Libri di Mario Carparelli
Giulio Cesare Vanini. Il filosofo, l'empio, il rogo
Mario Carparelli
Libro: Libro in brossura
editore: Liberilibri
anno edizione: 2021
pagine: 144
Malgrado negli ultimi anni sia stato oggetto di una vera e propria riscoperta, Giulio Cesare Vanini, chiamato dai suoi contemporanei "aquila degli atei" per gli esiti antiteologici e antimetafisici del suo razionalismo radicale, è ancora poco conosciuto in Italia. Eppure, con le sue opere e la sua testimonianza ha segnato un punto di svolta nella storia della filosofia occidentale, contribuendo alla nascita dell'Europa laica e moderna. Ex frate carmelitano, il 9 febbraio 1619, quando aveva da poco compiuto trentaquattro anni, fu condannato al rogo per «ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi» e fu bruciato a Tolosa in una piazza che oggi porta il suo nome. Prima di essere consegnato alle fiamme gli fu strappata la lingua, l'organo con cui aveva "offeso" Dio. In questo volume, che vuole rappresentare una prima introduzione alla sua figura e al suo pensiero, sono raccolti gli eventi fondamentali della sua appassionante vicenda umana e intellettuale. Prefazione di Sossio Giametta. Con uno scritto di Dario Acquaviva.
Giulio Cesare Vanini nella cultura filosofica francese del Seicento e del Settecento. Dal «Libertinisme érudit» all'Illuminismo
Simona Apollonio, Mario Carparelli, Domenico M. Fazio
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2019
pagine: 375
Personaggio sfuggente alle categorie tradizionali della storiografia, il filosofo Salentino Giulio Cesare Vanini (1585-1619) è stato oggetto negli ultimi anni di una progressiva riscoperta e rivalutazione, che ha reso finalmente giustizia alla rilevanza della sua figura di intellettuale. Il presente lavoro intende mettere in luce come gli esiti originali dell'opera vaniniana rompano gli argini speculativi della filosofia del tardo Rinascimento, ponendosi già entro l'orizzonte di pensiero del libertinismo francese seicentesco e facendo sentire la propria eco anche nei maggiori esponenti della filosofia dell'Illuminismo. Inserendo Vanini nel contesto della cultura Francese del Sei e Settecento, e ricollegandosi agli altri studi precedenti sulla sua fortuna, questa ricerca si propone l'obbiettivo di mettere ulteriormente in rilievo la statura europea di questo audace e dissacrante filosofo pugliese. A partire dalla ricostruzione degli ultimi anni parigini di Vanini e da una ricognizione dei ritratti più suggestivi della sua personalità filosofica nelle testimonianze di numerosi autori francesi della prima metà del '600, si sono presi in esame alcuni significativi momenti della ricezione delle sue opere nei pensatori libertini del XVII secolo, allo scopo di dare poi risalto a quei temi e motivi del pensiero vaniniano che, nei decenni successivi, in maggior misura cattureranno l'interesse di diversi esponenti di spicco dell'illuminismo francese - primo fra tutti, la denuncia della religione come «instrumentum regni». Si è voluto così offrire un contributo alla «Wirkungsgeschichte» della filosofia di Vanini che facesse emergere come le alterne vicende della fortuna del suo pensiero siano profondamente legate alla specificità e alla vivacità del contesto storico e culturale della Francia tra il XVII e il XVIII secolo.
Dialogo su Dio
Giulio Cesare Vanini
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 49
Il 9 febbraio 1619, quando aveva da poco compiuto 34 anni, Giulio Cesare Vanini fu bruciato a Tolosa per «ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi». Meno di tre anni prima, nel settembre 1616, aveva pubblicato la sua opera più famosa, il “De admirandis naturae reginae deaeque mortalium arcanis” (“I meravigliosi segreti della natura, regina e dea dei mortali”). La censura, approvandola senza battere ciglio, non vi trovò nulla di «ostile o contrario alla Religione Cattolica Apostolica Romana». In realtà, sebbene in modo velato e criptico, essa contiene e veicola idee a dir poco esplosive in materia di religione, politica, biologia e fisica. Idee per le quali, nel 1629, fu inserita nell' “Indice dei libri proibiti”. Tra i sessanta dialoghi in cui si struttura l'opera quello più celebre e rilevante è, senza ombra di dubbio, il “Dialogo su Dio”, il cinquantesimo, che in questo volumetto si riporta in forma integrale. Non è un dialogo come tutti gli altri ma, in virtù dell'autonomia e della coerenza interna che io caratterizzano, un'opera nell'opera e soprattutto, per la completezza ed esaustività degli argomenti trattati, una piccola stimma del pensiero sovversivo di Vanini. Con un saggio di Dario Acquaviva.