Libri di Giorgio Fazio
Progresso e regressione
Rahel Jaeggi
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 276
L’abolizione della schiavitù, l’istituzione del welfare o la criminalizzazione dello stupro sono comunemente citati come esempi di progresso morale, segnali di un cambiamento in meglio. Da tempo, però, l’idea di un progresso storico unitario e continuo, valido per l’intera umanità, ha perso credibilità e suscita crescente scetticismo. Oggi, a livello globale, si lanciano piuttosto grida d’allarme per fenomeni regressivi: dal populismo autoritario di destra alla crisi della democrazia liberale, fino all’incapacità delle società di fronteggiare crisi economiche, ecologiche e geopolitiche. Ma ha senso parlare di regressione sociale senza richiamarsi, almeno implicitamente, a un’idea di progresso? È a partire da questa domanda che Rahel Jaeggi propone di recuperare la coppia concettuale progresso/ regressione come strumento essenziale per un’analisi critica delle trasformazioni sociali. Il progresso non è una marcia trionfale verso una meta prestabilita, né una vaga speranza rivolta al futuro, ma un modo razionale di affrontare i problemi sociali. Solo così, liberato dalle sue derive teleologiche ed eurocentriche, può tornare a occupare un posto centrale nella riflessione politica contemporanea.
La critica radicale di tutto ciò che esiste. Natura e rivoluzione in Herbert Marcuse
Andrew Feenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 304
Herbert Marcuse è stato uno dei filosofi più celebri del Novecento. Personalità di spicco della Scuola di Francoforte, raggiunse la fama a livello mondiale con il Sessantotto, quando divenne la figura di riferimento di un’intera generazione in fermento. Due suoi libri straordinari, “Eros e civiltà” e “L’uomo a una dimensione”, condensano le speranze utopiche e i timori distopici di quell’epoca. Antimperialista e sostenitore delle battaglie per i diritti civili, ha denunciato il consumismo di una società che, con l’estrazione incontrollata di risorse naturali a scopi produttivi, ha devastato il pianeta. A partire dalle sue memorie personali, Andrew Feenberg ripercorre con rigore le tappe fondamentali e maggiormente controverse del pensiero del grande filosofo tedesco: l’interpretazione giovanile di Marx, la lettura di Heidegger, Hegel e Freud, la critica della tecnologia come strumento ambivalente di dominio e liberazione. Emerge così un Marcuse inaspettato, che ha ancora molto da dirci sulle storture della società capitalista e sulla catastrofe climatica in corso. Introduzione di Giorgio Fazio.
Crisi di legittimazione. Attualità di un paradigma di teoria critica
Giorgio Fazio
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 230
Crisi ecologica, economica, democratica, sociale. Da anni il concetto di crisi è di nuovo al centro del dibattito pubblico. Ma quando possiamo parlare di una crisi di legittimazione di un intero ordine politico e sociale? Jürgen Habermas ha elaborato negli anni Settanta una teoria della crisi che mirava a riformulare la prospettiva di Marx. Il capitalismo regolato dallo Stato keynesiano stava cominciando la sua parabola discendente, non solo per ragioni economiche, ma soprattutto per contraddizioni politiche e culturali. Da quella crisi di legittimazione tuttavia il capitalismo si è ripreso avviando un nuovo ciclo di accumulazione e mobilitando un nuovo regime di giustificazione. Oggi che il neoliberismo ha esaurito a propria volta la sua spinta propulsiva, sotto il peso di nuove contraddizioni, il modello di Habermas, opportunamente rivisitato, può rivelarsi di nuovo attuale. Giorgio Fazio ne esplora i tratti salienti e le rielaborazioni offerte, in un contesto storico mutato, da autori della nuova teoria critica come Wolfgang Streeck, Nancy Fraser, Andrew Arato e Jean Cohen.
Una storia della filosofia. Volume Vol. 2
Jürgen Habermas
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 640
Questo secondo volume della monumentale storia della filosofia di Jürgen Habermas racconta l’origine e il tramonto di un’immagine metafisico-religiosa del mondo così potente da orientare per secoli la cultura e la società europea. Il rapporto tra fede e sapere raggiunge la prima importante sintesi al tempo di Agostino, con l’osmosi tra cristianesimo e neoplatonismo, e culmina, nell’Europa cristiana, con la filosofia scolastica di Tommaso d’Aquino. Duns Scoto, Guglielmo da Ockham e Lutero sono tappe decisive nella separazione radicale di fede e sapere che apre la via moderna e prepara il passaggio dall’ontologia alla filosofia del soggetto. Nel racconto di Habermas il Medioevo non appare più come un’“oscura” parentesi millenaria tra la civiltà greca e il Rinascimento, ma come un’epoca piena di vita dello spirito umano, nella quale si realizzano processi di apprendimento collettivi che segnano per sempre la nostra storia. Che si tratti dell’idea di libero arbitrio, del concetto di causalità o del problema degli universali, la genealogia di Habermas è straordinaria per la sua capacità di trasmetterci il senso storicamente costruito delle coordinate intellettuali che continuano ancora oggi a indirizzare il nostro pensiero. L’Europa cristiana e la separazione tra fede e sapere. La filosofia come origine della modernità scientifica, religiosa e socio-politica e la grande sfida delle scienze naturali.
