Libri di Lorenzo Pellegrini
Sanzione pecuniaria e responsabilità degli enti. Modelli strutturali, tecnica premiale, funzionalismo ed effettività riscossiva
Lorenzo Pellegrini
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 608
La sanzione pecuniaria rappresenta da sempre lo strumento d’elezione nella punizione degli enti meta-individuali. Le ragioni della scelta privilegiata sono da cogliersi tanto sul piano della necessità “ontologica”, tanto su quello dell’opportunità ed adeguatezza “commisurativa”. Da un lato, infatti, l’assenza di corporeità fisica delle persone giuridiche e della correlata impossibilità di sottoporle a detenzione rende la sanzione pecuniaria lo strumento principale cui volgere l’attenzione, in quanto costituisce l’unica pena del ‘parco sanzionatorio classico’ adattabile a destinatari non-umani. Dall’altro lato, la sanzione pecuniaria presenta un indiscusso elevato grado di flessibilizzazione e ha, quindi, la capacità di adattarsi plasmandosi sul soggetto-destinatario, potendo così efficacemente contrastare quelle particolari forme di devianza poste in essere dalle e per il tramite di società commerciali.
Studi in memoria di Giovanni Gabrielli
Lorenzo Pellegrini
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2018
pagine: 2212
Circostanze del reato: trasformazioni in atto e prospettive di riforma
Lorenzo Pellegrini
Libro
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2015
pagine: 432
Le circostanze del reato contribuiscono al contempo sia alla migliore individualizzazione e definizione della fattispecie, sia alla commisurazione giudiziale della pena. Tale doppia anima le rende terreno eletto per politiche di stampo ora legalitario (di determinazione legale della fattispecie e di commisurazione legale della pena), ora discrezionale-giudiziario (di determinazione giudiziale della fattispecie e di commisurazione giudiziale della pena). L'ondivaga novellazione ha consegnato, tuttavia, un sistema magmatico e in disequilibrio. L'opera cerca di dare razionalità alla materia ritenendo che una riforma (non più procrastinabile) dell'istituto deve passare prima dalla parte speciale del codice, attraverso una ridefinizione delle comminatorie edittali e poi dal sistema commisurativo nel suo complesso. Un sì fatto intervento farebbe, però, apparire irrazionale l'istituto delle circostanze, avviandolo alla radicale soppressione.