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Libri di Ivano Granata

Fascismo. Un secolo dopo. Interpretazioni e problemi aperti

Fascismo. Un secolo dopo. Interpretazioni e problemi aperti

Ivano Granata

Libro: Libro in brossura

editore: Editrice Bibliografica

anno edizione: 2024

pagine: 215

La storiografia sul fascismo italiano può ormai contare su studi numerosi e importanti. Malgrado ciò, certi aspetti del ventennio e della Repubblica Sociale Italiana sono tuttora interpretati in modi diversi e suscitano polemiche, mentre altri sono ancora privi, per cause varie, degli opportuni approfondimenti. Questo lavoro si propone di analizzare, in modo chiaro e sintetico, alcune delle questioni principali della storia del fascismo, soffermandosi sulla diversità delle interpretazioni storiografiche e sulla loro validità e indicando in quali direzioni siano necessarie ulteriori ricerche che consentano di avere un quadro senz’altro più preciso di uno dei periodi più cruciali della storia d’Italia. Nella parte finale viene inoltre affrontata la questione relativa al mancato processo, alla fine della guerra, di epurazione e defascistizzazione e all’eredità lasciata dal fascismo alla nostra Repubblica.
12,00

Storia dei partiti e dei movimenti politici italiani

Storia dei partiti e dei movimenti politici italiani

Ivano Granata

Libro: Libro in brossura

editore: Le Monnier Università

anno edizione: 2024

pagine: XII-624

Il volume analizza in modo ampio e articolato, dalla nascita del Partito socialista nel 1892 fino ad oggi, la formazione e lo sviluppo dei partiti politici italiani, non solo quelli di maggior rilievo, ma anche quelli minori, che hanno avuto un preciso ruolo. La creazione del Psi, il primo partito italiano ad assumere una forma moderna, ha aperto la strada ai numerosi altri partiti sorti nel primo dopoguerra, favorendo l’inizio di un vero sistema partitico. Aboliti dal fascismo, che introdusse il partito unico totalitario, i partiti rinacquero durante la guerra e nel dopoguerra contribuirono al consolidamento della democrazia. Già tuttavia a partire dagli anni Sessanta, il sistema, accrescendo il proprio potere, originò la «partitocrazia», con la quale i partiti si sostituivano alle istituzioni rappresentative nella guida del Paese. La crisi della partitocrazia nei primi anni Novanta portò alla scomparsa o alla trasformazione di alcuni dei partiti storici e determinò la necessità di cambiare il sistema. Con la legge elettorale del 1993 si cercò di arrivare a un sistema bipolare, che tuttavia si realizzò solo in parte e non ridusse il numero dei partiti. Solo un’ulteriore evoluzione dei partiti, che vada incontro alle aspettative della popolazione, potrà in futuro portare alla necessaria stabilizzazione del sistema.
48,00

Donna e sport

Donna e sport

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

pagine: 682

Negli ultimi anni gli studi di storia dello sport sono cresciuti quantitativamente e qualitativamente. Resta ancora, però, una grave lacuna storiografica, che il volume Donna e sport ambisce a colmare, relativa ad un quadro analitico e organico dello sport femminile in Italia dall’Unità ad oggi. Attraverso saggi dei più accreditati storici dello sport si è cercato di offrire un’esauriente panoramica, che spazia sui diversi aspetti del fenomeno e sulle singole discipline declinate al femminile, in sezioni cronologiche e tematiche: le origini dall’Unità al fascismo (Carla Bonello, Elena Tonezzer, Maria Mercedes Palandri, Marco Impiglia, Sarah Morgan, Alessio Ponzio); le biografie delle pioniere (Vincenzo Pennone, Roberta Rodolfi, Marta Boneschi, Elio Trifari, Gustavo Pallicca); le varie discipline (Felice Fabrizio, Gherardo Bonini, Marco Martini, Sergio Giuntini, Luigi Saverio Battente, Elvis Lucchese, Silvia Cassamagnaghi); l’immagine e l’abbigliamento della donna sportiva (Luca Condini, Ivano Granata, Alberto Brambilla, Patrizia Foglia, Maria Canella). La chiusura è affidata ai temi più attuali e interdisciplinari, ovvero la realtà e i problemi dello sport femminile tra emancipazione e discriminazione (Eugenia Porro, Antonella Stelitano, Angela Magnanini, Vincenzo Santoleri, Matteo Lunardini). Non va dimenticata, infatti, l’importanza che lo sport ha avuto nel processo emancipatorio delle donne a livello nazionale e internazionale, ed è questo il motivo per cui il volume è dedicato alle sportive di ieri, di oggi e di domani.
60,00

Milano «rossa». Ascesa e declino del socialismo (1919-1926)

