Libri di Giuseppe Traina
Un altro De Roberto. Esperimenti e ghiribizzi di uno scrittore
Giuseppe Traina
Libro: Copertina morbida
editore: Paolo Loffredo
anno edizione: 2018
pagine: 120
La fama di Federico De Roberto, dopo anni di oblio, è ormai consolidata ed è riconosciuta l'assoluta eccellenza del suo capolavoro narrativo, "I Vicerè", ma anche di altri romanzi come "L'illusione" e "L'imperio". In questo libro, invece, Giuseppe Traina studia altri aspetti meno noti della produzione derobertiana: i due romanzi considerati "minori" ("Ermanno Raeli" e "Spasimo"); le novelle, spesso geniali; la produzione teatrale, quasi sempre sfortunata. E rimette in piena luce l'aspetto contraddittorio, ironico e autoironico, metaletterario e talvolta perfino ghiribizzoso della scrittura di De Roberto: un autore capace di mescolare le carte, di sorprendere il lettore e poi di nuovo deluderne le attese, sempre sperimentando vie nuove, per insoddisfazione caratteriale o, più probabilmente, per una precisa attitudine a guardare oltre le poetiche dominanti, le "scuole", le appartenenze, verso un orizzonte più libero, in cui la letteratura sia frutto di un'ispirazione ostinatamente fuori dagli schemi.
Palermo, i luoghi del noir. Conversazione con Santo Piazzese
Salvatore Ferlita, Giuseppe Traina, Santo Piazzese
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2007
pagine: 96
Studi in onore di Giuseppe Papponetti
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2013
pagine: 256
Questo volume nasce in seno a una "fedeltà alle amicizie" che non è venuta meno negli ultimi, difficili anni di vita dell'amico Giuseppe "Pino" Papponetti (1945-2012). La chiara intenzione di ricordarlo si sposa alla tradizione degli "studi in onore", facendosi atto vitale e concreto, in ogni intervento, con grande libertà. Motore primo dell'iniziativa è Nerosubianco, che ha già saputo accogliere un paio di significative cure di Papponetti in altra collana: Ignazio Silone, Ai piedi di un mandorlo (2009) e Gabriele d'Annunzio, "L'Abruzzo sono io" (2012). L'Université de Liège ha fatto il resto, creando più volte, in Belgio, occasioni di incontro con Pino e altri amici e colleghi. Interventi di: Marco Buonocore, Milva Maria Cappellini, Carlo Carena, Raffaella Castagnola, Lisa Ciccone, Luciano Curreri, Pierpaolo Fornaro, Mariarosa Giacon, Pietro Gibellini, Attilio Mazza, Giuseppe Traina, Antonio Zollino.
Parlare la matematica
Giuseppe Traina
Libro: Copertina morbida
editore: Associazione Mani in Arte
anno edizione: 2014
pagine: 140
Siciliani ultimi? Tre studi su Sciascia, Bufalino, Consolo. E oltre
Giuseppe Traina
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 120
Con la morte di Sciascia, Bufalino e Consolo, molti sostengono che la letteratura siciliana sia finita. Ed è certamente vero, se pensiamo a una serie illustre di scrittori, tra i più bei nomi della letteratura dell'Italia unita. Se Sciascia, Bufalino e Consolo vanno annoverati ai vertici nel canone italiano di secondo Novecento, può essere utile, allora, raccogliere qui tre ampi studi dedicati ad alcune loro opere: dall'"Affaire Moro" di Sciascia, alle antologie realizzate o progettate da Bufalino, a "Retablo" di Consolo. Con la fiducia che parlare di questi tre argomenti voglia dire anche parlare d'altro: di un grande e controverso uomo politico come Aldo Moro, di un'idea di letteratura come chiave per interpretare il mondo, dei fecondi interscambi tra scrittura e arti visive. L'autore, dal canto suo, mentre tributa ancora un omaggio a questi tre grandi autori, è sicuro che la letteratura in Sicilia non sia affatto finita ma stia, invece, cambiando volto: in linea con i mutamenti della letteratura mondiale, e non su posizioni di retroguardia.
