Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Octave Mirbeau

Diario di una cameriera

Diario di una cameriera

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2015

pagine: 288

Pubblicato per la prima volta in volume nel 1900 dopo due apparizioni su riviste, il romanzo ebbe un impatto fortemente sovversivo per aver affidato a una cameriera il ruolo di protagonista e osservatrice lucida, implacabile e voluttuosa, di una borghesia ipocrita e corrotta. Célestine passa senza sosta di famiglia in famiglia senza mai trovare un ambiente che le consenta di restare, vuoi per le continue angherie delle padrone di casa, vuoi per le inevitabili avances dei mariti. Ma è soprattutto nei confronti del sesso che la figura di Célestine rompe gli schemi convenzionali dell'epoca: se da un lato l'erotismo è vissuto in maniera naturale, dall'altro il ruolo di "preda sessuale" appare come un estremo quanto vano tentativo di pareggiare i conti rispetto agli abusi subiti sul lavoro. Sullo sfondo la provincia francese di fine Ottocento, con i suoi giardini curati, le cene di rappresentanza, i delitti sordidi, le violenze insabbiate, l'antisemitismo dilagante. "Diario di una cameriera", pur utilizzando uno stile leggero e ironico, volle suscitare intenzionalmente nei lettori scandalo e nausea verso un sistema sociale basato su una moderna forma di schiavitù. In catalogo da oltre un secolo, il "Diario", qui presentato in una nuova traduzione, ebbe anche due celebri trasposizioni cinematografiche: la prima di Jean Renoir nel 1946 e la seconda, nel 1964, diretta da Luis Bunuel, con Jeanne Moreau e Michel Piccoli. Nel 2015 è in uscita una nuova versione, interpretata da Lea Seydoux.
17,50

Il reverendo Jules

Il reverendo Jules

Octave Mirbeau

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2003

pagine: 251

Mirbeau, romanziere oggi dimenticato forse anche perché "politicamente scorretto", racconta in questo romanzo un'avventurosa indagine nella solitudine di una coscienza sconvolta dalla malattia moderna per eccellenza, la nevrosi. E' l'incapacità di reprimere i prorpi desideri a minare dall'interno la condotta del personaggio, rendendola contraddittoria e incomprensibile.
7,50

Sébastien Roch

Sébastien Roch

Octave Mirbeau

Libro: Copertina rigida

editore: Marsilio

anno edizione: 2005

pagine: 318

Cosa tiene insieme una società? Il linciaggio rituale, l'ombra del capro espiatorio, affermava R. Girard in un celebre saggio del 1972. Anticipando di circa un secolo questa inquietante constatazione, con "Sébastien Roch", Octave Mirbeau firma una feroce requisitoria contro i colpevoli istituzionali di tale violenza primigenia - Famiglia, Chiesa, Scuola, innanzitutto - che al tempo stesso è un'accorata apologia della vittima innocente. Il romanzo, infatti, narra la triste storia di Sébastien, bambino ribelle e ipersensibile che in un collegio dei gesuiti subisce violenza sessuale da parte di uno dei sacerdoti-istruttori. Per salvare il nome della scuola è Sébastien a essere espulso con l'accusa di pratiche omosessuali con i suoi coetanei.
18,00

Il giardino dei supplizi

Il giardino dei supplizi

Octave Mirbeau

Libro: Copertina morbida

editore: Lupetti

anno edizione: 2009

pagine: 177

Mirbeau scrisse "II giardino dei supplizi" nel 1899, un anno dopo l'Affare Dreyfus. Da allora, la letteratura di Mirbeau si inasprì ulteriormente nel segno di una critica radicale della società occidentale e delle sue regole morali, delle istituzioni politiche, dei falsi ideali. Uomo di penna e di azione, Mirbeau conciliò i suoi istinti primigeni nella prosa del "Jardin", mettendo in scena una crisi travestita dai panni colorati del romanzo esotico. Alla fine di un viaggio allucinatorio, rito di passaggio scandito dalle febbri, dal chinino e dalla corruzione, il lettore è preso per mano e condotto nelle viscere infernali del supplizio. Considerato per anni un romanzo pornografico e provocatorio, "II giardino dei supplizi" è in verità uno spietato affresco di denuncia sostenuto dal racconto di un uomo che, inseguendo la verità, finisce per distruggere se stesso. La scrittura onirica e surreale di Mirbeau offusca, segmentando la narrazione, il tema ciclico del romanzo che avvolge la vicenda come un hortus conclusus: nel continuo alternarsi di vita e morte, corruzione e rinascita, peccato e virtù, Mirbeau celebra ciò che, senza ombre di banalità, avrebbe solamente chiamato vita.
14,00

