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Libri di Massimo Rizzante

L'albero del romanzo. Un saggio per tutti e per nessuno

L'albero del romanzo. Un saggio per tutti e per nessuno

Massimo Rizzante

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2019

pagine: 201

Nella presentazione al libro Milan Kundera scrive: «Credo soltanto di sapere che la letteratura non potrà sopravvivere senza la critica letteraria in forma di saggio. Senza una meditazione personale così come la conosciamo (ad esempio) in Nietzsche, in Hermann Broch, in Julien Gracq, in Octavio Paz. Questo tipo di riflessione saggistica, attraverso i suoi sguardi, i suoi giudizi, i suoi stupori, i suoi dubbi, ha sempre accompagnato la letteratura». Ma «la critica letteraria in forma di saggio» e di «meditazione personale» sembra scomparsa, appartenere al passato, fagocitata da una parte dalla Dea Attualità e dall'altra dalla scienza e dai suoi proclami post-umanistici. Eppure senza l'arte del saggio, anche le altri arti, secondo Kundera, rischiano di essere condannate alla solitudine, all'oblio, alla moda, alla morte. Nel suo saggio «per tutti e per nessuno», Massimo Rizzante ci ricorda che essere radicali significa tornare continuamente alle radici, che la storia non può essere sostituita dalla cronaca e che i frutti dell'albero dell'arte del romanzo, considerati i décalage che esistono tra le diverse parti del mondo – e la coesistenza di diversi gradi di civiltà –, possono nascere nei luoghi più segreti. Tuttavia, afferma l'autore, se il romanzo è un albero, il romanziere non aspira a coltivarlo. Non aspira al giardinaggio. Quel che desidera è appartenergli, diventare un ramo di quell'albero. A tal punto che sarà inutile cercare di ridurre la complessità dell'opera alla storia del suo paese natale, alla sua lingua, al patrimonio della sua nazione. Ogni nuovo ramo dell'albero del romanzo, infatti, è una misteriosa messa in discussione della sua genealogia.
19,00

Massimo Rizzante legge «Tutti i nomi» di José Saramago

Massimo Rizzante legge «Tutti i nomi» di José Saramago

Massimo Rizzante

Libro: Libro in brossura

editore: Metauro

anno edizione: 2001

pagine: 57

7,75

Nessuno

Nessuno

Massimo Rizzante

Libro: Copertina morbida

editore: Manni

anno edizione: 2007

pagine: 112

"Nessuna effusione sentimentale o abbandono alla confessione, nessun bel canto lirico, e neppure nessuna fede nella poesia o nella sua capacità di salvazione - foss'anche quella, "malgrado tutto", che sotto la forma paradossale del gioco linguistico si compiace della propria "testualità". La poesia, per Massimo, è semplicemente un luogo in cui tutto è degno di essere considerato se stessi quanto il mondo - da prospettive diverse che, relativizzandosi le une con le altre, misurano la relatività delle cose stesse (compresa la poesia)." (Petr Král)
13,00

Non siamo gli ultimi

Non siamo gli ultimi

Massimo Rizzante

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2008

pagine: 104

15,00

Scuola di calore

Scuola di calore

Massimo Rizzante

Libro: Copertina morbida

editore: Effigie

anno edizione: 2013

pagine: 108

Nella sua terza raccolta di poesie, "Scuola di calore", scritta tra Occidente e Maghreb, Massimo Rizzante sceglie come sole protagoniste le donne che raccontando semplicemente la loro vita cercano di spezzare il circolo vizioso del dolore e dell'amore, della ricchezza e della povertà... Scrive l'autore nel Post scriptum all'opera: "È un dato: tutte le civiltà sono nate dal sopruso, dallo sfruttamento, quando non dalla guerra fisica o psicologica che gli uomini hanno fatto alle donne. Quando penso alla Storia, mi viene in mente un mattatoio attorno al quale un gruppo di maschi, sazi del lavoro compiuto, danzano in piena erezione. La donna soccombe, e ogni volta che una donna soccombe alla monolitica virilità dell'uomo è un pezzo di civiltà che se ne va. Non è una sconfitta della donna, ma dell'uomo che non è riuscito a far propria la sua parte di femminilità, cioè dell'uomo che non è riuscito ad accogliere la fragilità come valore e che perciò continuerà a mutilare e a rendere inferma la donna, oltre che se stesso. Ora, questa fragilità per me è il valore supremo, è l'essenza della femminilità e l'essenza di una civiltà. Finché sarà maltrattata non ci sarà una vera civiltà".
12,00

