Libri di Giancarlo Biguzzi
Chiara di Lizzano e la sua Chiesa. Una vicenda lunga cinque secoli
Giancarlo Biguzzi, Italo Romboli
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2018
pagine: 96
Nel fondo chiamato "Fontana Vecchia", a Lizzano, sulla collina bertinorese cesenate, nel 1535 Chiara ebbe esperienze mistiche che portarono alla costruzione di una chiesa, con annesso un convento francescano. Il pittore Giambattista Razzani, un protagonista del Seicento cesenate, raffigurò gli eventi e i luoghi in due quadri con le vedute secentesche di Bertinoro e di Cesena e con la raffigurazione della chiesa che poi nel 1786, per i danni subiti nei territori del 1688 e del 1781, dovette essere demolita. Sulle tracce di Chiara, della chiesa e dei due quadri è stato messo don Italo Romboli, parroco di Lizzano, da una lettura occasionale nel 1975. Le sue ricerche d'archivio e il recupero di ricordi fra la gente del posto hanno reso possibile la ricostruzione di tutta la vicenda che, lunga cinque secoli, parla sia ai credenti, sia agli appassionati di storia locale.
Paura e consolazione nell'Apocalisse
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2017
pagine: 168
Paura e consolazione sono i poli emotivi più caratteristici dell'intera letteratura apocalittica. Non a caso il genere nasce nei momenti storici di maggiore smarrimento, come la persecuzione con la quale il potente di turno cerca di negare l'identità religiosa, culturale ed etnica di una comunità attraverso il terrore e la paura. Al tempo stesso, l'Apocalisse è parola di speranza: svelamento e rivelazione di un esito positivo, che Dio garantisce alla comunità credente dopo la tribolazione. Ed è rivelazione di un futuro garantito da Dio, oltre gli uomini, visione di cieli aperti nei quali l'attesa umana diventa nuova creazione. Nella sua decennale collaborazione al periodico Parola Spirito e Vita, il biblista Giancarlo Biguzzi ha fatto emergere i sentimenti che operano all'interno del testo o rimbalzano come reazione nel lettore, offrendo un’originale chiave interpretativa a uno dei testi più enigmatici del Nuovo Testamento.
Apocalisse
Giancarlo Biguzzi
Libro
editore: Paoline Editoriale Libri
anno edizione: 2016
pagine: 496
L’Apocalisse è uno dei capolavori della letteratura universale. San Girolamo dice di questo libro biblico che ha tanti misteri quante sono le sue parole, e che ogni elogio che se ne può tessere sarà sempre impari alla sua bellezza. Mentre è diffusa la convinzione che l’Apocalisse sia un informe agglomerato di episodi, la ricerca condotta da G. Biguzzi mostra che l’Apocalisse ha logica e una trama, e che la trama narrativa ha i suoi pilastri portanti nei “settenari”: sette messaggi del Cristo a sette Chiese dell’Asia Minore, sette sigilli aperti dal Cristo-Agnello, sette flagelli scatenati dallo squillo di sette trombe, e sette scatenati dal versamento di sette coppe. Il resto dell’Apocalisse prepara o prolunga i settenari, e conduce alla radiosa conclusione del libro. Intendendo il settenario dell’apertura dei sigilli del rotolo divino alla stregua dei settenari di trombe e coppe che sono settenari di flagelli, gli interpreti moderni fanno dell’Apocalisse un libro di “catastrofi”. Non così i tre o quattro commentatori greci dell’antichità, secondo i quali quando si apre un rotolo chiuso da sette sigilli si manifesta il contenuto del rotolo e si fa opera di rivelazione. Il Cristo-Agnello dell’Apocalisse, dunque, è il rivelatore perché apre il rotolo dove sono scritte le volontà che Dio teneva nella sua destra. L’immagine del rotolo aperto dall’Agnello dice la stessa cosa di Ap 1,1: «Rivelazione di Gesù Cristo che Dio diede a lui perché la manifesti ai suoi servi». È così che l’Apocalisse può autodefinirsi libro di beatitudine: “Beato chi legge e beati quelli che ascoltano” (Ap 1,3). Altri interpreti propongono dell’Apocalisse una lettura simbolica (ad esempio, l’apertura del settimo sigillo è la morte di croce; la fuga della Donna di Ap 12 è il peccato originale e l’espulsione dal paradiso). G. Biguzzi, invece, in questo commentario fa dell’apocalisse una lettura storico-contestuale: Giovanni di Patmos ha scritto per le Chiese d’Asia e per i loro problemi, le loro difficoltà, i rischi di apostasia, di scoraggiamento e di subdolo sincretismo. Alla ricerca storica l’Apocalisse frappone il diaframma del suo linguaggio e del suo irripetibile modo di narrare, ed è dunque difficile dire che in che data fu scritta, per essere di aiuto a chi, e per combattere quali avversari. Il tentativo però è da fare perché l’autore scrisse un libro, non standosene fuori della vita e della storia, ma dal mezzo delle concrete difficoltà sue e delle sue sette Chiese.