La morte di Balzac

La morte di Balzac

Octave Mirbeau

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2014

pagine: 80

Le ultime, drammatiche ore della vita di Balzac vengono qui raccontate sulla base della testimonianza di un pittore da quattro soldi, tale Jean Gigoux, che "fu intimamente coinvolto nella vita di Madame Hanska, tanto quanto lo era stato Balzac". Questo racconto, il cui "colpo di scena" finale nemmeno l'autore della Comédie humaine avrebbe forse potuto concepire con la sua vivida immaginazione, ripercorre gli anni tardivi del grande artista: i rapporti altalenanti con Madame Hanska, il loro matrimonio, la terribile agonia che precedette la morte di Balzac e l'incredibile solitudine alla quale venne abbandonato. Censurato per la sua natura scandalosa nel 1907, al momento di andare in stampa, lo scritto di Octave Mirbeau fu riscoperto solo nel 1989, ed è qui presentato per la prima volta in traduzione italiana.
9,00

Le perle morte e altri racconti

Le perle morte e altri racconti

Octave Mirbeau

Libro

editore: Il Canneto Editore

anno edizione: 2015

pagine: 92

In questi racconti due sono le teste tagliate, quattro gli omicidi. Si decapita per soldi, si uccide per vendetta. C'è un uomo anziano e abitudinario che per la prima volta esce di casa con l'andatura stravolta. Un quinto omicidio imposto dalla folla. Un coniglio che ride e diventa smisurato, una testa lanciata dentro un bar come un pallone di cartapesta, un uomo che non ricorda dove si trova, che cosa gli è successo e perché sogna giganteschi microscopi e strane cavalcature. Un altro che salta dentro la casa di un estraneo raccontandogli la storia di una donna disgustosa, ridicola e con le mani bellissime.
8,00

Nel cielo

Nel cielo

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 144

Pubblicato sull'"Écho de Paris" nel 1892-1893, "Nel cielo" è un romanzo fortemente pessimista sulla tragedia della condizione umana e, in particolare, dell'artista nella società borghese. "Mette in scena un pittore, Lucien, direttamente ispirato a Vincent van Gogh, che si era suicidato un anno prima, e di cui Mirbeau aveva comprato da papà Tanguy gli Iris e i Girasoli. Arriva al punto di attribuire a Lucien le tele di Vincent, in particolare La Notte stellata. Attraverso l'esperienza di Lucien, si rivela come l'artista esigente e che vede il mondo con i suoi propri occhi sia condannato a inseguire costantemente un ideale che sempre gli sfugge, perché i mezzi di cui dispone, il cervello e la mano, non sono mai all'altezza dell'ideale prefissato, cosicché la 'malattia della perfettibilità' lo condanna alla sofferenza e alla frustrazione, alla follia e alla morte" (dalla postfazione di Pierre Michel).
14,00

Diario di una cameriera

Diario di una cameriera

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2016

pagine: 288

Pubblicato per la prima volta in volume nel 1900 dopo due apparizioni su riviste, il romanzo ebbe un impatto fortemente sovversivo per aver affidato a una cameriera il ruolo di protagonista e osservatrice lucida, implacabile e voluttuosa, di una borghesia ipocrita e corrotta. Célestine passa senza sosta di famiglia in famiglia senza mai trovare un ambiente che le consenta di restare, vuoi per le continue angherie delle padrone di casa, vuoi per le inevitabili avances dei mariti. Ma è soprattutto nei confronti del sesso che la figura di Célestine rompe gli schemi convenzionali dell'epoca: se da un lato l'erotismo è vissuto in maniera naturale, dall'altro il ruolo di "preda sessuale" appare come un estremo quanto vano tentativo di pareggiare i conti rispetto agli abusi subiti sul lavoro. Sullo sfondo la provincia francese di fine Ottocento, con i suoi giardini curati, le cene di rappresentanza, i delitti sordidi, le violenze insabbiate, l'antisemitismo dilagante. "Diario di una cameriera", pur utilizzando uno stile leggero e ironico, volle suscitare intenzionalmente nei lettori scandalo e nausea verso un sistema sociale basato su una moderna forma di schiavitù. In catalogo da oltre un secolo, il "Diario", qui presentato in una nuova traduzione, ebbe anche due celebri trasposizioni cinematografiche: la prima di Jean Renoir nel 1946 e la seconda, nel 1964, diretta da Luis Bunuel, con Jeanne Moreau e Michel Piccoli. Nel 2015 è in uscita una nuova versione, interpretata da Lea Seydoux.
14,50