Esiliato di qua e di là. La vita postuma del Mostro del Sentier

Esiliato di qua e di là. La vita postuma del Mostro del Sentier

Juan Goytisolo

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 128

Alla fine di "Paesaggi dopo la battaglia" (1982), il Mostro del Sentier, alter ego grottesco dell'autore e protagonista del romanzo, è vittima di un attentato terroristico. In "Esiliato di qua e di là", pubblicato in Spagna nel 2008, il Mostro si ritrova in un bizzarro regno dei morti, l'Aldiquà, un luogo che ha tutte le caratteristiche di un immenso cybercafé. Solitario e annoiato, il nostro eroe decide di abbandonare l'infinito cyberspazio e di visitare di nuovo il mondo dei vivi, l'Aldilà. Il suo scopo principale è tentare di comprendere le ragioni di coloro che lo fecero saltare in aria e di abbracciarne le teorie e la lotta contro il Sistema. Così, grazie al suo computer, si mette in contatto con ogni sorta di gruppuscoli radicali. Nel corso della sua flânerie cibernetica incontra i personaggi più assurdi: una vicina della sua vecchia casa, simile a una pavoncella dalle piume multicolori, che lo invita a una marcia patriottica contro la peste nordafricana; Alicia, imam di giorno e pornocrate di notte; il Monsignore pedofilo; il rabbino rasta; il barbiere idolatra di Forza Italia; una professoressa svedese che sta scrivendo una tesi sulle sue malefatte; un dittatore in ansia per l'unico voto contrario ricevuto alle ultime elezioni... Tutto quello che succede in questo breve e polifonico romanzo di Juan Goytisolo è allo stesso tempo inverosimile e maledettamente reale...
12,00

Un dialogo infinito. Note in margine a un massacro

Un dialogo infinito. Note in margine a un massacro

Massimo Rizzante

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2015

pagine: 258

Octavio Paz ha detto una volta: "Ho scritto e scrivo perché intendo la letteratura come un dialogo con il mondo, con il lettore e con me stesso - e il dialogo è tutto il contrario del rumore che ci nega e del silenzio che ci ignora. Ho sempre pensato che il poeta non è solo colui che parla, ma colui che ascolta". La parola scritta, infatti, è un bambino che dorme e soltanto quando si dialoga il bambino riapre gli occhi. Che cosa può fare la critica letteraria se non aprire gli occhi sul mondo e dialogare con le opere? Negli ultimi vent'anni Massimo Rizzante è stato in molti luoghi e ha scritto su autori di molti paesi, dall'Islanda al Maghreb, dall'America Latina all'Europa centrale, dal Giappone alla Grecia. Nel libro il lettore potrà vagabondare liberamente tra le opere di Saramago, Fuentes, Kundera, Oe, Goytisolo, Bergsson - che l'autore ha incontrato e con cui ha dialogato -, o fermarsi ad ascoltare le voci più lontane ma sempre presenti di Kafka, Nabokov, Eliade, Andric, o di poeti tanto dimenticati quanto essenziali come Oscar V. de Lubicz Milosz, Lamborghini, Crnjanski, Kachtitsis... Oggi, secondo l'autore, non basta concepire la storia della letteratura in modo sovranazionale: bisogna tener conto dell'albero genealogico che ogni artista fa crescere e ramificare dalla sua opera e dalla sua immaginazione. Soltanto così la Storia e la storia della letteratura ci saranno restituite in modo non solo più legittimo, ma più profondo.
19,00

Il geografo e il viaggiatore. Lettere, dialoghi, saggi e una nota azzurra sulla prosa di Italo Calvino e Gianni Celati

Il geografo e il viaggiatore. Lettere, dialoghi, saggi e una nota azzurra sulla prosa di Italo Calvino e Gianni Celati

