Libri di Mauro Nervi
Tutti i romanzi, tutti i racconti e i testi pubblicati in vita. Testo tedesco a fronte
Franz Kafka
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2023
pagine: 2336
Le opere di Franz Kafka qui pubblicate vengono offerte in una versione che si distingue nettamente dalle precedenti stampate in Italia: la rigorosa edizione critica del testo originale tedesco, corredata in appendice dalle numerose varianti testuali, accompagna a fronte l’accurata traduzione che segue la forma filologicamente corretta dei manoscritti. Così il lettore avrà la possibilità di accedere, per la prima volta, al laboratorio di scrittura in cui sono stati creati i tre romanzi, mai pubblicati in vita da Kafka: una maniera avvincente per cogliere esitazioni, ripensamenti e visioni alternative dell’autore. Un viaggio nella sua creazione fantastica in cui, senza compromettere il piacere della lettura, anche gli innumerevoli dettagli contribuiscono a illuminare un’architettura di affascinante complessità. Il volume è arricchito dalla raccolta completa e sistematica di tutti gli scritti pubblicati in vita: alcuni dei racconti più famosi (La condanna, La metamorfosi e Nella colonia penale), le raccolte di racconti, le recensioni e gli articoli, anche brevissimi, pubblicati su riviste. Ogni sezione è introdotta da saggi critici, da una bibliografia essenziale e dalle informazioni filologiche necessarie sui relativi manoscritti kafkiani. Un apparato di note, inoltre, dà conto delle allusioni culturali e storiche presenti nei testi.
Kafka. Gli anni della consapevolezza
Reiner Stach
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 800
«Il centro dell’Europa è una regione boscosa, non particolarmente favorita dal clima, lontana dagli oceani, priva di significative ricchezze minerarie o naturali di altro tipo: un centro povero e vuoto.» Qui, negli anni della Prima guerra mondiale, convivono due realtà opposte: da un lato ci sono le trincee, piene dei cadaveri dei soldati; dall'altro ci sono le città, dove i più fortunati, come l'impiegato Franz Kafka, sono riusciti a evitare il fronte, e delle trincee possono osservare solo le riproduzioni propagandistiche esposte nelle piazze. Cammina per una Praga spopolata, Kafka. Ristagna in lui l’amarezza per un fidanzamento fallito e per una carriera insoddisfacente, ma sopravvive la speranza di tempi migliori – a Berlino o altrove –, dedicati a tempo pieno alla letteratura. Tuttavia, nell’agosto del 1917, si sveglia nel pieno della notte sputando sangue. È tubercolosi, una condanna a morte. Quelli qui raccontati, dal 1915 al 1924, sono dunque anni di sofferenza – le continue cure in sanatorio, le ristrettezze economiche, l’ombra dei futuri orrori del nazismo – e di consapevolezza: della fine che incombe, ma anche della propria identità e caratura di scrittore. Anni in cui c'è spazio anche per un nuovo amore, più maturo ma anche velato di tristezza, con lo spettro della fine sempre sullo sfondo; e che trova la sua conclusione il 3 giugno 1924, il giorno in cui Kafka muore. Anche in quest’ultimo volume della sua biografia, Reiner Stach, ricorrendo a materiali in gran parte inediti, ci conduce nei meandri dell’universo kafkiano. Un racconto che segue i passi dell’ultima fase della vita di Kafka con precisione millimetrica, quasi scientifica, ma in cui è inevitabile finire risucchiati dalle emozioni; fino a identificarci con lui, mentre osserviamo, come fosse davanti a noi, l'Europa cadere a pezzi.
