Libri di Gorgia
Encomio di Elena. Testo greco a fronte
Gorgia
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 64
Poiché è la parola che persuade il cuore, e fu la parola a persuaderla, Elena venne costretta a prestar fede alle parole e a dare il suo consenso a ciò che veniva perpetrato. Dunque colui che la persuase operò ingiustamente come se l’avesse costretta con la forza, mentre Elena, che venne convinta, gode a torto di cattiva fama perché è come se vi fosse stata costretta con la forza del discorso.
Testimonianze e frammenti
Gorgia
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2013
pagine: 326
Dalla vertigine dialettica del trattato "Su ciò che non è" alle provocatorie orazioni incentrate sulle figure mitiche di Elena e Palamede, il filosofo e retore Gorgia trasforma la potenza persuasiva del linguaggio in una vera e propria azione terapeutica: l'anima va curata con la pratica dell'armonia, con uno stile rigorosamente strutturato e, insieme, smascherando false verità e vuote ontologie. La parola, perduta l'unicità definitoria e la corrispondenza all'essenza delle cose, non può che rinunciare alla propria pretesa veritativa. In questo vuoto si inserisce l'azione del logos retorico, creatore di un nuovo gioco linguistico, un nuovo "sapiente inganno" di cui anche chi ascolta può entrare a far parte. Il volume raccoglie tutti i frammenti del sofista Gorgia di Leontini e le testimonianze sulla sua vita e sulla sua opera, centrale per la storia del pensiero occidentale nel passaggio dalla riflessione eleatica e atomistica alla tradizione platonico-aristotelica.
Encomio di Elena
Gorgia
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2007
pagine: 108
Da Omero a Saffo, da Eschilo a Euripide, il mito di Elena adultera percorre alcuni fra i momenti più alti della letteratura arcaica e classica. In questo brillante e paradossale discorso di Gorgia (483-380 ca a.C.) viene ribaltata l'immagine della donna colpevole, che pur stava all'origine della civiltà e dell'autocoscienza nazionale greca. Il disegno divino, l'irresistibilità dell'amore, la violenza, l'insidia trionfante della parola costituiscono le cause che tolgono all'essere umano ogni responsabilità. Così la moglie di Menelao, anche per la sua sovrumana bellezza, viene scagionata da ogni colpa, diventando fulgida icona della passività, di chi non desidera ma, al contrario, diventa oggetto del desiderio.
Encomio di Elena
Gorgia
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2018
pagine: 60
La spartana Elena, moglie bellissima di Menelao, ha davvero seguito Paride a Troia di propria volontà o è stata costretta? E se è stata costretta, come sono andate le cose? Gli dèi le hanno offuscato la mente? Paride ha usato la violenza? È stata sedotta da parole ammalianti o le è bastato semplicemente vederlo per abbandonare ogni ritegno? Gorgia, con la sua retorica piena di «effetti speciali» conduce un serrato ragionamento sulle possibili cause della fuga di Elena da Sparta sollecitando il lettore a interrogarsi su temi che sono tuttora di grande interesse: dove comincia e dove finisce la responsabilità che abbiamo sulle nostre azioni, quali sono i condizionamenti che subiamo quando facciamo una scelta, in che misura le parole che ascoltiamo e le percezioni dei sensi che sperimentiamo hanno la capacità di forgiare le nostre opinioni e orientare le nostre decisioni? Questo e molto altro ancora in un testo affascinante passato alla storia per la sua prosa d'arte, e per le folgoranti riflessioni sulla magia della parola e sui suoi potenti effetti.
In difesa di Palamede
Gorgia
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2010
pagine: 68
Se l'"Encomio di Elena" rappresenta un gioioso trionfo della retorica, la "Difesa di Palamede" è, invece, una prosa filosofica dal ritmo drammatico, intessuta intorno ad un tema fondamentale per Gorgia: l'inesprimibilità del vero e la sua strutturale lontananza dal pensiero e dalla parola umana; vi si presenta infatti l'impotenza della dialettica quando si trovi ad operare solitaria contro lo stesso ordito persuasivo. Il linguaggio come gioco che si avvale della parola per dire ciò che non è contrappunta l'intero "Encomio di Elena"; il linguaggio, impedito a dire ciò che è, perché articolato in catene logiche che restano intrappolate negli equivoci e negli inganni della parola, penetra venefico nella "Difesa di Palamede".