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Libri di Jadranka Bentini

Così cantavano Rossini. Carlo Zucchelli e gli amici nella Bologna del primo Ottocento

Così cantavano Rossini. Carlo Zucchelli e gli amici nella Bologna del primo Ottocento

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Edizioni Pendragon

anno edizione: 2025

pagine: 96

Bologna ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la lirica, e nell’Ottocento fu certamente una delle culle del belcanto. Nei salotti culturali della città e nei numerosi teatri, dal Comunale al Corso, al Contavalli, al Marsigli, ebbero dimora e si esibirono alcuni fra i cantanti e compositori più importanti del secolo. Tra questi spicca la figura di Carlo Zucchelli, uno degli interpreti rossiniani più applauditi del suo tempo che partendo proprio dalla città felsinea, dove era giunto ad appena dieci anni nel 1803, arrivò ad avere successo a livello internazionale esibendosi tanto alla Scala di Milano quanto nei teatri di Roma, Londra, Parigi e Firenze. Questa pubblicazione ne racconta la vita scegliendo di illustrare anche il contesto cittadino che diede spinta e propulsione alla sua straordinaria carriera. A corredo dell’opera un CD e un dispositivo USB contenenti un repertorio musicale e canoro rossiniano interpretato da giovani cantanti e strumentisti del Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna.
20,00

Conoscere per conservare. Bibliografia degli scritti di Andrea Emiliani

Conoscere per conservare. Bibliografia degli scritti di Andrea Emiliani

Libro: Libro in brossura

editore: SAGEP

anno edizione: 2024

pagine: 312

Il libro, curato dalle storiche dell’arte Jadranka Bentini, Luisa Ciammitti, Grazia Agostini e Anna Stanzani, contiene l’elenco degli scritti dati alle stampe tra il 1952 e il 2020 di Andrea Emiliani, considerato l’ultimo grande maestro emiliano-romagnolo della disciplina che studia le vicende artistiche, un maestro capace come pochi di unire allo studio appassionato delle opere d’arte l’altrettanto appassionata azione nella tutela dei beni culturali intesi a larghissimo raggio: dal museo al territorio. Nel volume, che è si avvalso della collaborazione di Carla Bernardini, Mirella Cavalli, Emanuela Fiori e Oriana Orsi, sono inseriti testi di Cristina Ambrosini, Jadranka Bentini, Roberto Balzani, Mauro Felicori e Salvatore Settis.
30,00

Il dissonante operoso. Adriano Banchieri, dotto e singolare musicista bolognese del Cinque-Seicento

Il dissonante operoso. Adriano Banchieri, dotto e singolare musicista bolognese del Cinque-Seicento

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Pendragon

anno edizione: 2022

pagine: 520

Un amabile giro di vite che si apre un varco nel duro legname del passato: questo passato è la Bologna del Cinque-Seicento, la sua cultura e pittura, la sua altera musica sacra e la sua disinvolta poesia da piazza, tutt’attorno a una figura quasi inafferrabile come il Banchieri; e quel giro di vite, quel Turn of screw per dirla con Benjamin Britten o quel “cacciavite” per dirla (forse) con Banchieri stesso, è il libro qui presente. Invero inafferrabile è don Adriano, con il suo buffo e goffo pseudonimo di Camillo Scaligeri dalla Fratta. Frate vissuto a Bologna, nel convento di S. Michele in Bosco, fra il 1568 e il 1634, amico di maestri di cappella come il Giacobbi (in S. Petronio) e il Monteverdi (in S. Marco), cosa non ha detto, scritto, trattato, composto, suonato e cantato il Banchieri? Commedie che fanno ridere, messe che accompagnano la liturgia, metodi che istruiscono i giovani organisti, infine canzonette e madrigali in quantità che scherzano con sciocchezze di vecchi, astuzie di giovani, novelle e chiacchiere e barzellette da accademia “florida” e da “villa” suburbana. Di tutto, ha fatto, anche pubblicare un testo sul dialetto, ma fino a oggi lasciandosi bibliograficamente conoscere solo a pezzi e bocconi. Frutto del lavoro di parecchi studiosi (dentro e fuori il Conservatorio, dentro e fuori Bologna), "Il Dissonante Operoso" è un libro a macchia d’olio, invece, che si muove in lungo e in largo, che si picca di essere un “medaglione” riassuntivo, uno studio all-round, e di fatto è la prima monografia italiana sull’autore (mentre il contesto internazionale annovera un solo, e vecchiotto, altro caso). Leggerlo, sarà più interessante o più divertente? A rispondere, quel gran burlone e fine umorista del Banchieri non avrebbe dubbi.
30,00