Milano «rossa». Ascesa e declino del socialismo (1919-1926)

Ivano Granata

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 223

Nel 1919 Milano era ritenuta una delle città più “rosse” d’Italia. I socialisti, che dal 1914 reggevano l’amministrazione comunale e che nel 1920 avrebbero conquistato pure quella provinciale, erano senza dubbio la forza politica più rilevante. Vista l’importanza del capoluogo lombardo, sembrava che il ruolo da loro esercitato potesse addirittura ripercuotersi positivamente sull’intera politica nazionale. Nel 1922, invece, furono i fascisti a diventare la forza egemone di Milano, con conseguenze drammatiche anche per il resto del paese. Eppure le elezioni politiche dell’aprile 1924 avrebbero dimostrato che a Milano l’antifascismo godeva ancora di un vasto consenso, soprattutto grazie all’azione decisiva e fattiva dei socialisti. Proprio però le divisioni interne del socialismo, con la contrapposizione tra le sue due “anime”, la massimalista e la riformista, impedirono, purtroppo, di trovare contro il governo di Mussolini una strategia comune efficace e decretarono la sconfitta della libertà e del socialismo medesimo. Dopo la Liberazione, tuttavia, Milano fu capace di ritrovare la sua identità democratica e così il Partito Socialista, di nuovo primo partito cittadino nelle elezioni del 1946, poté costituire per lungo tempo l’asse centrale della politica ambrosiana.
20,00

L'«Omnibus» di Leo Longanesi. Politica e cultura (aprile 1937-gennaio 1939)

L'«Omnibus» di Leo Longanesi. Politica e cultura (aprile 1937-gennaio 1939)

Ivano Granata

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 288

Il settimanale "Omnibus", uscito nell'aprile 1937 e diretto da Leo Longanesi, segnò una tappa nel giornalismo. Ispirato a modelli internazionali, esso viene ritenuto, per l'importanza data alla fotografia, il prototipo del rotocalco moderno che avrebbe trovato la propria consacrazione negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre a contribuire a sprovincializzare, sotto certi punti di vista, la stampa, "Omnibus" si distinse, negli anni del regime fascista, per originalità, vitalità, spregiudicatezza e anticonformismo. Queste peculiarità gli procurarono tuttavia, nonostante la fede mussoliniana di Longanesi, l'ostilità di una parte del mondo fascista, finché il duce, nel gennaio 1939, decise la soppressione della rivista. L'atteggiamento del settimanale e la sua sbrigativa fine hanno contribuito a collocare "Omnibus" nell'ambito della cosiddetta "fronda" fascista, la corrente schierata su posizioni critiche, e addirittura a far ritenere che in esso ci sia stato spazio anche per lo sviluppo dell'antifascismo. Ad anni di distanza una rilettura critica di "Omnibus" consente di verificare, senza pregiudizi, la veridicità delle tesi in merito all'atteggiamento assunto nei confronti della fronda e dell'antifascismo e di definire meglio la posizione della rivista verso il regime.
32,00

In difesa della terra. L'Ufficio agrario della Società umanitaria. 1905-1923
41,00

Crisi della democrazia. La Camera del lavoro di Milano dal biennio rosso al regime fascista

Crisi della democrazia. La Camera del lavoro di Milano dal biennio rosso al regime fascista

Ivano Granata

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2006

pagine: 320

Alla fine della prima guerra mondiale la Camera del lavoro di Milano che, fin dalle origini, aveva svolto un'attività non solo di difesa sindacale delle masse lavoratrici, ma anche di tipo politico, intensificò il suo impegno proprio sul versante politico, fino a diventare in talune circostanze, più ancora della stessa Sezione socialista, il punto di riferimento del socialismo nel capoluogo lombardo. Accanto all'impegno politico l'organismo camerale continuò tuttavia la sua opera di salvaguardia degli interessi dei lavoratori, ottenendo eccellenti risultati, relativi soprattutto al miglioramento delle condizioni salariali, di vita e di lavoro. Costretta, dopo l'occupazione delle fabbriche, ad assumere un atteggiamento difensivo, la Camera del lavoro accentuò ulteriormente la sua azione politica, ma così facendo sviluppò i contrasti interni tra le componenti socialiste e quella comunista, che provocarono il suo indebolimento e la sua perdita di prestigio. Paralizzata dai contrasti interni, non avrebbe saputo elaborare una valida strategia per opporsi con efficacia al fascismo e sarebbe rimasta vittima delle proprie contraddizioni. Paradossalmente lo scioglimento, nel novembre 1925, sarebbe avvenuto proprio quando la classe operaia milanese, dopo un periodo di sbandamento, sembrava aver ritrovato fiducia nella propria massima istituzione.
31,50

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