Da Trotula a Vesalio. Itinerari della medicina in Italia
Willy Burguet
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2018
pagine: 168
“La medicina non sarà nata in Italia ma ha percorso tappe decisive del suo sviluppo in Occidente proprio nel Bel Paese, dall’anno mille al rinascimento quanto meno. Il volume di Willy Burguet, francofono poliglotta e amico tenace, prova a ricordarne alcune in seno a una brevità nutrita di divulgazione ma anche di avvertita passione per la cultura italiana tutta: l’opera di Trotula di Ruggiero, la prima ginecologa della storia della medicina, dottoressa della Scuola medica di Salerno; il funzionamento dell’ospedale quattrocentesco della Scala, a Siena; il manuale contro la peste del maestro fiorentino Buonagrazia; l’invenzione veneziana del lazzaretto e della quarantena; la vita straordinaria, a Padova e alla corte di Carlo Quinto, del primo anatomista moderno, Andrea Vesalio. Di più. Il libro tenta di cogliere finanche il significativo ruolo sociale delle confraternite di Firenze e delle scuole di Venezia, soprattutto quello della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia e della Scuola Grande di San Marco. Sono, tutte queste, tappe di un particolare itinerario italiano, di un viaggio nel passato della Penisola compiuto da un umanista che è anche un medico dei nostri giorni; un medico che non esita a mettersi in gioco - linguisticamente e culturalmente - per comunicare qualcosa di più di un pur serio interesse, basato su una documentazione accumulata in tanti anni di onesti studi. Perché si tratta di invitare chi si interessa di medicina e d’Italia a un tuffo nel cuore della storia di una disciplina e di un paese, spesso disastrato dal punto di vista sanitario ma orgoglioso di aver dato un forte impulso a quell'Occidente che in un modo o nell'altro si prende cura degli altri e non li rinnega e annega per vili questioni di razze, di numeri, di lingue.” (Luciano Curreri)
«Ermanno Raeli» nell’edizione del 1923 con quattro novelle tratte da «Gli amori» (1898)
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2018
pagine: 192
"Ermanno Raeli" è il primo (e l’ultimo) romanzo di Federico De Roberto. Trascurato per molti anni dagli studiosi, meritava certamente una ripubblicazione, la prima dotata di curatela critica. Il suo protagonista si inscrive nel novero degli intellettuali inquieti e infelici che affollano il romanzo europeo del secondo Ottocento: diviso tra Sicilia e Germania, poeta fallimentare, filosofo irrisolto, nemmeno l’amore riesce a portare un po’ di luce nella sua vita, almeno fin quando appare la donna che sembra fatta apposta per lui. Ma l’amore, anche il più sincero, deve fare i conti con i condizionamenti derivanti da un passato che non vuole tramontare mentre, viceversa, tutt’intorno tramontano le illusioni. Innervato da elementi autobiografici che gettano una luce talvolta inquietante sul “rimosso” del suo autore, Ermanno Raeli ha l’apparenza di un vieto romanzo sentimentale ma invece risulta sorprendente per la modernità “umoristica” e beffarda che lo caratterizza e che si gusta fino in fondo soltanto leggendone le due appendici aggiunte all’edizione del 1923, qui ristampata. Alla quale la presente edizione aggiunge quattro raccontini in cui si parla ancora di Ermanno Raeli.
