Libri di Federico De Roberto
Romanzi novelle e saggi
Federico De Roberto
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 1984
pagine: LXXXIV-1804
Processi verbali
Federico De Roberto
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 1990
pagine: 128
Adriana. Un racconto inedito e altri «Studi di donna»
Federico De Roberto
Libro
editore: Maimone
anno edizione: 1998
pagine: 96
Le donne, i cavalier'
Federico De Roberto
Libro
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 1999
pagine: 430
I viceré
Federico De Roberto
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Marcovalerio
anno edizione: 2003
pagine: 884
I Viceré
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2006
pagine: XXXV-654
"Tecnicamente, è un romanzo "ben fatto", senza ingorghi e dispersioni. Una tecnica così sicura; un tempo, un ritmo tanto vigilato e costante... a lettura finita, e anche nel ricordo più lontano, i personaggi stanno tutti sullo stesso piano, nella stessa cruda luce, equamente indimenticabili così come equamente necessari ed importanti..." (Leonardo Sciascia)
Saghe e seghe col senno e con la mano
Luigi Capuana, Federico De Roberto, Francesco Ferlzo
Libro
editore: Ass. Culturale La Cantinella
anno edizione: 2007
pagine: 48
La morte dell'amore
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2007
pagine: 108
I Viceré
Federico De Roberto
Libro: Copertina morbida
editore: E/O
anno edizione: 2007
pagine: 717
Sicilia. Fine Ottocento. Al centro del libro, quanto del film che ne è stato tratto da Roberto Faenza, è la critica del trasformismo delle classi dirigenti abbarbicate al potere e disposte, per mantenerlo, a cambiare spregiudicatamente bandiere e ideologie e a saltare sul carro del vincitore di turno; perfino delle rivoluzioni, se la posta in gioco è quella di vanificare il mutamento, di perpetuare il dominio. "Forse è venuto il tempo di Federico De Roberto" - scrive Antonio Di Grado nella sua introduzione. "Forse il lettore adulto, laico, postideologico, avvezzo al dubbio e alla demistificazione che la sua opera pretende, è già alla soglia di questo incontro decisivo: con uno dei capolavori della letteratura europea tra Otto e Novecento, con la più radicale e spietata autoanalisi che una nazione e i suoi intellettuali abbiano formulato della loro storia politica e civile e della natura e del ruolo delle loro élite dirigenti".