Libri di Liliana Picciotto
Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah. 1943-1945
Liliana Picciotto
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 565
Questo volume presenta i risultati di nove anni di ricerca del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), generosamente sostenuta dalla Viterbi Family Foundation, sul modo in cui un'alta percentuale di cittadini ebrei, sia italiani che stranieri, abbia potuto salvarsi in Italia negli anni 1943-1945. La spiegazione sta in una molteplicità di fattori: la buona integrazione degli ebrei nella società, la generosità di molti, le infinite modalità che quegli ebrei hanno saputo mettere in campo per evitare a se stessi e alle proprie famiglie l'arresto e la deportazione. Quest'opera è anche un omaggio a quei capifamiglia di allora che seppero usare preveggenza, coraggio e capacità di affrontare uno stato di emergenza permanente. Le domande cui il progetto del CDEC ha voluto dare risposta riguardano le circostanze esterne obiettive che hanno giocato in favore della salvezza: il caso, il periodo temporale, la geografia, il contesto sociale, la cerchia amicale, trovarsi in città o in campagna, avere certi legami professionali, avere conoscenze nel mondo ecclesiastico, disporre di denaro e altro. Oltre a una approfondita ricostruzione storiografica, l'ultima parte del volume è dedicata a testimoni diretti che raccontano in prima persona le loro vicende. Sono stati scelti episodi paradigmatici di soccorso ricevuto da cittadini laici o da religiosi e episodi dove, autonomamente, cittadini ebrei trovarono il modo per salvarsi.
La «comitiva». Analisi del messaggio di commiato di Guido e Virginia Passigli scritto dal Collegio militare, Roma, 17 ottobre 1943
Guidobaldo Passigli
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2022
pagine: 80
"In questo libro è presentato l’unico documento noto, scritto e fatto uscire dal Collegio militare. Attraverso di esso guardiamo dal di dentro alla situazione di confusione, di paura e di disorientamento delle vittime, ignare che dopo due giorni sarebbero state caricate, in condizioni disumane, su un treno per “ignota destinazione”. La detenzione degli arrestati il 16 ottobre durò più di una cinquantina di ore, dalle 5,30 dell’alba del primo giorno per i primi arrestati (ore 14 per gli ultimi, dato che la retata ebbe termine a quell’ora), alle ore 19 della sera del 18 ottobre, ora della partenza dalla stazione secondaria di Roma, Tiburtina, lontana da sguardi indiscreti. In queste terribili ore le disgraziate famiglie vennero separate dal resto dei loro parenti rimasti nascosti in città, dalla cittadinanza e dal clero di Roma. Già nel tardo pomeriggio del 16, dopo attenta analisi, iniziarono i primi rilasci che riguardavano: a) i non ebrei caduti nella rete, b) gli ebrei appartenenti a nazione neutrale o alleata con la Germania (un cittadino vaticano per esempio e qualche ungherese), c) gli ebrei figli di matrimonio misto, d) gli ebrei coniugati con non ebrei e i loro discendenti." (dalla Prefazione di Liliana Picciotto)
I luoghi della memoria ebraica di Milano
Francesca Costantini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 120
Molti luoghi di Milano raccontano la storia della persecuzione antiebraica in Italia, che ha avuto origine e si è sviluppata diversi anni prima che il nostro paese venisse invaso dalle armate tedesche. Alcuni di questi luoghi furono teatro di una vera e propria resistenza contro la violenza discriminatoria delle leggi del 1938, definite dal governo fascista di Mussolini leggi “per la difesa della razza”, che violavano la dignità di uomini, donne e bambini, privandoli dei diritti più elementari. Nella scuola ebraica, nella mensa dei bambini, nell’ambulatorio medico, dietro a dei portoni, dove oggi non c’è nemmeno una targa per ricordare, si sono vissuti atti di coraggio ed eroismo, meno eclatanti di altri, ma di straordinaria umanità. E quando, dopo l’8 settembre del 1943, ebbe inizio anche in Italia lo sterminio nazista e il ministro degli interni della Repubblica Sociale Italiana emanò l’ordine di arresto per tutti gli ebrei residenti nel nostro paese, il carcere di San Vittore e i sotterranei della Stazione Centrale di Milano furono tra i luoghi dove si manifestò con maggiore intensità la tragedia della Shoah italiana. In quei sotterranei è stato creato il Memoriale della Shoah di Milano
L'alba ci colse come un tradimento. Gli ebrei nel campo di Fossoli. 1943-1944
Liliana Picciotto
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: 294
Fossoli, frazione di Carpi, fu lo scenario "inconsapevole" di una delle pagine più cupe della nostra storia: qui fu attivo, tra il dicembre e i primi giorni dell'agosto 1944, un campo di concentramento in cui vennero reclusi 2844 ebrei arrestati in tutta l'Italia centrosettentrionale sotto l'occupazione nazista. In quel periodo nel nostro paese giunse al culmine l'offensiva fascista contro gli ebrei che, iniziata con le leggi razziali del 1938, conobbe una brutale accelerazione con la Repubblica sociale. I governanti italiani scelsero infatti di adeguare la propria politica antiebraica a quella dell'alleato-occupante, che aveva già messo in atto autonomamente una serie di retate in diverse città nell'autunno del 1943. Il 30 novembre emanarono dunque un provvedimento che prescriveva l'arresto degli ebrei, cui sarebbe stato confiscato ogni bene, e il loro trasferimento in un unico luogo, individuato nel complesso di Fossoli, in precedenza utilizzato come campo per prigionieri di guerra e destinato anche ad altri internati, come i detenuti politici. Le autorità di Salò e quelle del Terzo Reich definirono una sorta di divisione dei compiti: gli italiani si occuparono dell'arresto e dell'internamento degli ebrei; i tedeschi, che dal marzo assunsero anche formalmente il comando del campo di concentramento, ne organizzarono la progressiva deportazione verso i lager in Germania e Polonia, attuata con modalità disumane.
Il libro della memoria
Liliana Picciotto
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2004
pagine: 1008
Dieci anni dopo la prima edizione, sono stati ritrovati altri nomi (circa un centinaio) e molti dati mancanti delle biografie già ritrovate; sono altri tasselli individuali di quell'immane tragedia collettiva che fu la Shoah per la quale ancora non esiste, e forse non esisterà mai, un bilancio definitivo. Circa 8.900 nomi sono raccolti in queste pagine. Nelle scarne note che seguono ogni nome (data dell'arresto, data della deportazione, data della morte o della liberazione) c'è l'orrore dell'Olocausto e delle persecuzioni naziste.