Libri di Massimo Borgogni
Lo specchio rovesciato. Dall'altra parte del «Blitzkrieg». L'arma corazzata francese dalla Grande Guerra alla catastrofe del maggio-giugno 1940
Massimo Borgogni
Libro: Libro in brossura
editore: NIE
anno edizione: 2020
pagine: 568
Italia e Libia. Un secolo di relazioni controverse
Massimo Borgogni, Paolo Soave
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 260
Le relazioni italo-libiche sono da oltre un secolo un'importante variabile dei complessi equilibri politici, strategici ed economici del bacino mediterraneo. Alla fase "ineguale" caratterizzata dal vincolo coloniale ha fatto seguito, a partire dal secondo dopoguerra, una lunga era di intensi rapporti bilaterali, fruttuosi sul piano economico ma allo stesso tempo caratterizzati da incomprensioni e tensioni, fino agli incerti scenari internazionali che hanno condotto alla tragica conclusione del potere di Gheddafi. Il volume ripercorre le tappe di questo difficile rapporto con una serie di saggi che partendo dalla conquista italiana della Libia giungono fino alla morte del colonnello Gheddafi: un evento, quest'ultimo, che ha portato definitivamente alla luce le contraddizioni della politica estera italiana, segnata da un lato da dipendenza energetica, dall'altro dai vincoli di solidarietà atlantica.
La gloria effimera. Forze armate e volontari dalla prima guerra d'indipendenza alla breccia di Porta Pia (1848-1870)
Massimo Borgogni
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 431
Il Risorgimento italiano fu un fenomeno complesso e non lineare a cui parteciparono governi e forze politiche che spesso portavano avanti progetti unitari in antitesi gli uni con gli altri. La vicenda militare che condusse all'unità nazionale si rivelò altrettanto articolata e per lunghi anni fu attraversata da un rapporto di rivalità-collaborazione con i reparti volontari. Questo volume di sintesi ripercorre le principali tappe degli avvenimenti militari fino alla liberazione di Roma, analizzando i fatti bellici senza la "cappa di piombo" che troppo spesso è stata (e viene ancora) calata sopra gli avvenimenti militari. E se il risultato finale delle lotte e delle guerre combattute fra l'inizio dell'Ottocento che portarono alla nascita del Regno d'Italia fu senz'altro positivo, ben diverso appare il giudizio sulle forze armate sabaude, e poi italiane, che si impegnarono a più riprese nella realizzazione degli obiettivi unitari. Fu proprio per "coprire" fallimenti, inefficienza ed episodi dolorosi che prese avvio un processo di "glorificazione forzata" delle battaglie risorgimentali.
La nascita della potenza navale americana (1873-1909). l'US Navy dall'incidente del Virginius alla «Great White Fleet»
Massimo Borgogni
Libro: Copertina morbida
editore: NIE
anno edizione: 2005
pagine: 272
La guerra di Ghino. Dai monti d'Albania alle sabbie di El'-Alamein (1940-42). Memorie di un soldato
Massimo Borgogni
Libro
editore: NIE
anno edizione: 1996
pagine: 240
Italia e Francia durante la crisi militare dell'Asse (1942-1943). L'ombra di Berlino sui rapporti diplomatici fra Italia fascista e Francia di Vichy
Massimo Borgogni
Libro
editore: NIE
anno edizione: 1994
pagine: 368
Mussolini e la Francia di Vichy. Dalla dichiarazione di guerra al fallimento del riavvicinamento italo-francese (giugno 1940-aprile 1942)
Massimo Borgogni
Libro
editore: NIE
anno edizione: 1991
pagine: 360
Tra continuità e incertezza. Italia e Albania (1914-1939). La strategia politico-militare dell'Italia in Albania fino all'Operazione «Oltre Mare Tirana»
Massimo Borgogni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 416
Gli interessi italiani verso l'Albania all'inizio del '900 traevano origine dalla necessità di esercitare un controllo strategico sull'Adriatico attraverso il possesso delle due sponde del Canale d'Otranto e dall'opportunità di servirsi della terra shipetara per una penetrazione economico-finanziaria nell'area balcanica. A questi chiari obiettivi, tuttavia, non fece mai riscontro, un indirizzo politico altrettanto determinato: difatti, se i governi liberali operarono sempre con incertezza, neppure il governo fascista seppe distaccarsi da questo approccio. Mussolini condusse nei confronti dell'Albania una politica ambigua che mirava ad esercitare un controllo indiretto attraverso una sorta di protettorato, ma non scartava neanche la possibilità di un'occupazione militare. Anche i piani elaborati dalle Forze Armate italiane dal 1927 in poi, risentirono di questo duplice orientamento, il quale finì per riflettersi negativamente sull'ultimo atto della politica fascista verso l'Albania di Zog, tanto che l'azione delle truppe italiane nell'aprile del 1939 non si tradusse in un disastro solo per l'assoluta inconsistenza dell'avversario. La lunga gestazione dei progetti militari per l'Operazione "Oltre Mare Tirana" e i continui interventi della dirigenza fascista mostrano uno spaccato significativo del modo di agire del regime.