Libri di Giosuè Carducci
Letture del Risorgimento italiano
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2007
pagine: 533
Poesie
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2005
pagine: 608
L'opera poetica di Carducci dà i risultati più originali in tre direzioni: la rievocazione storica, che coincide con la nostalgia per le età eroiche del passato, in particolare per quella romana e per quella medievale-comunale; la poesia di memoria, che evoca con virile malinconia una giovinezza energica e appassionata; il senso della morte, intesa come privazione di forza e di luce. La retorica celebrativa legata alla fama di «vate» della nazione e guida della coscienza culturale italiana offusca a tratti l'ispirazione genuina specie nelle poesie di soggetto storico o epico, ma nelle composizioni di contenuto autobiografico o nell'evocazione di paesaggi interiori la poesia di Carducci rivela inattesi accenti di un lirismo schietto e raccolto senza mai indulgere a languori romantici. Il volume comprende le raccolte: Juvenilia (1850-60), Levia gravia (1861-71), Giambi ed epodi (1867-79), Rime nuove (1861-87), Odi barbare (1877-89),Rime e ritmi (1887-99).
Discorsi parlamentari
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2005
pagine: 190
Il volume raccoglie i discorsi pronunciati da Giosue Carducci nell'Aula di Palazzo Madama, introdotti da un saggio di Roberto Balzani. Carducci fu nominato senatore il 4 dicembre 1890, all'età di 55 anni, insieme con 73 nuovi senatori, per aver illustrato la Patria con "servizi o meriti eminenti" e per essere stato componente effettivo del Consiglio superiore della pubblica istruzione per sette anni. I discorsi, pronunciati in un arco temporale breve, dal 1892 al 1899, mettono in luce Carducci politico, dimensione poco nota e trascurata dalla letteratura disponibile sul poeta. A questo aspetto dà risalto, tra l'altro, il saggio introduttivo di Roberto Balzani, che illustra il contesto nel quale si inserisce la nomina a senatore del Vate.
Poesie
Giosuè Carducci
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2004
pagine: XXXVI-880
Carteggio. Paola Pes di Villamarina-G. Carducci (agosto, 1887-febbraio 1906)
Giosuè Carducci
Libro: Libro rilegato
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2002
pagine: 138
Carteggio
Giosuè Carducci, Mario Menghini
Libro
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2000
pagine: 198
Prose scelte
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2007
pagine: 458
Pagine vigorose e delicate, testi di natura diversissima, come saggi letterari, interventi giornalistici, lettere ad amici, familiari e donne amate, quelli raccolti in questa medita e preziosa antologia che svela un Carducci lontano dagli stereotipi trasmessi dalla tradizione scolastica. Uno strumento nuovo e aggiornato per accostarsi a uno dei più grandi intellettuali italiani di fine Ottocento, la cui desueta immagine di poeta-professore, legata a una funzione di enfatico vate, viene ricondotta al suo vero segno distintivo: un costante e coerente sperimentalismo.
Carteggi con Luigi Billi e Marianna Giarrè Billi (1860–1906; 1865–1905)
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2024
pagine: 359
«Con voi la miglior vita / Dileguossi, ahi, per sempre!, anime care; / Qual di turbato mare / Tra i nembi sfugge e di splendor vestita / Par da l'occiduo sol la costa verde / A chi la muta con l'esilio e perde». In questi versi del Congedo di Levia Gravia il compianto per la morte dell'amico Torquato Gargani è per Carducci anche commiato da un mondo e da una stagione della vita, quella trascorsa con i primi compagni fiorentini, che ora, nominato professore a Bologna, si lasciava alle spalle. Lo stesso stato d'animo è espresso dal poeta nella prima lettera a Luigi Billi, anche lui rimasto a Firenze. Ma da questo amico, medico di vaglia e curioso antropologo, volontario garibaldino, prima socialista e poi crispino, e dalla moglie Marianna Giarré, poetessa e docente coinvolta nella riforma degli studi superiori femminili, Carducci non si staccò mai veramente. Nella casa fiorentina dei Billi sostò tutte le volte che si fermava a Firenze, e la loro dimora nel Mugello fu a lungo anche per lui un buon retiro, dove poteva incontrare solo gli amici più cari: Mazzoni, Barbi, Ferrari, tra gli altri. Lo scambio delle loro lettere - ora fitte, ora sparse, in quasi cinquant'anni della vita del poeta - rende più verde e nitida la costa ch'egli temeva di aver perduto: viaggi, soggiorni, complicità, spaccati di vita vissuta. Forse questo carteggio rivela un Carducci meno noto e senz'altro dà voce per la prima volta a due personaggi notevoli, ancorché minori, del nostro Ottocento post-risorgimentale.
Poesie
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 272
Fortemente radicata nel suo tempo, la poesia di Carducci compendia al livello più alto, nell'arco di mezzo secolo, i caratteri e le tendenze della società italiana. Tuttavia, dopo aver esercitato influssi determinanti, è stata rapidamente accantonata per i suoi aspetti "fuori moda" (attitudine retorica, patriottismo celebrativo, mitologia risorgimentale). In realtà, quella lirica, saldamente connessa all'eloquenza del professore e agli studi del critico e del filologo, fu spesso in grado di proporre soluzioni originali e nuove, grazie alla sicurezza linguistica, alla vocazione sperimentale e alla varietà delle scelte metriche. In questa antologia sono ovviamente raccolte alcune delle sue liriche più belle e meritatamente celebri, ma anche poesie meno famose e meno lette che per varie ragioni presentano motivo di interesse e novità. Dalle sperimentazioni (anche metriche) giovanili fino all'ultimo Carducci, con le rime "alpine" e quelle per Annie Vivanti.