Il Vangelo dei segni
Giancarlo Biguzzi
Libro: Copertina morbida
editore: Paideia
anno edizione: 2014
pagine: 160
Da sempre il vangelo di Giovanni esercita un fascino tutto particolare, nonostante la densità teologica renda difficile individuarne i temi portanti, la trama narrativa e l'articolazione. Fortunatamente lo scritto si conclude con una preziosa dichiarazione d'intenti, dove l'evangelista afferma di avere mirato a edificare nei lettori la fede in Gesù (non distinguendosi per questo dagli altri vangeli), aggiungendo di averlo fatto narrando i "segni" compiuti da Gesù, scegliendo fra i molti che conosceva quelli che a suo parere erano i più adatti allo scopo. Il titolo di questo libro, "Il vangelo dei segni", vuol lasciare intendere che sulla base delle poche parole sui segni con cui il vangelo giovanneo si conclude si può provare a far luce sull'insieme e sulle parti di quello che è uno degli scritti fondamentali delle origini cristiane: nel quarto vangelo i "segni" non sono tutto, ma ne sono la chiave interpretativa insostituibile e irrinunciabile.
Paolo e la donna
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro rilegato
editore: Paoline Editoriale Libri
anno edizione: 2009
pagine: 200
Da sempre, anche fra i suoi contemporanei, Paolo ha avuto dei nemici, oltre che discepoli e ammiratori. Nei secoli passati è stato messo sotto accusa soprattutto per il suo atteggiamento nei confronti della legge e della circoncisione, nel nostro tempo a lui si rimprovera la sua vera o presunta ostilità nei confronti della donna. "La donna taccia nelle assemblee" questa è una delle sue frasi maggiormente incriminate. Ma che cosa ha detto davvero Paolo e che cosa voleva dire? L'autore, noto biblista, esamina gli scritti di Paolo anche alla luce della sua prassi nell'evangelizzazione e conduzione delle Chiese da lui fondate. A Filippi, Corinto, Efeso sceglie come collaboratrici alcune donne alle quali non chiede certo di tacere!I testi sotto accusa sono due. Il primo è in 1Cor 11 e ha come tema "l'uomo che prega o profetizza e la donna che prega o profetizza" (v. 4-5). Come dice il suono delle parole, che sono identiche per uomo e donna, questo testo di Paolo non è in alcun modo antifemminista. L'altro testo è quello di 1Cor 14,33-35, che senza ombra di dubbio impone il silenzio alle donne nelle assemblee, ma non è facilmente attribuibile a Paolo, in quanto contrasta con altri testi paolini. Di fatto, l'imposizione del silenzio alle donne di 1Cor 14,33-35 può avere altre due o tre attribuzioni. Potrebbe essere una glossa di un copista, oppure potrebbe riprendere le parole di un gruppo di corinzi contro i quali reagirebbe lo stesso Paolo in 1Cor 14,36.
Paolo missionario. Da Oriente a Occidente
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Paoline Editoriale Libri
anno edizione: 2009
pagine: 168
La grandezza di Paolo, teologo, mistico, comunicatore, fondatore e organizzatore di chiese è fuori discussione, ma proprio la sua grandezza sembra essere il freno più forte alla conoscenza delle molteplici sfaccettature di questa poliedrica ed eclettica personalità. Uomo di penna e calamaio e uomo d'azione, Paolo non ferma mai il suo passo e porta da Oriente a Occidente l'esperienza cruciale di Damasco, che ha cambiato radicalmente la sua vita e i suoi orizzonti religiosi. Il saggio del biblista Giancarlo Biguzzi si sofferma proprio sull'attività missionaria di Paolo e sulla strategia lungimirante della sua opera di evangelizzazione, che lo porta a scegliere grandi metropoli, grandi centri di scambio culturale e commerciale da cui il Vangelo, quasi spontaneamente raggiunge le periferie, anche le più estreme. Le lettere, per Paolo strumento privilegiato di evangelizzazione, ben presto diventano modello di predicazione, ancora oggi largamente impiegato nei diversi ambiti ecclesiali.