Filosofia politica e teoria critica. Scritti in onore di Stefano Petrucciani
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 256
L’occasione che dà vita a questo volume è il settantesimo compleanno di Stefano Petrucciani. Gli studi che compongono questo volume vogliono essere, oltre a un ringraziamento per il suo contributo alla ricerca filosofica, da parte di colleghi, allievi e amici, anche un’espressione dei suoi tanti ambiti di ricerca e di interesse. Nella sua straordinaria produzione intellettuale, Petrucciani ha assunto al centro dei suoi studi la filosofia politica, nel segno di una tensione normativa verso una società più giusta e più democratica, mai trascurando l’analisi e la critica dell’esistente. Ha dedicato studi fondamentali alla teoria critica della Scuola di Francoforte, ai temi del marxismo e del socialismo, al confronto con i classici del pensiero politico occidentale. Questi filoni di ricerca hanno trovato un loro punto di convergenza in una teoria della democrazia, sorretta da una filosofia del dialogo, cifra della sua stessa prassi umana e di vita.
Una storia della filosofia. Volume Vol. 1
Jürgen Habermas
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 512
Fede e sapere. In mezzo scorre tutta la nostra storia. All'inizio c'è il mito. Poi accade una rivoluzione: con la nascita delle grandi religioni e della filosofia greca, per la prima volta diviene possibile concepire il mondo, con le sue sofferenze e le sue ingiustizie, come qualcosa di trasformabile. È qui l'origine del pensiero postmetafisico. Ed è da qui che il racconto della sua genealogia deve cominciare. Nella sua lunga storia la filosofia si è appropriata dei contenuti essenziali delle tradizioni religiose fino ad approdare all'idea di ragion pratica. Il pensiero laico che è venuto dopo Kant e Hegel deve a questa osmosi l'idea della libertà razionale, insieme a tutti i concetti fondamentali della filosofia pratica che si accompagnano a questa idea di libertà e che ci riguardano da vicino, ancora oggi. La storia della filosofia narrata da Jürgen Habermas è un corpo a corpo che dura millenni. È il grande romanzo intellettuale dell'Occidente, ma non racconta un destino: la filosofia, se contemplata lungo l'arco temporale di tutta la sua esistenza, è una successione irregolare di processi di apprendimento che nascono in modo contingente da problemi imprevedibili. La genealogia del pensiero postmetafisico esplora tali contingenze, una dopo l'altra, e ricostruisce la strada lunghissima che giunge fino a noi. Questa indagine su ciò che muove il pensiero rivela una necessità tutta umana: la necessità di un'idea comprensiva di ragione. È il momento per la filosofia di guardare se stessa. Una storia della filosofia, scrive Habermas, oggi deve rispondere a questa domanda: "Che cosa significa l'espansione della conoscenza scientifica del mondo per noi – come esseri umani, come abitanti di questo tempo e come individui?".
Critica delle forme di vita
Rahel Jaeggi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 464
Alla domanda “Gli altri vivono nel modo giusto?”, il liberismo sembra preferire “Chi sono io per giudicare?”. Rahel Jaeggi vede la situazione in modo diverso. Giudicare non è solo valido ma anche utile, sostiene. Il giudizio morale non è un errore, l’errore semmai sta nel modo in cui giudichiamo. Sia il modo di giudicare esterno – derivato da idee su Dio o sulla natura umana – sia quello interno – basato sulle idee di una determinata società –, però, hanno gravi difetti, nonché detrattori. In "Critica delle forme di vita", Jaeggi offre una terza via: si tratta della critica immanente. Essa inizia con il riconoscimento che gli stili di vita sono intrinsecamente normativi, perché affermano la propria bontà e rettitudine. E hanno anche uno scopo coerente: risolvere i problemi sociali di base e far progredire i beni sociali, la maggior parte dei quali è comune a tutte le culture. Per Jaeggi possiamo giudicare la validità delle rivendicazioni normative di una società valutando come questa risponde alle crisi, se è in grado di superare in senso emancipativo le contraddizioni che nascono dall’interno e di aprirsi a percorsi di apprendimento collettivi. Contro i racconti relativisti e assolutisti, Jaeggi mostra, quindi, che è possibile una critica sociale razionale.
Oltre l'austerità. Disputa sull'Europa
Jürgen Habermas, Wolfgang Streeck
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 111
«Europa-Streit»: così è stato definito in Germania il dibattito sul futuro dell’Europa. In questa contesa intellettuale due grandi pensatori tedeschi, Wolfgang Streeck e Jürgen Habermas, si confrontano sui destini del processo di integrazione europea. Se il primo crede che una ripresa democratica per l’Unione possa essere riconquistata soltanto con il ritorno allo Stato nazione (almeno per quanto riguarda le scelte di politica economica), il secondo è convinto che il superamento della crisi della democrazia europea non possa provenire da un ritorno al nazionalismo e al sovranismo, e che sia quindi necessaria ancora «più Europa». Un dibattito che oggi, in un’Europa in bilico tra programmi di rilancio economico comunitari e l’avanzare delle destre sovraniste, si scopre sempre più urgente.