Massimo Rizzante

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2017

pagine: 134

Questo libro smisuratamente breve, scritto in un periodo smisuratamente lungo, è un libro sull'amicizia tra Calvino e Celati. Ma anche sull'amicizia come forma, forse l'ultima, in grado di renderci più vicini a noi stessi e più in dialogo con il mondo, meno sentimentali e più sensibili. Il geografo Calvino e il viaggiatore Celati, per quanto diversi, sono accomunati da quella vena artistica che, nata agli inizi dei Tempi Moderni, ha segnato un po' controcorrente fino al XX secolo la nostra civiltà letteraria fondata sulla dura legge della mimesis. Si tratta di quello humour che Thomas Carlyle, parlando di Ariosto, di Cervantes, di Sterne e di Jean Paul definisce: «il prodotto non del disprezzo ma dell'amore, non della deformazione superficiale delle forme naturali, ma di una profonda quanto piacevole simpatia nei confronti di tutte le forme della Natura». Entrambi, ciascuno a suo modo, il viaggiatore con cambi umorali più erranti, il geografo con cambi di passo più lineari, hanno attraversato i generi, non hanno mai fatto finta che il lettore non esistesse, non si sono mai arresi al vizio della trama, hanno mostrato senza affettazione i capricci dei loro procedimenti, hanno riflettuto sulla loro opera e su quella altrui diffidando sempre delle definizioni. Entrambi spiriti malinconici nati sotto l'influenza di Saturno, sono figli dello humour, di quello cervantino come di quello ariostesco, di quello che traspare nelle opere di Giordano Bruno, nella Scienza nuova di Giambattista Vico o nella prosa di Leonardo e Galilei, di quello del Leopardi delle Operette morali e dello Zibaldone, come di quello che si incontra nelle passeggiate di Robert Walser e Raymond Queneau o nei quaderni di Paul Valéry.
15,00

Critica e finzione

Critica e finzione

Riccardo Piglia

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 207

Questo libro è un trattato di poetica in forma di conversazioni, una mappa della realtà e della letteratura proposta da uno dei più grandi scrittori argentini della seconda metà del '900. Piglia, narratore straordinario e critico estremamente lucido, rende omaggio a Faulkner, esamina i testi di Borges e Arlt, riflette sul genere poliziesco, sulla narrativa nel cinema, sull'editoria, sui suoi inizi come scrittore, sull'uso della lingua da parte dello stato, del romanzo e della sua tensione con le macchinazioni del potere. Un'opera essenziale per la comprensione di uno scrittore imprescindibile. Prologo di Mirko Olivati. Con un saggio di Massimo Rizzante.
18,00

La mavalgità del bene. Il progressismo e la parodia della tradizione

La mavalgità del bene. Il progressismo e la parodia della tradizione

Flavio Ferraro

Libro

editore: Irfan

anno edizione: 2019

pagine: 72

Prefazione di Massimo Rizzante.
10,00

La fabbrica dell'uomo occidentale

La fabbrica dell'uomo occidentale

Pierre Legendre

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2025

pagine: 80

Perché il divieto? Perché le leggi? Perché la logica? Come riconoscere il giusto dall’ingiusto? Stato, Religione, Rivoluzione, Progresso, Società, Famiglia, Uomo, Donna, Infanzia, Gioventù, Età Adulta: il senso di queste parole è spazzato via dalla furia del Management scientifico promesso a tutta la terra. La paura di pensare ha fatto della libertà una prigione e del discorso sull’uomo una lingua stereotipata. Che cosa accade? Diventato oggetto delle scienze, “l’animale parlante” ha abbandonato l’oscuro mondo delle genealogie: il mistero è stato distrutto. Nel corso di questo gioco il castello di carte è crollato, mentre le impalcature dogmatiche tradizionali stanno cedendo sotto i nostri occhi. Che cosa ne faremo del nostro disinganno? Ne La fabbrica dell’uomo occidentale, allo stesso tempo saggio e sceneggiatura del suo primo documentario, Pierre Legendre spiega con lucidità come l’uomo razionale organizza il mondo per tentare di sfuggire all’abisso della sua origine introvabile.
10,00

Una solitudine senza solitudine

Una solitudine senza solitudine

Massimo Rizzante

Libro: Libro in brossura

editore: Effigie

anno edizione: 2020

pagine: 372

"Fedele a una modernità troppo spesso sbertucciata dai post-qualcosa, Massimo Rizzante dà forma a una poesia che racconta e fa entrare il tempo narrativo della prosa nel verso in modo originale proprio perché volutamente pieno degli echi dei Maestri. La sua poesia è un vademecum per resistere alle mitologie del presente e ingaggia una terribile battaglia frontale contro l'oscena volontà di potenza sposata al capitalismo spettacolare che è la sola religione del nostro tempo. Ma è anche un taccuino sui cui foglietti sono segnati i luoghi dove abbeverarsi alla poca sapienza che ci resta. La voce profonda che qui parla con il tono inconfondibile di chi è in viaggio verso l'essenziale chiede che sia fatto spazio a una civiltà fuori dalla sopraffazione, una civiltà che chiede sogni per vivere e non incubi per morire. Raccogliendo in questo volume la sua opera poetica, Massimo Rizzante ha scritto semplicemente uno dei più bei libri di questi anni di miseria dei sentimenti e della mente." (Giuseppe Montesano)
19,00

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