Libri di Paolo Soave
Una vittoria mutilata? L'Italia e la Conferenza di Pace di Parigi
Paolo Soave
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 158
La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 doveva culminare il ciclo storico italiano avviatosi con il Risorgimento. Nel disegno degli uomini che avevano condotto il Paese alla guerra, in base al Patto, di Londra il Regno d'Italia avrebbe dovuto ottenere lo status di Grande Potenza e rafforzarsi sul piano interno scongiurando ipotesi rivoluzionarie. Tuttavia, già dall'ottobre 1918 Gabriele D'Annunzio aveva iniziato a parlare di "vittoria mutilata" trovando crescente seguito nell'opinione pubblica sino all'impresa di Fiume. Se in guerra i rapporti con gli alleati erano stati ambigui, cessate le ostilità la dipendenza economica del Regno d'Italia dalle maggiori potenze risultò accentuata. Fra gli errori della delegazione guidata da Orlando e Sonnino, e l'ostilità degli altri vincitori, la "vittoria mutilata" distorse la percezione dei risultati di guerra, contribuì alla definitiva delegittimazione dell'élite liberale e alla debolezza generale della pace.
Fra Reagan e Gheddafi. La politica estera italiana e l'escalation libico-americana degli anni '80
Paolo Soave
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 178
Negli anni '80 il regime di Gheddafi fu individuato dalla presidenza Reagan come ideale bersaglio della lotta contro il terrorismo internazionale. L'escalation culminata nei bombardamenti dell'aprile 1986 contribuì al rilancio della leadership americana e costituì un capitolo della sfida lanciata dalla Casa Bianca all'URSS. Il globalismo statunitense entrò in conflitto con il "regionalismo" praticato dall'Italia nel Mediterraneo, inclusivo, contrario alle frammentazioni indotte nell'area dalla guerra fredda ed edificato anche sul forte bilateralismo con Tripoli. Nonostante le divergenze con Washington, già emerse con la crisi di Sigonella, la politica estera condotta da Craxi e da Andreotti riuscì a sopravvivere rinnovando la formula capace di tenere assieme atlantismo e autonomia.
Italia e Libia. Un secolo di relazioni controverse
Massimo Borgogni, Paolo Soave
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 260
Le relazioni italo-libiche sono da oltre un secolo un'importante variabile dei complessi equilibri politici, strategici ed economici del bacino mediterraneo. Alla fase "ineguale" caratterizzata dal vincolo coloniale ha fatto seguito, a partire dal secondo dopoguerra, una lunga era di intensi rapporti bilaterali, fruttuosi sul piano economico ma allo stesso tempo caratterizzati da incomprensioni e tensioni, fino agli incerti scenari internazionali che hanno condotto alla tragica conclusione del potere di Gheddafi. Il volume ripercorre le tappe di questo difficile rapporto con una serie di saggi che partendo dalla conquista italiana della Libia giungono fino alla morte del colonnello Gheddafi: un evento, quest'ultimo, che ha portato definitivamente alla luce le contraddizioni della politica estera italiana, segnata da un lato da dipendenza energetica, dall'altro dai vincoli di solidarietà atlantica.
La «scoperta» geopolitica dell'Ecuador. Mire espansionistiche dell'Italia ed egemonia del dollaro 1919-1945
Paolo Soave
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 224
Nel primo dopoguerra un remoto paese dell'America Latina, fino a quel tempo ignorato anche dai maggiori flussi migratori transatlantici, fu sul punto di divenire una sorta di protettorato italiano. Ricostruita attraverso la documentazione reperita negli archivi diplomatici, militari ed economici, l'attività complessivamente condotta dall'Italia in Ecuador rappresenta una delle pagine storiograficamente meno note dell'immaginifica politica estera e di espansione economica del periodo liberale. Stimolato dalla realizzazione del canale di Panama, che conferì improvviso rilievo strategico a quel paese, così come dalle sue non trascurabili potenzialità di sviluppo, che suggerirono numerosi progetti di investimento e di colonizzazione demografica, l'interesse italiano fu promosso sul campo da una missione militare che, destinata a protrarsi fino al secondo conflitto mondiale, acquisì in certi frangenti una rilevante influenza sulle vicende politiche ecuadoriane, e dall'élite tecnico-economica inviata nelle Ande con i capitali della Banca Commerciale Italiana ed ispirata dal modello espansionista già praticato da Giuseppe Volpi nei Balcani. Tali ambiziosi piani vennero ereditati dal fascismo, che li reinterpretò strumentalmente alle finalità politiche perseguite dal regime in America Latina.