Libri di Giorgio De Finis
Closed. Il mondo degli umani si è fermato
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 367
La vita sociale, l’economia, gli spostamenti, le città. L’intero mondo degli umani si è fermato per fronteggiare la minaccia pandemica della Covid-19. Non ci era mai successo prima, e non sappiamo che conseguenze comporterà. Siamo ancora nel presente del “tempo sospeso”, ma il pensiero già corre al domani, paure e speranze, che tutto sarà uguale, che tutto sarà diverso. Con i contributi di: Alberto Abruzzese, Jean-Loup Amselle, Fabio Benincasa, Sergio Benvenuto, Ilaria Bussoni, Alessandra Campo, Massimo Canevacci, Valeria Cantoni Mamiani, Maria Castellitto, Felice Cimatti, Elisabetta Dall’Ò, Giorgio de Finis, Divya Dwivedi, Franco La Cecla, Michel Maffesoli, Matteo Meschiari, Nicholas Mirzoeff, Shaj Mohan, Anna Montebugnoli, Paolo Naldini, Jean-Luc Nancy, Marco Pacioni, Lucio Saviani, Chiara Sestili, Carla Stroppa, Michael Taussig, Daniele Vazquez, Piero Vereni, Jamieson Webster.
L'era urbana. Esiste ancora una città europea?
Marta Francocci, Giorgio De Finis
Libro: Copertina morbida
editore: Prospettive Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 56
Aut not out. Ritratti di bambini con autismo
Giorgio De Finis
Libro: Libro rilegato
editore: Postcart Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 72
Umani urbani e marziani
Giorgio De Finis
Libro: Libro rilegato
editore: Postcart Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 96
Diari urbani
Giorgio De Finis
Libro: Copertina morbida
editore: Prospettive Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 136
Di passaggio a Roma o New York, Torino o Bilbao, svoltando l'angolo di una strada, l'atrio di una stazione o l'entrata di un museo, Giorgio de Finis capta degli istanti, dei pezzetti di tempo - non dei fuggevoli momenti di complicità o di simpatia, piuttosto dei frammenti di vita quotidiana e banale, riproducibili all'infinito nella monotonia del decoro urbano contemporaneo. Come se, in fondo, sia poco importante se quella fotografia, o quell'altra, sia stata scattata in un posto o in un altro, un po' più presto o un po' più tardi. Di tanto in tanto, un dettaglio architettonico indica una localizzazione, ma è, appunto, un dettaglio e, se la leggenda della fotografia non ci illuminasse, avremmo ancora più spesso difficoltà a sapere in quale luogo, o nonluogo, siamo, nonostante lo riconosciamo perfettamente e, in un certo senso, ci ritroviamo lì, perché assomiglia a tutto ciò che ci circonda.
Forza tutt*. La barricata dell'arte
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2015
pagine: 272
"Un esercito di artisti dà vita al primo museo '"abitato' del pianeta per difendere una fabbrica occupata da migranti e precari". Il MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz nasce nel 2012 per difendere la "città meticcia", l'occupazione abitativa di Via Prenestina 913 a Roma, e oggi unisce attraverso l'arte precari, migranti e cittadini. Progetto situazionista e relazionale, museo politico, il MAAM prefigura il contemporaneo sperimentando lo spazio e il tempo del comune.
Rome. Nome plurale di città
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2016
pagine: 160
Nell'anno del Giubileo, di una crisi politica senza precedenti per la città di Roma e di una campagna elettorale sulla quale incombono ancora gli scandali di Mafia Capitale, il volume collettivo "Rome. Nome plurale di città" propone una lettura articolata dei problemi e delle dinamiche della Capitale. Raccolti da Giorgio de Finis e Fabio Benincasa, più di cinquanta interventi di artisti e intellettuali di diversa provenienza ed esperienza culturale - dai beni comuni (Tomaso Montanari) all'accoglienza delle comunità migranti (Amara Lakhous), dalla crisi degli spazi abitativi (Paolo Di Vetta) a quella dell'immaginario "eterno" (Valerio Magrelli), dalla gestione dei musei (Pablo Echaurren) all'integrazione (Igiaba Scego) - compongono una visione larga e sfaccettata di ciò che è, e soprattutto di ciò che può ancora essere, la Roma contemporanea, scevra di autocommiserazione e libera dalle sabbie mobili del nichilismo urbano. Un'analisi di Roma da una prospettiva nuova, differente e trasversale.
Mezza galera. Artisti in resilienza
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2018
pagine: 392
R/home diritto all'abitare dovere capitale
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2018
Pino Pingitore. L'anima e la visione. 1969-2019. 50 anni tra ricerca artistica e progettazione grafica. Catalogo della mostra (Catanzaro, 30 novembre 2019-31 gennaio 2020)
Giorgio Bonomi, Giorgio De Finis, Franco Ferlaino, Luigi Polillo, Raffaele Orlando
Libro
editore: Il Rio
anno edizione: 2019
pagine: 304
Il Museo delle Arti dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ospita un'altra interessante mostra. Questa volta sono le opere di Pino Pingitore, dedicate alle fluidità del mondo e dell'arte intese come manifestazione di una modernità inafferrabile prima di tutto nelle nostre esistenze, ad occupare con la loro profondità gli spazi espositivi del MARCA diretto da Rocco Guglielmo. Quella con la Fondazione Rocco Guglielmo si conferma una collaborazione importante e proficua Pino Pingitore è uno degli otto giovani temerari che nel 1974 decisero di compiere una vera e propria rivoluzione culturale, facendo dell'arte contemporanea uno strumento di carattere sociale e politico, ancor prima che estetico. È, infatti, uno dei promotori del "Gruppo Mauthausen" che darà vita alla mostra multimediale "Catanzaro '74 alternativa di gruppo. La violenza oggi ed... un'ipotesi di pace" tenutasi presso il Palazzo della Provincia, unico spazio espositivo a disposizione a quel tempo.
Gaetano Zampogna. Nel corpo dell'arte. Catalogo della mostra (Catanzaro, 28 settembre-22 novembre 2019). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2020
pagine: 80
«Nella sua evoluzione linguistica il lavoro di Zampogna assume una capacità di analisi sociale e un'identità critica che finiscono con il diventare cifra stilistica. [...] L'opera diventa luogo di analisi, ma anche di racconto, di narrazioni che scavano nel dato oggettivo smontandolo e rimontandolo secondo regole etiche che affiorano dalle distese inquiete del proprio mondo interiore. [...] Con le "macellerie" Zampogna porta in scena il corpo dell'arte, il vero dell'opera. [...] Le sue raffigurazioni [.. .] smorzano la crudezza della carne macellata, ne attutiscono la violenza dell'urlo, mostrando la verità di una redenzione che nella carne esprime tutta l'esaltante bellezza della vita». (Teodolinda Coltellaro). «Sono i colori e i pennelli gli strumenti scelti da Gaetano Zampogna per indicarci una via d'uscita, una possibilità di salvezza, ricordandoci che l'esercizio quotidiano di un fare non utilitarista, disinteressato, "inutile", libero, può essere la chiave per combattere le istanze disumanizzanti che ci assediano. Finché c'è l'arte c'è speranza». (Giorgio de Finis)