Maestri di Musica al Martini. I musicisti del Novecento che hanno fatto la storia di Bologna e del suo Conservatorio

Maestri di Musica al Martini. I musicisti del Novecento che hanno fatto la storia di Bologna e del suo Conservatorio

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Pendragon

anno edizione: 2021

pagine: 276

Ti sarà pur capitato, caro bolognese che hai visitato il Conservatorio di piazza Rossini e il Museo della Musica di strada Maggiore, di ammirare un antico dipinto a olio ritraente una faccia, un busto, una figura intera. E certo hai pensato: chi sarà? Un musicista, va bene, ma poi? Hai anche trovato nome e data, ma senza saziare del tutto la tua curiosità. Forse hai anche pensato: ma saranno tutti qui, i musicisti bolognesi o “bolognesi”? E perché quelli di una volta sono più numerosi di quelli recenti? Le risposte le hai in mano. Volta il libro e leggi bene: Maestri di Musica al Martini è un titolo che non mente per tutto l’oro del mondo, solo ogni tanto uscendo dal seminato. “Nei paraggi” s’è appunto voluto intitolare il XII e ultimo capitolo della trattazione, che nel pelago cittadino ha pescato anche, figurati, un sindaco. Ma prima s’era sbizzarrito in tutte le direzioni fra compositori, pianisti, direttori, docenti e artisti di musica e altro. Dodici scene in tre atti, come un melodramma di tradizione. Quindi con due intervalli: curiosi anche questi, vedrai. Un’ottantina di testi e un’abbondante quarantina di firme. C’è molto? Sì. C’è tutto? Ahinoi no, non era possibile fare altrimenti per ragioni di ricerca e di stampa. Certo è, gentile bolognese, che ne vedrai delle belle. E ne ricorderai, anche: ma se certi nomi sono noti, i percorsi non lo sono mica tanto. Basta, esclama questo libro: io cerco di fermare il tempo e ti racconto buona parte della moderna musicalità di Bologna. Ti racconto, dico, e perché poi? Se mi leggessi solo tu Padre Martini, l’eponimo del Conservatorio che tenne rapporti con mezzo mondo, farebbe il broncio. MMM non lo, ti, ci deluderà.
30,00

Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica

Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Pendragon

anno edizione: 2018

pagine: VII-420

Quel prisma di città: con il suo 150° da ricordare, Rossini (1792-1868) è stato un nobilissimo pretesto per conoscere meglio Bologna, i settori della sua storia e cultura, le facce laterali del suo bel centro turrito. Per quanto a volte intermittente con Napoli e Parigi, la presenza di Gioachino in carne e ossa coincise con la prima metà dell'Ottocento, un periodo di ancien régime stretto fra l'avventura napoleonica e l'avventura risorgimentale e proprio per questo spesso ritenuto d'attesa, di calma, di silenzio. Con ciò, non c'eran poeti e pittori? Non passavano visitatori stranieri? Non si rappresentavano commedie e melodrammi? Non si conversava nei circoli, nei salotti, nei caffè? E, soprattutto, non si insegnava e imparava nel primo istituto musicale autenticamente pubblico della penisola? Al Liceo Filarmonico Rossini fu prima studente, non ineccepibile invero, e poi consulente, all'uopo finalmente illuminato e benefico. Del maestro e della scuola tratta a lungo il libro, mentre tratta anche di lettere e arti, di cronaca e società, di musicisti e figure superiori come Haydn, Stendhal, Leopardi, Bacchelli e Verdi (di cui si pubblica una lettera inedita). Insomma, se in questo esigente anno rossiniano che ha visto lavorare diverse piazze d'Italia, ciascuna per conto suo, Bologna per davvero s'è desta, bisogna proprio riconoscere che dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa solo grazie al suo bravo Conservatorio.
24,00

La pittura veneta negli Stati estensi
74,89

Le antiche stanze. Palazzo Pepoli Campogrande e la quadreria Zambeccari
25,82

Compianto Cristo morto. Quattro capolavori della scultura emiliana del Quattrocento
27,50

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