Kafka. Gli anni delle decisioni
Reiner Stach
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 760
«Mercoledì 18 maggio 1910. Un corpo celeste si avvicina alla Terra. Già da mesi i giornali parlano di una possibile collisione, con gigantesche esplosioni, piogge di fuoco, diluvi, fine del mondo.» A osservare il passaggio della cometa di Halley c’è anche Franz Kafka, riunitosi con degli amici per l’occasione. In quel momento ha pubblicato un totale di circa quindici pagine, che lasciano presagire ai pochi che le hanno lette un futuro di gloria. Il presente però è tutt’altro che glorioso. Il negozio di famiglia non gli interessa, il lavoro d’ufficio è meccanico e insoddisfacente. Le circostanze esterne della vita gli appaiono solo come incidenti di percorso che lo allontanano dal suo unico scopo: scrivere. Anche di questa eterna lotta tra dovere e destino tratta il secondo volume della monumentale biografia di Franz Kafka. Quelli dal 1910 al 1915 sono anni di timide consapevolezze letterarie, di capolavori iniziati e mai portati a termine, di primi lampi di un successo di cui non gusterà mai i frutti. Di una storia d’amore straziante, incompiuta quanto le sue opere, e come queste consumatasi sulla carta; in questo caso quella delle innumerevoli lettere che Kafka e Felice Bauer si sono inviati vicendevolmente per così tanto tempo. Anni in cui si definisce il rapporto con la famiglia, l’ebraismo e la salute del corpo, in cui prende forma l’uomo Kafka, ma anche lo scrittore. Quella che Reiner Stach riesce ad aprire per noi, ricorrendo a fonti e documenti inediti, è una finestra sulla vita interiore di Kafka negli anni della sua maturità: un panorama a volte angusto come i vicoli di Praga, a volte sconfinato come l’immaginazione che nutre le sue opere; in cui la luce del genio proietta sempre l’ombra del fallimento.
Kafka. I primi anni
Reiner Stach
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 704
«Il 3 luglio 1883 è un giorno d’estate limpido e piacevole, il vento soffia debole negli stretti vicoli della Città Vecchia di Praga, dove già verso mezzogiorno la temperatura sale a 30 gradi.» Quel martedì di inizio estate è una giornata particolare: al numero 9 della Niklasgasse nasce Franz Kafka. A differenza di quello che avrebbero voluto per lui i suoi genitori, non verrà ricordato per essere stato un facoltoso commerciante di stoffe, ma il suo destino sarà ben più grande. Attingendo a numerose fonti inedite, tra cui lettere di famiglia, ricordi di compagni di scuola e i primi diari dell’amico Max Brod, Reiner Stach racconta con cura e dedizione la vita dell’autore della Metamorfosi. Un ritratto del mondo interiore ed esteriore di uno scrittore che ancora non sa di esserlo, in cui le severe frasi rivoltegli dal padre riecheggiano in una capitale in fermento, attraversata da spinte progressiste come da antisemitismo e nazionalismo; in cui la dura educazione borghese ricevuta dalla famiglia si ribalta nelle vergognose serate trascorse nei bordelli praghesi; in cui gli schermi dei cinema nei quali si reca ogni volta che ne ha l’occasione riempiono il suo sguardo di visioni che nutriranno i suoi primi racconti. In questo primo volume Reiner Stach ci accompagna negli anni che vanno dal 1883 al 1911, il periodo della formazione, facendoci attraversare con i suoi occhi, le sue orecchie e le sue emozioni una società sull’orlo di una guerra mondiale, in cui ogni cosa sembrava possibile e in cui tutto, per quel ragazzo che diventava adulto, brillava di speranza e terrore.
«Il processo» di Kafka. Un'altra idea di letteratura
Mauro Nervi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2020
pagine: 350
Nel "Processo" di Kafka si percepisce una perversione del linguaggio, della logica, dei punti di vista, infinitamente più radicale rispetto a ogni opera letteraria che lo abbia preceduto e forse anche seguito. Il volume propone un'interpretazione - rivolta sia agli specialisti sia agli appassionati - che, anziché trovare una presunta chiave del Processo, intende chiarire il curioso fenomeno per cui tutte le chiavi funzionano, e nessuna soddisfa; se non possiamo trovare un consenso su cosa significhi il romanzo, potremo forse trovarlo su come faccia il romanzo a tenere, sempre e comunque, in scacco il suo lettore. Questa domanda apre un varco verso altre ancora più fondamentali, e cioè la natura di ogni letteratura nei suoi rapporti con la logica di ogni comunità culturale, in ogni tempo. Conoscere Kafka significa scoprire che non c'è in lui nessuna angoscia e nessun assurdo, ma che la scrittura kafkiana è, prima di tutto, consolazione: l'unica vera, quella che deriva dall'osservare la realtà con uno sguardo attento, «per così dire senza battere le palpebre» ("Il castello").