Gli splendori di Patmos. Breve commento all'Apocalisse
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Paoline Editoriale Libri
anno edizione: 2007
pagine: 208
Dell'Apocalisse, solitamente ritenuto un libro di catastrofi a tinte fosche, in questo commentario invece si mettono in luce gli splendori di ogni sua pagina e la beatitudine che comunica (cfr. Ap 1,3), senza tacere le sue difficoltà e la violenza del suo linguaggio. Ogni blocco di commento è significativamente chiuso da un breve paragrafo che, a mo' di ritornello, elenca splendori e beatitudini. E' strutturata in quattro settenari, gli ultimi tre sono da differenziare: mentre quello delle trombe e quello delle coppe sono due settenari di flagelli che rievocano le piaghe d'Egitto dell'antico esodo (per cui l'Apocalisse anche per questo è l'Esodo del NT), il settenario dell'apertura dei sigilli che chiudono il rotolo dei decreti divini è un settenario di rivelazione: la rivelazione dell'Agnello (cfr. Ap 1,1). I flagelli esodici dei due settenari di trombe e coppe si abbattono sulle due idolatrie: la prima è l'idolatria tradizionale del panteon greco-romano; la seconda è l'idolatria della Bestia (nel commentario intesa come idolatria imperiale).
L'Apocalisse e i suoi enigmi
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Paideia
anno edizione: 2005
pagine: 304
Chiara di Lizzano e la sua Chiesa. Una vicenda lunga cinque secoli
Giancarlo Biguzzi, Italo Romboli
Libro
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2004
pagine: 104
Velo e silenzio. Paolo e la donna in Cor 11,2-16 e 14,33b-36
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2001
pagine: 200
Il volume affronta due tra i passi più osuri e discussi dell'epistolario paolino, divenuti problematici soprattutto da quando l'emancipazione della donna ha costretto gli esegeti a rendere ragione di una parola che sembra collocare irrimediabilmente Paolo in una posizione "antifemminista". Si tratta infatti dei brani della donna che prega e profetizza senza velo, nonché di quella cui viene chiesto di tacere nelle assemblee. Nel primo testo, tutto è di difficile comprensione: i singoli termini ed espressioni, la trafila e il collegamento dei pensieri, i dati del problema che Paolo deve affrontare, fino alla soluzione a cui perviene. Nel secondo parole ed espressioni sono interpretati dagli esegeti in modo molto difforme.
«Io distruggerò questo tempio». Il tempio e il giudaismo nel Vangelo di Marco
Giancarlo Biguzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Urbaniana University Press
anno edizione: 2008
pagine: 246
La continuità e la discontinuità del cristianesimo con il giudaismo, con la sua fede e le sue istituzioni, agitano ogni pagina del Nuovo Testamento. E la discussione sulle radici ebraiche del cristianesimo è tornata in primo piano in seguito al ritorno alla Bibbia, alla persecuzione nazista degli Ebrei e alla conseguente vicenda palestinese. Il Vangelo di Marco contribuisce a far luce sui paradigmi del passaggio dal giudaismo al cristianesimo. L'Evangelista, nel mettere a fuoco la cifra simbolica del tempio di Gerusalemme, delineò la sua visione del rapporto tra cristianesimo e giudaismo in termini di superamento, non nella continuità ma nella rottura. Non solo e non tanto per l'inadempienza cultuale, ma per l'inadeguatezza della sua stessa natura come del suo senso, il tempio per Marco è impari alla novità evangelica, pertanto: sarà distrutto e sostituito con un altro 'non edificato con mani d'uomo'. In questa edizione aggiornata del libro pubblicato nel 1987, l'autore introduce all'esperienza della contemporaneità con le parole e i pensieri dell'Evangelista che, più degli altri, presenta la figura rivoluzionaria del Messia e propone, come fondamento della conversione alla nuova fede, il compimento dell'economia giudaica con la pienezza nella rivelazione salvifica di Gesù Cristo.
La scala della carità. Commento all'enciclica «Deus caritas est»
Giancarlo Biguzzi, Gianni Colzani, Carmelo Dotolo
Libro: Libro in brossura
editore: Urbaniana University Press
anno edizione: 2007
pagine: 328
"Nella mia prima enciclica desidero parlare dell'amore, del quale Dio ci ricolma e che da noi deve essere comunicato agli altri." Esprimendo questo desiderio, Benedetto XVI inaugura il suo magistero per la Chiesa universale. Il Pontefice si dirige immediatamente al cuore della manifestazione in Gesù Cristo della vita divina e al centro della trasmissione vivente della fede cristiana. La novità del Cristianesimo è che all'uomo è offerto di legare la realtà del proprio amore a quello divino, e che, di conseguenza, l'amore di Dio e l'amore del prossimo diventano per lui un solo grande amore, quella carità non potrà non crescere, purificarsi ed elevarsi. La metafora della "scala, per mezzo della quale ogni cristiano può giungere al cielo", già invocata da Fulgenzio di Ruspe per indicare la vitalità della carità, è stata scelta per orientare l'articolato e analitico 'commentario' al testo dell'Enciclica che ha per oggetto il discorso sull'essenza stessa del Cristianesimo, cioè la concezione cristiana di Dio e del cammino dell'uomo. In questo numero monografico della rivista Euntes Docete convergono ben 19 contributi scientifici dei Docenti delle varie Facoltà e Istituti della Pontificia Università Urbaniana.