Dingo

Dingo

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2017

pagine: 192

Completato grazie all'amico Leon Werth, che ne trascrisse gli ultimi capitoli quando Mirbeau era ormai troppo malato, “Dingo”, l'ultimo romanzo dell'autore francese, venne pubblicato nel 1913. Un'autobiografia bizzarra, in cui Mirbeau racconta dal punto di vista del suo cane gli anni trascorsi insieme, a partire dallo squallore vissuto nella cittadina di Ponteilles-en-Barcis fino alla morte del cane avvenuta nel 1904. Un sodalizio tra i due dovuto non solo alla reciproca compagnia, ma anche allo spirito libertino che li accomunava. Dingo, infatti, con scorribande tra pecore e galline, fughe e piccoli crimini di ogni genere, era malvisto dai benpensanti locali, quasi quanto il ribelle scrittore che mai si fece mettere alla catena dalla società borghese.
17,50

Passioni e anatemi. Cronache d'arte

Passioni e anatemi. Cronache d'arte

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2017

pagine: 96

Giornalista, romanziere e drammaturgo francese, Octave Mirbeau è stato uno degli intellettuali più influenti della propria epoca: un suo articolo era sufficiente a consacrare uno scrittore o un artista, oppure a demolirne la reputazione. Politicamente impegnato, libertario e individualista, in materia d'arte Mirbeau è stato un fervente sostenitore dei talenti più innovativi (Monet, Rodin, van Cogh, Cézanne, Claudel, Degas e altri ), che ha difeso e promosso presso il grande pubblico. Per oltre un anno, tra il 1884 e il 1885, Mirbeau ha scritto sulle pagine de «La France», quotidiano repubblicano moderato, pubblicando sotto il titolo “Notes sur l'art” una serie di articoli, in cui agli elogi talvolta profetici sull'opera di artisti contemporanei ha alternato dure reprimende al conformismo, allo snobismo, alla logica del sistema istituzionale e del mercantilismo.
12,50

Rodin

Rodin

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2017

pagine: 58

Auguste Rodin (1840-1917) riconosceva in Octave Mirbeau il più fedele dei suoi sostenitori. E in effetti Mirbeau ha svolto un lavoro prezioso per l'opera dello scultore francese, segnalandone tempestivamente e con fermezza l'assoluto valore. Nei testi qui riuniti si può non solo apprezzare l'acume di Mirbeau, ma anche scoprire la storia delle controversie sul monumento per Victor Hugo, dello scandaloso "caso Balzac", dei retroscena della grande Esposizione del 1900. Anche Rodin ha avuto «l'onore doloroso e forse corroborante di essere contestato dalla mediocrità e perseguitato dall'odio degli sciocchi». Mirbeau però lo ha acclamato campione del genio individuale in un'epoca di pensiero massificato, scagliandosi contro l'ipocrisia di accademici, burocrati e moralisti. Il genio può essere infastidito, mai demolito.
10,00

Dingo

Dingo

Octave Mirbeau

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2018

pagine: 191

Completato grazie all'amico Léon Werth, che ne trascrisse gli ultimi capitoli quando Mirbeau era ormai troppo malato, "Dingo", l'ultimo romanzo dell'autore francese, venne pubblicato nel 1913. Un'autobiografia bizzarra, in cui Mirbeau racconta dal punto di vista del suo cane gli anni trascorsi insieme, a partire dallo squallore vissuto nella cittadina di Ponteilles-en-Barcis fino alla morte del cane avvenuta nel 1904. Un sodalizio tra i due dovuto non solo alla reciproca compagnia, ma anche allo spirito libertino che li accomunava. Dingo, infatti, con scorribande tra pecore e galline, fughe e piccoli crimini di ogni genere, era malvisto dai benpensanti locali, quasi quanto il ribelle scrittore che mai si fece mettere alla catena dalla società borghese.
13,50

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.