La libertà perpetua di San Marino
Giosuè Carducci
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2024
pagine: 192
La nuova veste editoriale della Libertà perpetua di San Marino scaturisce da un'opportunità d'eccezione fornita dalla Biblioteca di Stato della Repubblica, dove si conserva il manoscritto originale di quel discorso, donato da Carducci al termine della cerimonia che la mattina di domenica 30 settembre 1894 lo vide partecipare all'inaugurazione del nuovo palazzo governativo progettato dall'architetto Francesco Azzurri e voluto fermamente da Pietro Tonnini, artista noto e figura di spicco assoluto della politica sammarinese nella seconda metà dell'Ottocento. La circostanza, sorprendente in sé, che per oltre un secolo l'orazione carducciana non avesse trovato il dovuto risarcimento tramite un'edizione critica integrale, accompagnata da un commento, pur sintetico, di carattere storico-filologico, era derivata dalla certezza - duratura, benché non suffragata dalle verifiche opportune - che quelle parole manoscritte corrispondessero in modo del tutto fedele all'edizione del discorso, distribuita il medesimo giorno dei festeggiamenti dallo Zanichelli di Bologna in un elegante opuscolo tirato su carta a mano. In realtà, il 30 settembre Carducci pronunciò un'orazione che nella stampa zanichelliana sincrona era ormai stata corretta da lui in più punti, anche in maniera significativa, avendo licenziato all'impressione tipografica un manoscritto differente da quello destinato alla pubblica lettura: sicché il testimone deposto nella biblioteca di San Marino ha custodito fino a questo momento la veste autentica e sconosciuta dell'orazione detta realmente nel salone consiliare del palazzo governativo dal poeta-professore, mentre le edizioni del discorso, vale a dire le due del medesimo anno (dopo quella del 30 settembre, Zanichelli ne stampò infatti una seconda con la data del 13 ottobre 1894, su carta comune) e la definitiva del 1898, inclusa nel tomo decimo delle Opere carducciane, hanno dato circolazione a un testo progressivamente alterato e reso via via più conforme alle istanze letterarie, lontane da quelle oratorie d'origine, preferite dall'autore. Il documento criticamente edito che ora è offerto rende disponibile per la prima volta, di conseguenza, la veste autentica dell'orazione letta dal suo autore a San Marino e acclamata dal pubblico degli astanti.
Lezioni su Petrarca (1861–1862)
Giosuè Carducci
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 217
Il venticinquenne Carducci arriva a Bologna nell'autunno del 1860, a seguito della nomina a professore di Letteratura italiana dell'Ateneo felsineo. Questo volume presenta le ventidue lezioni superstiti del suo secondo corso universitario, quello dell'a.a. 1861-62, e la lezione inaugurale del corso successivo: tutte sono dedicate a Francesco Petrarca. Il testo, conservato fra le sue carte autografe, è quasi interamente inedito. Nelle lezioni Carducci alterna sapientemente inquadramento storico, racconto della vita ed esposizione delle opere di Petrarca, ricorrendo a toni vivaci e concedendosi qualche divagazione polemica su vicende letterarie e politiche. Il giovane professore fonda il proprio magistero sui classici della critica e della filologia sette-ottocentesca - de Sade, Baldelli, Marsand, Levati e Rossetti sono gli studiosi coi quali più spesso dialoga -, ma tiene conto anche delle acquisizioni più recenti, quali l'edizione Fracassetti delle Familiares. Molte delle considerazioni che qui Carducci svolge troveranno pieno sviluppo nei successivi risultati della sua esegesi petrarchesca: seppur in forma embrionale, le lezioni anticipano le Rime di Francesco Petrarca sopra argomenti storici morali e diversi (1876) e il commento integrale al Canzoniere curato insieme a Severino Ferrari (1899).
Dante e il suo secolo. Scritti danteschi 1853-1904
Giosuè Carducci
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2023
Da Madesimo, il 14 agosto 1904, Giosue Carducci scriveva a Cesare Zanichelli in occasione della pubblicazione del saggio su Tre donne intorno al cor mi son venute: "Sono oggimai quarant'anni, o Cesare, ch'io co 'l discorso delle Rime di Dante posi il piè fermo nel campo dello scrivere italiano; ed ora stanco ne lo ritraggo con questo saggio su la più nobile canzone di Dante: da lui cominciai, con lui finisco". La dedizione a Dante fu per Carducci il centro della sua biografia intellettuale. Dal tema dantesco, scritto per l'accesso alla Scuola Normale di Pisa, al saggio sulle Rime del 1865, dai discorsi sulla Varia fortuna e su L'opera di Dante fino al saggio del 1904, il dantismo carducciano si dispiegò tra erudizione e storia, rievocazione poetica e analisi saggistica, polemica civile e politica, tra recensioni e commenti, tra memoria domestica e impegno civile, insomma tra culto interno, com'egli diceva, e culto esterno: la lunga fedeltà al poeta della Commedia - per coerenza, per varietà e rigore - viene ora riproposta al lettore in tutta la sua latitudine, nelle pagine che Carducci gli dedicò in vita: testimonianza plurima di chi volle essere e fu un "dantista dantesco".