Nuovi lavori, nuove alienazioni
Rahel Jaeggi
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 63
Sfruttamento, alienazione, precarietà, disoccupazione a lungo termine: sono soltanto alcune delle forme patologiche che il lavoro ha assunto nella nostra epoca. Se, come diceva Hegel, il lavoro è invece condivisione, prender parte alle risorse universali della società (sia come ciò che una società possiede, sia come ciò che una società è capace di fare), tali patologie possono essere intese come modi diversi di rifiutare o impedire questa partecipazione. Nel contesto di una ricostruzione storico-normativa del significato di lavoro quale cooperazione sociale, Rahel Jaeggi indaga gli aberranti sviluppi contemporanei e la minaccia posta alle attuali condizioni lavorative allo scopo di chiarire, attraverso l'analisi di fenomeni negativi, il contenuto positivo del termine e il suo senso nelle società moderne. Introduzione di Giorgio Fazio.
Patologie sociali. Percorsi nella teoria critica contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2018
pagine: 360
Il volume offre una panoramica di alcune delle voci più rappresentative che animano il dibattito all’interno della teoria critica di matrice francofortese. In seguito al lungo magistero di Habermas, è stato il suo allievo Honneth ad avere avviato negli ultimi decenni un programma di riattualizzazione delle intenzioni originarie della Scuola fondata da Horckheimer e Adorno, rilanciando le attività del prestigioso Istituto di ricerche sociali di Francoforte. Gran parte di questo programma è ruotato attorno alla definizione di un concetto di filosofia sociale critica, che trova nella diagnosi delle patologie sociali delle società tardo-moderne il proprio oggetto d’indagine privilegiato. Il concetto di patologia sociale ha costituito il filo conduttore di ricerche di taglio empirico, ma è stato anche al centro di un intenso lavoro di elaborazione teorica. Entrambe queste direzioni di ricerca sono state il tema di un ambio dibattito di respiro internazionale, portate avanti da una quarta generazione della teoria critica. Di questo dibattito, fondamentale per chi si propone oggi di portare avanti il programma di una teoria critica della società, si dà conto in questo volume.
Il tempo della secolarizzazione. Karl Löwith e la modernità
Giorgio Fazio
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 256
Un'attenta e rigorosa ricostruzione dell'itinerario di pensiero di Karl Löwith, uno dei maggiori filosofi tedeschi del XX secolo. Formatosi alla scuola di Husserl e di Heidegger, negli anni inquieti della repubblica di Weimar, mosse i suoi primi passi partendo da un'opzione per l'antropologia filosofica, come risposta alle questioni teoriche ed etiche poste dalla crisi del mondo borghesecristiano e dal nichilismo. Profondamento segnato dall'esperienza dell'esilio dalla Germania nazista, Löwith è giunto ad articolare una critica complessiva della modernità occidentale, senza mai smarrire un orientamento antropologico. Nel tentativo di risalire alle origini dei mali e delle tragedie del XX secolo, si è sforzato di riportare alla luce l'impensato e il rimosso del processo di secolarizzazione occidentale: la tendenza a trasferire le aspettative escatologiche di salvezza del cristianesimo sul tempo profano della storia e sugli ambiti emancipati dal vincolo alla sfera del sacro. Sullo sfondo di una critica sempre più radicale alla smisurata assolutizzazione della storia scaturita da questa dinamica e alle sue catastrofiche implicazioni politiche, Löwith è approdato quindi a una proposta di naturalismo filosofico. Un pensiero scettico, venato di suggestioni orientali, volto a disattivare ogni messianismo secolare e a tutelare il riconoscimento delle vere proporzioni tra uomo e mondo: il senso dei limiti e delle prerogative della universale condizione umana...
Ritorno a Francoforte. Le avventure della nuova teoria critica
Giorgio Fazio
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2021
pagine: 416
Negli ultimi decenni molti filosofi hanno lavorato a un “ritorno” alla Teoria Critica della Scuola di Francoforte, nell’intento di riattualizzare il programma che negli anni Trenta fu di Horkheimer, Adorno e Marcuse. In un poderoso sforzo di ricostruzione, Giorgio Fazio racconta l’evoluzione di temi e approcci nel corso delle tre generazioni che si sono succedute dopo l’esaurimento della prima Scuola di Francoforte, con particolare attenzione agli itinerari di ricerca di Jürgen Habermas, Axel Honneth, Nancy Fraser, Wolfgang Streeck, Rahel Jaeggi e Hartmut Rosa. Si scopre così una tradizione di pensiero molto fertile, capace di offrire strumenti indispensabili a un programma di teoria critica della società, in un tempo in cui non poche delle premesse teoriche e delle aspettative politiche presenti ai suoi esordi sono crollate: oggi più che mai urge elaborare una diagnosi delle patologie che affliggono le società contemporanee e promuovere efficaci e radicali percorsi di emancipazione.