la cui labile memoria - ogni tanto in passato ridestata nella sua qualità di protettrice contro le epidemie - riemerge adesso nella forma di un tesoro spirituale. Quelle ossa informi, concrezionate in un durissimo ammasso di scorie calcificate, tuttavia avrebbero detto poco ai devoti se non fosse intervenuta un'azione di rimodellazione simbolica. Spettò all'arte, e alla pittura di Antoon Van Dyck in particolare, il compito di dare un volto alla santa, e di trasformare il caos delle sue reliquie in una immanenza salvifica. La peste continuò ancora per molto a mietere vittime, ma l'arte stessa avrebbe impedito che ogni cosa precipitasse nella distruzione.