La parola, il potere, la reclusione, la beffa. Quattro studi su Dante, Boccaccio, Manetti, Lorenzino de' Medici
Giuseppe Traina
Libro: Libro in brossura
editore: Siké
anno edizione: 2018
pagine: 99
Il volume contiene quattro studi dedicati ad autori diversi nel tempo (vissuti fra il Due e il Cinquecento) ma non nella provenienza (sono tutti di origine fiorentina), a generi letterari diversi, a codici comunicativi diversi; ma le opere studiate hanno in comune un'analisi raffinata dei meccanismi che regolano i rapporti di potere tra gli individui. Tali rapporti sono analizzati sia nell'ambito del microcosmo familiare (tanto in un capolavoro conclamato, come il Decameron, quanto in un'opera apparentemente "minore", come l'Aridosia) sia nell'ambito delle relazioni interpersonali in genere: che si tratti del rapporto tra l'Ulisse dantesco e i suoi marinai nel celeberrimo canto XXVI dell'Inferno o che si tratti del rapporto assai ambivalente che s'instaura tra beffatore e beffato in un testo splendido come "La novella del Grasso legnaiuolo". Le varie forme del controllo, della persecuzione, della restrizione della libertà hanno dato luogo a forme di ribellione o resilienza che l'autore ha studiato fondandosi sulla "interrogation du texte", convinto com'è che soltanto ascoltando le domande che il testo pone si possano trovare risposte adeguate: che, peraltro, vivono già nel testo e che l'interprete è chiamato soltanto a riportare, con pazienza, in superficie.
I linguaggi del potere. Atti del Convegno internazionale di studi (Ragusa, 16-18 ottobre 2019)
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 532
Nel convegno "I linguaggi del potere" – di cui si raccolgono qui gli atti – si è inteso ripensare un'antica questione, il rapporto tra linguaggi, letteratura e potere, muovendo da indicazioni metodologiche – quelle di Michel Foucault – ancora molto vitali e provando a verificarne l'efficacia a una cinquantina d'anni di distanza in un contesto culturale e sociale molto cambiato, imprevedibilmente (o fin troppo prevedibilmente). Studiosi di filosofia teoretica, del linguaggio e della politica, di storia, linguistica inglese, tedesca e francese, di letteratura italiana, francese, tedesca, spagnola, polacca, di filologia germanica e romanza, provenienti da generazioni e aree geografiche diverse, hanno affrontato autori, testi, questioni, sintomi e indizi molto diversi, già studiati (da Boccaccio a De Roberto a Pasolini e Sciascia), da rinverdire o da esplorare ex novo (dal politicamente corretto a Patrick Modiano, dai social media a Foucault stesso).
A macchia e u jardinu-La macchia e il giardino
Giuseppe Cinà
Libro
editore: Manni
anno edizione: 2020
pagine: 112
Il libro, in dialetto siciliano con traduzione a fronte, mette in scena una visione del mondo focalizzata su un territorio rurale all'interno della Riserva dello Zingaro, in Sicilia, e sulle sue trasformazioni negli ultimi cinquant'anni. La prima voce narrante, dell'autore, mostra lo spettacolo della natura attraverso una serie di contrappunti tra eventi grandiosi e fatti minuti, animali e piante, macchia e giardino; la seconda, di una vecchia contadina, lo rievoca secondo una commovente visione nativa. Giuseppe Cinà predilige i momenti di riflessione, le effusioni sobrie dei sentimenti e, come scrive nella Prefazione Giuseppe Traina, "trova soluzioni poetiche felicissime (...)".
Sguardi del potere e sguardi sul potere nell'Ottocento italiano. Studi su Bini, Collodi, De Amicis, Valera, Cena
Giuseppe Traina
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2021
pagine: 140
Il libro raccoglie quattro studi su opere considerate generalmente "minori" della letteratura italiana dell'Ottocento (a eccezione delle Avventure di Pinocchio, recentemente "canonizzato" anche all'interno dei programmi dei concorsi per l'insegnamento di Lettere). Il filo conduttore è l'analisi del rapporto individuo-potere attraverso una lettura ravvicinata di alcuni testi che si possono considerare esemplari a proposito di tre fasi ben precise della storia italiana e della storia letteraria dell'Ottocento: i primi moti risorgimentali (Il manoscritto di un prigioniero di Carlo Bini); la costruzione dell'Italia postunitaria (Le avventure di Pinocchio di Collodi, Cuore e altri testi deamicisiani); la "questione sociale" di fine-secolo, legata agli effetti della politica crispina e ai movimenti di stampo socialista, anarchico e femminista (La folla di Paolo Valera, Gli Ammonitori di Giovanni Cena). Dal punto di vista metodologico si è cercato di analizzare i testi in una chiave il più possibile aperta e interdisciplinare ma con una certa predilezione per la lezione ermeneutica di Michel Foucault.